"LO STATO DELLA FINALE".
ITALERI IN VANTAGGIO PER 3 A 1 DOPO GARA 3 E GARA 4.

30.09.03. Gara 3. Lunedì 29 Settembre 2003. Ha fatto quasi tutto l’Italeri: sfortunata, deconcentrata, impallinata, tradita. Risultato 13 a 4 per Modena, che rimane aggrappata saldamente alla serie (2 a 1 per Bologna).

L’Italeri è stata sfortunata perché ha dovuto rinunciare in partenza a Cerbone, che ha avuto un improvviso risentimento negli ultimi lanci di riscaldamento, quando era già sul monte; questo episodio ha stravolto i piani di Mazzotti, che ha dovuto anticipare l’impiego di Betto, schierato dunque come partente, oltretutto ancora freddo, e dovendo utilizzare nel corso della gara anche Corradini, il cui impiego non era forse previsto per gara 3, ma per la partita successiva. E’ stata sfortunata perché Modena è stata più fortunata: una battuta sulla riga di foul di Sheldon è stata ampiamente compensata da un paio di battute fortunose dei gialloblù, per non parlare delle due battute annullate allo stesso Sheldon: al sesto inning, sicuramente sarebbe stato un doppio; all’ottavo inning, sarebbe stato un fuoricampo da 3 (eravamo sul 4 a 8, con un solo out). Queste battute a sinistra sono state giudicate in foul dagli arbitri, per una questione di centimetri, soprattutto la seconda, mentre l’impressione dalle gradinate era di battute regolari (in questo caso potremmo parlare di Italeri vessata), tanto che alcuni sostenitori biancoblù si sono presi la libertà di consultare la cabina di regia della Rai, che, a detta loro, avrebbe confermato l’impressione del pubblico bolognese (e del dugout, soprattutto nel secondo caso), cosa che sarebbe stata davvero assurda, visto la presenza di due arbitri sull’esterno, lì apposta per controllare quel tipo di battute. Successivamente, anche vedendo e rivedendo i replay, parrebbe acclarato che avessero ragione gli arbitri.

L’Italeri è stata deconcentrata perché - onore al merito ai modenesi - non si possono concedere ben 4 doppi giochi difensivi agli avversari, e contemporaneamente permettersi di lasciare ben 9 uomini sulle basi (34 in tre gare!), o compiere certi errori difensivi sugli esterni, come quello di Rigoli, anche se ha influito zero sul risultato, o talvolta presentarsi al box con la stessa determinazione di un condannato a morte che va verso il patibolo.

L’Italeri è stata impallinata, perché seppur Betto ha ben contenuto i danni, i modenesi si sono sfogati contro Corradini, rifilandogli la bellezza di 10 valide in 3.1 inning, oltre a 3 basi per ball, per un totale di 10 punti pgl, che sono molto più dei 7 finora subiti nelle 21 gare ufficiali da lui disputate nel 2003. Ricki, appena entrato in campo, ha subito un singolo di Rosado, un triplo di Canate, ed una volata di sacrificio di Laffi, che hanno portato il risultato da 4 a 2 a 4 a 5 per Modena. L’inning successivo altre tre valide in sequenza, lancio pazzo, base intenzionale, altra valida e punteggio sul 4 a 8. Due inning dopo, all’ottavo, con due out, altri due singoli in sequenza, altra base intenzionale, un colpito a basi piene, un doppio a svuotare le basi, e finalmente Mazzotti lo cambia (Fabio Frignani esordisce con un altro singolo ed un altro colpito, prima di chiudere il calvario: inning con 5 punti subiti).

L’Italeri è stata tradita da alcuni dei suoi uomini migliori, sicuramente il nostro Corradini, ma anche i più solidi battitori che rispondono al nome di Liverziani, Antigua e Frignani, veri e propri eroi dei playoff, e Rigoli, che invece conferma il calo. Addirittura Liverziani e Rigoli hanno battuto valido solo al nono inning, sul punteggio ormai compromesso di 4 a 13. Frignani ha sprecato una situazione di basi piene e zero out, ottenendo un misero punticino con una battuta in doppio gioco, e successivamente Antigua non è riuscito a portare a casa l’uomo in terza. Al settimo inning, a partita ancora aperta, Rigoli e Dallospedale sono in base, con zero out, e né Liverziani, né Frignani, né Solano riescono ad approfittarne.

Detto tutto ciò rimane la grande prestazione di Dallospedale, la buona prestazione di Fabio Betto, e la determinazione di alcuni altri uomini, come Sheldon, Landuzzi e Solano. Meritatissima comunque la vittoria dei modenesi, considerando anche le due gare precedenti; questo al di là di fortuna e sfortuna, e di torti arbitrali, veri o presunti, rispetto ai quali non ha senso aggrapparsi, a meno che, per qualche ragione, non si reiterino nel tempo.

Qualche cenno di cronaca su questa contraddittoria partita, che ha visto la GB subito in vantaggio su un Betto ancora freddo: la solita sequenza iniziale mortifera dei modenesi: singolo Munoz, base a Bellizzi, singolo Rosado; 1 a 0 per Modena. L’Italeri non raccoglie nulla nei primi due inning, oltre alle valide di Dallospedale (alla fine 4 su 5) e Frignani (unica hit della serata), ma al terzo arriva il doppio di Bidi Landuzzi in apertura, al quale però fanno seguito le eliminazioni di Sheldon e di uno spento Rigoli, ma ancora una valida di Dallo e la base ball a Liverziani, riempiono i sacchetti, parzialmente svuotati da un singolo del chirurgo, Fausto Solano: 2 a 1 Fortitudo.

Betto è capace di contenere gli avversari meglio di quanto, per esempio, mostrato in gara 1 da Heredia, ma anch’egli subisce la parte forte del lineup gialloblù, cosicché al terzo inning arriva il pareggio, con il solo homer di Garcia Bellizzi (secondo della serie), ma solo quello, così Fabio permette ai compagni di allungare al quarto inning: con già due out e Antigua in seconda base, grazie ad una base ball e ad un perfetto bunt di Dall’Olio, ci pensa Sheldon, con il doppio sulla linea del foul di destra, a riportare in vantaggio i biancoblù, e nell’inning successivo arriva il 4 a 2, grazie alla citata battuta in doppio gioco di Frignani, ma a basi piene e con zero out, grazie all’ennesimo singolo di Dallospedale ed a quello ancora di Solano (un bunt trasformato in valida), inframezzati dall’ennesima base regalata a Liverziani.

L’Italeri poteva ammazzare la partita, invece è stata impallinata nel momento in cui ha inserito il suo rilievo principe, Riccardo Corradini, reduce da due vittorie consecutive nei playoff. Questa volta Ricki, come descritto, non si è ripetuto, anzi ha subito quel che ha subito, ereditando al quinto inning una situazione abbastanza comoda: due punti avanti, un out, Munoz in base e Rosado e Canate prossimi a battere. Dopo il singolo fortunoso di Rosado, l’errore è stato quello di essersi giocati, in quel momento, uno come Canate, ed il forte Williams si è fatto trovar pronto con un triplo, che ha saputo impattare le sorti del match, con Laffi che addirittura batteva la successiva volata del sorpasso (5 a 4), ed a quel punto la Modena che ci aveva tanto impressionato quest’anno è tornata in cattedra, con tutta la sua cinicità, e non si è fatta più raggiungere. Altri tre punti al sesto inning, con la sequenza precedentemente spiegata, e con anche gli uomini della parte bassa del lineup modenese ad ergersi da protagonisti (non era ancora accaduto in questa serie), poi la debacle finale, all’ottavo inning, con l’Italeri che aveva sprecato ogni occasione per rimanere in partita.

Al di là della sconfitta e della sua ampiezza (la Fortitudo ha sempre saputo reagire prontamente a queste situazioni), la sensazione lasciata da questo lunedì nero è stata di un azzeramento del gap lanciatori, che era nettamente a nostro favore: se Cerbone non dovesse recuperare in tempo utile, ci troveremmo certamente con un partente ancora intonso, Newman, per gara 5 ed un Cretis riposato in gara 6, ma a rilievi non potremo contare nelle gare 4 e 5 che su Milano, in quanto verosimilmente sia Betto che Corradini non potranno lanciare prima di venerdì, mentre dall’altra parte sia Orta che Cesario, non utilizzati in gara 3, hanno pochissimi lanci effettuati nel weekend scorso. E’ vero che soprattutto Lucena (180 lanci sabato), ma anche Ventura e Toriaco (almeno 120 lanci, rispettivamente venerdì e lunedì), sono molto più stanchi di Newman, Cretis e Heredia, e decisiva sarà la prestazione di Julian di questa sera (gara 4), perché dovrà lanciare il numero maggiore di inning possibile, per lasciare Milano disponibile anche in gara 5. Gara 4 è importantissima, perché se vince Bologna siamo a cavallo, e a quel punto lo scudetto potremmo perderlo solamente facendo harakiri, ma se vince ancora Modena (e sarà la partita di Ventura ...), allora la serie sarà apertissima, anche se molto probabilmente in gara 5 la GB dovrà utilizzare Orta e Cesario, a meno di un recupero prodigioso di Nava. Ma sia in caso di un 3 a 2 per noi, che in caso di un 3 a 2 per Modena, i gialloblù tornerebbero al Falchi con il coltello fra i denti, memori di quanto è successo a Rimini. Toriaco ha dimostrato anche ieri sera di temere le mazze fortitudine (12 valide e 4 basi ball, in 8.0 riprese), ma ha anche dimostrato di saper guidare la propria squadra alla vittoria, se sostenuto dal proprio attacco e dalla propria ottima difesa: attenzione.


01.10.03. Gara 4. Martedì 30 Settembre 2003. La prammatica colpisce ancora: pronto riscatto dell’Italeri come è sempre avvenuto dopo le poche debacle subite quest’anno; vittoria e buona prestazione di Heredia, che anche nei playoff mantiene la propria percentuale di partite vinte (50%) e perse (25%), alternando ottime gare a gare deludenti o controverse (augurandoci di non vederlo più lanciare quest’anno.....). L’Italeri vince 13 a 6 ed il pitcher dominicano lancia una completa di 9 inning, contenendo le mazze modenesi, quando occorreva, pur terminando con 5 di pgl. L’attacco biancoblù si riprende, sostenuto da quegli uomini che la sera precedente avevano un po’ deluso, e con la conferma di Dallospedale (l’aria di Modena gli fa bene), Sheldon, Antigua e Solano (uomini forti e da playoff). L’incubo tattico che ci aveva angosciato dopo quanto successo lunedì sera è stato sciolto direttamente da Heredia, che non ha richiesto il supporto di alcun rilievo, lasciando dunque riposare Milano per la gara di stasera, con partente un Newman ancora intonso, ed un Cretis riposato per l’eventuale gara 6, con Betto e Corradini che tornerebbero anch’essi a lanciare, eventualmente, a Bologna. Dunque di nuovo buon vantaggio sul monte GB, che in gara 4 ha dovuto far lanciare 2 inning a Orta, dunque per gara 5 può schierare solo Cesario ed un Lucena che ha ancora i residui dei 180 lanci di sabato scorso, a meno di un improbabile recupero di Nava. Se tutto questo è successo lo si deve alla determinazione offensiva biancoblù, già dal primo inning, concluso con quattro punti, vantaggio arrotondato al terzo inning, quando conducevamo 6 a 0, ipotecando nei fatti la gara.

Ma veniamo alla cronaca più dettagliata. Rigoli parte bene con un singolo al centro, poi il manuale recita bunt di sacrificio, che il Dallo esegue efficacemente, ma ci pensa "zio Claudio" a far capire come andrà la serata, con un fuoricampo da due. Poi arrivano anche i singoli di Frignani, Antigua e Fontana, e si sale sul 4 a 0, complice anche un errore difensivo. Cipriano Ventura, dunque, subisce 5 valide ed un bunt dai primi 7 uomini affrontati, modo migliore per togliere ogni certezza alla compagine di Paglioli, che evidentemente subisce l’impatto, anche se non molla: due uomini rimasti in base al primo inning (singoli Bellizzi e Canate), addirittura 3 al secondo (singolo di Generali e basi ball per Skinnon e Munoz, con Bellizzi che non ne approfitta), di nuovo 2 al terzo inning (singoli in apertura di Rosado e Canate, che Laffi, Tinti e Malagoli non riescono a convertire in punti). Nel mentre l’Italeri fa le prove al secondo inning (singoli in apertura di Sheldon e Rigoli, ma bunt in scelta difesa per Dallo, con eliminazione in terza, e doppio gioco su Liverziani a chiudere la ripresa) per incrementare il vantaggio al terzo (con due out, singolo di Antigua, base a Fontana, singolo di Teo Dall’Olio, più errore di Tinti, che valgono i 2 punti del 6 a 0).

Fin qua un’Italeri che spreca poco, contro un Modena che questa volta fa il pieno di uomini lasciati in base: 7 nei primi 3 inning, 14 alla fine, contro gli 11 della Fortitudo. Ma al quarto inning, dopo un veloce tre su e tre giù per Ventura, arrivano i primi guai per Heredia, complice un errore di Solano che manda subito Generali in prima, poi fino in terza per la prima valida della serata di Munoz, un bel doppio, entrambi mandati a casa dalle valide di Bellizzi e Rosado, per il 6 a 2. Poi Heredia si gioca Canate, che per fortuna batte una linea raccolta dal capitano, mentre l’inning si chiude con l’out di Laffi. Al quinto inning l’Italeri fa capire di non essere là per scherzare, ed aggiunge un altro punto al tabellone, grazie ad una perfetta volata di sacrificio di Bob Fontana, che manda a casa Fausto Solano, in base con un doppio, poi in terza per una battuta in scelta difesa di Frignani, mentre dall’altra parte la "zona bassa" del lineup gialloblù "non fa un baffo" al nostro pitcher dominicano. Al sesto, altro punticino per la F blù, con un singolo del solito Solano, che spinge a casa Rigoli, che era in terza grazie ad una base per ball, una successiva rubata ed una corsa sul sacchetto di terza base su una battuta in scelta difesa di Dallo. Dall’altra parte arriva la "zona alta" del lineup modenese e tornano i guai per Satanal, che però chiude la ripresa con pochissimi danni, subendo un solo punto e lasciando ancora una volta 3 modenesi sulle basi: base a Munoz, singolo di Rosado, con due out, base intenzionale a Canate, singolo fortunoso di Laffi (3 a 8), volata di Tinti, raccolta da Rigoli, con Heredia ad esultare saltellando. E’ qua, infatti, che si chiude nei fatti la gara di Modena.

Al settimo inning, infatti, Orta sale sul monte di lancio gialloblù, e con qualche patema chiude la ripresa senza danni, ma la "Santa Barbara" è solo rimandata agli inning successivi: all’ottavo, singoli in sequenza di Dallospedale e Liverziani, poi basi piene con il singolo del capitano, Lele Frignani, dopo l’out di Solano. Antigua batte potenzialmente in doppio gioco, che però Modena non riesce a chiudere, ed entra il 9 a 3, mentre è un errore di Skinnon a consentire il 10 a 3 sulla battuta di Fontana. Al nono inning Canate rileva Orta e la Fortutudo segna altri 3 punti: base ball a Sheldon, singoli di Rigoli e Dallospedale, battuta di Liverziani con esiti simili a quella di Antigua nell’inning precedente, ma questa volta entrano due punti perché Laffi non trattiene l’assistenza, mentre è Solano a battere il punto della staffa, il 13 a 4, perché nel frattempo Modena aveva segnato un punticino all’ottavo inning, frutto ancora dell’opera della parte alta del lineup, con Bellizzi mandato a casa da una battuta in scelta difesa di Laffi. La gara si è conclusa sul 13 a 6 perché quel grande campione che è Orlando Munoz ci ha voluti deliziare, al nono inning, di un lungo fuoricampo quasi centrale (e a Modena non è poco), con due out e Skinnon in base.

Fra le considerazioni del dopo gara bisogna togliersi il cappello davanti a Cipriano Ventura, che ha accusato la stanchezza, ma ne aveva davvero ben donde, e ad Orlando Munoz, grandissimo e longevo campione, davvero l’ultimo a mollare. L’attacco gialloblù è fortissimo nei primi quattro uomini (Munoz, Bellizzi, Rosado e Canate): anche in gara 4 hanno chiuso con un complessivo 11 su 19, oltre a 3 basi per ball, mentre gli altri cinque hanno chiuso con un miserrimo 4 su 24 ed 1 base ball. Se poi ci si mettono anche gli errori difensivi .... ben 4 ieri sera. In gara 3, invece, i primi 4 avevano battuto con 9 su 15, ottenendo 5 basi ball, delle quali 3 intenzionali, ma erano stati aiutati, per la prima e finora unica volta, anche dagli altri (6 su 21, 1 volata di sacrificio, 1 base ball e 2 colpiti), ed il risultato di 13 a 4 a loro favore ne era stata una logica conseguenza.

La Fortitudo, condotta dal sempre più acciaccato capitano coraggioso (2 su 6 per Frignani), ha chiuso con un ottimo 18 su 42, che si commenta da solo, con finalmente Rigoli a guidare la riscossa (3 su 5 per lui ed anche per Antigua), ben sostenuto da tutti gli altri: soprattutto Liverziani (2 su 5, 3 rbi, 1 homer da 2) e Solano (3 su 6, 2 rbi, 1 doppio). Ma tutti hanno portato il contributo di almeno una valida, collezionando anche 6 basi ball ed un colpito, mentre Fontana, un po’ sottotono in questa finale, ha comunque chiuso con un confortante 1 su 3, nel ruolo di battitore designato, con due punti battuti a casa, compreso la volata di sacrificio, ed anche una base guadagnata. Da segnalare anche una base ball a favore di Antigua, che era sotto nel conto 0 a 2!!!! Segnare subito nel calendario. Heredia ha chiuso con 15 valide subite, oltre a 4 basi per ball, a fronte di 9 eliminazioni al piatto, per un totale di 5 punti guadagnati su di lui, ma va detto che gli ultimi tre punti sono stati segnati a risultato già acquisito, ed il merito di Julian è stato quello di chiudere senza danni le prime 3 riprese, che hanno visto, lo ripeto, Modena lasciare ben 7 uomini in base. La difesa, dunque, di quel 6 a 0 che ha messo il risultato in cassaforte, dopo appena 1/3 di gara.

Dopo le prime due partite molto combattute, questa finale si sta evolvendo in modo per certi versi inedito, con un numero copioso di valide e di punti guadagnati sui lanciatori, e chi vincerà lo scudetto chiuderà con una media pgl ... da retrocessione. L’Italeri è sul 3 a 1: tre match ball, a partire dal primo, questa sera, una gara 5 che vede la Fortitudo ancora favorita. Occorre chiudere subito, perché più la serie si allunga, più l’equilibrio si potrebbe invertire, ma non con una linea retta, bensì con una parabola. Abbiamo messo un bel mattone in gara 1, le fondamenta, poi in gara 2 abbiamo costruito l’impalcatura, con i tondini ed il cemento armato; dopo un giorno di pausa, abbiamo ripreso con grande lena, tirando su le pareti. Manca solo il tetto per entrare nella storia. Questa sera lancia l’uomo giusto, Danny Newman, che probabilmente sarà carico come una molla, con Fabio Milano pronto a rilevarlo. Non credo di dover spendere altre parole.


... TO BE CONTINUED ...