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Il
loro nome deriva da Eolo, il signore greco dei venti , il quale, secondo Omero,
ne fece la sua dimora. Nate come vulcani sottomarini, emersero in superficie
due milioni di anni fa e furono popolate dal 4000 a.C.. Ospitarono dai Siculi
agli Aragonesi, passando dai Fenici ai Greci ai Romani. Sono tutte molto
simili ma al tempo stesso tutte diverse e con diverse peculiarità.
I colori che le caratterizzano vanno dal giallo dello zolfo a Vulcano, passando
per il verde di Salina, al rosso del fuoco di Stromboli.
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L'attuale
configurazione dell'arcipelago è la conseguenza di ciò che avvenne
2 milioni di anni fa.
Allora vi fu un'emissione tale di lave che un gruppo, molto vicino, di vulcani
raggiunse il livello del mare. Probabilmente apparvero e scomparvero numerose
altre isole. Gli studiosi hanno individuato delle rocce che risalgono ad un
milione e 300 mila anni fa, mentre, sulle isole, lave di circa 500 mila anni.
I vulcani più antichi sono quelli di Panarea, Lipari, Filicudi e Alicudi.
A Panarea e a Lipari vi sono ancora fumarole e sorgenti termali, mentre ad
Alicudi, Filicudi e Salina l'attività endogena è completamente
scomparsa. Gli unici vulcani rimasti tuttora in attività sono Vulcano
e Stromboli. A Vulcano vi sono tre camini: uno spento dall'epoca preistorica,
uno quiescente dal 183 a.C., e uno attivo. Plinio racconta che nel 183 a.c.
delle eruzioni sottomarine provocarono la nascita di Vulcanello.
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Queste
eruzioni continuarono nel 126 e nel 19 a.c. sino a quando poi nel '500
Vulcanello si unì a Vulcano.
Dopo, per alcuni secoli, non si ebbe più alcuna notizia delle attività
vulcaniche.Le notizie ripartono dal 1500 con una cadenza, quasi regolare,
di una o due eruzioni per secolo, di queste ve ne furono alcune prolungatesi
anche per anni.Nel 1786 ve ne fu una di grande portata con fuoco, lapilli
e cenere, ed un'altra nel 1890 con l'eruzione di blocchi di grandi dimensioni
che caddero nell'isola di Lipari. Da allora vi è solo un'attività
fumarolica.Mentre Stromboli ha un'attività eruttiva ininterrotta da
almeno due millenni.Definita nell'antichità il "Faro del Tirreno",
i suoi bagliori intermittenti (alle volte con intervalli di circa 20 minuti)
la sera è possibile vederli anche a grande distanza.Questo è
uno spettacolo riservato agli abitanti e turisti della zona nord-est di Panarea.
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