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Giovani e politica

L’Italia sta invecchiando, e la cosa è sottolineata periodicamente dalle nostre fonti di comunicazione. Quel che si sottolinea, altresì è l’invecchiamento della popolazione, con conseguenti disagi, immigrazione, e così via. “ Non è più come una volta!…”
Già. No, non è più niente come una volta, ma questo è ovvio, altrimenti sarebbe tutto sin troppo banale, un semplice listato, una ricetta, ed oplà! No, tutto cambia, ed il nome che questo evento prende è Progresso, Evoluzione, parole tanto positive quanto negative, ed in tal modo utilizzate. Utilizzate politicamente, in virtù di un’ottica o di un’altra… Tutto cambia, le stagioni, il lavoro, la tecnologia, i giovani (“..questi giovani!”)…ma la politica?
L’uomo, in quanto animale ha innato in se l’istinto di sopravvivenza, e pertanto attua tutte le strategie possibili per rimanere in vita, allo stesso modo la politica, in quanto frutto sublimato del senso di sopravvivenza al potere dell’uomo sociale. Possiamo dire, quindi, che anche la politica cambia, si evolve, ma solo entro determinati limiti, poiché le idee nuove, sovente, è più facile arrivino da persone nuove, e non già incastonate in un sistema, quale è la classe politica italiana.
A tal fine è fondamentale l’opera dei giovani nel ricambio delle cariche politiche, in modo da portar linfa vitale al nostro organismo istituzionale che ha le radici nei partiti. Purtroppo la maggioranza dei giovani non prende parte alla vita politica del Paese.
Effettivamente, quando non si ha nemmeno un lavoro, o comunque si vede il futuro su tinte sempre più fosche, non è facile legarsi a degli ideali, ma è più semplice divenir preda del consumismo, un po’ come abbandonarsi allo shopping quando si è stressati, o darsi al cioccolato quando ci si sente soli. Semplici palliativi! Non basta chiuder gli occhi perché le cose non peggiorino, serve solo a non vederle peggiorare, ma prima o poi bisogna fare i conti..
Tutti son bravi a condannare le stragi del sabato sera, le discoteche e gli incidenti negli stadi, ma quante volte si va più in fondo? Spesso è più facile vedere il problema, ma non se ne cercano le cause, lasciando che si ripeta…
Di chi è la colpa, ci si chiede… ma non cambia molto, la domanda è “come evitiamo che accada di nuovo?” … non basta un tappo a fermare un fiume, ma può bastare a fermare una sorgente!
I giovani di oggi sono il frutto delle scelte di ieri, e di conseguenza dello stato d’animo dell’italiano medio di oggi.
Infatti la mancanza d’interesse per la politica odierna da parte dei giovani deriva dalla delusione dei loro genitori per i risultati politici delle loro scelte, e da un trasformismo dei politici tale che ha reso gli stessi meno rappresentanti di un’identità specifica. Alla fine, con la globalizzazione, gli stessi politici si trovano quasi omologhi gli uni degli altri, all’occhio del popolo, uniti da un’interesse comune per la propria sopravvivenza al potere..
Per ovviare a ciò, e soprattutto per reintegrare le fila, già da qualche tempo, alcuni elementi politici hanno pensato bene di interfacciarsi con le realtà giovanili, integrandole al loro interno, andando a scontrarsi però con il disinteresse generale, e con i ritmi odierni…
Già, è cambiato tutto, ma resta sempre un divario generazionale, ed in più una sorta di sfiducia del popolo verso i propri rappresentanti, di chi è il compito di riconciliare le parti? ..dei giovani, ovviamente. Non tanto perché ne sian in grado, ma perché il futuro è dei giovani, e quindi tocca a loro crederci per primi, e la storia insegna che sono stati i giovani a dar la forza per i cambiamenti!…

[Duke]
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