Titolo:
Gesù tentato nel deserto...
Può essere Dio tentato?...
scritti di Maria Valtorta, Volume 2, Capitolo 5, pag.27-32.


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note originali:
Scritto il 24 febbraio 1944
vedi: Matteo 4,1-11; Marco 1,12-13; Luca 4,1-13.
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Volume 2, capitolo 5, pagina 27
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(Figura di zona rocciosa e desertica in inizio pagina)

Vedo la solitudine petrosa già vista alla mia sinistra nella visione del
battesimo di Gesù al Giordano. Però devo essere molto addentrata in
essa(2), perchè non vedo affatto il bel fiume lento e azzurro, nè la
vena di verde che lo costeggia alle sue due rive, come alimentata da
quell'arteria d'acqua. Qui solo solitudine, pietroni, terra talmente
arsa da esser ridotta a polvere giallastra, che ogni tanto il vento
solleva con piccoli vortici, che paion fiato di bocca febbrile tanto
sono asciutti e caldi. E tormentosi per la polvere che penetra con essi
nelle narici e nelle fauci. Molto rari, qualche piccolo cespuglio
spinoso, non si sa come resistente in quella desolazione. Sembrano
ciuffetti di superstiti capelli sulla testa di un calvo. Sopra, un cielo
spietatamente azzurro; sotto, il suolo arido; intorno, massi e silenzio.
Ecco quanto vedo come natura.
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note originali:
(2) <molto addentrata in essa>: in D2 <molto più nel deserto di Giuda>
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Volume 2, capitolo 5, pagina 28
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Addossato ad un enorme pietrone, che per la sua forma, fatta su per giù
così come mi sforzo a disegnarla:
(figura con pietra a ombrello su un solo lato)
fa un embrione di grotta, e seduto su un sasso trascinato nell'incavo,
al punto +
(sotto l'arco, nella parte più interna),
sta Gesù.
Si ripara così dal sole cocente. E l'interno ammonitore mi avverte che
quel sasso, su cui ora siede, è anche il suo inginocchiatoio e il suo
guanciale quando prende le brevi ore di riposo avvolto nel suo mantello,
al lume delle stelle e all'aria fredda della notte. Infatti là presso è
la sacca che gli ho visto prendere prima di partire da Nazareth. Tutto
il suo avere. E dal come si piega floscia, comprendo che è vuota del
poco cibo che vi aveva messo Maria.

Gesù è molto magro e pallido. Sta seduto con i gomiti appoggiati ai
ginocchi e gli avambracci sporti in avanti, con le mani unite ed
intrecciate nelle dita. Medita. Ogni tanto solleva lo sguardo e lo gira
attorno e guarda il sole alto, quasi a perpendicolo, nel cielo azzurro.
Ogni tanto, e specie dopo aver girato lo sguardo attorno e averlo alzato
verso la luce solare, chiude gli occhi e si appoggia al masso che gli fa
da riparo, come preso da vertigine.

Vedo apparire il brutto ceffo di Satana. Non che si presenti nella forma
con cui(3) noi ce lo raffiguriamo, con corna, coda ecc. ecc. Pare un
beduino avvolto nel suo vestito e nel suo mantellone che pare un domino
da maschera. Sul capo il turbante, le cui falde bianche scendono a far
riparo sulle spalle e lungo i lati del viso. Di modo che di questo
appare un breve triangolo molto bruno, dalle labbra sottili e sinuose,
dagli occhi nerissimi e incavati, pieni di bagliori magnetici. Due
pupille che ti leggono in fondo al cuore, ma nelle quali non leggi nulla
o una sola parola: mistero. L'opposto dell'occhio di Gesù, tanto
magnetico e fascinatore anche esso, che ti legge in cuore, ma nel quale
leggi anche che nel suo cuore è amore e bontà per te. L'occhio di Gesù è
una carezza sull'anima. Questo (4) è come un doppio pugnale che ti
perfora e brucia.

Si avvicina a Gesù: « Sei solo? »

Gesù lo guarda e non risponde.

« Come sei capitato qui? Ti sei sperduto? »
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note originali:
(3) <con cui>: in A <che>
(4) <questo>: satana
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Volume 2, capitolo 5, pagina 29
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Gesù lo guarda da capo e tace.
« Se avessi dell'acqua nella borraccia, te la darei. Ma ne sono senza
anche io. M'è morto il cavallo e mi dirigo a piedi al guado. Là berrò e
troverò chi mi dà un pane. So la via. Vieni con me. Ti guiderò.»
Gesù non alza più neppure gli occhi.
« Non rispondi? Sai che se resti qui muori? Già si leva il vento. Sarà
bufera. Vieni. »
Gesù stringe le mani in muta preghiera.
« Ah! sei proprio Tu, dunque? E' tanto che ti cerco! Ed ora è tanto che
ti osservo. Dal momento che sei stato battezzato. Chiami l'Eterno? E'
lontano. Ora sei sulla terra ed in mezzo agli uomini. E negli uomini
regno io. Pure mi fai pietà e ti voglio soccorrere, perchè sei buono e
sei venuto a sacrificarti per nulla. Gli uomini ti odieranno per la tua
bontà. Non capiscono che oro e cibo, e senso. Sacrificio, dolore,
ubbidienza, sono parole morte per loro più di questa terra che ci è
d'intorno. Essi sono aridi più ancora di questa polvere. Solo il serpe
può nascondersi qui attendendo di mordere e lo sciacallo di sbranare.
Vieni via. Non merita soffrire per loro. Li conosco più di Te. »
Satana si è seduto di fronte a Gesù e lo fruga col suo sguardo tremendo,
e sorride con la sua bocca di serpe. Gesù tace sempre e prega
mentalmente.
«Tu diffidi di me. Fai male. Io sono la sapienza della terra. Ti posso
esser maestro per insegnarti a trionfare. Vedi: l'importante è
trionfare. Poi, quando ci si è imposti e si è affascinato il mondo,
allora lo si conduce anche dove si vuole noi. Ma prima bisogna essere
come piace a loro. Come loro. Sedurli facendo loro credere che li
ammiriamo e li seguiamo nel loro pensiero.
Sei giovane e bello. Comincia dalla donna. E' sempre da essa che si deve
incominciare. Io ho sbagliato inducendo la donna alla disubbidienza.
Dovevo consigliarla per altro modo. Ne avrei fatto uno strumento
migliore e avrei vinto Dio. Ho avuto fretta. Ma Tu! Io t'insegno perchè
c'è stato un giorno che ho guardato a Te con giubilo angelico e un resto
di quell'amore (5) è rimasto, ma Tu ascoltami, ed usa della mia
esperienza. Fatti una com-
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note originali:
(5) in D2: Il carattere serpentino di Lucifero si rivela qui in
pieno.[...]
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Volume 2, capitolo 5, pagina 30
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pagna. Dove non riuscirai Tu, essa riuscirà. Sei il nuovo Adamo: devi
avere la tua Eva.

E poi, come puoi comprendere e guarire le malattie del senso se non sai
che cosa sono? Non sai che è lì il nocciolo da cui nasce la pianta della
cupidità e della prepotenza? Perchè l'uomo vuole regnare? Perchè vuole
essere ricco, potente? Per possedere la donna. Questa è come l'allodola.
Ha bisogno del luccichio per essere attirata. L'oro e la potenza sono le
due facce dello specchio che attirano le donne e le cause del male nel
mondo. Guarda: dietro a mille delitti dai volti diversi, ce ne sono
novecento almeno che hanno radice nella fame del possesso della donna o
nella volontà di una donna, arsa da un desiderio che l'uomo non soddisfa
ancora o non soddisfa più. Vai dalla donna se vuoi sapere cosa è la
vita. E solo dopo saprai curare e guarire i morbi della umanità.

E' bella, sai, la donna! Non c'è nulla di più bello nel mondo. L'uomo ha
il pensiero e la forza. Ma la donna! Il suo pensiero è un profumo, il
suo contatto è carezza di fiori, la sua grazia è come vino che scende,
la sua debolezza è come matassa di seta o ricciolo di bambino nelle mani
dell'uomo, la sua carezza è forza che si rovescia sulla nostra e la
accende. Si annulla il dolore, la fatica, il cruccio, quando si posa
presso una donna, ed essa è fra le nostre braccia come un fascio di
fiori.

Ma che stolto che sono! Tu hai fame e ti parlo della donna. La tua
vigoria è esausta. Per questo, questa fragranza della terra, questo
fiore del creato, questo frutto che dà e suscita amore, ti pare senza
valore. Ma guarda queste pietre. Come sono tonde e levigate, dorate
sotto al sole che scende. Non sembrano pani? Tu, Figlio di Dio, non hai
che dire: "Voglio", perchè esse divengano pane fragrante come quello che
ora le massaie levano dal forno per la cena dei loro famigliari. E
queste acacie così aride, se Tu vuoi, non possono empirsi di dolci pomi,
di datteri di miele? Satollati, o Figlio di Dio. Tu sei il Padrone della
terra. Essa si inchina per mettere ai tuoi piedi se stessa e sfamare la
tua fame.

Lo vedi che impallidisci e vacilli solo a sentir nominare il pane?
Povero Gesù! Sei tanto debole da non potere pìù neppure coman-
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Volume 2, capitolo 5, pagina 31
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dare al miracolo? Vuoi che lo faccia io per Te? Non ti sono a paro. Ma
qualcosa posso. Starò privo per un anno della mia forza, la radunerò
tutta, ma ti voglio servire perchè Tu sei buono ed io sempre mi ricordo
che sei il mio Dio, anche se ora ho demeritato di chiamarti tale.
Aiutami con la tua preghiera perchè io possa... »

« Taci. " Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che viene da
Dio" (6). »

Il demonio ha un sussulto di rabbia. Digrigna i denti e stringe i pugni.
Ma si contiene e volge il digrigno in sorriso.

« Comprendo. Tu sei sopra le necessità della terra e hai ribrezzo a
servirti di me. L'ho meritato. Ma vieni, allora, e vedi cosa è nella
Casa di Dio. Vedi come anche i sacerdoti non ricusano di venire a
transazioni fra lo spirito e la carne. Perchè infine sono uomini e non
angeli. Compi un miracolo spirituale. Io ti porto sul pinnacolo del
Tempio e Tu trasfigurati in bellezza lassù, e poi chiama le coorti di
angeli e di' che facciano delle loro ali intrecciate pedana al tuo piede
e ti calino così nel cortile principale. Che ti vedano e si ricordino
che Dio è. Ogni tanto è necessario manifestarsi, perchè l'uomo ha una
memoria tanto labile, specie in ciò che è spirituale. Sai come gli
angeli saranno beati di far riparo al tuo piede e scala a Te che scendi!
»

« " Non tentare il Signore Iddio tuo " è detto(7) »

« Comprendi che anche la tua apparizione non muterebbe le cose e il
Tempio continuerebbe ad esser mercato e corruzione. La tua divina
sapienza lo sa che i cuori dei ministri del Tempio sono un nido di
vipere, che si sbranano e sbranano pur di predominare. Non sono domati
che dalla potenza umana.

E allora vieni. Adorami. Io ti darò la terra. Alessandro, Ciro, Cesare,
tutti i più grandi dominatori passati o viventi, saranno simili a capi
di meschine carovane rispetto a Te che avrai tutti i regni della terra
sotto il tuo scettro. E coi regni tutte le ricchezze, tutte le bellezze
della terra, e donne, e cavalli, e armati e templi. Potrai alzare
dovunque il tuo Segno, quando sarai Re dei re e Signore del mondo.
Allora sarai ubbidito e venerato dal popolo e dal sacerdozio. Tutte le
caste ti onoreranno e ti serviranno, perchè sarai il Potente, l'Unico,
il Signore.

Adorami un attimo solo! Levami questa sete che ho d'esser
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note originali:
(6) vedi Deuteronomio 8,3
(7) vedi Deuteronomio 6,16
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Volume 2, capitolo 5, pagina 32
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adorato! E' quella che mi ha perduto. Ma è rimasta in me e mi brucia. Le
vampe dell'inferno sono fresca aria del mattino rispetto a questo ardore
che mi brucia l'interno. E' il mio inferno, questa sete. Un attimo, un
attimo solo, o Cristo, Tu che sei buono! Un attimo di gioia all'Eterno
Tormentato! Fammi sentire cosa voglia dire essere dio e mi avrai devoto,
ubbidiente come servo per tutta la vita, per tutte le tue imprese. Un
attimo! Un solo attimo, e non ti tormenterò più! » E Satana si butta in
ginocchio, supplicando.

Gesù si è alzato, invece. Divenuto più magro in questi giorni di
digiuno, sembra ancora più alto. Il suo volto è terribile di severità e
potenza. I suoi occhi sono due zaffiri che bruciano. La sua voce è un
tuono che si ripercuote contro l'incavo del masso e si sparge sulla
sassaia e la piana desolata quando dice: « Va' via, Satana. E' scritto:
" Adorerai il Signore Iddio tuo e servirai Lui solo "(8). »

Satana, con un urlo di strazio dannato e di odio indescrivibile, scatta
in piedi, tremendo a vedersi nella sua furente, fumante persona. E poi
scompare con un nuovo urlo di maledizione.

Gesù si siede stanco, appoggiando indietro il capo contro il masso. Pare
esausto. Suda. Ma esseri angelici vengono ad alitare con le loro ali
nell'afa dello speco, purificandola e rinfrescandola. Gesù apre gli
occhi e sorride. Io non lo vedo mangiare. Direi che Egli si nutre
dell'aroma del Paradiso e ne esce rinvigorito.

Il sole scompare a ponente. Egli prende la vuota bisaccia e,
accompagnato dagli angeli che fanno una mite luce sospesi sul suo capo
mentre la notte cala rapidissima, si avvia verso est, meglio verso
nord-est. Ha ripreso la sua espressione abituale, il passo sicuro. Solo
resta, a ricordo del lungo digiuno, un aspetto più ascetico nel volto
magro e pallido e negli occhi rapiti in una gioia non di questa terra.
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note originali:
(8) vedi Deuteronomio 6,13
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Commento (personale):
Più che con la corrispondenza con i vangeli canonici, che si può sempre
fare grazie anche alle note originali che richiamano i testi di
riferimento, vorrei soffermare l'attenzione su un altro aspetto.
Può essere Dio tentato?
Evidentemente _no_ in quanto Dio!
Ma stiamo esaminando il mistero dell'Incarnazione nella natura umana ...

Cristo vero Dio e vero uomo, completa l'ultima sfida affinché Cristo
possa essere
giusto Giudice:
Avere vissuto la esperienza umana non come "spettatore", ma come diretto
interprete.
Ecco allora che le ipotesi della tentazione trovano un substrato
potenziale su cui potrebbero attecchire.
Ma la natura potenziale del male non è essente se noi non glielo
concediamo.
Cristo prototipo e paradigma di quale sia la porta a Dio ci mostra che
non la tentazione è il peccato,
bensì la elezione dell'ipotesi a desiderio.
In Lui un petalo tentava di scalfire una lastra di basalto.
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