ITALBASEBALL: UN LUGLIO A “LUCI E OMBRE”.

29 luglio 2003. Ho scelto un titolo molto banale per commentare l’avventura azzurra in terra d’Olanda, ma a dire il vero le imprese della nazionale mi entusiasmano molto meno rispetto a quelle della squadra della mia città.

Un titolo neanche del tutto corretto, in quanto credo che siano più le luci che le ombre emerse dalla trasferta europea; ma cominciamo con ordine, cioè dalle ombre.

Che l’Italia fosse relativamente interessata all’europeo non era un mistero, in quanto il vero obiettivo era la qualificazione alle prossime olimpiadi di Atene, nel 2004. Purtroppo tutto questo si è trasformato in un deludentissimo quinto posto, con annessa - se ho capito bene - impossibilità a partecipare ai prossimi mondiali del 2005, e questo sarebbe davvero grave.

Ma se andiamo a fondo scopriamo, è vero, un’Italia deludente al box di battuta (in 8 gare .255 al box, con 39 rbi ed appena 1 fuoricampo), ma ottima sul monte di lancio e comunque sconfitta solo due volte, così come Grecia (seconda) e Spagna (terza). Dunque un europeo anche sfortunato, con una formula da rivedere, che ha estromesso l’Italia dai primi quattro posti solo per aver sbagliato una gara, anche se con i per nulla temibili svedesi, quella dei quarti di finale. Inoltre l’Italia era stata inserita nel girone eliminatorio più tosto, con Grecia (imbottita di atleti di leghe statunitensi) e Spagna. Solo a causa della sconfitta di misura contro la Grecia (2 a 1) l’Italia ha fallito il primo posto, anche qua per una regolina in merito ai punti subiti, arrivando seconda nel girone dopo gli ellenici.

Se vogliamo andare ad analizzare le prestazioni dei singoli, si scopre appunto come l’Italia abbia deluso al box di battuta. Nelle due sconfitte abbiamo battuto la miseria di 5 valide contro la Grecia (2 Pantaleoni, 1 Dallospedale, Liverziani e Schiavetti) e 6  contro gli svedesi (2 Dallospedale, 1 Frignani, Schiavetti, Pantaleoni e Parisi). L’unico fuoricampo degli Europei è stato ottenuto da Chiarini contro la Spagna.

Nonostante la totale assenza di statistiche fornite dagli organizzatori (veramente incredibile), qualche dato è stato possibile desumerlo dai resoconti degli inviati, in particolare Schiroli e Labanti.

1.   PANTALEONI

11/25

440

2.   DALLOSPEDALE

11/29

379

3.   LIVERZIANI

9/27

333

4.   PARISI

7/23

304

5.   FRIGNANI

6/22

273

6.   IMPERIALI

1/4

250

7.   CHIARINI

7/29

241

8.   SCHIAVETTI

6/29

207

9.   FONTANA

1/8

125

10.BISCHERI

1/8

125

11.RAMOS GIZZI

2/20

100

12.LA FERA

2/23

086

Ogni commento è facile dando un’occhiata alle performance degli azzurri, in quanto se si escludono i giocatori utilizzati con il contagocce (Fontana, Bischeri ed Imperiali) emerge chiaramente chi ha battuto e chi no. In particolare gridano vendetta le prestazioni di Ramos Gizzi (battitore designato !!!!) e di Seth La Fera, che almeno ha dato il suo sostanziale contributo in difesa, mentre Schiavetti, con il suo misero 207, è stato il nostro leadoff fino alla partita contro la Svezia (compresa) .... dunque il manager Faraone non è certamente esente da colpe. Buone notizie invece dai nostri biancoblù, con il Dallo che ha mostrato la solita regolarità al box, un Liverziani al quale sono mancati i colpi di potenza, ma ha battuto con una buona media ed ottenuto le solite basi per ball, ed un Frignani invece un po’ incostante, forse condizionato da guai fisici. Il migliore comunque è stato Pantaleoni, che non ha fatto rimpiangere l’assenza del nostro Rigoli, mentre Parisi è stata la sorpresa positiva, anche se va detto che 6 delle 7 valide sono state battute contro la non certo irresistibile Russia, contro la quale il ricevitore sanmarinese deve aver qualche conto in sospeso.

Il monte di lancio ha complessivamente tenuto, con qualche eccezione. Molto bene Censale, Nava, ma anche Olemberger, Nyari e De Santis. Lucena invece ha lasciato qualche dubbio sulla tenuta psicologica: contro la Gran Bretagna ha lanciato bene per sei riprese, poi è crollato alla settima, subendo due punti, rilevato da Milano che ha chiuso l’inning senza ulteriori danni (ci ha pensato poi Bartolucci a riaprire la partita, per fortuna chiusa senza danni da Nava). Lucena è stato anche il lanciatore perdente di Svezia - Italia, subendo ben 7 valide e concedendo tre basi per ball in 4.2 riprese, con un crollo al quarto e quinto inning, che è costato la gara all’Italia, nonostante la buona chiusura di Milano, che nelle restanti 4.1 riprese non ha concesso più valide.

E veniamo proprio al nostro Fabio Milano, che ha giocato tre partite. La prima, si è detto, contro gli inglesi: un solo inning (IP 1.0, H 0, BB 1, K 1, ER 0) che ha permesso di bloccare la rimonta, poi ha fatto posto a Bartolucci. Nella seconda Fabio è stato purtroppo accreditato della sconfitta, contro la Grecia, rilevando De Santis dopo 5.2 riprese sul punteggio di 1 a 1. Bisogna dire che la sconfitta va addebitata ad un errore difensivo (al 9° inning il secondo punto dei greci), ma soprattutto alla pochezza dell’attacco, anche perché gli ellenici schieravano i loro migliori pitcher (i due Pickford). Comunque Milano chiude con queste statistiche: IP 3.1, H 3, BB 2, K 1, ER 0). Anche l’ultima gara di Milano corrisponde ad una sconfitta per l’Italia, come si è detto la partita della “vergogna” contro la Svezia, nella quale però le colpe vanno addebitate a Lucena; infatti Milano chiude con: IP 4.1, H 0, BB 2, K 5, ER 0, ma non basta alla causa azzurra per ribaltare la partita. Complessivamente Fabio Milano chiude l’Europeo con queste statistiche molto confortanti: IP 8.2, H 3, BB 5, K 7, ER 0.

L’Europeo è stato vinto con pieno merito dall’Olanda padrone di casa, mentre i miei amici greci si sono piazzati meritatamente secondi, nonostante non abbiano un campionato nazionale ... Ma la terza forza è e doveva essere l’Italia, purtroppo giunta quinta.

E l’Italia non ha tardato molto a dimostrarlo, vincendo tutte e cinque le gare del gironcino di qualificazione per Atene, sconfiggendo persino l’Olanda. Dall’Italia si sono aggregati i due Patrone e Vigna, una volta superati i problemi che avevano portato le autorità a sospendere i loro passaporti ... E’ arrivato inoltre come rinforzo anche Di Pace.

Quest’ultimo è stato utilizzato in tutte le cinque gare con buon profitto: nelle prime due ha sostituito Ramos come DH, nelle ultime 3 il nostro Frignani, che pur si stava ben comportando (scelta tecnica o problemi fisici?). Il monte di lancio ha proseguito nel suo ottimo rendimento, con dei grandi Vigna, Martignoni, Nava e compagnia. Il nostro Milano è stato addirittura lanciatore vincente nella sfida decisiva ai Cechi, rilevando un Olemberger non al massimo e conquistandosi la titolarità della vittoria grazie a queste statistiche: IP 4.0, H 2, BB 1, K 4, ER 0. Ottimo esordio anche per Sandy Patrone.

Ma è stato l’attacco il vero punto di discontinuità fra Europeo e Qualificazione olimpica, passando dalla media battuta di 255 a quella di 308, condita da ben 6 fuoricampo (3 Liverziani, 1 Chiarini, Ramos e Di Pace). Proprio “Claudione” Liverziani, capitano azzurro, è stato il mattatore, chiudendo con 7 su 14 (dei quali 3 homerun come si è detto) e la solita quantità di basi per ball, ma molto bene anche Ramos (miglior media battuta), La Fera (finalmente !), Parisi e i nostri Frignani (anche se poco utilizzato) ed il solito Dallospedale, che chiude ancora sopra i 300 di media battuta.

1.   RAMOS GIZZI

6/11

545

2.   LIVERZIANI

7/14

500

3.   FRIGNANI

3/6

500

4.   BISCHERI

1/2

500

5.   LA FERA

7/15

467

6.   PARISI

4/11

364

7.   DALLOSPEDALE

6/19

316

8.   DI PACE

6/22

273

9.   CHIARINI

5/21

238

10.PANTALEONI

4/18

222

11.SCHIAVETTI

3/15

200

12.IMPERIALI

1/7

143

13.FONTANA

0/3

-

14.PATRONE

0/8

-

Ancora deludente invece Schiavetti ed insufficiente Chiarini, mentre Pantaleoni, promosso definitivamente a leadoff, non conferma la prestazione dell’europeo, dove è stato l’unico azzurro inserito nella squadra ideale. Ancora poco utilizzati Fontana, Bischeri ed Imperiali, mentre Carlos Patrone non riesce a battere ...

L’Italia ha dunque affrontato 13 partite in terra olandese, soffrendo un po’ troppo nelle prime 8 dell’Europeo e dilagando nelle ultime 5 della qualificazione olimpica, con vittorie nette, anche per manifesta, e l’ultima gara vinta di misura contro gli olandesi. Alla fine di queste partite, dunque, l’Italia colleziona 11 vittorie e 2 sconfitte e l’Olanda 12 e 1. Queste due rimangono in vetta ai valori europei, anche se il livello è molto più equilibrato rispetto al passato.

Di seguito le statistiche complessive dell’attacco azzurro, considerate tutte le 11 partite giocate, ed escludendo i giocatori meno utilizzati (meno di 15 volte al box).

1.   LIVERZIANI

16/41

390

2.   DALLOSPEDALE

17/48

354

3.   PANTALEONI

15/43

349

4.   PARISI

11/34

324

5.   FRIGNANI

9/28

321

6.   DI PACE

6/22

273

7.   RAMOS GIZZI

8/31

258

8.   CHIARINI

12/50

240

9.   LA FERA

9/38

237

10.SCHIAVETTI

9/44

205

 

Le prestazioni dei biancoblù

Come si può vedere dalle ultime statistiche, i tre biancoblù più utilizzati al box di battuta sono primo, secondo e quinto, chiudendo ben oltre ai 300 di media. Va ancora una volta apprezzata la regolarità di Davide Dallospedale, che ha battuto in quasi tutte le partite ed è quello che ha collezionato il maggior numero di valide, ma anche la ritrovata vena di Claudio Liverziani, soprattutto nelle qualificazioni per Atene 2004, che lo pongono in cima agli atleti azzurri per media battuta, numero di fuoricampo e forse anche per basi ball conquistate, anche se questa statistica purtroppo non è ancora disponibile.

Un po’ diverso il discorso per Lele Frignani, che ha saltato la prima gara dell’europeo per problemi fisici, e ci ha messo altre due gare per ingranare al box, ed una volta ritrovata la confidenza è stato tenuto in panchina per le ultime tre gare della qualificazione olimpica. Nonostante questo, buone medie per lui, ma non è dato sapere se Faraone lo consideri fra i titolari inamovibili oppure no: nel primo caso viene da pensare a qualche noia di tipo fisico, anche perché in difesa pare non sia stato impeccabile come al solito.

Su Robert Fontana è impossibile qualsiasi tipo di giudizio: è vero, ha chiuso con un complessivo 1 su 11, ma è stato utilizzato a spizzichi e bocconi, spesso entrando a partita inoltrata, e solo una volta partito titolare, quando ha giocato nella gara di apertura contro la Germania al posto di Frignani all’esterno sinistro, chiudendo con 1 su 4.

Molto buona a mio avviso la figura che ha fatto Fabio Milano, che ha chiuso la trasferta Olandese lanciando per 12.2 riprese, nelle quali ha subito appena 5 valide e concesso 6 basi, a fronte di 11 strikeout e soprattutto nessun punto guadagnato su di lui. Questa prestazione molto convincente finisce forse in secondo piano al cospetto delle prove degli altri lanciatori azzurri, un reparto che davvero ha convinto molto.

Credo infine che sia inconfutabile come la nazionale rispecchi il campionato italiano, infatti mi sembra lampante come i giocatori “prestati” alla causa dalla Fortitudo Italeri non abbiano deluso, risultando fra i migliori, considerato anche che giocatori come Rigoli, Cretis, Newmann e Sheldon sono rimasti a casa, per scelta loro o di Faraone. A noi non dispiace, perché speriamo di trovarli riposati venerdì prossimo, quando finalmente il campionato potrà riprendere.

Le Azzurre

Credo che vada dato merito alle azzurre del softball di aver compiuto un’impresa storica, aggiudicandosi l’Europeo e guadagnandosi ancora una volta l’accesso alle Olimpiadi. Ancora una volta nello sport le femminucce hanno fatto meglio dei maschietti, e questo deve molto far riflettere noi maschietti dell’Italia, Paese nel quale lo sport è sempre visto molto al maschile.

Nuovi arrivi, amichevoli e caso Heredia

Purtroppo non ho potuto seguire le amichevoli organizzate dalla Fortitudo in questi ultimi due weekend, dunque non ho notizie maggiori di quanto si possa apprendere da baseball.it e dai forum. L’arrivo di Cerbone va a colmare un vuoto che si era creato sul monte di lancio, e se è vero che pure Betto ha ripreso a lanciare, il barometro dei playoff volge al sereno anche per quanto riguarda il settore che preoccupava di più in prospettiva, cioè proprio il monte di lancio.

L’omologazione delle gare contro Grosseto fa giustizia soprattutto rispetto alla vittoria in gara 1, mai in discussione e frutto non solo di un grande Heredia ma anche di un grandissimo lineup. Sono contrario allo sport giocato in sedi giudiziarie, anche se sportive, a meno che le violazioni non siano davvero palesi, e non è certo il caso della Fortitudo. Credo sia giusto lasciare ai legulei ogni disquisizione formale; nello sport vale la sostanza: Heredia può giocare nella Fortitudo dal momento in cui la Fortitudo manda a casa il suo lanciatore straniero, Maeda, al di là che il permesso di soggiorno sia stato richiesto un giorno prima o un giorno dopo, o sia stato preso l’appuntamento con la questura, o se lo prevede espressamente il regolamento, oppure se lo prevede una interpretazione della FIBS e così via: tutte pinzellacchere, come diceva il grande Totò. Viva il gioco, viva il campionato e viva venerdì 1° agosto, quando si tornerà a giocare.