La psicodinamica del lavoro, basata sui lavori di Christophe Dejours e
di alcuni altri, si interessa alla sofferenza delle persone che
lavorano. Il lavoro può essere strutturante sia per la salute mentale
che per quella del corpo, così come può distruggerle o provocare
patologie. Non è possibile fare a meno dell'umano e dell'inconscio
nell'analisi dei rapporti sociali di lavoro. Nell'approccio
psicodinamico al lavoro si tenta di creare le condizioni favorevoli ad
un investimento affettivo del lavoro, che diventa così un mediatore
della realizzazione di sé, consentendo la trasformazione della
sofferenza in piacere, portando - nel migliore dei casi - alla
sublimazione nel lavoro.
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"Si tratta di intervenire a monte, prima dello sviluppo di uno scompenso. vale a dire nel campo della sofferenza e delle strategie difensive costruite dai soggetti per evitare di cadere nello scompenso psichico e nella patologia. D'altro canto, la psicopatologia del lavoro o, per meglio dire, la psicodinamica del lavoro, si interessa anche alla comprensione del perché alcune situazioni di lavoro siano in grado di trasformare la sofferenza in piacere, di apportare delle gratificazioni sostanziali nel registro della costruzione dell'identità e della realizzazione di sé e di aprire così il rapporto soggettivo col lavoro all'economia del piacere e della salute, sia mentale che somatica." A. Bensaid, C. Dejours: Psychopathologie et psychodynamique du travail - Encycl. Med. Chir. - Tossicologie - Pathologie Professionelle, 16-535-P-10, 1994 |