Nel BDSM abbiamo due ruoli complementari e contrapposti, Dominante (o Dom) e sottomesso (o sub). tramite i Ruoli si vivono le situazioni, i giochi. Ovviamente i ruoli non devono essere necessariamente 'fissi'. C'è chi si trova più a suo agio nel ruolo sottomesso e chi in quello Dominante, e anche chi prova eguale interesse in entrambi. Essendo i ruoli Padrone/schiavo speculari ma contrapposti, per giungere ad un buon livello di soddisfazione occorre un certo approfondimento e quindi un adeguato periodo di tempo ed esperienze che consentano di conoscere ed apprezzare i livelli di piacere che esso comporta. Per sperimentare un ruolo e farlo 'proprio' occorre tempo e dedizione, e soprattutto tanta voglia. Lo scambio dei ruoli in un rapporto S/m, sia con partner diversi sia nell'ambito della stessa coppia può essere una variante piacevole e fruttuosa ed un completamento delle proprie capacità di soddisfare e soddisfarsi. Tutto ciò fermo restando che per raggiungere livelli soddisfacenti nel calarsi in un ruolo occorre un certo tempo minimo per approfondirlo e farlo proprio.
TOP: Chi impugna le redini
Il ruolo Dominante è prima di tutto Il Ruolo con le maiuscole. E' il
Dominante, uomo, donna o gruppo che sia, l'unico soggetto attivo nel rapporto.
Da lui deriva ogni atto, per la sua soddisfazione è realizzata ogni situazione,
dalla sua volontà si concretizza ogni momento del rapporto. Assumere
il ruolo di Dominante è sicuramente più complicato del suo speculare
dominato. Il ruolo di Padrone difatti è quello direttivo, da cui dipende
tutto ciò che nel rapporto si realizza. Dovrà accollarsi ogni
iniziativa e responsabilità, dando ordini, decidendo meccanismi e cerimoniali,
dettando condizioni e impartendo punizioni e umiliazioni. Starà alla
Sua sensibilità saper spingere la parte dominata il più vicino
possibile ai limiti che si è posta, e talvolta a superarli, a seconda
del grado di eccitazione, coinvolgimento e sottomissione che avrà saputo
instaurare. La crudeltà, il trarre piacere dalla sofferenza altrui e
persino l'esperienza non saranno che elementi di base per una Padrona/e, rispetto
alla sensibilità e alla sicurezza del proprio ruolo, veri elementi fondamentali
per la riuscita di una sessione BDSM soddisfacente. Una certa dose di cultura,
una buona intuitività ed uno spiccato atteggiamento autoritario completeranno
il quadro del ruolo Dominante, cui tutto è dovuto, nulla richiesto e
cui la controparte è semplice strumento e proprietà.
Chi tiene le redini
Esistono naturalmente altrettanti differenti metodi di interpretare il ruolo
Dominante quanti Padrone/i ci sono e ci sono stati nella storia del mondo, essendo
poi la definizione del ruolo strettamente collegata alle caratteristiche, volontà
e desideri dei singoli individui. Esistono Padrone/i dolci e crudeli, raffinati
e volgari, imprevedibili e metodici, indulgenti e inflessibili. Condurre il
gioco in un rapporto BDSM: questo Li unisce tutti. Una attenzione particolare
dovrà avere la parte Dominante nella gestione degli incontri, nella scelta
di accessori, vestiti e cerimoniali, essendo il feticismo una componente strettamente
correlata al BDSM. Tale bisogna sarà naturalmente condotta nei gusti
e secondo le preferenze proprie, che decideranno dell'abbigliamento e degli
accessori necessari per la realizzazione delle proprie fantasie nel modo più
completo e gradevole.
Un ultimo cenno vorremmo portare sul discorso del metodo. Alcuni Padroni/e sono
soliti utilizzare la brutalità e la violenza come metodi correttivi o
per il loro divertimento. Personalmente lo ritengo inutile e pericoloso in termini
concreti. Chi usa la violenza mostra semplicemente di non essere capace di raggiungere
lo stesso risultato (punire, umiliare o sottomettere) con la forza di volontà.
Sono pertanto sintomi di debolezza che mal si confanno ad un ruolo di supremazia
quale quello di Dominatrice/ore in un rapporto BDSM, oltre che avvicinarsi pericolosamente
a sintomi di squilibrio e patologia comportamentale. Ovviamente qui mi sto riferendo
ad atti di brutalità e violenza di una certa entità e metodicità
e non certo a singole manifestazioni anche piuttosto forti o a piccoli gesti
di basso profilo anche se frequenti nel corso di un rapporto articolato, atti
che possono inserirsi appieno in un rapporto BDSM degno di tale nome. Esistono
peraltro alcune tecniche, come lo spanking o la fustigazione, nelle quali eventuali
desideri di violenza o di colpire anche in modo molto pesante la parte dominata
trovano piena soddisfazione senza peraltro provocare danni fisici o lesioni
gravi che con la soddisfazione sessuale, anche nel corso di un rapporto BDSM,
credo nulla possano avere a che fare.
BOTTOM: Chi sta a 4 zampe
Il ruolo dominato è certamente più semplice, anche se per definizione
più scomodo. Chi per inclinazione o desiderio scelga di calarsi a vivere
il ruolo di slave in un rapporto BDSM dovrebbe sempre rifletterci sopra con
attenzione prima di mettere in pratica queste fantasie con altre persone. Innanzitutto
il ruolo dominato è sostanzialmente passivo. Anche quando agisce, difatti,
lo schiavo ubbidisce ad ordini o direttive, e non certo di sua iniziativa. Ferma
restando la assoluta licenza di ognuno di vivere le esperienze che preferisce
nel modo che preferisce, un rapporto BDSM necessita di due parti in gioco, di
cui una comanda e l'altra subisce. Ove sia la parte dominata a dettare condizioni,
metodi, tempi e luoghi, sia pure nella forma di suppliche o al di fuori del
rapporto in sé, possiamo tuttalpiù avere una sorta di recita priva
di quella tensione che è la caratteristica base del rapporto S/m. Se
lo scopo della parte Dominante è il raggiungimento della massima soddisfazione
possibile, quello della parte sottomessa è la più totale obbedienza
ed il provocare il maggior grado di piacere possibile alla controparte. Sebbene
possa sembrare un paradosso allo slave sarà vietata anche ogni iniziativa
che gli procuri maggior dolore o umiliazione. È difatti chiave fondamentale
in un rapporto BDSM che la decisione di infliggere dolore o umiliazioni alla
parte sottomessa sia materia di scelta e priorità della parte Dominante,
che lo farà solo ed esclusivamente per il Suo divertimento o perché
ne prova piacere. È facoltà dello slave disobbedire, attirando
su di sé le punizioni che la parte Dominante deciderà più
consone, così come potrà lamentarsi delle proprie condizioni.
Chi sta a 4 zampe
Benché sia cosa piuttosto imbarazzante, può capitare soprattutto
ai neofiti di rendersi improvvisamente conto di non trovare per nulla divertente
la situazione in cui ci si viene a trovare nel ruolo sottomesso. É naturalmente
possibile decidere di smettere i panni e interrompere il rapporto, semplicemente
ammettendo di avere sbagliato i propri conti. Anche per evitare simili frangenti
consiglio a chi si appresta a praticare di riflettere con grande profondità
sui risvolti della sua scelta. Una volta scesi nel ruolo di sottomesso è
il minimo saper reggere tutto ciò che ne seguirà fino alla fine
della sessione. Accettarne regole e situazioni in modo totalmente passivo, sforzandosi
ogni momento di sentire il piacere della parte Dominante come unica vera cosa
importante. Primi e fondamentali requisiti dell'aspirante sottomesso saranno
quindi la dedizione e la coerenza, capacità di portare a termine il compito
iniziato, per quanto sgradevole possa essere o diventare. La sopportazione del
dolore fisico o il saper apprezzare e godere delle proprie sofferenze sono sicuramente
ottimi elementi ma possono essere acquisiti anche con l'esperienza. La profonda
convinzione e la capacità di mantenere saldamente il proprio ruolo sono
invece fattori indispensabili fin dai primi passi concreti nel mondo S/m. Uno
schiavo/a che decida di mettersi nelle mani di una Padrona/e dovrà innanzitutto
chiarire con sé stesso e quindi con la controparte fino a che punto è
disposto ad essere spinto, quali limiti intende fissare e che ottica ha del
rapporto, oltre che notificare, se crede, le proprie preferenze e le pratiche
che trova invece sgradevoli. È nella natura stessa delle cose che tali
limiti saranno poi in realtà solo indicativi e certo non tassativi, in
quanto nel corso della seduta sarà la parte Dominante a decidere quale
limite avvicinare, quale ignorare e quale oltrepassare. A questo proposito sarà
fondamentale per chi si appresta a diventare parte dominata capire che tipo
di persona si ha di fronte e se possibile conoscerla almeno un poco, onde poter
decidere con coscienza se compiere o meno quel passo. Così come va da
sé che ogni indicazione data dalla parte sottomessa alla parte Dominante
è e resterà ad unico uso di essa, che deciderà se servirsene
e in che modo.
SWITCH: Chi si diverte sempre
È esperienza molto comune che chi trova eccitanti situazioni di questo
tipo, pur riconoscendosi con maggior naturalezza in uno dei due ruoli spesso
trovi interessante e piacevole calarsi anche nellaltro. Essendo i ruoli
solo uno strumento per realizzare le fantasie e le volontà sarebbe assurdo
che la scelta di uno di essi impedisse la realizzazione e quindi l'esperienza
dei piaceri propri dellaltro. Coloro che (come il sottoscritto) vivono
tanto l'uno quanto l'altro ruolo con piacere vengono definiti switch, che in
inglese significa interruttore. C'è chi riesce a "switchare"
anche nella stessa sessione e chi vive un ruolo diverso a seconda della persona,
dell'ambiente o del suo stato d'animo. C'è chi ritiene gli switch opportunisti
che non vivono in realtà nessuno dei due ruoli, e chi li considera più
completi perchè in grado di capire al meglio le sensazioni del partner
che vive il ruolo opposto. Come sempre, non c'è una risposta definitiva.
Ad ognuno la sua esperienza e le sue opinioni. L'importante, alla fine, è
solo essere soddisfatti La parte sottomessa dovrà quindi porre ogni sforzo
nel capire al più presto le esigenze della parte Dominante ed assumere
un comportamento adeguato ad esse. Nel modificarsi, accettare desideri e metodi
della propria Padrona/e sta il vero lavoro della parte sottomessa. Ed è
naturalmente una ricerca senza fine; e la parte Dominante dal canto suo non
farà che rendere più difficoltoso ed umiliante lubbidire
ai propri ordini, già di per sé punitivi. E nellincapacità
di giungere al proprio annullamento la parte sottomessa troverà il proprio
piacere, percependo il piacere che la sua passione procura alla parte Dominante.