24.11.02. Ieri il Bologna è tornato con un punto dal difficile campo del Delle Alpi, casa Juve, con un bel pizzico di rammarico, essendo passato in vantaggio per primo, avendo sprecato nitide occasioni, compreso un incrocio dei pali colpito da Locatelli nei minuti di recupero, nonostante il chiaro dominio, per quanto sterile, dei bianconeri.
Il Bologna si trova dopo 11 giornate in zona Uefa, grazie alla cinque vittorie su cinque in casa, ed ai quattro pareggi (oltre due sconfitte) in trasferta. Ed è proprio lontano dalle due torri che il Bologna sta raccogliendo poco, vista la logica dei tre punti. Vi è la netta impressione che ad Empoli, a Torino (contro il Toro) ed a Udine si potesse tentare di più, ed invece solo due sono stati i punti raccolti. La sconfitta di Milano contro l'Inter è la fotocopia del furto già subito l'anno scorso, mentre a Bergamo il pareggio ci stava tutto, anzi a tratti abbiamo subito un'Atalanta, che però, come avvenne un anno fa, ha avuto un pessimo avvio di stagione.
Un avvio di stagione, dunque, che ricorda i due precedenti, anche se quest'anno le ambizioni dei rossoblù hanno senz'altro basi più solide in termini di qualità dell'organico. Infatti, a mio avviso, il Bologna è nettamente migliorato in termini di qualità, soprattutto a centrocampo. L'anno scorso avevamo a disposizione una discreta linea composta da Nervo, Brighi, Olive e Tarantino (Macellari ha giocato le prime nove gare poi si è rotto), con l'ottimo inserimento di Pecchia come secondo trequartista. Al di là di questa linea che ha reso moltissimo non vi erano però alternative credibili, anche perché Guidolin non "vedeva" assolutamente Pierre Wome. Ergo, ogni squalifica, infortunio o normale calo alla distanza di uno o più di questi atleti comportava un calo generale per la squadra, e questa è una delle principali cause del calo finale. Quest'anno, oltre alla conferma di Nervo e Olive, vi è un gruppo di giocatori numericamente più affidabile, composto da Colucci (sta molto ben inserendosi al centro del campo rossoblù), Amoroso (giocatore dotato di ottime qualità, pari o superiore a Pecchia), Salvetti (giocatore che può svolgere anche il ruolo di trequartista), Frara (giovane in prestito dalla Juve, non ancora al livello di Brighi, ma molto ordinato e a sua volta promettente), mentre sulla fascia sinistra le rinunce a Tarantino, Wome e Macellari sono ben compensate da Paramatti (sul quale tornerò dopo), il neoacquisto Vanoli ed il giovane slavo Vlado Smith, che ha avuto spazio in Intertoto ed ha giocato titolare contro Inter e Juve. Quindi un gruppo di atleti di qualità e più nutrito rispetto allo scorso anno, offrendo al tecnico più soluzioni.
Per quanto riguarda l'attacco bisogna dare atto che la rinuncia a Zauli non va sottovalutata, ma il Locatelli visto fin'ora non lo fa rimpiangere più di tanto, anche a livello di goals, mentre in attacco Cruz è addirittura migliorato e segna con una certa continuità, e quando non lo fa si procura rigori, mentre Signori, pur soggetto anche quest'anno a noie fisiche, è comunque quasi sempre negli undici, mentre l'anno scorso lo si è visto solo all'inizio e alla fine della stagione, oltretutto anche lo stesso Bellucci è più determinato e convinto dell'anno scorso, ed in fase di emergenza lo stesso Della Rocca si è fatto trovare pronto realizzando un goal decisivo per la vittoria casalinga contro il Piacenza. Dunque un attacco molto più pericoloso rispetto l'anno scorso, aspettando anche Cipriani ...
La difesa, già punto di forza nei primi due terzi della stagione scorsa, sta vedendo la conferma di Castellini, che merita la nazionale, e sta reggendo nonostante i frequenti infortuni, che quest'anno sembrano colpire soprattutto i nostri difensori. La linea "titolare" è composta da Falcone, Zanchi e Castellini e credo che sia fra le migliori del campionato. Zanchi per ora non ha fatto intravedere grandissime cose, ma a livello difensivo non è certo peggio di Fresi. Le defezioni soprattutto di Falcone, ma recentemente anche di Castellini, hanno messo in evidenza un grande Zaccardo, ormai titolare inamovibile dell'Under 21, e lo spostamento di Paramatti nella linea difensiva, dove forse rende un po' di più che come esterno di centrocampo. Infine, bisogna dare atto a Pagliuca di un ottimo inizio di stagione, come d'altra parte avvenuto anche l'anno scorso.
In sostanza una squadra quadrata, buona in tutti i reparti, che merita un posto appena dietro le grandi, che dispongono di mezzi finanziari molto superiori e rose di giocatori molto più vaste in quantità e qualità. Insomma, il Bologna se la può giocare ancora con il Chievo, con lo stesso Parma e con il sorprendente Modena, per un posto utile ad una coppa europea. Finalmente se ne accorto anche Trapattoni, convocando e schierando Carlo Nervo nell'amichevole contro la Turchia, un esordio in nazionale che ha riempito di orgoglio la squadra e la città, e che il ragazzo davvero si merita con tutto il cuore. Pur schierato inspiegabilmente sulla sinistra, il nostro Carlo si è ben mosso ed ha offerto la solita prova di corsa ed impegno, fornendo un assist al bacio per il goal di Vieri. Ovviamente la grande stampa nazionale lo ha quasi ignorato, sottovalutando la sua ottima prova, e limitandosi a riferire di un Di Natale, che qualche anno fa tra l'altro giocava qua a San Lazzaro, ottimo prospetto sicuramente, ma non mi sembra abbia giocato così meglio di Carlo.
Una squadra che ha utilizzato al meglio i turni casalinghi, vincendo cinque partite su cinque davanti al proprio pubblico, per la gioia dei tifosi. Tifosi che però ancora una volta dimostrano alcune crepe, soprattutto nei settori dei distinti e negli interventi in qualche trasmissione radiofonica, laddove ho ascoltato ancora una volta critiche davvero spietate su Paramatti che, è vero, non ha iniziato ottimamente la stagione e non ha la condizione di tre anni fa, ma non mi sembra che stia giocando così male, e comunque con tutto quello che ha fatto per il Bologna e per come ama questa maglia, davvero non merita un simile trattamento. Se gli si vuol far pagare gli anni alla Juve, allora siamo davvero molto provinciali. Non è venuto qua a prendere la pensione, ma è venuto per chiudere la carriera, e merita lo stesso trattamento di Signori, che è nelle stesse identiche condizioni, e comunque non fa mai mancare il suo impegno e il suo apporto.
Tolto questo sassolino dalla scarpa, aspettiamo qualche altro turno di campionato per vedere se quest'analisi troverà, come mi auguro, conferme. A proposito, Guidolin continua a non essere il mio allenatore ideale, e il Bologna non offre certamente un gioco divertente e spettacolare, ma comunque in linea con quello che offre oggi il convento nel nostro Paese, con qualche eccezione, tipo Chievo. Comunque al di là del gioco sono importanti i risultati, che questo Bologna sa raggiungere sapientemente. Dunque un plauso anche alla dirigenza, seppur anch'essa non rientri certamente nelle mie simpatie, soprattutto la proprietà, ma bisogna dare atto che con le sostanze messe a disposizione si è costruito un gruppo competitivo a vincere il campionato delle squadre normali (l'anno scorso eravamo arrivati secondi dopo il Chievo).