8 Febbraio 2004.
Ranking del Bologna FC 1909, nell'anno 2004
campionato/specifica | partite | punti | vinte | pareggi | perse | goal fatti | goal subiti |
2003/2004 in casa | 3 | 6 | 2 | 0 | 1 | 5 | 4 |
2003/2004 in trasferta | 3 | 7 | 2 | 1 | 0 | 5 | 2 |
2003/2004 totale gare | 6 | 13 | 4 | 1 | 1 | 10 | 6 |
Ranking del Bologna FC 1909, nell'anno 2003 (attuale campionato)
campionato/specifica | partite | punti | vinte | pareggi | perse | goal fatti | goal subiti |
2003/2004 in casa | 7 | 8 | 2 | 2 | 3 | 9 | 13 |
2003/2004 in trasferta | 7 | 3 | 0 | 3 | 4 | 3 | 8 |
2003/2004 totale gare | 14 | 11 | 2 | 5 | 7 | 12 | 21 |
Un Bologna già in fase di ripresa, seppur flebile, nelle ultime gare del 2003, esplode letteralmente dopo San Silvestro. La statistica è significativa: in meno della metà delle gare giocate in precedenza, il Bologna totalizza più punti (13 in 6 gare contro 11 in 14 gare), il doppio delle vittorie ottenute in precedenza (4, delle quali 2 lontano dal Dall'Ara, contro 2), totalizzando quasi le stesse reti segnate in precedenza (delle quali 5 in trasferta, contro le sole 3 ottenute nelle prime 7 partite giocate fuori casa), e sistemando una difesa che però permane un punto debole della compagine di Carletto Mazzone.
Sei partite nelle quali il Bologna ha anche ritrovato il bel gioco che da anni non si vedeva, ad eccezione forse del pareggio strappato in quel di Parma. Sei partite che hanno fatto riemergere i rossoblù dai bassifondi della classifica, regalando ai tifosi la speranza di una salvezza tranquilla e qualche pensierino verso traguardi che fino a dicembre sembravano un tabù.
Le ragioni di questa sorta di "miracolo", che però dovrà essere confermato e suffragato nel corso delle 14 partite che ci separano dalla fine del torneo, sono molteplici, anche se dietro le quinte è sempre più evidente che anche questa volta "Sor Magara" ci ha messo più di uno zampino. Carletto ha saputo dare una fisionomia ad una squadra presa in consegna tre giorni prima dell'inizio del campionato, triste ed imbarazzata dalle pesanti partenze di Castellini e Cruz, rispettivamente fari di difesa e attacco negli ultimi due anni. Una squadra che sulla carta poteva anche apparire interessante, ma che doveva scontare una grossa difficoltà di amalgama ed un rendimento a dir poco deludente dei nuovi arrivi. Una squadra non abituata a "giocare", che oggi ha finalmente invece trovato un gioco, convincente ed anche, per certi versi, divertente.
Il "mercato di riparazione" doveva servire a dare una sistemata a tutti i reparti, ed anche qua Carletto ci ha messo del suo, imponendo l'ingaggio di Nakata, lasciato libero da un Parma sull'orlo del collasso, dopo lo "scandalo" Parmalat. L'arrivo del giapponese ha inciso pesantemente e da subito sul cambio di ritmo dei rossoblù, ma accanto ad Hidetoshi la dirigenza non ha provveduto ad altri inserimenti, salvo l'arrivo all'ultimo minuto di Sussi, peraltro positivo nelle prime due gare giocate (Milan e Udinese), che ha rafforzato il reparto degli esterni di sinistra, ma che per contro ha coinciso con la partenza di Juarez verso Siena ed alla rinuncia delle prestazioni di Della Rocca, rigirato in prestito dopo essere tornato anzitempo da Catania. Si è a lungo parlato dell'arrivo di un attaccante (Spinesi in primis, ma anche Chiesa, Marazzina e altri), ma alla fine si è optato per la conferma di Tare, che ha risposto con i suoi due primi ed importanti goal in maglia rossoblù. Si è parlato di uno scambio Moretti-Seric con il Parma, ma le prestazioni in miglioramento del giovane rossoblù e la sua volontà di rimanere sotto le due torri hanno prevalso. Si è parlato di Castellini (quello del Torino), ma il Brescia evidentemente aveva da spendere di più, ed anche la stessa idea di Bachini è sfumata. Sappiamo che, quando sarà guarito dall'infortunio, Jonatan Binotto sarà di nuovo dei nostri, mentre, se continua l'ecatombe dei bomber (Signori gioca mediamente una gara su 6, adesso si è rotto anche Rossini, out per almeno due mesi), può essere disponibile un'altra vecchia conoscenza, che risponde al nome di Marco Negri.
Ma andiamo ad analizzare questa "escalation" del Bologna. Già nel 2003 avevamo notato un timido cenno di vita, culminato con la sofferta vittoria con l'Ancona (3 a 2) ed alcuni pareggi a reti bianche maturati in trasferta, contro squadre concorrenti. La chiave positiva era stata il rientro di Nervo e Signori, due giocatori simbolo per i rossoblù, e la conquista di un "posto fisso", di quelli a tempo indeterminato per intenderci, da parte di Colucci in mezzo al campo.
Nel 2004 è andata in scena la "banda bassotti". Hanno cominciato Bellucci e Pecchia, quasi inguardabili nei primi tre mesi, protagonisti nell'importante vittoria "della Befana" contro l'Empoli, ed anche nelle partite successive. A Lecce (prima vittoria in trasferta) ha esordito con il botto un campione che non spicca in altezza, che risponde al nome di Hidetoshi Nakata, mostrando da subito grandi doti tecniche, tattiche ed anche, inaspettatamente, fisiche, distinguendosi anche in copertura e nei contrasti. Nakata, se escludiamo la gara di Parma terminata sullo 0 a 0, ha portato la luce al Bologna, ben inserito da Mazzone nella zona centrale del campo, quando altri tecnici lo avrebbero messo in ben altra posizione. Il rientro di Locatelli (altro "nano") è stato per certi versi taumaturgico, in particolare nelle prime gare quando entrava a metà del secondo tempo, cambiando il ritmo della partita. Nella grande vittoria di ieri sera a Udine (3 a 1), il Loca è stato supremo, soprattutto realizzando il primo goal con un'azione delle sue. Il capo dei "bassotti", Beppe Signori, prima dell'ennesimo guaio muscolare che lo costringe ancora fuori, ha trovato il tempo di sbloccare il risultato sotto il diluvio nell'apertura della gara interna contro il Chievo, sonoramente sconfitto per 3 a 1 dal miglior Bologna della stagione, e forse degli ultimi 2 o 3 anni. Infine il già citato Leo Colucci ha spedito una cartolina al Trap, timbrata dal goal del 3 a 1 realizzato a Udine.
Ma è cresciuto anche Tare: al di là dei due goal contro Lecce e Chievo, sta sempre più diventando il Kenneth Andersson del terzo millennio; e sono cresciuti anche altri giocatori, a partire da Gamberini, che sta fornendo prove sempre più convincenti in difesa, dopo un esordio stagionale un po' incerto nelle prime gare, ma anche Moretti, spostato dietro, sta trovando una sua dimensione molto importante, mentre permane qualche dubbio su Zaccardo e lo stesso Natali, miglior difensore rossoblù nella prima parte del torneo, sta mostrando qualche crepa. Sulla fascia Carletto Nervo è sempre una garanzia, mentre dall'altra parte, come dicevo, anche Sussi ha ben impressionato. Bene anche Zanchi, luci e ombre per Meghni, bene Loviso ed anche Terzi ha avuto qualche minuto di impiego. Una citazione particolare, però, la merita anche Gianluca Pagliuca, spesso da me criticato, che sta disputando una stagione davvero fantastica, ed ha messo più di un mattone a vantaggio della classifica attuale del Bologna.
Se vogliamo essere realisti fino in fondo, bisogna anche ammettere che le avversarie di queste sei partite sono state decisamente mediamente più abbordabili, rispetto a quelle incontrate nelle prime quattordici gare. Certo, pareggiare a Parma e vincere ad Udine non era sicuramente nelle possibilità del Bologna "prima maniera", e lo stesso successo con il Chievo non era scontato, per lo meno per come è avvenuto; ma anche vincere nella tana di un Lecce come quello visto nelle ultime settimane è una piccola impresa. La sconfitta con il Milan, pur con un bel Bologna e con l'aiuto dell'arbitro, dimostra però come il Bologna di quest'anno soffra le grandi squadre, dunque è da pensare che quando arriveranno Juve e Lazio, quando ci recheremo nella tana di Roma ed Inter, e forse anche a Genova, torneranno anche le sconfitte per la squadra di Mazzone. Il Bologna - è vero - ha ritrovato la via del goal, pur senza impiegare "bomber di razza", ma è di nuovo rimasto a secco per 180 minuti con Parma e Milan. In particolare il Bologna di questa stagione non è stato in grado di andare a segno nel 45% delle gare disputate (9 partite, delle quali cinque sconfitte, quattro in casa), mentre solo nel 20% dei casi non ha subito reti (4 partite, tutte terminate per 0 a 0, in trasferta). Va detto che quando il Bologna si sblocca, il più delle volte è capace di ripetersi nella stessa gara (2 goal con Perugia, Parma, Udinese, Lecce, Empoli; 3 goal con Ancona, Chievo e Udinese, 1 goal in trasferta con Juve, Milan e Lazio, sempre però abbinati a sconfitte: un addio, dunque, agli 1 a 0 di guidoliniana memoria).
Comunque onore al merito al tecnico romano, autore dell'ennesimo capolavoro, che dovrà essere suffragato nelle prossime quattordici gare, tentando di realizzare almeno altrettanti punti (salvezza quasi sicura a quota 38), anche se questo Bologna può osare davvero di più.
Ho citato infatti 5 di queste 14 gare, che porteranno al Bologna probabilmente qualcosa vicino ai 0 punti. Ma le restanti 9 gare (Modena, Brescia, Reggina, Siena e Lecce in casa; Perugia, Ancona, Empoli e Chievo fuori) potrebbero portare molto fieno nella nostra cascina: con quattro vittorie e cinque pareggi, per esempio, si otterrebbero 17 punti che ci porterebbero a quota 41. Un obiettivo alla portata del Bologna, che ora è a 6 punti dall'Udinese, cioè dalla "zona uefa". In più non credo si presenterà quest'anno l'esigenza di "regalare" qualche punto salvezza a squadre in difficoltà, almeno se continuerà l'attuale situazione nei bassifondi della classifica, dove in discussione sembra esserci unicamente la quart'ultima piazza, quella dello spareggio con la sesta classificata del campionato cadetto.
Classifica dopo 14 giornate, campionato 2003/2004, zona retrocessione
Modena
16
Siena 15 (una gara in meno)
Reggina 14
Brescia 13
Bologna 11
Perugia e Lecce 9
Empoli 6
Ancona 4
Classifica dopo 20 giornate, campionato 2003/2004, zona CENTRO E BASSA CLASSIFICA
Udinese
30 (zona uefa)
Sampdoria 29
Chievo 25
Bologna 24
Brescia 23
Siena 21
Reggina 21
Modena 21
Lecce 18
Empoli 16
Perugia 11
Ancona 5