17.08.03. I pochi "malati" che hanno trascorso la sera di ferragosto ad ascoltare per radio le gesta della Fortitudo fino a mezzanotte e mezza - o quelli "cronici" che sotto la canicola si son fatti quasi 500 Km per seguirla allo "Steno Borghese" - si sono tolti la bella soddisfazione di poter commentare un'Italeri che vince, ancora da grande, sul terreno più difficile, quello di Nettuno, dove più volte - a dire il vero negli ultimi anni soprattutto durante i playoff - gli "indiani" nettunesi erano usciti con lo "scalpo" biancoblù.
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Questa volta è stato Julian "Satanal"
Heredia (vedi foto a lato) a condurre a termine una partita vera, ricca di
suggestioni e di tensione, che ha visto l'Italeri tentare la fuga,
sprecando molto, ed infine raggiunta dalla solita zampata dei tirrenici.
La scelta di confermare il pitcher dominicano sul monte fino al termine
dell'ottavo inning è stata però l'arma vincente, che ha consentito alla
band di Mazzotti di aggiudicarsi una gara che poteva davvero mettersi
male, visto che sul monte avversario era salito niente meno che Juan
Carlos Vigna.
Cominciamo proprio dalla fine, anche perché all'inizio del settimo inning il risultato diceva 3 a 3, della serie tutto da rifare, con i due pitcher dominicani, Vasquez e Heredia, che sembravano molto provati dai sei inning precedenti, nei quali, almeno nelle cifre, avevano condotto il loro personale match con un lieve vantaggio per il biancoblù (9 valide subite contro 7, 3 basi per ball contro 2 + 1 colpito, 5 K a testa). |
Bagialemani (espulso ad inizio gara per le solite sceneggiate) ordina l'ingresso di Vigna, che risponde da par suo chiudendo il settimo inning con meno di 10 lanci e tre su, tre giù (Frignani, Solano, Dall'Olio), mentre dall'altra parte Mazzotti sorprende tutti confermando un Heredia apparso in piena crisi al sesto inning, il quale però imita perfettamente il rilievo nettunese. Nulla di fatto, sempre 3 a 3. Ma da qualche tempo è l'8 il numero fortunato per i biancoblù, infatti all'inizio dell'ottavo inning Mazzotti ne inventa un'altra inserendo come DH Robert Fontana (inizialmente era stato schierato Landuzzi: destro contro lanciatore mancino, mentre Robert batte mancino, con Vigna che è lanciatore destro), ed il jolly biancoblù infila subito la valida. Poi Sheldon come sovente gli capita difende il piatto alla grande, rimediando un colpito, che vale due uomini in base e nessun out, con Rigoli a seguire con il compito di fare avanzare gli uomini in posizione punto con un bunt, come al solito perfettamente eseguito. A quel punto Dallospedale compie un miracolo, facendosi regalare una base da Vigna dopo ben nove lanci (tre volte in foul su conto pieno), costringendo il manager tirrenico a sostituire anzitempo il suo rilievo doc, a basi piene, un out, e con Liverziani pronto a colpire pesante. Entra il mancino Colaceci, ma Claudio ha la pazienza di San Giobbe e pur sotto nel conto (2 strike e un ball) si incolla la mazza alle mani ed aspetta il quarto ball, che puntualmente arriva per il punto del nuovo vantaggio (4 a 3). Antigua si presenta al box e sul monte nettunese sale il quarto pitcher della serata, Diego Ricci, che regala il 5 a 3 all'Italeri con un lancio pazzo, ma poi elimina Antigua, che batte inefficacemente in diamante. Ci pensa però Frignani a battere la valida che vale il 6 a 3, che sarà il risultato definitivo, anche perché Solano batte una facile volata a sinistra e nell'inning successivo ci saranno tre su e tre giù, malgrado la valida di Dall'Olio, vanificata da una battuta in doppio gioco di Fontana. Dall'altra parte Heredia lancia anche nella seconda metà dell'ottavo, conquistandosi il meritato successo personale e limitandosi a regalare la terza base ball della serata, questa volta a De Los Santos. A dire il vero, quando anche su Tovar si è trovato sul conto di 0 strike e 3 ball, a molti di noi immagino siano aumentati improvvisamente i battiti cardiaci, ma Julian è stato bravissimo a recuperare il conto, costringendo l'interbase nettunese ad una volata al centro ed eliminando poi con il sesto strikeout della serata Leonardo Mazzanti. Al nono è salito Fabio Milano (foto in basso), che ha chiuso il match da par suo, infilando due strikeout al primo e all'ultimo battitore affrontato (Castrì e De Franceschi), con l'unico neo di aver regalato una base a Paoletti, con due out, allungando di qualche minuto ancora l'agognata ventisettesima eliminazione della serata.
Nei primi sei inning, come si diceva, la Fortitudo ha dato l'impressione di aver sprecato molto: il conto delle valide diceva 9 a 7 per l'Italeri, oltre a 2 errori nettunesi contro 1 di Bologna; il dato eloquente era quello degli uomini rimasti in base: 10 per i biancoblù e 5 per gli "indiani" (alla fine 12 a 6). L'Italeri ha chiuso il primo inning senza punti e con tre uomini sulle basi (Liverziani e Frignani per ball e valida di Antigua), nel secondo Sheldon con una valida ha spinto a punto Landuzzi (triplo), ma anche qua si è chiuso con due uomini sulle basi (valida di Rigoli), al terzo è arrivato il pareggio (valida Schiavetti, colpito De Franceschi, valida - punto Giuseppe Mazzanti). Al quinto inning base a Liverziani, singolo di Frignani, con uomini in seconda e terza per errore di lancio, poi valida di Solano per il nuovo vantaggio, ma ancora due uomini rimasti in base, per gli out di Dall'Olio e Landuzzi. Dall'altra parte Heredia soffre ma chiude senza danni ed anch'egli con due uomini sulle basi. Al sesto, con due out, arriva il 3 a 1, grazie al doppio di Dallospedale (ventinovesima partita consecutiva con almeno una valida), a punto grazie ad un errore difensivo su battuta di Liverziani, ma nella seconda metà dell'inning, anche questa volta con due out, arriva la valida di Leo Mazzanti e soprattutto il lungo fuoricampo di Castrì che pareggia i conti. Il resto della storia è stato già raccontato.
Gara 2 da grandi intenditori, con Diego Ricci a sorpresa ancora sul mound, questa volta come starter, contro Danny Newmann, che dopo due turni riconquista il suo tradizionale ruolo di partente nelle gare pomeridiane. La gara procede molto equilibrata, grazie da una parte alla straordinaria prestazione di Diego Ricci (una valida concessa all'Italeri, al quarto inning, nelle prime cinque riprese) e dall'altra alla straordinaria difesa biancoblù che ha aiutato non poco un Newman (foto a lato) in palese difficoltà. Nettuno passa subito avanti, grazie alla valida del leadoff Schiavetti, mandato a casa da D'Auria, dopo il colpito su De Franceschi. Con nessun out i sacchetti si riempiono per una base ball a De Los Santos, ma qua avviene il primo miracolo del pomeriggio: la battuta di Tovar si conclude in un incredibile triplo gioco Newmann - Antigua - Dall'Olio - Solano, che pone termine all'inning con il minimo danno (0-1). | ![]() |
Anche il secondo inning difensivo è chiuso similmente con un doppio gioco su Patrone, che permette l'eliminazione di Castrì in base per ball. Al terzo inning arriva di nuovo il turno forte, e di nuovo problemi per Newman, che subisce un altro punto, frutto del doppio di Schiavetti, mandato a casa dal doppio di D'Auria, ma l'attacco si spegne di nuovo sulla mazza di un Tovar veramente sottotono, dopo la base intenzionale a De Los Santos. Dall'altra parte Diego Ricci, contenendo il numero dei lanci, vede passare appena 10 battitori in tre inning, limitandosi ad una base regalata ad Antigua, mentre al terzo Dall'Olio va in base per errore difensivo, ma vien colto rubando dall'ottimo Patrone.
Il quarto e quinto inning vedono un sostanziale equilibrio fra i pitcher, con Newman che sembra ingranare, limitandosi a concedere base a Paoletti al quinto. Ricci invece, come accennato, concede al quarto inning la prima valida a Dallospedale (che allunga la serie), il quale però è colto rubando, ed anche la seconda base per ball ottenuta da Antigua non produce effetti, così come quella ottenuta da Fontana al quinto, con un'Italeri che per oltre metà gara non riesce a toccare il cuscino di seconda base.
Al sesto arriva un primo segnale dai biancoblù, che però lasciano qualcosa di troppo sulle basi. Il punto del 1-2 è battuto a casa da Dallospedale e segnato da Rigoli, in seconda per valida e successiva rubata. Dopo gli out di Liverziani e Antigua, Frignani ottiene una base e Dallo va in seconda, ma Solano non ne approfitta. Dall'altra parte basta un solo homer di De Los Santos a ristabilire le distanze.
I due manager decidono di affrontare l'ultimo terzo di gara con i rilievi: Colaceci da una parte e sorprendementemente Cretis dall'altra. La mossa alla fine avvantaggerà la band di Mazzotti. Colaceci mostra subito di che pasta è fatto ed al settimo inning tre su e tre giù. Passa indenne anche l'ottavo, l'inning preferito negli ultimi tempi per le rimonte biancoblù, anche se l'Italeri muore grassa, dopo le valide di Rigoli (poi colto fuori base) e Liverziani, inframezzate dalla base per ball a Dallospedale. E' Vigna, subentrato a Colaceci, a chiudere l'inning con gli out di Antigua e Solano. Ma questa volta l'inning buono è il nono, l'ultimo, quello che vale per Vigna la seconda sconfitta nel giro di 19 ore (forse un record negativo per lui). La ripresa si apre con una linea di Solano presa al volo da De Los Santos, poi un'innocua battuta di Fontana si trasforma nel più maldestro degli errori difensivi da parte di D'Auria, che costerà molto caro ai tirrenici, infatti Dall'Olio e Sheldon non perdonano, infilando due valide in successione, per il punto del 2-3. Ma non è finita, perché i cuscini si riempiono dopo la base per ball guadagnata da Rigoli. A quel punto la pallina scottante è affidata alla mazza di Dallospedale, che però viene ipnotizzato da Vigna e messo strikeout. Ma Juan Carlos non ha fatto i conti con Claudio Liverziani da Novara, che pesca l'asso di briscola ed infila un grande slam, decretando un finale di gara degno dei migliori films dedicati a questo sport, portando il risultato sul 6 a 3 per l'Italeri.
Quello che è successo dopo ha poco significato, con un Vigna demolito nell'orgoglio e nello spirito, un D'Auria probabilmente in preda a complessi di colpa, e comunque una Danesi completamente groggy. La cronaca racconta di un colpito su Antigua e di un doppio di Lele Frignani che porta a 7 i punti Italeri, mentre dall'altra parte Cretis sporca la perfezione con la quale stava concludendo la sua vittoria con un solo homer concesso a Giuseppe Mazzanti al nono inning, con il punteggio finale stampato sul tabellone che diceva 7 a 4.
Quello che è rimasto del villaggio indiano di Nettuno è stato poi spazzato via definitivamente dalla furia biancoblù nella gara del sabato sera, chiusa dall'Italeri con 17 valide su 39, 16 punti, oltre a 7 uomini rimasti in base. Che fosse tempo di grandine lo si è visto quando Bagialemani si è trovato costretto a rinunciare al suo partente più in forma, Censale, infortunatosi nel riscaldamento pre partita. Masin ha infatti dimostrato come quest'anno la Fortitudo gli vada particolarmente indigesta, mentre dall'altra parte Cerbone ha incasellato una gara nella massima tranquillità. Il risultato finale è stato 16 a 2 per i bolognesi, con partita sospesa per manifesta superiorità all'ottavo inning. I due punti nettunesi sono giunti solo al sesto inning, grazie ad un fuoricampo da due, ancora di Giuseppe Mazzanti, quando l'Italeri stava già conducendo per 11 a 0. Questi punti sono serviti per allungare l'agonia e per consentire a Corradini e Betto di lanciare un inning a testa. La partita si è chiusa con ben 4 doppi giochi difensivi dell'Italeri, ma è d'obbligo parlare anche dell'attacco, che ha cominciato a colpire pesante sin dal primo inning, con un doppio di Liverziani, che ha mandato a casa Rigoli, in seconda per base ball + rubata, ed un singolo di Frignani, che spinge a casa Claudione da Novara per il 2 a 0. Al terzo inning arrivano altri tre punti, frutto della valida di Dallospedale (31° match con valida), al colpito su Liverziani e alla base intenzionale a Solano. Il doppio di Dall'Olio (2 rbi) ed il singolo di Landuzzi (1 rbi) hanno svuotato le basi.
Al quarto inning entra il "povero" Salciccia, spedito ad arrostirsi sulla brace per 4 interminabili inning dallo spietato Bagialemani. Questo ragazzo, oltre alle scontate prese in giro che riceve sui vari diamanti d'Italia, per il cognome che porta, soprattutto se abbinato alla stazza, può lanciare si e no per due inning, e bisogna dire che non si è comportato poi così male, anche se alla fine si è dovuto beccare quel che si è beccato. Sentite un po': al quarto entra un punto segnato da Rigoli, in seconda per errore difensivo, poi in terza per valida di Dallospedale, infine a casa su una battuta di Liverziani eliminato in prima, poi Frignani finisce strikeout, e di ciò avrà modo di vendicarsi pesantemente. Al sesto tre su e tre giù, con il secondo K su Dall'Olio. Ecco, Salciccia avrebbe finito il suo solito compito, con due riprese, un punto subito, tra l'altro non pgl, due K e nessuna base per ball. Ma il bullpen era già esaurito, grazie anche alle scelte geniali di Bagialemani nelle due gare precedenti, e così Mauro Salciccia si è trovato a dover lanciare anche nel sesto inning, subendo cinque punti, frutto di cinque valide consecutive: Sheldon, Rigoli, Dallospedale, Liverziani (7 a 0) ed infine grande slam di Lele Frignani (11 a 0). Il prode Mauro non si scompone e fa secco Fontana (K numero 3) ed elimina anche Dall'Olio. Al settimo colpisce consecutivamente Landuzzi e Monari, ma Bagialemani non lo cambia. Per fortuna un doppio gioco su Sheldon e l'eliminazione di Rigoli interrompono il calvario, che riprende puntualmente all'ottavo con un altro fuoricampo di Frignani, questa volta da 3, che manda a casa il Dallo (colpito) e Liverziani (valida). Poi c'è la valida di Fontana e finalmente Paoletti ad avvicendarlo sul monte, che concede valida a Dall'Olio, base a Landuzzi, per gli ultimi due punti battuti a casa dai baby Monari (volata di sacrificio) e Breveglieri (valida). Da registrare il turno di riposo concesso a Nilson Antigua, a favore di Eugenio Monari, impeccabile come ricevitore, ancora un po' inesperto al box di battuta. Da rilevare che Nilson Antigua, dopo Malagoli, è il giocatore che nel campionato ha più inning all'attivo nel ruolo di ricevitore: era ora di dargli un po' di riposo.
Il commento generale sul trittico non può che riprendere i titoli: Bologna ormai comanda incontrastata in questo campionato e ad oggi è nettamente superiore in ogni ruolo ed in ogni fondamentale, che si parli di attacco, di difesa, di monte di lancio. Se la matematica non è un'opinione, a tre trittici dal termine nessuna squadra, oltre il Rimini, può più raggiungere l'Italeri in classifica (Grosseto in teoria, ma è sotto nei confronti diretti), e basterà forse la prima gara del prossimo weekend per sancire il primo posto matematico e la conseguente vittoria della Coppa Italia. Insomma, oggi Bologna è l'Università del baseball, e quello che è avvenuto questo weekend ha il sapore di un passaggio di consegne, da parte di una Danesi Nettuno che ha subito prima di tutto proprio nella conduzione tecnica e nelle strategie di gioco. Detto questo sappiamo benissimo che fra un mese comincia un altro campionato, quello in cui si assegna lo scudetto, e si riparte da zero, ad armi pari, e non vorremmo mai trovarci di nuovo Nettuno sulla nostra strada, anche se quest'anno abbiamo dominato come non mai: 5 vittorie su 6 sui tirrenici, l'unica giunta agli extrainning; 3 vittorie per manifesta superiorità. Se guardiamo le statistiche complessive di questo trittico il vantaggio è davvero schiacciante: 38 valide contro 19, 27 punti battuti a casa contro 9, 5 errori difensivi da parte di Nettuno contro uno solo della Fortitudo.
Il commento finale ed il giudizio sulla squadra di Nettuno non può, dunque, che essere pesantemente negativo. Per quanto riguarda la conduzione tecnica, non si può misurare la capacità di un manager in virtù della fantasia e del coraggio che può avere nell'alternare i vari lanciatori sul monte o i vari giocatori nei diversi ruoli difensivi, o modificare continuamente l'ordine di battuta: 2 volte su 3 viene fuori un gran casino, ed è quello che è oggi la Caffè Danesi. La difesa in particolare è parsa traballante e talvolta allegra, senza eccedere negli errori (5 in un weekend sono sopportabili), ma compiendone comunque di pesantissimi. L'attacco è andato poco ed a corrente alternata, grazie soprattutto a Schiavetti e ai due Mazzanti; per il resto poco o nulla, 19 valide in tutto, con Tovar disastroso, in base (per ball) una sola volta nel weekend, in gara 3 sul 11 a 2, mentre De Los Santos ha raccolto qualche base regalata ed il solo homer di sabato pomeriggio. Il monte di lancio ha visto una grande prestazione di Diego Ricci, una discreta prova di Vasquez ed un'infinita rotazione di rilievi, che alla fine hanno finito per perdere la tramontana e le gare, subendo pesantemente; in particolare Vigna esce distrutto dal weekend, anche se un campione come lui sarà capace di riprendersi subito. Masin andava lasciato sul monte almeno un altro paio di inning, perso per perso; non è possibile che uno come lui abbia un'autonomia di tre inning appena. Ripeto, nonostante tutto, ha fatto meglio Salciccia.
Per quanto riguarda la Fortitudo, di converso, questa volta più che in altre circostanze, è emerso come la superiorità dell'Italeri non sia solo una questione di forza e di talento, ma anche di una superiorità sul piano della conduzione tecnica e dello spogliatoio. Le mosse, le rotazioni e le scelte di Mazzotti sono parse frutto non del caso, ma di un preciso calcolo, anche quando si sono verificate perdenti, come i tentativi di rubata in gara 2. Gli stessi esperimenti, numerosi nel weekend, hanno avuto una precisa ratio, ergo hanno dato quasi sempre frutti positivi, anche se forse è facile parlare quando si vince. Questa squadra sta mostrando una grande forza d'animo ed un grande carattere, che lascia presagire l'esistenza di un grande spogliatoio alle spalle. Una nuova mentalità vincente, di una squadra capace di ribaltare ogni gara in qualsiasi momento, proprio come era capace Nettuno fino a qualche tempo fa. Non dobbiamo però fidarci troppo di noi stessi, e gara 3 di Parma insegna. Esistono anche dei lanciatori capaci di limitare fortemente il nostro attacco: lo era stato Massimino, lo è stato Diego Ricci. Il nostro monte di lancio esce rinfrancato da questo trittico, dopo le perplessità di Parma. Newman lo si può considerare convalescente ma con discrete prospettive di guarigione; Heredia ha ritrovato una certa affidabilità, nella consapevolezza che non è un mostro; Cerbone ha ritrovato la vittoria, ed il contrapasso sono stati i primi punti pgl incassati; i rilievi come al solito inappuntabili, compreso Cretis. Importante per la Fortitudo, e per lo stesso futuro di Rollo, la sperimentazione avvenuta in gara 2. L'attacco ha saputo colpire al momento opportuno, talvolta sprecando un po', talvolta invece sfruttando ogni minima incertezza dei pitcher e della difesa avversaria, colpendo anche pesantemente nella giornata del sabato, con due grandi slam (Liverziani e Frignani) ed un fuoricampo da 3 (Frignani). Qualcuno sottotono c'è sempre, e questa volta è toccato a Fausto Solano.
I nostri atleti sono ai vertici di tutte le statistiche individuali (un sunto in fondo alla pagina, riportato al turno scorso di campionato, dati ricavati da www.baseball.it), a dimostrazione di come questa sia una squadra completa e piena di campioni. Il finale di campionato potrà anche servire per confermare queste statistiche e per prendersi qualche altra soddisfazione (aspettiamo con ansia la trasferta di Rimini).
lanciatori
Gara | Giocatore | SPEC | IP | H | BB | K | ER |
1 | Heredia | WO | 8.0 | 7 | 3 | 6 | 3 |
1 | Milano | SA | 1.0 | 0 | 1 | 2 | 0 |
2 | Newmann | ST | 6.0 | 5 | 4 | 2 | 3 |
2 | Cretis | WO | 3.0 | 1 | 0 | 1 | 1 |
3 | Cerbone | WO | 6.0 | 5 | 1 | 1 | 2 |
3 | Corradini | R | 1.0 | 0 | 1 | 2 | 0 |
3 | Betto | RF | 1.0 | 1 | 0 | 0 | 0 |
attacco
Giocatore | AB | H | Bave | RBI | Extrabasi | Altro |
Rigoli | 13 | 4 | 308 | 0 | 2 sb, 1 cs | |
Dallospedale | 13 | 6 | 462 | 1 | 1 2b | 1 cs |
Liverziani | 11 | 5 | 455 | 8 | 1 2b, 1 hr4 | 3 gwrbi |
Antigua | 7 | 1 | 143 | 0 | ||
Frignani | 13 | 6 | 462 | 10 | 1 2b, 1 hr3, 1 hr4 | |
Solano | 12 | 2 | 167 | 1 | 1 2b | 1 E |
Dall'Olio | 14 | 4 | 286 | 2 | 1 2b | 1 cs |
Landuzzi | 6 | 3 | 500 | 1 | 1 2b, 1 3b | |
Fontana | 7 | 2 | 286 | 0 | ||
Sheldon | 12 | 4 | 333 | 2 | ||
Monari | 3 | 0 | 1 | 1 sf | ||
Breveglieri | 1 | 1 | 1000 | 1 |
Gara 1: Italeri 6 (12/38, bave 316, 4 rbi, 1 E) - Caffè Danesi
3 (7/32, bave 219, 3 rbi, 2 E)
Gara 2: Italeri 7 (9/35, bave 257, 7 rbi, 0 E) - Caffè Danesi 4 (6/30, bave 200,
4 rbi, 2 E)
Gara 3: Italeri 16 (17/39, bave 436, 16 rbi, 0 E) - Caffè Danesi 2 (6/26, bave
231, 2 rbi, 1 E)
Totale: Italeri 38/112, bave 339, 27 rbi, 1 E - Caffè Danesi 19/88, bave 216, 9 rbi, 5 E
MITICO: Claudio Liverziani è stato più volte pungolato dal pubblico nettunese, che gli chiedeva di girare la mazza. Claudione da Novara non ha voluto deludere il pubblico più competente dello stivale, ed in gara 2 ha fatto vedere un grande slam al nono inning, capace di ribaltare le sorti di un incontro che sembrava nelle salde mani dei tirrenici. Sicuramente MVP del weekend, chiude battendo 455, con 8 punti mandati a casa, tre dei quali vincenti.
OTTIMI: Daniele Frignani non poteva subire senza colpo ferire l'onta di uno strikeout da Salciccia, quindi ha acceso la griglia, sfornando due fuoricampo in sequenza per complessivi 7 punti battuti a casa, 10 nel trittico. Sempre più bisonteo. David Sheldon si rivela ancora una volta incommensurabile baluardo difensivo, ed offre anche una buona prova con la mazza. Mazzotti & C. sono un'equipe tecnica molto blasonata, che quest'anno vale molto di più delle altrettanto blasonate guide tecniche di altre squadre, nazionale compresa. Davide Dallospedale continua la sua striscia personale, giungendo a 31 gare consecutive con almeno una valida, condendo il tutto con un ottima difesa ed una media trittico di 462, anche se cicca la palla decisiva in gara 2 (per fortuna che dopo di lui c'era il Mitico). Stefano Landuzzi sorprende ancora per la sua continuità al box, condita da un doppio e da un triplo, che lo fanno chiudere a 1000 come media bombardieri.
BUONI: Matteo Dall'Olio (difensore super affidabile, ha anche ritrovato per qualche inning il suo vecchio ruolo di interbase, facendosi sentire anche al box di battuta). David Rigoli (con Dallospedale formano i "gemelli del gol", si inseguono in tutte le classifiche, media battuta, basi rubate, media arrivi in base, ed entrambi sono ottimi difensori, la coppia di leadoff che non ha pari nel torneo, e sono italianissimi. Questa volta David è appena sotto a Davide). Daniel Newmann (in attesa di ritrovare il nostro Danny, registriamo questa prova, nella quale è riuscito a contenere i danni ed a mantenere la sua squadra in partita). Rolando Cretis (la prova vincente come rilievo è un'assicurazione sul suo futuro sul monte, ed una nuova garanzia per Mazzotti). Julian Heredia (bene ha fatto il manager a confermarlo fino al penultimo inning; si dimostra fra i migliori pitcher stranieri del campionato). Marc Cerbone (torna alla vittoria subendo i primi punti pgl. Buona prova, anche se con avversari lontani anni luce dalla migliore concentrazione). Milano, Corradini e Betto (un solo inning a testa, di totale affidabilità).
DISCRETI: Nilson Antigua (finalmente fatto riposare in gara 3; finalmente disciplinato in gara 2: due basi per ball consecutive; purtroppo termina con una sola valida in due partite, troppo poco per un cleanup; sempre buono a ricevere dietro al piatto). Robert Fontana (i compagni hanno ingranato la quinta, lui ha scalato in terza, per avviare lo sprint che lo farà trovare certamente pronto per i playoff). Eugenio Monari (si fa trovar pronto nel ruolo di ricevitore, un po' meno al box, partecipando però alla scorpacciata finale con una volata di sacrificio).
SUFFICIENTI: Fausto Solano (sarebbe sciocco dare delle insufficienze dopo un weekend simile; come al solito suo l'unico errore Italeri nel weekend).
NON GIUDICABILI: Breveglieri.
N.B. Si tratta di giudizi del tutto personali e confutabili in ogni momento.
Weekend estremamente favorevole per Rimini, Grosseto e Modena, oltre che per l'Italeri. Per queste squadre un poker di triplette. Grosseto, come ci si poteva attendere, maramaldeggia con Firenze e mantiene per ora al sicuro il proprio posto playoff, guadagnando una piazza ai danni di Nettuno. Rimini vince, pur con molta sofferenza in gara 1 e gara 3, raggiungendo il secondo posto in solitario e condannando definitivamente i parmigiani, mentre Modena rimane agganciata al carro delle prime, anzi è addirittura quarta a pari merito con Nettuno. E' comunque tutto ancora in discussione, salvo il primo posto, rispetto al quale basta davvero poco alla matematica certezza che sia biancoblù. Nel giro di due partite ci sono le quattro squadre che si giocheranno i tre posti rimanenti della griglia playoff. Nei prossimi tre turni queste squadre si affronteranno fra di loro: la prossima settimana ci sarà Nettuno - Rimini, con Modena impegnata nella facile trasferta di Firenze e Grosseto in quel di Parma. La settimana successiva ci sarà Grosseto - Nettuno (forse decisiva), con Rimini che ospita Bologna e Modena che ospita Parma. L'ultimo weekend vedrà infine i due derby Anzio - Nettuno e Modena - Bologna, mentre Grosseto e Rimini si affronteranno direttamente nella sfida che potrebbe anche valere il secondo posto. A questo punto Modena ha le carte in regola per centrare il traguardo storico dell'accesso ai playoff, forse proprio ai danni di Nettuno, squadra che però non bisogna mai dare per defunta. Parma deve subire ancora una volta la discutibile gestione dei pitcher da parte di Catanoso, che questa volta è riuscito nell'impresa di bruciarsi Olemberger.
In coda la situazione si è parzialmente riaperta per Reggio Emilia, che però fra una settimana dovrà affrontare la durissima trasferta al Falchi, sperando che il contemporaneo scontro diretto San Marino - Anzio consegni un avversario da puntare con decisione nei due weekend finali. Difficilmente sarà Anzio, che affronterà in casa propria Firenze alla penultima, quando proprio Reggio e San Marino saranno impegnati nello scontro diretto che varrà la salvezza, anche perché l'ultima giornata entrambi avranno impegni abbordabili, in quanto i sanmarinesi ospiteranno Firenze ed i reggiani ospiteranno un Parma ormai senza più motivazioni.
Fra le curiosità occorre evidenziare la grande prova, per Rimini, di Sandy Patrone, autore di una completa in gara 2 con un solo punto subito, e la prova questa volta convincente, ma solo nelle prime due partite, del nuovo arrivo Rivera, autore di un solo homer importante in gara 1, mentre in gara 3 strepitosa prova di Gaiardo, 4 su 6 e autore del punto decisivo in una gara terminata al tredicesimo inning, dopo il recupero in extremis di Schianchi, autore di un solo homer al nono inning. Pirotecnico undicesimo inning con 3 punti per parte. Vendemmia di valide per Grosseto (51, 17 per gara), in particolare da rilevare 8 su 11 per Greg Martinez e 10 su 14 per Gabriele Ermini, mentre Lino Luciani lancia una completa in gara 2 con 3 punti pgl. Le buone prove di Hernandez e Salsi in gara 1 e di Zambelli in gara 2 (8.1 inning e 1 pgl) tengono viva la Reggiana, che cede però in gara 3 al buon attacco anziate. Per Modena ottima prova di Nava in gara 2 e di Lucena in gara 3 (completa con tre valide, una base ball e 1 pgl), ma attacco meno efficace del solito. Nel recupero domenicale di gara 1, rimandata per temporale, completamente demoliti due fra i migliori pitcher del torneo: Montanè e Ventura, partita vinta e persa dai rilievi (Toriaco e Go Ono), con Modena che ribalta la gara a suo favore con 4 punti all'ottavo inning, nonostante che alla fine le valide siano state 21 contro 17 per i sanmarinesi (!!!). Parisi 4 su 6, Colicchio e Canate 4 su 5.
Classifica dopo le prime quindici giornate (3 al termine = 9 gare)
squadra | vinte | perse | pct. | differenza |
Italeri Bologna | 38 | 7 | 844 | -- |
Telemarket Rimini | 30 | 15 | 667 | 8 |
La Gardenia Grosseto | 29 | 16 | 644 | 9 |
Danesi Nettuno | 28 | 17 | 622 | 10 |
GB Ricambi Modena | 28 | 17 | 622 | 10 |
Ceci Parma | 22 | 23 | 489 | 16 |
Colavita Anzio | 16 | 29 | 356 | 22 |
T&A San Marino | 15 | 30 | 333 | 23 |
Pallfinger Reggio E. | 12 | 33 | 267 | 26 |
Faliero Sarti Firenze | 7 | 38 | 156 | 31 |
Compendio di statistiche individuali dopo 14 giornate complete.
Media battuta
1° Castrì, Martinez e De Los Santos (400), 4° Rigoli (393), 5° Dallospedale
(390)
8° Frignani, 11° Solano, 12° Liverziani, 19° Fontana,
35° Dall'Olio, 38° Antigua
Media bombardieri
1° De Los Santos (681), 2° Liverziani (639), 3° Rigoli (601),
4° Chiarini (594), 5° Castrì (580)
6° Frignani e Solano, 17° Dallospedale, 20° Fontana,
38° Antigua
Media arrivi in base
1° Liverziani (536), 2° Munoz (513), 3° De Los Santos (503), 4°
Tavarez (469), 5° Illuminati (468)
7° Rigoli, 10° Solano, 11° Dallospedale, 19° Frignani,
22° Fontana
Punti battuti a casa
1° De Los Santos (53), 2° Antigua (44), 3° Solano (42), 4° Rosado
(41)
5° Dallospedale e Liverziani (39), 11° Rigoli, 12° Frignani,
14° Fontana e Sheldon, 34° Dall'Olio
Strikeout per nove inning lanciati
1° Milano (12,7), 2° Heredia e Olemberger (11,2), 4° Maeda
(11,1), 5° Richetti (10,7)
8° Corradini, 27° Newman
Basi per ball concesse per nove inning lanciati
1° Corradini (0,711), 2° Meacham (0,928), 3° Ginanneschi (1,065),
4° Cretis (1,100), 5° Heredia (1,116), 28° Milano, 36° Maeda,
40° Newman
Media arrivi in base concessa agli avversari
1° Ozuna (0,221), 2° Heredia (0,222), 3° Corradini (0,236), 4°
Ventura (0,253), 5° Milano (0,260), 7° Cretis, 29° Newman,
32° Maeda
Media battuta concessa agli avversari
1° Heredia (0,162), 2° Milano (0,175), 3° Ozuna (0,192), 4°
Montanè (0,193), 5° Corradini (0,204), 22° Cretis e Newman,
24° Maeda
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