Con RIFONDAZIONE COMUNISTA ,

vuoi vedere che l’Italia cambia davvero?

 

 

Le elezioni del 9 e 10 aprile rappresentano un bivio, uno spartiacque: da una parte la possibilità di aprire un nuovo ciclo, una nuova fase in cui garanzie sociali, diritti civili e impegno per la pace diventino le priorità dell’agenda politica; dall’altra la sciagurata eventualità di un proseguimento delle politiche neoliberiste e di guerra praticate dal governo Berlusconi. E’ dunque uno di quegli appuntamenti importantissimi in cui ognuno deve dare un contributo, in cui è necessario essere protagonisti; un appuntamento che deve vedere ciascuno di noi impegnato a riportare la politica alla sua dimensione autentica, tra la gente, al servizio di chi si batte per una maggiore giustizia sociale, per i diritti e le libertà individuali, per la pace, per l’ambiente, per la tutela dei beni comuni.

La campagna elettorale è stata in gran parte dettata da Berlusconi, dal suo linguaggio, dalle sue modalità, dalle sue aggressioni verbali prima alla sinistra e ai comunisti e, poi, in un crescendo per molti versi grottesco, anche alla magistratura, alla stampa, alla televisione pubblica, a pezzi consistenti dell’imprenditoria. In questo scenario “impazzito”, Rifondazione Comunista ha cercato fin dal primo momento di introdurre i temi del lavoro, del reddito e della precarietà che questo governo ha tanto alimentato, della guerra permanente e dell’articolo 11 della Costituzione palesemente violato, sottolineando che l’Unione ritirerà immediatamente le truppe italiane dall’Iraq, metterà al centro della proprio iniziativa la redistribuzione del reddito e la riduzione della precarietà nel lavoro e nella vita, abolirà l’ICI sulla casa di abitazione e contrasterà l’evasione fiscale e contributiva.

 

Sconfiggere Berlusconi e cambiare davvero

Tali argomentazioni vanno ribadite con rinnovato vigore, perché descrivono la situazione attuale e parlano al paese reale. Un paese in cui c’è molto bisogno di sinistra. Cinque anni di destra hanno infatti aumentato la precarietà lavorativa ed esistenziale, grazie alla riforma introdotta con la Legge 30/03, hanno impoverito la ricerca e peggiorato la scuola pubblica, con la riforma che porta il nome del ministro Moratti, hanno allargato la fascia di popolazione che vive al di sotto della soglia minima di povertà, hanno rinchiuso ed espulso gli immigrati con l’incivile ed anacronistica Legge Bossi-Fini, hanno colpito al cuore la Costituzione nata dalla Resistenza e dall’antifascismo stravolgendone alcuni dei capisaldi, hanno ridotto i salari reali, hanno ridotto le libertà personali, hanno introdotto una logica da “far west” e da “giustizia fai da te”, con la barbara legge sulla cosiddetta “difesa della proprietà” che autorizza a sparare ed uccidere. L’elenco potrebbe essere molto più lungo, ma serve davvero quando in ogni città, dal Nord al Sud, si avverte la sensazione che le politiche di questo governo abbiano fallito completamente? No, forse non serve, nelle strade e nelle piazze si respira un’aria di cambiamento che induce ottimismo e che rende fiduciosi circa il fatto che il 9 e 10 aprile si voterà per voltare pagina, ma di ribadirlo non ci si deve stancare: occorre andare a votare e far votare Rifondazione Comunista, la forza che più di tutte lavora per un’alternativa complessiva a Berlusconi, all’interno della coalizione dell’Unione che sostiene la candidatura di Prodi a Presidente del consiglio.

A tal proposito non si devono mai dimenticare i volti impresentabili di questa destra, in cui il neoliberismo si è incontrato con il populismo xenofobo della Lega Nord e con altre forme di reazione a sfondo nazionalista e integralista, in un mix distruttivo per i meno garantiti di questo Paese. Non si deve dimenticare il Presidente del Senato Pera, che esalta in un manifesto la superiorità della civiltà occidentale; lo stesso Berlusconi, che allarga la propria alleanza all’estrema destra e vuole all’interno i neofascisti e i neonazisti, i vari Fiore, Saya, Tilgher, quel Boccacci del disciolto Movimento Politico, quel Romagnoli che nega l’esistenza delle camere a gas; il ministro leghista Calderoli, che getta benzina sullo scontro di civiltà e causa 11 morti e più di 50 feriti, con l’aiuto delle Fallaci di regime; l’altro ministro, Alemanno, che memore dei tempi che furono nel Fronte della Gioventù apre la campagna da candidato sindaco di Roma incitando ad aggredire i centri sociali, compreso “La Strada”, garantendo ai neofascisti l’impunità giudiziaria per le proprie scorribande.

 

L’alternativa: oggi di governo, domani di società

Questo è il centro destra di Berlusconi, che tanti danni ha arrecato con politiche aberranti ed antipopolari e con una cultura di riferimento egoistica e elitaria:

ü      sul terreno sociale, il liberismo economico che ha portato tanta miseria e che ha elevato la precarietà a paradigma va sostituito con opposti indirizzi su casa, reddito, salario, lavoro, nell’ottica di una consistente redistribuzione delle ricchezze;

ü      sul terreno dei diritti civili, il pensiero reazionario e asservito alla chiesa di Ruini e Ratzinger va sconfitto con la difesa delle conquiste pregresse che vengono attaccate, si pensi alla Legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza, e con l’apertura di nuovi spazi di libertà, sui PACS come sull’uso delle droghe leggere che “giusto o sbagliato non può essere reato”;

ü      sul terreno della politica estera, la guerra va messa al bando “senza se e senza ma”, per il rilancio di un’Europa disarmata culla di culture diverse e coesistenti.

Con un impegno costante il PRC ha spostato a sinistra il programma dell’Unione e ha apertamente sfidato quei partiti che invece puntano al centro ed a superare Berlusconi in maniera soft : anche per questo, d’altronde, Rifondazione sta lealmente e convintamente nell’Unione, per imporre un’alternativa e non una semplice alternanza di governo, in connessione con i movimenti, con attenzione al conflitto sociale, valorizzando i percorsi di partecipazione e di democrazia dal basso in rapporto con le comunità territoriali. Partecipazione e democrazia sono proprio gli strumenti con cui si possono risolvere nodi cruciali, come la TAV in Val di Susa, con quel buco insensato sotto la montagna su cui solo la popolazione locale, esposta direttamente a forti rischi, può decidere; partecipazione e democrazia sono gli strumenti che connettono la sfera sociale e quella politica, indispensabili per guardare oltre le stesse esperienze di governo e per mettere all’ordine del giorno l’alternativa di società, un altro mondo possibile.

Significativo, al proposito, che nelle liste del PRC ci sia una grande “ricchezza sociale”, anche con l’apporto di persone che pur non essendo iscritte aderiscono all’idea di riformare la politica attraverso l’avvicinamento a Rifondazione e alla Sinistra Europea: Vladimir Luxuria, del movimento gay, lesbo e transgender, nel Lazio; Maurizio Zipponi, della FIOM-CGIL, e Daniele Farina, del Centro sociale Leoncavallo, in Lombardia; Pietro Folena, di Uniti a sinistra, in Puglia; Alì Rashid, della Delegazione palestinese in Italia, in Umbria; Lidia Menapace, del movimento femminista, in Friuli e in Abruzzo; Francesco Caruso, del movimento disobbediente, in Calabria; Haidi Giuliani, mamma di Carlo Giuliani, in Liguria; e tanti altri, un po’ in tutte le Regioni.

 

Un voto a Rifondazione, un voto a sinistra, un voto utile e necessario

Nel Municipio Roma XI abbiamo costruito importanti iniziative pubbliche per far emergere e spiegare le proposte di Rifondazione e gli obiettivi a cui sono dirette: si è discusso della situazione internazionale, in particolare di Medio Oriente e Palestina, di Diritti civili e libertà individuali, di Casa, lavoro e reddito.

Ora va fatto l’ultimo sforzo per cacciare Berlusconi e l’intera e fallimentare compagine di centro destra, che ha tutelato pochi ed offeso tanti; e per rafforzare la sinistra nell’Unione, votando Rifondazione Comunista. Ci sono ancora pochi giorni per questo, prima di cominciare l’altra impresa ben più grande, quella di cambiare l’Italia e costruire un’alternativa di società. 

 

IL 9 E 10 APRILE, alle elezioni politiche, sostieni l’Unione e vota a sinistra,

VOTA RIFONDAZIONE COMUNISTA

 

 

 

 

                                                        Andrea Catarci

Segretario del Circolo PRC “Garbatella Tormarancia Municipio Roma XI”

 

 

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