La Murgia. Terra dai colori vivi, sia in basso, tra i terreni strappati alla pietra e gli ulivi dalla forma tormentata, sia in alto in un cielo tutto da leggere nelle sue molteplici sfumature e contrasti. Venire in moto in queste terre, situate in gran parte nelle provincie di Bari e Matera per poi lambire, sfumando, le provincie di Taranto e Brindisi con forme e aspetti diversi come la Valle d’Itria o la Selva di Fasano, non c’è da aspettarsi percorsi misti tecnici. Il terreno prevalentemente pianeggiante, l’asfalto un po’ scivoloso per la salsedine più o meno sempre presente anche se pulito e in buono stato, le troppo frequenti immissioni di mulattiere e stradine secondarie, i panorami autoctoni, rendono questi percosi principalmente turistici.

Non mancano ‘digressioni’ anche divertenti, come la Monopoli-Selva o partendo dal Castel del Monte entrando in Lucania per proseguire per Spinazzola e poi Melfi, decine di km in cui sgranchirsi per bene e arrotondare le gomme. Poi, chiaramente c’è il Gargano, dove i colli precipitano nel mare e le strade interne e litoranee diventano una sinfonia sinuosa per decine e decine di km.

In queste terre c’è da entrarci in punta di piedi, così diverse dal resto del Belpaese, da meritare una gustosa ‘full-immersion’, nei paesaggi, nei sapori, nella stessa vita di tanti paesini.

Per me è stato un ritorno all’adolescenza, quando percorrevo queste strade con il cinquantino, e mi è sembrato come se il suo manubrio si sovrapponesse al cruscotto della TDM 900, sentendo di nuovo gli stessi profumi di allora.

Ad un mototurista che voglia scoprire questi tesori, consiglio caldamente di restare un tantino fuori dai circuiti turistici più gettonati. Scegliere come ‘campo base’ uno di questi numerosi paesini, meglio se un tantino all’interno, non proprio sul mare. Trovare un Agriturismo non è difficile specie via internet. Ci sono cittadine come Conversano, un borgo medioevale molto vivace tutto da esplorare; le ‘lame’ interne di Monopoli, per assaporare i colori della terra, tanto per citare qualcosa. Eviterei Ostuni, specie nel periodo di alta stagione.

Partendo dalla zona di Conversano/Monopoli, evitando le trafficate arterie, non è difficile raggiungere Sannicandro di Bari passando da Rutigliano e Adelfia attraverso strade provinciali costeggiate da vitigni a tendone. Proseguendo per Bitetto, Palo del Colle poi Ruvo di Puglia, si entra nella Murgia, si raggiunge il feudo del Castel del Monte. Dopo la doverosa visita al Castello, non può mancare la degustazione dei suoi vini DOC. Vini blasonati quanto il suo nome, piacevoli e corposi, invitanti nel gusto. Il mio preferito resta il Rosato, vinificato sia dalla Cantina della Riforma Fondiaria di Ruvo, la mitica e pluripremiata CRIFO, sia dalla nobile Rivera, entrambi imperdibili. Ma c’è anche un bianco da tavola così facile da bere da starci attenti, che ha tutto il colore e il gusto di questo sole pugliese. E’ possibile portar via il vino a cassettate, ma per il momento abbiamo solo le moto e i suoi bauletti…

Lasciando Ruvo con qualche bottiglia nel bauletto, proseguiamo per Altamura, dove la Murgia diventa aspra, ma sin ha anche la netta evidenza di come il sole picchi sì duro, ma ne sia la preziosa fonte di vita e piacere. Il paesaggio aspro a tal punto che la tettonica forma veri e propri crateri dall’aspetto lunare, alberi e boschi sono radi, solitari, lasciando un aspetto carsico al paesaggio. La Murgia, ispiratrice di poeti e scrittori, ha qui la sua massima espressione.

Il bello della Puglia è quando questa terra incontra il mare. La costa a sud di Bari, tra Mola e Monopoli, o tra Vieste e Mattinata sul Gargano con irte scogliere un po’difficili da raggiungere ma che sanno ripagare lo sforzo con un mare limpido e stupendo. E’ qui che i frutti del mare si assaporano crudi, è qui che il mare esige rispetto e può dare vita.

Non resta che esplorare la Valle d’Itria, partendo da Alberobello e passando per Locorotondo, si raggiungono caratteristici paesini come Martina Franca e poi Manduria. Paesaggi più turistici, con i Trulli e dai mille colori caratteristici, ma soprattutto terre di grandi vini. Il bianco di Locorotondo, e poi Sua Maestà il Primitivo.

Mare e terra rossa si uniscono, si fondono in un turbinio di colori e sapori unici. Il vino, il pesce, le verdure, i mitili, le mozzarelle. Tutto qui è diverso. I mille paesini con le loro piazze e gl’immancabili strusci serali, è bello anche per chi ne è estraneo passare lentamente con la moto di sera, passeggiare con la zavorrina all’aria fresca, poi parcheggiare tra le naked e fermarsi al bar in piazza per un gelato, ascoltare tante storie, vedere mille facce. Una volta tanto si può fare, lasciare che siano gli altri ad ammirare la tua moto, che qua assume un suo fascino.