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luglio 2003. Ho scelto un titolo molto banale per commentare l’avventura
azzurra in terra d’Olanda, ma a dire il vero le imprese della nazionale mi
entusiasmano molto meno rispetto a quelle della squadra della mia città.
Un
titolo neanche del tutto corretto, in quanto credo che siano più le luci che le
ombre emerse dalla trasferta europea; ma cominciamo con ordine, cioè dalle
ombre.
Che
l’Italia fosse relativamente interessata all’europeo non era un mistero, in
quanto il vero obiettivo era la qualificazione alle prossime olimpiadi di Atene,
nel 2004. Purtroppo tutto questo si è trasformato in un deludentissimo quinto
posto, con annessa - se ho capito bene - impossibilità a partecipare ai
prossimi mondiali del 2005, e questo sarebbe davvero grave.
Ma
se andiamo a fondo scopriamo, è vero, un’Italia deludente al box di battuta
(in 8 gare .255 al box, con 39 rbi ed appena 1 fuoricampo), ma ottima sul monte
di lancio e comunque sconfitta solo due volte, così come Grecia (seconda) e
Spagna (terza). Dunque un europeo anche sfortunato, con una formula da rivedere,
che ha estromesso l’Italia dai primi quattro posti solo per aver sbagliato una
gara, anche se con i per nulla temibili svedesi, quella dei quarti di finale.
Inoltre l’Italia era stata inserita nel girone eliminatorio più tosto, con
Grecia (imbottita di atleti di leghe statunitensi) e Spagna. Solo a causa della
sconfitta di misura contro la Grecia (2 a 1) l’Italia ha fallito il primo
posto, anche qua per una regolina in merito ai punti subiti, arrivando seconda
nel girone dopo gli ellenici.
Se
vogliamo andare ad analizzare le prestazioni dei singoli, si scopre appunto come
l’Italia abbia deluso al box di battuta. Nelle due sconfitte abbiamo battuto
la miseria di 5 valide contro la Grecia (2 Pantaleoni, 1 Dallospedale,
Liverziani e Schiavetti) e 6 contro
gli svedesi (2 Dallospedale, 1 Frignani, Schiavetti, Pantaleoni e Parisi).
L’unico fuoricampo degli Europei è stato ottenuto da Chiarini contro la
Spagna.
Nonostante
la totale assenza di statistiche fornite dagli organizzatori (veramente
incredibile), qualche dato è stato possibile desumerlo dai resoconti degli
inviati, in particolare Schiroli e Labanti.
1.
PANTALEONI |
11/25 |
440 |
2.
DALLOSPEDALE |
11/29 |
379 |
3.
LIVERZIANI |
9/27 |
333 |
4.
PARISI |
7/23 |
304 |
5.
FRIGNANI |
6/22 |
273 |
6.
IMPERIALI |
1/4 |
250 |
7.
CHIARINI |
7/29 |
241 |
8.
SCHIAVETTI |
6/29 |
207 |
9.
FONTANA |
1/8 |
125 |
10.BISCHERI |
1/8 |
125 |
11.RAMOS GIZZI |
2/20 |
100 |
12.LA FERA |
2/23 |
086 |
Ogni
commento è facile dando un’occhiata alle performance degli azzurri, in quanto
se si escludono i giocatori utilizzati con il contagocce (Fontana, Bischeri ed
Imperiali) emerge chiaramente chi ha battuto e chi no. In particolare gridano
vendetta le prestazioni di Ramos Gizzi (battitore designato !!!!) e di Seth La
Fera, che almeno ha dato il suo sostanziale contributo in difesa, mentre
Schiavetti, con il suo misero 207, è stato il nostro leadoff fino alla partita
contro la Svezia (compresa) .... dunque il manager Faraone non è certamente
esente da colpe. Buone notizie invece dai nostri biancoblù, con il Dallo che ha
mostrato la solita regolarità al box, un Liverziani al quale sono mancati i
colpi di potenza, ma ha battuto con una buona media ed ottenuto le solite basi
per ball, ed un Frignani invece un po’ incostante, forse condizionato da guai
fisici. Il migliore comunque è stato Pantaleoni, che non ha fatto rimpiangere
l’assenza del nostro Rigoli, mentre Parisi è stata la sorpresa positiva,
anche se va detto che 6 delle 7 valide sono state battute contro la non certo
irresistibile Russia, contro la quale il ricevitore sanmarinese deve aver
qualche conto in sospeso.
Il
monte di lancio ha complessivamente tenuto, con qualche eccezione. Molto bene
Censale, Nava, ma anche Olemberger, Nyari e De Santis. Lucena invece ha lasciato
qualche dubbio sulla tenuta psicologica: contro la Gran Bretagna ha lanciato
bene per sei riprese, poi è crollato alla settima, subendo due punti, rilevato
da Milano che ha chiuso l’inning senza ulteriori danni (ci ha pensato poi
Bartolucci a riaprire la partita, per fortuna chiusa senza danni da Nava).
Lucena è stato anche il lanciatore perdente di Svezia - Italia, subendo ben 7
valide e concedendo tre basi per ball in 4.2 riprese, con un crollo al quarto e
quinto inning, che è costato la gara all’Italia, nonostante la buona chiusura
di Milano, che nelle restanti 4.1 riprese non ha concesso più valide.
E
veniamo proprio al nostro Fabio Milano, che ha giocato tre partite. La prima, si
è detto, contro gli inglesi: un solo inning (IP 1.0, H 0, BB 1, K 1, ER 0) che
ha permesso di bloccare la rimonta, poi ha fatto posto a Bartolucci. Nella
seconda Fabio è stato purtroppo accreditato della sconfitta, contro la Grecia,
rilevando De Santis dopo 5.2 riprese sul punteggio di 1 a 1. Bisogna dire che la
sconfitta va addebitata ad un errore difensivo (al 9° inning il secondo punto
dei greci), ma soprattutto alla pochezza dell’attacco, anche perché gli
ellenici schieravano i loro migliori pitcher (i due Pickford). Comunque Milano
chiude con queste statistiche: IP 3.1, H 3, BB 2, K 1, ER 0). Anche l’ultima
gara di Milano corrisponde ad una sconfitta per l’Italia, come si è detto la
partita della “vergogna” contro la Svezia, nella quale però le colpe vanno
addebitate a Lucena; infatti Milano chiude con: IP 4.1, H 0, BB 2, K 5, ER 0, ma
non basta alla causa azzurra per ribaltare la partita. Complessivamente Fabio
Milano chiude l’Europeo con queste statistiche molto confortanti: IP 8.2, H 3,
BB 5, K 7, ER 0.
L’Europeo
è stato vinto con pieno merito dall’Olanda padrone di casa, mentre i miei
amici greci si sono piazzati meritatamente secondi, nonostante non abbiano un
campionato nazionale ... Ma la terza forza è e doveva essere l’Italia,
purtroppo giunta quinta.
E
l’Italia non ha tardato molto a dimostrarlo, vincendo tutte e cinque le gare
del gironcino di qualificazione per Atene, sconfiggendo persino l’Olanda.
Dall’Italia si sono aggregati i due Patrone e Vigna, una volta superati i
problemi che avevano portato le autorità a sospendere i loro passaporti ...
E’ arrivato inoltre come rinforzo anche Di Pace.
Quest’ultimo
è stato utilizzato in tutte le cinque gare con buon profitto: nelle prime due
ha sostituito Ramos come DH, nelle ultime 3 il nostro Frignani, che pur si stava
ben comportando (scelta tecnica o problemi fisici?). Il monte di lancio ha
proseguito nel suo ottimo rendimento, con dei grandi Vigna, Martignoni, Nava e
compagnia. Il nostro Milano è stato addirittura lanciatore vincente nella sfida
decisiva ai Cechi, rilevando un Olemberger non al massimo e conquistandosi la
titolarità della vittoria grazie a queste statistiche: IP 4.0, H 2, BB 1, K 4,
ER 0. Ottimo esordio anche per Sandy Patrone.
Ma
è stato l’attacco il vero punto di discontinuità fra Europeo e
Qualificazione olimpica, passando dalla media battuta di 255 a quella di 308,
condita da ben 6 fuoricampo (3 Liverziani, 1 Chiarini, Ramos e Di Pace). Proprio
“Claudione” Liverziani, capitano azzurro, è stato il mattatore, chiudendo
con 7 su 14 (dei quali 3 homerun come si è detto) e la solita quantità di basi
per ball, ma molto bene anche Ramos (miglior media battuta), La Fera (finalmente
!), Parisi e i nostri Frignani (anche se poco utilizzato) ed il solito
Dallospedale, che chiude ancora sopra i 300 di media battuta.
1.
RAMOS GIZZI |
6/11 |
545 |
2.
LIVERZIANI |
7/14 |
500 |
3.
FRIGNANI |
3/6 |
500 |
4.
BISCHERI |
1/2 |
500 |
5.
LA FERA |
7/15 |
467 |
6.
PARISI |
4/11 |
364 |
7.
DALLOSPEDALE |
6/19 |
316 |
8.
DI PACE |
6/22 |
273 |
9.
CHIARINI |
5/21 |
238 |
10.PANTALEONI |
4/18 |
222 |
11.SCHIAVETTI |
3/15 |
200 |
12.IMPERIALI |
1/7 |
143 |
13.FONTANA |
0/3 |
- |
14.PATRONE |
0/8 |
- |
Ancora
deludente invece Schiavetti ed insufficiente Chiarini, mentre Pantaleoni,
promosso definitivamente a leadoff, non conferma la prestazione dell’europeo,
dove è stato l’unico azzurro inserito nella squadra ideale. Ancora poco
utilizzati Fontana, Bischeri ed Imperiali, mentre Carlos Patrone non riesce a
battere ...
L’Italia
ha dunque affrontato 13 partite in terra olandese, soffrendo un po’ troppo
nelle prime 8 dell’Europeo e dilagando nelle ultime 5 della qualificazione
olimpica, con vittorie nette, anche per manifesta, e l’ultima gara vinta di
misura contro gli olandesi. Alla fine di queste partite, dunque, l’Italia
colleziona 11 vittorie e 2 sconfitte e l’Olanda 12 e 1. Queste due rimangono
in vetta ai valori europei, anche se il livello è molto più equilibrato
rispetto al passato.
Di
seguito le statistiche complessive dell’attacco azzurro, considerate tutte le
11 partite giocate, ed escludendo i giocatori meno utilizzati (meno di 15 volte
al box).
1.
LIVERZIANI |
16/41 |
390 |
2.
DALLOSPEDALE |
17/48 |
354 |
3.
PANTALEONI |
15/43 |
349 |
4.
PARISI |
11/34 |
324 |
5.
FRIGNANI |
9/28 |
321 |
6.
DI PACE |
6/22 |
273 |
7.
RAMOS GIZZI |
8/31 |
258 |
8.
CHIARINI |
12/50 |
240 |
9.
LA FERA |
9/38 |
237 |
10.SCHIAVETTI |
9/44 |
205 |
Le
prestazioni dei biancoblù
Come
si può vedere dalle ultime statistiche, i tre biancoblù più utilizzati al box
di battuta sono primo, secondo e quinto, chiudendo ben oltre ai 300 di media. Va
ancora una volta apprezzata la regolarità di Davide Dallospedale, che ha
battuto in quasi tutte le partite ed è quello che ha collezionato il maggior
numero di valide, ma anche la ritrovata vena di Claudio Liverziani, soprattutto
nelle qualificazioni per Atene 2004, che lo pongono in cima agli atleti azzurri
per media battuta, numero di fuoricampo e forse anche per basi ball conquistate,
anche se questa statistica purtroppo non è ancora disponibile.
Un
po’ diverso il discorso per Lele Frignani, che ha saltato la prima gara
dell’europeo per problemi fisici, e ci ha messo altre due gare per ingranare
al box, ed una volta ritrovata la confidenza è stato tenuto in panchina per le
ultime tre gare della qualificazione olimpica. Nonostante questo, buone medie
per lui, ma non è dato sapere se Faraone lo consideri fra i titolari
inamovibili oppure no: nel primo caso viene da pensare a qualche noia di tipo
fisico, anche perché in difesa pare non sia stato impeccabile come al solito.
Su
Robert Fontana è impossibile qualsiasi tipo di giudizio: è vero, ha chiuso con
un complessivo 1 su 11, ma è stato utilizzato a spizzichi e bocconi, spesso
entrando a partita inoltrata, e solo una volta partito titolare, quando ha
giocato nella gara di apertura contro la Germania al posto di Frignani
all’esterno sinistro, chiudendo con 1 su 4.
Molto
buona a mio avviso la figura che ha fatto Fabio Milano, che ha chiuso la
trasferta Olandese lanciando per 12.2 riprese, nelle quali ha subito appena 5
valide e concesso 6 basi, a fronte di 11 strikeout e soprattutto nessun punto
guadagnato su di lui. Questa prestazione molto convincente finisce forse in
secondo piano al cospetto delle prove degli altri lanciatori azzurri, un reparto
che davvero ha convinto molto.
Credo
infine che sia inconfutabile come la nazionale rispecchi il campionato italiano,
infatti mi sembra lampante come i giocatori “prestati” alla causa dalla
Fortitudo Italeri non abbiano deluso, risultando fra i migliori, considerato
anche che giocatori come Rigoli, Cretis, Newmann e Sheldon sono rimasti a casa,
per scelta loro o di Faraone. A noi non dispiace, perché speriamo di trovarli
riposati venerdì prossimo, quando finalmente il campionato potrà riprendere.
Le
Azzurre
Credo
che vada dato merito alle azzurre del softball di aver compiuto un’impresa
storica, aggiudicandosi l’Europeo e guadagnandosi ancora una volta l’accesso
alle Olimpiadi. Ancora una volta nello sport le femminucce hanno fatto meglio
dei maschietti, e questo deve molto far riflettere noi maschietti dell’Italia,
Paese nel quale lo sport è sempre visto molto al maschile.
Nuovi
arrivi, amichevoli e caso Heredia
Purtroppo
non ho potuto seguire le amichevoli organizzate dalla Fortitudo in questi ultimi
due weekend, dunque non ho notizie maggiori di quanto si possa apprendere da
baseball.it e dai forum. L’arrivo di Cerbone va a colmare un vuoto che si era
creato sul monte di lancio, e se è vero che pure Betto ha ripreso a lanciare,
il barometro dei playoff volge al sereno anche per quanto riguarda il settore
che preoccupava di più in prospettiva, cioè proprio il monte di lancio.
L’omologazione delle gare contro Grosseto fa giustizia soprattutto rispetto alla vittoria in gara 1, mai in discussione e frutto non solo di un grande Heredia ma anche di un grandissimo lineup. Sono contrario allo sport giocato in sedi giudiziarie, anche se sportive, a meno che le violazioni non siano davvero palesi, e non è certo il caso della Fortitudo. Credo sia giusto lasciare ai legulei ogni disquisizione formale; nello sport vale la sostanza: Heredia può giocare nella Fortitudo dal momento in cui la Fortitudo manda a casa il suo lanciatore straniero, Maeda, al di là che il permesso di soggiorno sia stato richiesto un giorno prima o un giorno dopo, o sia stato preso l’appuntamento con la questura, o se lo prevede espressamente il regolamento, oppure se lo prevede una interpretazione della FIBS e così via: tutte pinzellacchere, come diceva il grande Totò. Viva il gioco, viva il campionato e viva venerdì 1° agosto, quando si tornerà a giocare.