Agosto 2003. A pochi giorni dall'avvio del campionato 2003 - 2004, con l'animo sempre più avvilito e disgustato per come si è ridotto lo sport del calcio professionistico nel nostro Paese, cerchiamo di commentare la "campagna estiva" del Bologna, che ha portato a dire il vero rilevanti novità, ma prima di tutto una confermata fiducia al tecnico Guidolin, nonostante un 2003 a dir poco vergognoso. Se l'anno scorso era balenato qualche dubbio alla dirigenza in merito alla riconferma dell'allenatore, quest'anno non ci sono stati tentennamenti; permangono forti perplessità da parte del sottoscritto e, credo, da parte di numerosi sportivi bolognesi.
Anzitutto vediamo gli atleti rossoblù che hanno salutato la compagnia: quello di Giulio Falcone era un addio annunciato, sicuramente una grave mancanza per il Bologna, che però, a differenza della Sampdoria, non poteva e non voleva permettersi l'ingaggio richiesto dal giocatore. Saluti e grazie di tutto. La partenza di Michele Paramatti mi getta nello sconforto, ma devo anche ammettere che Michelone non era più quello di un tempo, anche se a mio avviso poteva tornare utile ancora in una difesa "depauperata". Ciao, Michele, sarai sempre una bandiera. Così non si può dire per Vanoli e Frara, che salutano Bologna dopo appena un anno, con qualche rimpianto per il primo, che voleva rimanere. L'ex viola non ha però avuto una gran fortuna ed il giovincello, pur bravo, non ha certo ripetuto il campionato precedente di Brighi, dunque perdite riassorbibili in fretta. Il secondo portiere Coppola non ha avuto alcuna occasione per farsi vedere, salvo la Coppitalia finita anzitempo, mentre per Salvetti occorrerebbe una puntata speciale di "Chi l'ha visto", o meglio chi l'ha preso e chi l'ha perso, con collegamenti con la premiata coppia Cipollini&Guidolin. Renato Olive, infine, è uno di quei giocatori che non passa inosservato, incidendo fortemente su ogni dinamica interna alla squadra ed allo spogliatoio. Scontato che fosse lui uno di quelli con la valigia in mano, per dare una visibile discontinuità rispetto alle stagioni precedenti. Per lui sofferto il primo anno, buono il secondo, in ... riserva il terzo ... seppur in campo. Per lui cambio di categoria e trasferimento, inizialmente non troppo gradito, in quel di Napoli. Un grande grazie a Renato, che rimarrà sicuramente nei ricordi dei tifosi. Ai precedenti addii - almeno credo - si aggiunge un arrivederci a Giacomo Cipriani, mandato in quel di Piacenza per ricominciare ad essere calciatore, in quanto ha davvero bisogno di giocare. Qualche anno fa era un ottimo prospetto, poi gli infortuni e le interminabili rieducazioni. Speriamo che questo ragazzone torni al più presto all'ovile per far vedere quello che vale.
Della serie "toh, chi si rivede", la carrellata dei riconfermati inizia gioco forza da un Beppe Signori che ha insegnato una simpatica pantomima con la società (voluta o non voluta?) che ha dato il risultato di una sua riconferma, a cifre il quale ammontare non è dato sapere. Per lui c'è stata una mobilitazione che in città aveva pochi precedenti, sulle questioni sportive. Ancora con noi Nervo (e io sono contento!), Pagliuca, Zaccardo (evidentemente ancora non troppo appetito alle grandi), Zanchi (speriamo rientri in fretta), Smit, Colucci, Amoroso, Locatelli, Bellucci, Meghny, Della Rocca, Terzi. Discorso a parte per i due giocatori che a conti fatti sono anche i migliori del Bologna, almeno nelle ultime due stagioni: Marcello Castellini e Julio Ricardo Cruz. Il primo, confermato, è stato poi lasciato andare a Parma (notizia degli ultimi giorni) nonostante i dubbi sulla nuova difesa (dei quali verrò in seguito) della quale è baluardo, mentre l'argentino a detta della dirigenza è intoccabile, però un giorno sì, l'altro pure, radio mercato lo da una volta a Roma, una volta a Torino, una volta a Milano.
Il nostro benvenuto va comunque ai nuovi acquisti, nella consapevolezza che nel momento in cui scrivo la situazione potrebbe essere già modificata; un lato dei peggiori dello sport professionistico del terzo millennio. In porta c'è la gradita novità di Alexander Manninger (classe 77), che oltre al ruolo di vice - Pagliuca, ne può essere anche l'alternativa e il futuro. All'occorrenza è disponibile anche il giovane Pansera (classe 79). In difesa arriva da Napoli Emanuele Troise (classe 79), chiamato a riscattarsi da un paio di annate negative, prima delle quali era considerato un buon prospetto; un gradito ritorno all'ovile è quello di Alessandro Gamberini (classe 81), che ha avuto modo di farsi vedere in serie B, anche se non sempre con ottimi risultati; dal Como è arrivato Juarez, già seguito in passato dai rossoblù, e reduce da un paio di retrocessioni; convocato in ritiro anche il giovanissimo Pedrelli (classe 86), che non dovrebbe però trovare molti spazi quest'anno. Nel settore di centrocampo si assiste al maggior numero di novità, sicuramente sul piano della qualità: graditissimo il ritorno di Fabio Pecchia, reduce da un altro ottimo campionato disputato a Como, seppur condito con retrocessione; Samuele Dalla Bona (classe 81), proviene dal Milan ed è sicuramente l'arrivo che ha destato più scalpore. Il ragazzo ha scelto Bologna, con qualche titubanza iniziale, perché ha bisogno di giocare per riproporsi ad altissimi livelli, obiettivo simile a quello dei rossoblù che perso il treno per Brighi si sono consolati con Samuele; Andrès Guglielminpietro, detto Guly (classe 74) è un altro arrivo di qualità, ed in questo caso anche di esperienza, destinato a giocare nella fascia sinistra, spesso punto debole dei rossoblù; in ritiro sono stati convocati anche i giovani Consolini e Loviso (classe 84). L'attacco si rinforza - per ora - con l'acquisto dall'Atalanta di Fausto Rossini (classe 78), ancor giovane centravanti boa, poco realizzativo ma molto utile alla squadra, quel tipo di giocatore che di solito piace molto al sottoscritto e ... ai compagni che gli giocano accanto (ricordate Kennet Andersson e Loris Pradella?).
La squadra in sostanza è questa (considerando la partenza di Castellini e, per ora, la permanenza di Cruz). Ovviamente la disposizione è frutto di una mia ipotesi personale. Scelgo lo schema con la difesa a 3, portando Smit a centrocampo. A seconda dell'occasione e anche di chi gioca lo schema può essere 3-5-2 o 3-4-1-2 o 3-4-2-1 o 3-4-3.
Portiere: Pagliuca (Manninger)
Difesa: Zaccardo (Terzi), Zanchi (Troise), Juarez (Gamberini)
Centrocampo: Nervo (Bellucci), Dalla Bona (Colucci), Amoroso (Locatelli),
Pecchia (Meghny), Guly (Smit)
Attacco: Signori (Della Rocca), Cruz (Rossini)
Vista l'attuale situazione in cui versa il calcio italiano (e non solo ...) sarebbe pernicioso soffermarsi a considerare se i giocatori del Bologna sono stati acquistati o sono in prestito o in qualche altra forma. Ci consoli il fatto che - a quanto sembra - la società sia fra le più sane, frutto anche della politica gazzoniana improntata al basso profilo.
Sulla carta apprezzavo molto anche la squadra dell'anno scorso (ovviamente considerando la fascia di merito del Bologna), che a conti fatti alla fine ha deluso, o forse aveva ragione chi la riteneva più debole di quella dell'anno precedente, che disponeva di giocatori come Pecchia, Brighi, Zauli e Fresi. Credo che quest'anno si sia tornati ad una impostazione simile a quella di due anni fa, con forse qualche ulteriore miglioramento, ma con una grossa pecca, rappresentata dalla difesa. Quello arretrato è il reparto che desta più di una perplessità, soprattutto dopo il rilascio di Castellini, vero baluardo degli ultimi anni. Attualmente a difendere l'area difensiva del Bologna, in attesa del recupero di Zanchi, vi sono giocatori che l'anno scorso militavano in serie B o in una squadra retrocessa, Zaccardo e Terzi a parte. A conti fatti avrebbe fatto comodo anche Paramatti. Lo stesso Zaccardo viene da una seconda parte di stagione tutto sommato negativa. Il reparto è comunque molto svecchiato e potrebbe sorprendere se potesse godere di un buon avvio del campionato e prendere fiducia; dipenderà anche da come funzionerà il filtro di centrocampo.
A proposito di linea mediana, il Bologna in questo settore si candida a recitare un ruolo di primo piano, anche a cospetto delle squadre di prima fascia. Il centrocampo è sempre stato un reparto strategico, dunque se i nuovi arrivi rispettano le attese potremmo divertirci. Oltre al confermato Nervo, la linea dispone di atleti del calibro di Amoroso (riconfermato anch'egli), Dalla Bona, Pecchia e Guly, che negli ultimi anni hanno militato in grandi squadre o avrebbero potuto farlo. Il limite è forse la carenza di giocatori adatti a far legna, dunque si chiederà un sacrificio a Nervo, e forse vedremo in formazione Colucci più spesso di quanto immaginiamo, con poco, davvero poco spazio per la fantasia (Locatelli e Meghny), con i trequartisti veri sacrificati da questa impostazione, e sostituiti da adeguamenti di Signori e Cruz.
Il giudizio sull'attacco dipende molto dal fatto se Cruz resti o se ne vada. Sicuramente Rossini è un buon acquisto e soprattutto una variante tattica, che non fa mai male. Conto molto anche sulla consacrazione di Della Rocca, e se occorre Signori potrebbe essere anche alternato con Bellucci, qualora in buon vecchio Beppe dovesse risentire dei soliti dolorini invernali. Cruz è il vero fuoriclasse della squadra, sicuramente un attaccante atipico, che in una formazione come questa può fare la differenza. Un crimine cederlo.
Credo che la definizione migliore per questo Bologna possa essere "accattivante". La sorniona dirigenza rossoblù è riuscita in pochi giorni (ma forse ci lavorava da tempo ...) ad allestire una formazione capace di ribaltare l'andamento del flusso abbonamenti, tornando a destare la curiosità della piazza, nonostante la riconferma del mister. Ma i sogni possono anche morire alla fine dell'estate, se si decide di disfarsi dei pezzi migliori. Per il momento questa squadra può puntare ad una posizione di immediato rincalzo alle prime quattro o cinque, che nonostante tutto saranno le solite. Tutto ciò con la condizione precedente, compreso un eventuale ritocco alla linea difensiva, qualora occorresse.