ATRIUM TORINO
In uno dei primi sabati soleggiati ho programmato la visita ad Atrium Torino, già da tempo pubblicizzato come luogo simbolo,
alias “vetrina” della città che cambia, accanto alle polemiche che ne hanno accompagnato la progettazione e la
realizzazione, in particolare la perplessità sull’entità economica dell’investimento così come la scelta di Piazza Solferino.
Scettica anch’io come molti in merito a tale scelta logistica per una struttura così moderna, sono rimasta alla fine
completamente coinvolta ed attratta da Atrium, tanto che credo non passerà molto tempo prima che vi ritorni.
Una struttura, progettata dalla Giugiaro Architettura e costituita da 2 padiglioni in legno, acciaio e cristallo: uno spazio
espositivo che supera i 2.000 metri quadrati distribuiti su più piani.
Già a colpo d’occhio risulta semplice comprendere perché il nome Atrium: è l’accesso alla città, luogo di accoglienza e di
informazione, la porta d’ingresso per chi desidera conoscere la Torino di domani, olimpica ed internazionale.
Sono due i padiglioni gemelli: il padiglione della città presenta la trasformazioni in atto per le diverse
aree urbane e i processi di cambiamento della mobilità locale, il tutto con una serie di percorsi tematici. Interessantissimo
è sicuramente il filmato che presenta l’evoluzione di Torino in termini storici, politici, demografici e sociali.
E’ dunque la città che è qui rappresentata partendo appunto dalla storia, passando dai quartieri in trasformazione
ed arrivando alle prospettive future della Torino di domani. Da non sottovalutare, inoltre, la scelta ed i colori
dei materiali, dai sedili alle tende, solo per fare un esempio.
Il secondo padiglione è il padiglione olimpico dove viene presentata la storia, l’ambiente alpino,
lo sport e le discipline olimpiche, le immagini dei giochi e i diversi singoli comuni sede dei giochi olimpici del 2006.
Due percorsi dunque speculari e paralleli che permettono di avvicinarsi da un lato a quello che sarà,
volenti o meno, uno degli appuntamenti internazionali più importanti per la città, dall’altro di conoscere
meglio Torino, nei suoi quartieri, nei suoi cambiamenti e nelle diverse attività proposte (è infatti
sede di Vetrina per Torino, sportello informativo per le iniziative cittadine).
Perché dunque non lasciarsi coinvolgere, anche se foste scettici come me?
Daniela Iannetta
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