Lettere dall'Asia - Isola di Samui (Thailandia): Pickpockets and ladyboys (1 marzo 2008)

Lettere dall'Asia


Isola di Samui (Thailandia): Pickpockets and ladyboys (1 marzo 2008)

Il "Sound pub" � un locale all'aperto piazzato proprio al centro della zona pi� calda di Chaweng beach. L'ambiente si sviluppa in lunghezza. Alle estremit� vi sono due aree con bar e piste da ballo coperte da tettoie che riparano i clienti dagli agguati dei monsoni. Nell�area centrale invece gli ospiti si possono rinfrescare in un giardino che circonda una piscina illuminata. Osservata da una pedana rialzata offre un bel colpo d'occhio: sembra una pennellata curva di vernice celeste fluorescente.

Ho appena ordinato una birra e cammino verso le panchine sistemate sotto agli alberi. Mentre assorbo tutto il sapore e la freschezza del primo sorso di birra che mi inonda la lingua, un travestito con un vestitino bianco mi si para davanti. Mi invita a ballare e mi passa delicatamente una mano sul petto. Sorrido, scarto a sinistra con un passetto e proseguo lungo il mio tragitto.

Proprio quando il travestito si appresta a sferrare il secondo attacco mi accorgo che la mano di qualcun altro tenta di intrufolarsi in una delle tasche posteriori dei miei jeans. Spingo istintivamente il bacino in avanti e con il braccio libero cerco di allontanare le dita intruse.

Un ladro astuto si sarebbe gi� reso conto di aver fallito e si defilerebbe in fretta confondendosi tra la gente che balla. Questo invece non molla e cerca di aggirare la mia mano per raggiungere nuovamente l�interno della tasca. Il ladyboy che mi sta davanti continua nel frattempo a toccarmi le braccia. Con un movimento pi� brusco mi divincolo e mi affretto verso un�area pi� sicura.

Mi giro e con la coda dell�occhio vedo la coppia di borseggiatori che passeggia tra la folla. Sembra che si siano completamente dimenticati di me.

Resto in piedi per alcuni istanti, senza reagire, imbambolato. Mi porto distrattamente la bottiglia alla bocca: il secondo sorso di birra non sa di niente. Non sento n� il flusso del liquido ghiacciato nella gola n� il formicolio dell�anidride carbonica sulla lingua.

Mi riprendo, mi concentro un attimo e penso ad una cosa che mi accadde alcuni anni fa. In un locale simile, in un�altra isola, mi vennero sfilate alcune banconote dalla tasca dei jeans e la macchina fotografica dalla custodia agganciata alla cintura. Me ne accorsi soltanto pi� tardi, quando al Seven/Eleven cercavo i soldi per pagare una Coca Cola. Per un po� di tempo mi sentii arrabbiato e frustrato. Quella esperienza mi serv� da lezione: da allora tengo sempre i soldi nelle tasche anteriori. Ma ogni volta che ci penso mi incazzo ancora un po�.

Torno verso la pista da ballo, salgo le scalette della pedana e osservo attentamente la gente davanti a me. Per un paio di minuti non noto niente di strano. Poi ad un tratto scorgo il ladro adescatore - la spalla - che finge di ballare con un ragazzo alto che indossa un berretto.

Il ragazzo � ubriaco e non sente la mano del borseggiatore che rovista all�interno della tasca dei suoi pantaloni. Sono proprio di fronte a me. La spalla gli tiene gli occhi puntati in faccia e lo distrae, il ragazzo balla e barcolla ruotando attorno ad un asse verticale mentre il secondo travestito gli resta appeso addosso con una mano infilata nella tasca.

Faccio un paio di passi in avanti e lo colpisco con una manata. Non gli faccio male ma riesco ad attirare la sua attenzione. Lo guardo in cagnesco, lui mi si avvicina.

"S�? Che c��?"
Cerca di utilizzare un tono cortese.
Io non cambio espressione e continuo a fissarlo.
"Poco fa ci avevi provato anche con me..."
"Cosa?"
"Che stavi facendo con la mano nella tasca di quel ragazzo?"
"Come? Che dici?"
"Ci avevi gi� provato con me."
Questa volta ho scandito le parole. E lui accusa il colpo.
"Io...non so..."
"Se non la pianti immediatamente avverto la sicurezza."
"Non so...sono arrivata a Samui soltanto oggi...non so..."

A quel punto il complice gli afferra un braccio e lo trascina via.
Osservo il ragazzo col berretto che non si � accorto di nulla e continua a ballare.

Mando gi� un altro sorso di birra e ascolto la musica.
Mi sono tolto un sassolino dalla scarpa.
Stava l� da un paio d�anni.

Ora mi sento un po� meglio.

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© 2008 Fabio Pulito

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