L’ITALERI TORNA PADRONA E VA IN FINALE. PER GROSSETO MANIFESTA INSUFFICIENZA DEL MONTE DI LANCIO.

Un grandissimo Ricki Corradini ed un super riscattato Julian Heredia bloccano le mazze maremmane, regalando alla Fortitudo due vittorie fondamentali, frutto anche delle prove altrettanto straordinarie di Claudio Liverziani, David Sheldon e Nilson Antigua. La vittoria decisiva è per Danny Newman. Ma la serie è fortemente condizionata dalla “carestia” di lanciatori grossetani.

SONO BASTATE
TRE CARTE

PER COMPLETARE

IL POKER

18.09.03. Dopo il venerdì da paura ed il sabato allegro, l’Italeri si presenta a Grosseto con un “break” da recuperare, ma anche consapevole di poter disporre di maggiori soluzioni sul monte di lancio. Le gare di Bologna avevano infatti impegnato Heredia per soli cinque inning, mentre Cretis ne aveva lanciati meno di sette (e comunque con la prospettiva di essere coinvolto solo nella successiva ed eventuale gara 6), dunque con la possibilità di riutilizzare in gara 4 un Heredia che aveva gli estremi per recuperare la condizione fisica e soprattutto mentale, e di impiegare in gara 3 e gara 5 due partenti ancora intonsi, e potenzialmente, solo potenzialmente, molto forti, quali Cerbone e Newmann. Per quanto riguardava i rilievi, Betto e Milano avevano lanciato solo 2.1 inning nelle prime due partite, mentre Corradini era addirittura intonso. Per contro i maremmani avevano impegnato maggiormente il loro partente straniero (Lopez), avevano spremuto Ginanneschi e avevano fatto lanciare già per due gare (anche se con solo 3.0 inning a carico) il loro unico rilievo “affidabile”, cioè Badii, con la necessità di dover far lanciare gara 3 ad un Luciani praticamente all’esordio come partente nei playoff, gara 5 ad un Ginanneschi con appena 4 giorni per recuperare il centinaio di lanci effettuati il sabato, e con l’obbligo di utilizzare come rilievo, oltre a Badii, un De Santis al rientro ed un Corraro dato da tutti come lanciatore di livello inferiore alla media.

Ma quello che può sembrare facile sulla carta è poi da concretizzare, visto anche che per vincere delle gare bisogna pur battere, e non è scritto da nessuna parte che ciò avvenga matematicamente pur con il monte avversario in difficoltà; inoltre bisogna difendere e lanciare bene, cosa non automatica soprattutto per l’Italeri, che ultimamente poteva contare, come partente veramente affidabile, solo sull’inossidabile Rollo Cretis.

Puntualmente in gara 3 è infatti pervenuta una prestazione molto discutibile di Marc Cerbone, schierato come nelle previsioni da Mazzotti da lanciatore partente. L’Idolo delle fortitudine partiva benino, con il solo Ermini in base alla prima ripresa per un errore di Solano, prontamente rimediato da un doppio gioco su Bischeri, che ha visto lo stesso dominicano come perno. Dall’altra parte Luciani si era presentato con tre su tre giù, con Dallo subito strikeout. Al secondo inning l’Italeri sbloccava la gara, grazie a due valide a destra in sequenza di Solano e Frignani, fatti avanzare da (udite, udite) un bunt di Nilson Antigua e mandati a casa da una battuta di Dall’Olio verso la terza base, con Solano che arrivava a casa salvo per un errore del ricevitore Bischeri.

Sull’altro fronte Marc Cerbone iniziava a perdere (anzi a prendere) pesantemente i primi colpi: Liu Rodriguez andava in base con un singolo al centro, poi guadagnava la seconda grazie ad un lancio pazzo, prima del K a Ramos. Steven Rodriguez batteva una valida con la grossa complicità di Dall’Olio, che valeva il punto del pareggio, poi veniva colto fuori base. Ma non era finita, perché anche Gasparri (valida) e Bindi venivano messi in base, ma l’eliminazione del n° 9 del lineup, De Santis, chiudeva una ripresa da brividi. Dopo un terzo inning abbastanza riposante dall’una e dall’altra parte (grazie anche ad un altro colto rubando su Martinez, in base sempre con lo schema: valida con complice Teo, che avrà occasione di rifarsi), nel quarto l’Italeri fa vedere di essere in giornata di continuità al box, soprattutto con la parte centrale del lineup, ed allunga sul 3 a 1, grazie a due doppi in sequenza di Liverziani e Solano (rbi) ed alla valida di Antigua, che mandava a casa il primo dei suoi tre punti (uno decretato vincente) della serata. La riscossa maremmana questa volta arrivava veemente ed al quinto inning, decretando la fine anticipata della gara di Cerbone. Base per ball agli ultimi due uomini del lineup (!!!), Bindi (quattro ball di seguito) e De Santis (caricato inizialmente di due strike e nessun ball), immancabile valida di Martinez per il 2 a 3, pareggio con la corsa a casa di De Santis su lancio pazzo, 4 a 3 firmato da una valida di Liu Rodriguez dopo l’eliminazione di Ermini e Bischeri, con Mazzotti che consegnava anzitempo una pallina davvero scottante a Ricki Corradini, al quale, come dirà più tardi Davide Bacci, mancava giusto una grande prestazione nei playoff per coronare due anni da favola.

E per Ricki non vi era alcun sforzo per chiudere l’inning, visto il quasi immediato colto rubando su Liu Rodriguez (terzo colto della serata, e anche qua l’impronta di Nilson Antigua si è fatta davvero sentire), ma anche negli inning successivi il nostro figlio d’arte concedeva davvero il minimo, cioè due valide ottenute dai grossetani alla sesta e alla settima ripresa, nessuna base ball, e la bellezza di sei strikeout in 4.1 riprese. Ma, visto lo svantaggio, seppur minimo, per vincere la gara ci voleva il contributo dell’attacco, che non è venuto meno, con una regolarità che ha rinfrancato i tifosi biancoblù ancora rintronati dal venerdì nero, realizzando in totale 12 valide (su 36) che hanno fruttato ben 9 punti all’attivo, con tre doppi (Liverziani, Solano e Antigua). Era il ricevitore dominicano a battere al sesto inning i punti del controsorpasso definitivo, con un potente doppio che ha mandato a casa Solano e Frignani (Liverziani e Solano erano in base per ball da parte di un Luciani ormai in riserva, Frignani aveva sbagliato una smorzata, che aveva provocato una scelta difesa 3-5), ma Dall’Olio ed uno spento Landuzzi non infierivano. Al settimo inning si è vista (e sentita) una pagina di baseball degna di essere incorniciata, con Sheldon subito in prima per base regalata, Rigoli che tenta il bunt, ma viene eliminato per regola, per invasione di corsia, con Sheldon che deve rientrare in prima base, smorzata che poi viene invece eseguita bene da Dallospedale, che finisce out di un soffio, e Liverziani che batte una valida che consente la corsa verso casa di Sheldon, che carica Bischeri, provocando il suo secondo errore della partita, con la pallina che cade dal guanto ed il mitico David che tocca il cuscino di casa base, per il 6 a 4.

La storia poi racconta di un rientro sui campi di Riccardo De Santis, che tornava a lanciare dopo l’infortunio patito in luglio con la nazionale, ed impressionava chiudendo agevolmente il settimo inning e con pochi lanci anche l’ottavo, fino alla prima eliminazione del nono (Fly 7 su Landuzzi), quando il solito David Sheldon dava il via ad una serie di quattro valide consecutive (Sheldon, Rigoli, Dallospedale e Liverziani), che, con l’errore di Bindi su Solano, mandavano a casa, oltre ad una quota di pubblico maremmano, altri 3 punti nel carniere biancoblù (9 a 4 finale), anche se uno solo sul tabellino di De Santis. Corraro esordiva nel playoff chiudendo l’inning e la partita difensiva maremmana con l’eliminazione di Lele Frignani.

La gara 4 del martedì diventava a questo punto una partita chiave, grazie al break della sera precedente che aveva ribaltato l’inerzia della serie a favore dei bolognesi. La Gardenia era obbligata a vincere per non concedere ben 3 “match ball” all’Italeri, dei quali due “eventualmente” da giocarsi al Falchi, e lo doveva fare contro un Heredia che, come ho scritto nel precedente commento, alterna prestazioni sconfortanti ad altre molto positive. Per fortuna che la legge dell’alternanza è stata pienamente rispettata, perché Julian Heredia ha sfoderato una “two hit shutout” in otto riprese, dunque ha concesso nessun punto e due sole valide, permettendo, con l’aiuto di Betto che ha lanciato il nono inning, la seconda shutout della serie a favore della Fortitudo, dopo gara 2. Precisamente i maremmani sono andati in base 7 volte, ma in un solo inning con due uomini, al nono, sul punteggio di 7 a 0, frutto di due basi per ball concesse da Betto. Con Heredia sono andati in base 5 uomini in otto riprese (tre volte con già due out): due valide, una base per ball, un colpito ed un errore di Sheldon. Solo Bischeri ha potuto guardare Heredia dalla seconda base: è avvenuto al secondo inning. La Gardenia ha chiuso con 2 su 29 in battuta, e solo Ermini e Bischeri hanno avuto il piacere della valida.

Per contro i biancoblù producevano tantissimo e raccoglievano poco, in una certa controtendenza con le due precedenti gare: 16 valide (su 42) e 12 uomini lasciati sulle basi. I primi punti arrivavano solo alla sesta ripresa, grazie ad un big inning da cinque punti che ha chiuso praticamente il match. I primi punti mandati a casa sono pervenuti grazie ad un doppio del sempre grandissimo ed imprescindibile idolo di tutti i bolognesi, il sempre giovane Riccardo Matteucci, che mandava a casa Frignani (singolo) ed Antigua (doppio), poi usciva dal match con Breveglieri che correva per lui. Il terzo punto entrava grazie ad un gran David Sheldon, con uno dei due doppi della serata. Con Badii a rilevare Lopez (che fino ad inizio inning era riuscito fra enormi difficoltà a non subire punti) arrivava la base per ball a favore di Rigoli, ed il singolo di Dallospedale che valeva il 4 a 0, punteggio arrotondato da una volata di sacrificio di Liverziani (5 a 0). I due punti della staffa arrivavano al nono inning su Corraro, grazie a due valide in sequenza (Antigua singolo e Fontana doppio con rbi) e due battute in scelta difesa di Dall’Olio (avanzamento Fontana) e Sheldon, per il 7 a 0 finale. Da evidenziare che: al primo inning la Fortitudo si è trovata con due uomini in posizione punto, due out e Frignani al box, che però si faceva eliminare con una battuta in diamante; al secondo inning avevamo occupato la prima e la seconda con un solo out, ma Sheldon e Rigoli non ne approfittavano; al quinto inning subito doppio per regola di Sheldon, ma Rigoli e Dallo non riuscivano a spingerlo che in terza base, out entrambi, con Solano terzo out con corridori agli angoli, grazie alla base intenzionale a Liverziani; Al settimo inning, con due out, avevamo riempito le basi, grazie ai singoli di Antigua, Dall’Olio e Sheldon, ma Rigoli batteva una volata al centro, raccolta da Martinez.

La Fortitudo conquistava meritatamente la finale, dopo 11 anni di attesa, vincendo gara 5 con partente Danny Newman, grazie ad un big inning in avvio, smontando da subito un Ginanneschi forse ancora stanco e molto sotto pressione. L'Italeri macinava singoli ed extrabasi come se piovesse, poi si inceppava di fronte ai rilievi Badii e Corraro, mentre, prima un piccolo calo di Danny, poi un rilievo questa volta con più di una difficoltà da parte di Milano, facevano avvicinare pesantemente i maremmani (6 a 4 al settimo inning), ma erano Solano ed Antigua ad allontanare i fantasmi dell'allungamento della serie all'ottavo.

La cronaca di una partita che dunque entra nella storia biancoblù, nell'anno del cinquantenario: primo inning, dopo l'out di Rigoli arriva il singolo di Dallospedale, che arriva a casa grazie al doppio di Liverziani (1 a 0); dopo l'out di Solano è un triplo di Frignani a battere il punto del raddoppio, mentre un singolo di Antigua porta l'Italeri sul 3 a 0. L'inning si chiude con la Fortitudo in vantaggio per 5 a 0, grazie al fuoricampo da due di Robby Fontana. Dopo un secondo inning, che vede solo il doppio in apertura di Sheldon, arriva al terzo la capitolazione di Emiliano Ginanneschi, frutto del solo homer di Solano, seguito dal singolo di Frignani con nessun out: 6 a 0. Il rilievo Badii lancia tre inning completi, questa volta concedendo al forte attacco biancoblù davvero il minimo: due basi per ball, doppio a Fontana e nessun punto. Dall'altra parte Danny Newman, deciso ad entrare anch'egli sempre di più nella storia biancoblù, cerca di riscattare l'alterna stagione, concedendo ai toscani ben poco: base ball a Bischeri al primo inning, singolo a Gasparri al secondo, tre su e tre giù al terzo, valida fortunosa di Liu-Rod e base a Fommei al quarto, mentre al quinto inning entra un punto maremmano, grazie alle valide di Bindi e Martinez. Al sesto inning si intravede qualche ulteriore difficoltà per il nostro, che subisce due singoli di Liu Rodriguez e Fommei: dopo la seconda eliminazione (Gasparri), Newmann lascia il monte a Fabio Milano, che eredita due uomini in base, ma chiude bene l'inning, nonostante un lancio pazzo, mettendo Bindi strikeout.

A risultato apparentemente acquisito, al settimo inning La Gardenia raccoglie le poche forze rimaste e tenta l'ultimo assalto orgoglioso, mettendo in chiara difficoltà il nostro rilievo (come mai o quasi era capitato quest'anno a Milano): dopo l'out di De Santis arriva il singolo di Greg Martinez, che va in seconda con la battuta in scelta difesa di Ermini. Due out e uomo in seconda: situazione che difficilmente quest'anno ha creato difficoltà a Fabione, invece con due strike a carico Bischeri è colpito e va in prima, Liu Rodriguez riceve una base con facilità, ed un lancio pazzo con Ramos in battuta porta a 2 i punti di Grosseto; a quel punto si decide per la base intenzionale a Ramos, ma con Fommei al box Antigua manca una palla, ed entra il punto del 6 a 3, poi Milano va a coprire ma sbaglia clamorosamente l'assistenza allo stesso Antigua, ed entra anche il 6 a 4, e fortunatamente l'inning si chiude con l'out di Fommei.

Quando ormai qualcuno cominciava ad interrogarsi di nuovo sulla sindrome Fortitudo, ci pensavano i soliti noti ad allontanare definitivamente ogni spettro, guadagnando meritatamente la finale. Finalmente Corraro veniva ben incontrato dai nostri all'ottavo inning, ma solo dopo gli out dei due leadoff: Rigoli e Dallospedale (leit motiv di questa serie). Base ball a Liverziani, doppio di Solano (7 a 4), Frignani colpito, triplone di Antigua (9 a 4). All'ultimo inning, con un Grosseto ormai in vacanza, entra il rilievo Del Mecio, che esordisce regalando due basi a Sheldon e Rigoli, mandati avanti con un lancio pazzo. Dopo gli out di Dallo e Liverziani, è ancora Fausto Solano a spingere a casa altri due punti (11 a 4 definitivo) con un singolo, mentre il capitano, Lele Frignani, è simbolicamente l'ultimo uomo biancoblù al box della gara che consegna la finale alla Fortitudo dopo 11 anni: per la cronica, out al volo da Jairo Ramos Gizzi. Ma la partita finisce al ventisettesimo out (se il risultato non è in parità), così è all'ex più amato/odiato, David Rigoli, che tocca di raccogliere al volo la battuta di Liu Rodriguez.

Quando i "cugini" del basket vinsero il primo (e finora purtroppo unico) titolo italiano, persero malamente gara 1 di finale al PalaDozza, malgrado quell'anno la squadra fosse davvero nettamente superiore alle altre (Myers, Fucka, Vrankovic, Jaric, Basile, Galanda, etc.): tutto il popolo biancoblù pensava all'ennesima beffa, ma quella volta l'orgoglio della F si trasformò in forza e consapevolezza, e si vinsero tre gare consecutive, andando a vincere per due volte nella marca (espugnare il campo di Treviso per la Fortitudo Basket, equivale ad andare a vincere sul campo dei Pirati per l'Italeri), conquistando il meritato scudetto. L'affinità fra la parabola che vi ho raccontato e la storia di queste semifinali è molto forte, e l'Italeri, senza scomporsi più di tanto, ha fatto valere pienamente la propria forza tecnica, fisica e soprattutto morale, andando a vincere tre gare a Grosseto, dopo il fondamentale successo in gara 2 targato Cretis - Frignani.

Il forte attacco maremmano è stato progressivamente messo in sordina dalle prove dei nostri lanciatori: Cretis e Milano sabato, Corradini lunedì, dopo un brutto avvio di Cerbone, Heredia martedì, con un piccolo aiuto di Betto, Newman mercoledì, con qualche difficoltà di Milano. Le nostre mazze hanno invece ripreso a colpire con regolarità, come in regular season, con alcuni dei nostri che a turno si sono resi determinanti nelle varie gare: Frignani il sabato, Sheldon ed Antigua il lunedì e martedì, Solano e Frignani il mercoledì, con la costante di un sempre grande Liverziani, che chiude la serie a 500 di media battuta ed una media arrivo in base davvero impressionante: 714. In tutto ciò ha pesato non poco l'inadeguatezza del monte di lancio grossetano ed i numerosi problemi ed infortuni che i maremmani hanno incontrato nel corso della stagione. Con il Riccardo De Santis del pre-nazionale e con un Gasparri in condizioni normali i toscani avrebbero dato ben più filo da torcere ad un'Italeri comunque sempre un po' più superiore. Rimarrà un merito dei maremmani quanto messo in mostra nel mese di agosto, inventandosi una strategia nuova sul monte di lancio, visto l'infortunio di De Santis, che ha visto l'utilizzo di Badii e Luciani come partenti, con ottimi risultati, ed una squadra che si è ben comportata, nonostante nelle trasferte non potesse contare nemmeno su tutti gli effettivi, per motivi di lavoro, perdendo per strada anche un certo Hecker, che si era ben mosso.

Al di là dei fuochi artificiali in gara 1, La Gardenia saluta i playoff con una serie che l'ha vista battere con la media di 237, alla fine un po' scarsa, condizionata dalle prestazioni insufficienti di De Santis (059), Steven Rodriguez (125), Ermini (182) e perfino, nonostante gara 1, Ramos Gizzi (211). Gli unici a superare i 300 di media battuta sono stati il solito Martinez (455), e Fommei, che ha battuto solo in gara 5 con 1 su 3 (333). 41 valide in 5 gare, con solo 7 extrabasi, tutti doppi. Come al solito pochi errori (4), ma questa volta molto gravi, almeno i due attribuiti al ricevitore Bischeri in gara 3. Non si capisce perché non sia stato utilizzato un giocatore come Sgnaolin. Rimane anche un'ottima prestazione di Lopez in gara 1, rovinata dal big inning che ha sbloccato i giochi in gara 4, con una media pgl finale di 4.38. Così Badii alla fine è il miglior pitcher maremmano per media punti subiti, con 3.52 in 7.2 riprese giocate. E' vero che Grosseto è a lungo rimasta in partita in gara 2, gara 3 e gara 4, mentre in gara 5 lascia ai posteri un bel tentativo di rimonta, ma appare chiara e netta la supremazia biancoblù.

L'Italeri infatti chiude la serie battendo 320, tornando dunque ai livelli di regular season. Tanti uomini sopra i 300 di media: Liverziani (500), Sheldon (471), Antigua (421), Solano (364), Fontana (333), Frignani (318), Matteucci (300). E' curioso come i peggiori in battuta siano stati Landuzzi, 0 su 7, che era stato il migliore dei suoi in regular season, anche se con pochi turni a suo carico, e Dallospedale (182) e Rigoli (227), i due leadoff. Al di là del periodo nero che sta attraversando il Dallo, una possibile spiegazione di questo fenomeno può essere che questi sono due tipi di battitori che subiscono un po' il clima playoff (si evince anche dalle statistiche degli anni precedenti), non tanto e non solo per motivi di carattere, quanto per un atteggiamento diverso dei lanciatori che si affrontano in questa fase della stagione. Sono forse favoriti i battitori di potenza, come Liverziani, Sheldon, Antigua e gli stessi Frignani e Solano. Bisogna dire che David Sheldon è l'uomo simbolo della grinta e della convinzione che sono necessari per andare avanti nei playoff, ed il punto da lui segnato e voluto in gara 3 è stato quello che ha fatto girare definitivamente l'inerzia a nostro favore. Non si vuole togliere nulla a Claudio Liverziani, che è stato semplicemente fantastico: 8 su 16, con due doppi; 7 basi ball, 3 delle quali intenzionali; più di 7 volte su 10 arrivato in base. Ma va evidenziato anche il ritorno di Antigua ai suoi migliori livelli: 421 al box, con due doppi e un triplo; 7 punti battuti a casa, migliore dei biancoblù; come ricevitore termina con il conto pari fra rubate e colti rubando (5). Ma anche i tre fuoricampisti, Frignani, Solano e Fontana, vanno citati perché hanno semplicemente confermato quanto di buono fatto in regular season. Molto bene la difesa: si chiude con 6 errori, ma anche con 8 doppi giochi, mentre il monte di lancio ha più o meno rispettato le previsioni, sulla base di quanto mostrato nelle ultime settimane: Heredia a due facce, ottimo Cretis, Cerbone incerto, Newman in difficoltà, anche se questa volta un po' meno, ottimi i rilievi, malgrado qualche sbavatura di Betto e Milano, che però chiude la serie con due salvezze e 1.59 di mpgl, come Newman, mentre Cretis e Corradini chiudono a 0.00. Le scelte di Mazzotti e di tutto il suo team sono state sempre o quasi azzeccate, a partire dalla gestione dei pitcher.

Ultime riflessioni, in ottica della finale. Con una prospettiva di sette gare il monte di lancio riminese sembrerebbe prevalere leggermente su quello biancoblù, con la coppia Sanchez/Tonkin contro Heredia, e con il nuovo arrivo Marchesano che affiancherà Cabalisti e presumibilmente Patrone come partente italiano contro Cretis, Cerbone e Newmann, mentre nei rilievi l'equilibrio penderebbe dalla nostra parte. Marchesano ha comunque dimostrato all'esordio di essere abbordabile: 7.0 inning, con 9 valide subite, 2 basi ball, 8 K e 3 punti subiti. L'attacco biancoblù può comunque ribaltare la situazione, ma occorre che Rigoli e Dallospedale si riprendano. Rimini è stata davvero fortunata contro un Modena volenteroso, sfortunato, quanto volitivo, anche se la serie probabilmente terminerà sul 4 a 2 a favore dei Pirati. Senza l'infortunio di Nava probabilmente la serie avrebbe preso tutt'altra piega. La Fortitudo di quest'anno ha dimostrato una mentalità vincente in grado di competere con quella riminese, che quest'anno si è confermata ed affermata anche nei playoff, nei quali Rimini ha saputo sfruttare al meglio ogni situazione, vincendo a suo modo gare decisive, come la terza e la quinta.

I ragazzi di Mazzotti hanno la possibilità di riposarsi per una decina di giorni, per inseguire un sogno che dovrà maturare a cavallo dei mesi di Settembre ed Ottobre, il giusto coronamento ad una stagione splendida, che rimarrà comunque vada indimenticabile, proprio nell'anno del 50° anniversario della nascita della Fortitudo baseball. In bocca al lupo!!!

Le Statistiche (tutte e cinque le gare). 

lanciatori

Gara Giocatore SPEC IP H BB K ER
1 Heredia LO 5.0 9 2 7 6
1 Betto R 2.1 6 2 1 6
1 Frignani F. RF 1.2 5 1 0 4
2 Cretis WO 6.2 3 0 4 0
2 Milano SA 2.1 0 1 4 0
3 Cerbone ST 4.2 6 4 3 4
3 Corradini WO 4.1 2 0 6 0
4 Heredia WO 8.0 2 1 4 0
4 Betto RF 1.0 0 2 1 0
5 Newman WO 5.2 6 2 2 1
5 Milano SA 3.1 2 2 4 1

attacco

Giocatore AB H Bave RBI Extrabasi Altro
Rigoli 22 5 227 1   4 bb, 4 sb
Dallospedale  22 4 182 1   1 bb, 1 sb, 2 sh
Liverziani  16 8 500 4 2 2b 7 bb, 1 sf, 3 sb, 2 gwrbi
Solano 22 8 364 5 2 2b, 1 hr1 2 bb, 2 sb,1 cs, 1 E
Frignani  22 7 318 4 1 2b, 1 3b, 1 hr2 1 hp, 1 sb, 1 sf, 1 gwrbi
Antigua  19 8 421 7 1 2b, 1 3b 1 sf, 1 sh, 1 cs, 1 gwrbi, 1 E
Fontana  15 5 333 4 3 2b, 1 hr2  3 bb, 1 sb
Dall'Olio  8 2 250 1 1 3b  
Sheldon  17 8 471 4 4 2b 3 bb, 2 sb, 2 E
Landuzzi 7 0   0    
Matteucci 10 3 300 2    
Monari  1 0   0    

n.b. 1 errore anche per Heredia e Milano

Gara 1: Italeri 4 (7/31, bave 226, 2 rbi, 3 E) - La Gardenia 16 (20/47, bave 426, 14 rbi, 0 E)
Gara 2: Italeri 8 (9/31, bave 290, 8 rbi, 0 E) - La Gardenia 0 (3/30, bave 100, 0 rbi, 1 E)
Gara 3: Italeri 9 (12/36, bave 333, 5 rbi, 1 E) - La Gardenia 4 (8/32, bave 250, 3 rbi, 3 E)
Gara 4: Italeri 7 (16/42, bave 381, 7 rbi, 1 E) - La Gardenia 0 (2/29, bave 069, 0 rbi, 0 E)
Gara 5: Italeri 11 (14/41, bave 341, 11 rbi, 1 E) - La Gardenia 4 (8/35, bave 229, 1 rbi, O E)

Totale: Italeri 58/181, bave 320, 33 rbi, 6 E - La Gardenia 41/173, bave 237, 18 rbi, 4 E

I voti

LIVERZIANI 9 (Continuo, presente, spauracchio)
SHELDON 9 (Rabbia, grinta, mentalità da playoff, un perno irrinunciabile della squadra)
CRETIS 9 (Esperienza + Tranquillità = Affidabilità)
CORRADINI 9 (4 inning da favola che lo consacrano definitivamente)
FRIGNANI 9 (Il fuoricampo della riscossa in gara 2, ottimo anche in gara 5)

ANTIGUA 8 (Tornato quello di inizio stagione, anzi meglio)
SOLANO 8 (Un giocatore completo e sempre concentrato)
FONTANA 8 (Si conferma l'uomo in più di quest'anno)
MAZZOTTI & C. (Sanno guidare la Ferrari)

MILANO 7,5 (Qualche piccola sbavatura in gara 5, ma solita efficacia)
NEWMAN 7,5 (Se si ripeterà avremo di nuovo un ottimo partente per le finali)
MATTEUCCI 7,5 (Rosso Antico o Vecchia Romagna? Tanto occorreva per sbloccar gara 4)

RIGOLI 6 (Decisamente sotto traccia)
DALL'OLIO 6 (Poco utilizzato, e qualche sbavatura difensiva in quel poco)

BETTO 5,5 (Vittima di gara 1, fa sorgere qualche dubbio sul suo effettivo recupero)
LANDUZZI 5,5 (Non all'altezza delle ultime prove di campionato)
HEREDIA 5,5 (Fra 2 e 9 questa è la media, anche se forse non è così che si danno i voti nel baseball)

DALLOSPEDALE 5 (2 sacrifici, 4 valide e poco altro: è un voto di simpatia)
CERBONE 5 (come partente numero 3 c'è da preoccuparsi in vista della finale)

MONARI E BREVEGLIERI N.G.
FABIO FRIGNANI N.G. (Non è un lanciatore)

n.b. giudizi del tutto personali e confutabili in ogni momento


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