QUANDO BOLOGNA FA RIMA CON VERGOGNA

Maggio 2003. Finalmente si è chiuso il campionato di calcio 2002 - 2003. Un torneo che lascia tanto amaro in bocca agli appassionati di fede rossoblù, con il Bologna che chiude a 41 punti, 27 dei quali guadagnati nelle prime 15 gare e appena 14 nelle ultime 19. Il Bologna chiude tre punti sopra al gruppo delle quattro quart'ultime (Empoli, Modena, Reggina e Atalanta), due delle quali, Reggina e Atalanta, si giocheranno lo spareggio per la permanenza in A anche nella prossima stagione. Si parla dunque di una salvezza, conquistata, è vero, a tre giornate dal termine, grazie all'unico successo stagionale in trasferta, sul campo del Tardini di Parma.

Nelle ultime tre giornate il Bologna si è preoccupato di sistemare le classifiche della Lazio (in champions league), del Milan (mantenimento del terzo posto) e della Reggina (conquista dello spareggio salvezza), questo a discapito della propria classifica, ma soprattutto della stima dei suoi tifosi, che nel corso dell'ultima partita, sconfitta interna (2 a 0) con la Reggina, si sono lasciati ad andare a cori nostalgici a favore di Kolivanov, Anderson, Mazzone, etc.

Il Bologna ha ceduto una miriade di punti alle ultime squadre del campionato: 4 punti su 6 al Torino e all'Atalanta, 3 su 6 al Como ed al Piacenza, addirittura 6 su 6 alla simpatica Reggina, che speriamo proprio si salvi. Tante volte nel girone di ritorno il Bologna ha subito goal in extremis, o addirittura a pochi secondi dalla fine della gara (2 a 3 con l'Atalanta, 2 a 2 con la Juve, 2 a 3 a Modena), perdendo punti importantissimi nella lotta ad un posto Uefa, traguardo al quale allenatore, giocatori e società non hanno mai creduto. Alla fine il Bologna è stata la peggiore di un gruppo di squadre con simili potenzialità: Udinese (in Uefa), Chievo (fuori per un soffio), Perugia e Brescia (che comunque precedono i rossoblù).

Ma al di là di colpe ed attenuanti, di cui ho lungamente disquisito nel precedente commento, il vero danno arrecato a tutto l'ambiente è stato questo: questa squadra, intesa in primo luogo nell'allenatore e nel gruppo dei giocatori, si è giocata in pochi mesi la fiducia dei suoi sostenitori. Sarà difficile ricostruire un clima positivo se rimane Guidolin (al di là del labiale rubato dalla TV: città di m...) e secondo me va assolutamente messo mano in maniera pesante al parco giocatori, non tanto in una visione di potenziamento della squadra, quanto nella necessità di cambiare alcune facce. A mio avviso questo gruppo ha palesemente dimostrato un attaccamento alla maglia e alla città vicino allo zero, anche se è vero che questi sentimenti non trovano posto nell'attuale mondo del calcio. Io penso però che uomini pagati profumatamente per allenarsi due o tre ore al giorno e giocare la domenica debbano anzitutto sentire il dovere morale di svolgere il proprio mestiere con impegno, senza prendersi il lusso di offendersi o replicare alle critiche che vengono rivolte, e senza pensare se il proprio contratto è o meno in scadenza. Cosa dovrebbero fare, allora, i tanti lavoratori atipici, i co.co.co., che non hanno alcuna garanzia sul mantenimento del proprio lavoro, sulle ferie, sulla possibilità di ammalarsi, e guadagnano in 20 anni di lavoro quello che un giocatore di calcio di livello mediobasso guadagna in un anno in serie A?

E' assurdo che questi atleti si rifiutino di giocare la Coppa Intertoto, perché la partecipazione a questo torneo li costringerebbe ad un solo mese di ferie, anziché due. In tante aziende del Paese si va in ferie ad Agosto, e riga. Ma al di là dei populismi del qualunquismo e della demagogia, che odio, ma che talvolta scappano anche a me, credo che i sostenitori del Bologna meritino di potersi appassionare ad un progetto nuovo, con volti nuovi, e vedrete che quarantuno punti un altro anno potranno avere un sapore diverso.

Sostenitori che però non sono esenti essi stessi da colpe. Noi bolognesi purtroppo scioriniamo atteggiamenti veramente poco degni della storia della nostra città, soprattutto quelli che popolano i settori più "nobili" dello stadio: tribuna e distinti. Sono molto indignato per le frasi che ho sentito quest'anno pronunciare contro vere e proprie bandiere come Nervo e Paramatti, fra gli ultimi ad abbandonare un certo attaccamento ai colori sociali, ma bersagliati da insulti, critiche, sia allo stadio che attraverso trasmissioni radiofoniche e televisive. Certo, i due non hanno disputato una buona stagione, forse sono stati insufficienti, ma non meritano questo trattamento e non sono certo stati peggio dei loro compagni di squadra. Nervo è stato addirittura convocato in nazionale, ma per taluni anziché motivo di orgoglio è diventato motivo di scherno, veramente incredibile! Un pubblico che ha cuore e competenza, come quello della curva, non si sognerebbe mai di "buttare in mare" giocatori che hanno segnato la storia (recente) della propria squadra, e quando la curva ha preso determinate posizioni su certi giocatori, lo ha fatto con cognizione di causa ed a seguito di atti concreti, vedi il caso Padalino. 

Può essere che il prossimo Bologna venga costruito senza Nervo e Paramatti, lo capirei. Credo anzi che il prossimo Bologna dovrebbe essere costruito sulla base di una fortissima discontinuità, considerando incedibile, fra i veterani, il solo Castellini, e valutando una per una le posizioni degli altri (Pagliuca, Signori, Olive, Nervo, Paramatti, Locatelli ma anche Bellucci e Colucci), sapendo che Falcone e Zaccardo vanno via e probabilmente anche Cruz.


Pur con davvero poca voglia è il momento di assegnare le pagelle annuali.

Pagliuca 5,5. Nel girone d'andata era fra i migliori portieri del torneo, ma nel girone di ritorno è piombato nei bassifondi della speciale classifica. La morale è che il nostro portierone incide poco o nulla sul rendimento della squadra, e forse sono stati più i goal evitabili che quelli evitati, anche perché quando la difesa e la squadra in generale ha smesso di tenere sono aumentati esponenzialmente i goal subiti e molto meno le parate. Forse è il caso di guardare a qualche portiere più giovane per il futuro, magari affidandogli il ruolo di chioccia, auspicando una ulteriore autoriduzione dell'ingaggio, semmai legata ad un ruolo futuro di allenatore dei portieri. 

Zaccardo 6+. Uno degli specchi del Bologna. Affidabile e propulsivo nel girone d'andata, spento ed impacciato nel ritorno. Peccato perché pareva essere la stagione della consacrazione ad altissimi livelli, ma comunque alla Juve questo pare importi poco, perché se lo porterà via già dall'anno prossimo.

Falcone 6. Un'annata un po' sottotono rispetto alle precedenti, anche perché il suo rientro dall'infortunio è avvenuto nel momento peggiore del Bologna ed era fra quelli meno in grado di invertire la tendenza, anche perché, pur essendo noto per la sua professionalità, era già risaputo che a termine di stagione non avrebbe rinnovato il contratto.

Zanchi 6. Pur senza impressionare più di tanto la sua mancanza ha coinciso con l'inizio della crisi dei rossoblù, e forse non è un caso. Vivissimi auguri per una pronta guarigione e per un rientro già da Settembre sui campi di gioco, possibilmente con la maglia del Bologna.

Castellini 6,5. Uno degli ultimi a mollare, e ho detto tutto.

Paramatti 6-. Il nostro Michelone non può più volare sulla fascia, ma Guidolin se ne è accorto troppo tardi, solo quando ormai un'ingrata ma consistente parte del pubblico lo aveva già additato fra i capri espiatori della deludente stagione rossoblù. Michele ci mancherai comunque, buona fortuna e grazie per tutto quello che ci hai dato in questi anni.

Smit 6. Lo slavo è l'ennesimo desaparecido della gestione cilena guidoliniana. Sicuramente ha evidenziato grossi limiti in copertura, ma è tanto giovane e a fine torneo c'era tanto spazio .... anche perché quello che ha fatto intravedere in precampionato e ad inizio stagione non era male.

Vanoli 5,5. Come l'accelerato di antica memoria ferma a tutte le stazioni, ed in questo senso ricorda il Paramatti "anziano" di fascia, in quanto a copertura ricorda il giovin Vlado Smit, ma il suo impegno avrà convinto Guidolin a considerarlo titolare inamovibile da un certo punto in poi.

Frara 6. Questo ennesimo giovane in prestito dalla Juve non ha mostrato la classe di Maresca e tanto meno la presenza e l'efficacia di Brighi, ma comunque quando è stato messo in campo, spesso come rilievo, ha sempre fatto il suo compitino, e facendo i compiti per bene alla fine si viene promossi, e un giorno si potrà anche spiccare il volo.

Nervo 6. Il nostro quest'anno ha denotato un calo, soprattutto sul piano fisico. Ora avrebbe bisogno di un allenatore capace di accompagnarlo in un percorso di riposizionamento tattico e di ruolo, per consentirgli di poter giocare alcune altre stagioni in serie A, come si merita, ovviamente ci si augura ancora con la stessa maglia che ha onorato per quasi due lustri.

Olive 5,5. Quando la condizione fisica non regge per tutta la stagione - e per lui l'Intertoto sembra proprio una condanna - vengono fuori tutti i limiti di questo tenace ed orgoglioso centrocampista. E' una delle anime della squadra, ed il giudizio negativo sul brutto 2003 non può che riguardarlo in prima persona.

Colucci 5,5. Fisicamente molto diverso da Olive, ma alla fine rischia di esserne un doppione. Ad inizio stagione aveva anche ben impressionato, quando i sette polmoni erano tutti in funzione, poi è desolatamente scomparso, facendo venir meno quella diga di centrocampo costruita insieme al compagno di reparto che in qualche modo limitava molto il fenomeno delle palle vaganti nei pressi dell'area rossoblù.

Amoroso 6+. Si è rivelato l'unico innesto di qualità nel centrocampo rossoblù, ma paradossalmente il suo utilizzo è aumentato solo quando la barca ha cominciato ad affondare.

Locatelli 6,5. Sprazzi di classe immensa ed anche goal per il Bologna, più di quanti Tomas era abituato a fare per le squadre precedenti. I suoi hobbies fuori dal campo fanno storcere il naso a qualche tifoso e addetto ai lavori un po' moralista. Il suo grande limite è la difficoltà ad inserirsi costantemente nel vivo del gioco, e questa forse è l'unica caratteristica che lo rende debole se paragonato a Zauli, il quale però denotava anch'egli certi chiari di luna, quando non era in giornata ...

Bellucci 6,5. Arretrato a centrocampo si è scoperto un giocatore nuovo, uno dei rarissimi rossoblù con i piedi buoni, ed è servito per risolvere anche situazioni molto complicate. Il suo massimo rendimento lo ha dato quando è stato utilizzato con continuità. Fra i meno colpevoli del tracollo del Bologna.

Meghny 6+. Lampi di classe eccelsa e anche goal, ma ancora tanta strada da fare, ed il cruccio è che quest'anno ne ha fatta davvero poca, visto che Guidolin per tre quarti di stagione lo ha tenuto in naftalina, nonostante il suo naturale concorrente, Salvetti, sia stato messo da subito fra i lebbrosi (reparto di Casteldebole inaugurato nell'era guidoliniana, che ha avuto l'occasione di ospitare gente come Kolivanov e Wome).

Della Rocca 6+. Il suo goal con il Piacenza all'andata nel baseball sarebbe considerato punto vincente battuto a casa, se per noi la vittoria è la salvezza. Nonostante questo ha spesso aumentato la lista dei dimenticati dall'allenatore, ma è ancora giovane e forse necessita di almeno un anno di esperienza in serie B.

Cruz 7. JRC è anche quest'anno il faro e l'uomo reparto dell'attacco rossoblù, e ad inizio stagione sembra anche in vena di disputare un'ottima stagione anche nella classifica cannonieri, ma purtroppo questo non avviene, e la cartina tornasole sono i goal che non fa in trasferta, frutto del gioco rinunciatario del Bologna, che non gli dà proprio la possibilità manco di sbagliarli, questi goal, come avveniva negli anni passati.

Signori 7+. Il capocannoniere, anche se di rigore, con altre perle indimenticabili offerte al pubblico rossoblù, che ce lo faranno ricordare ancora con più affetto, dato per certo il suo addio. Beppe deve molto al Bologna, e il Bologna deve molto a Beppe, e anche quest'anno ha dimostrato di essere l'unico ad avere l'istinto del goal. Allenatore e società non sono esenti da colpe per il trattamento ricevuto dal bergamasco, che comunque come tutti sappiamo ha il suo caratterino. Sicuramente è un giocatore un po' ingombrante sul piano tattico, soprattutto nel gioco di Guidolin, che prevede la rottura del gioco degli avversari a partire dalla loro trequarti.

Salvetti, Cipriani, Terzi, Coppola & company. Sicuramente non giudicabili.

Voto alla squadra nel suo complesso. 5,5. Per le ragioni espresse in premessa.

Voto a Guidolin. 5,5. Il tecnico di Castelfranco Veneto ha il torto di aver compromesso la fiducia faticosamente conquistata da parte di pubblico e ambiente. Se non era entrato nei cuori del bolognesi forse la colpa era un po' da spartire, ma per uscire dal pezzetto che aveva guadagnato ci ha messo un amen. Se avesse dimostrato l'entusiasmo che esprime commentando il ciclismo sarebbe entrato nel cuore dei tifosi in pompa magna. Troppo asservito agli interessi della società. Mazzone ha fatto i suoi stessi punti, ed il 5 a 1 lo ha subito anche lui, a Piacenza anziché a Como. E' vero che Carletto ci aveva portato alle semifinali di Uefa e Coppitalia, nemmeno sfiorate alla lontana da Guidolin, ma questo non può essere l'unico motivo per spiegare l'abissale differenza di trattamento ricevuta in città dai due coach, visto tra l'altro che il tecnico romano doveva raccogliere la difficile eredità di Ulivieri, osannato dalla città, anche se non tutta. Mazzone riuscì a conquistarsi anche quel pezzetto ostile ad Ulivieri, Guidolin è riuscito solo a conquistare un pezzetto in via San Mamolo.


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