UNA STAGIONE DA OSCAR

La pagella finale della Fortitudo Italeri 2003

Immagine gentilmente
elaborata da mio fratello

08.10.03. Come promesso torno ancora su questa fantastica stagione che a distanza di una settimana dal trionfo ci vede ancora entusiasti e vogliosi di parlare della nostra squadra. In questi giorni tutti i giornali bolognesi e non solo hanno dedicato pagine alla Fortitudo baseball, e la società ha pubblicato pagine a pagamento per ringraziare tutti, come usano le grandi squadre. Uno scudetto è tornato a Bologna, uno scudetto Fortitudo. E' tardi ormai per spendere ulteriori parole di commento ad una stagione veramente straordinaria ed a playoff avvincenti, seppur vinti nettamente dai biancoblù. Mi soffermerò dunque sul giudizio e perché no sul voto ai nostri eroi, è anche questo un modo per rivivere questi sei mesi fantastici.

Una sola considerazione; onore agli sconfitti, a Grosseto, che ci aveva umiliato in gara 1 proprio al Falchi e che ha opposto strenua resistenza nelle altre gare, pur perdendone quattro consecutivamente, nonostante un monte di lancio ridotto all'osso ed un roster anch'esso "menomato" da assenze ed infortuni. Grande onore alla Modena rivelazione, che ci ha costretto a due risicatissime vittorie sul nostro campo, ed ha venduto cara la pelle anche al Torri, dove ha vinto gara 3; i gialloblù hanno pagato l'infortunio di Nava, solo parzialmente bilanciato dal forfait di Cerbone, perché in gara 5 noi avevamo Newman ancora intonso, e loro Lucena con 180 lanci effettuati quattro giorni prima. Ma se Modena avesse avuto un lineup più profondo, sarebbe stata un'altra storia: Munoz, Bellizzi, Rosado e Canate hanno battuto come dei fabbri, ma gli altri cinque, salvo talvolta Skinnon e Malagoli, si son fatti latitanti, e nell'unica circostanza nella quale hanno portato un minimo contributo alla causa, Modena ha vinto con distacco (gara 3).

Ma la Fortitudo di quest'anno era davvero troppo forte per chiunque. Questa stagione è stata davvero straordinaria, e tutta la squadra merita un 10 collettivo, ed ogni singolo ha contribuito al successo del gruppo. Basta guardare le statistiche: la Fortitudo ha battuto con la media di 324 in regular season e 329 nei playoff. Sui nove uomini del lineup titolare, in regular season 6 hanno superato i 300 di media battuta: Fontana ha chiuso con 333, gli altri cinque attorno ai 350. Ancor meglio nei playoff, con due uomini oltre 400 ed un terzo molto vicino. Dieci uomini hanno battuto almeno un fuoricampo, per un totale di 43 in regular season ed altri 7 nei playoff. Il monte di lancio ha chiuso con una media punti guadagnati sui lanciatori di 2.82 in regular season, dato peggiorato nei playoff, con 50 vittorie e 14 sconfitte in tutta la stagione. Anche la difesa è stata fantastica, anche se come numero di errori Grosseto ha fatto meglio di noi.
Voglio comunque tentare la difficile operazione di formulare un giudizio circostanziato sui singoli, in una stagione da OSCAR. I voti assegnati forse possono apparire un po' troppo alti. Considerate che lo scudetto abbia alzato i voti di una unità, e che comunque i giudizi sono sempre personali e confutabili in qualsiasi momento.


OSCAR DEL MIGLIOR ATTACCANTE. Questo ambito ed importante riconoscimento non può andare che a Claudio Liverziani, un atleta che in attacco è davvero di un'altra categoria. Le statistiche parlano per lui; vedono Claudione prevalere sui compagni nella media battuta, sia in regular season (evidentemente escludiamo Maeda, Gamberini e Landuzzi, che hanno avuto pochi turni in battuti) che nei playoff: rispettivamente 368 e 455 le sue medie, con 11 + 3 fuoricampo, medie bombardieri e arrivi in base a dir poco stellari (658 e 518 in regular season, 788 e 620 nei playoff), gran ricettore di basi per ball (56 in regular, 14 nei playoff), anche qua di gran lunga il miglior biancoblù, a fronte di un numero di eliminazioni al piatto molto inferiore, segno di gran occhio. In queste statistiche è ai livelli più alti del torneo. 50 punti battuti a casa in regular season (miglior biancoblù), 10 nei playoff (solo Antigua ha fatto meglio). Difende anche egregiamente la sua zona, commettendo appena due errori in tutta la stagione. Si candida naturalmente a miglior giocatore del campionato e miglior esterno destro.
Voto regular season: 9. Voto playoff: 9. Media: 9.

OSCAR DEL MIGLIOR DIFENSORE. E chi se non David Sheldon. La difesa è un fondamentale davvero poco rappresentabile statisticamente, ma guardandolo sul campo non ci sono dubbi a pensare a lui. Un calo nei playoff, dove ha commesso 5 errori, quando in regular season ne aveva commessi appena uno in più giocando quattro volte tanto. In attacco invece ha faticato per tutta la stagione, senza far mancare il suo apporto quando contava, esplodendo poi nei playoff, quando è stato in grado di tenere il ritmo dei suoi migliori compagni, chiudendo con 382 di media battuta e 500 di media arrivo in base (migliore dopo Liverziani). E' un esempio per tutta la squadra, in grinta compete con il capitano, mitico il suo arrivo in base a Grosseto; e pensare che in settimana non riesce neanche ad allenarsi con i compagni. Candidato a miglior terza base del torneo.
Voto regular season: 8,5. Voto playoff: 8,5. Media: 8,5.

OSCAR DEL MIGLIOR LANCIATORE PARTENTE. Questo titolo va con merito a Rolando Cretis, un tipetto "sui 40" che ha rappresentato la sicurezza nel reparto lanciatori partenti, che per vari motivi quest'anno è stato forse l'unico punto debole dell'armata biancoblù. Lanciatore più vincente del campionato (13 vittorie e 2 sconfitte, giunte quando ormai la F era irraggiungibile), si distingue anche nei playoff, vincendo e rimettendo in carreggiata l'Italeri in gara 2 delle semifinali, e ben comportandosi anche in gara 2 di finale, uscendo con la squadra in vantaggio (partita poi vinta da Milano agli extrainning). Un lanciatore completo, vittorioso anche nell'unico rilievo della stagione, in quel di Nettuno, migliore dei partenti come media pgl della regular season (2,81, si esclude Cerbone che ha lanciato poco), mentre nei playoff va anche meglio dei mitici rilievi (1,29 con una media squadra di 4,75); gran controllo: non concede basi per ball nei playoff, ed appena 1,24 ogni 9 inning in regular season, rarissimi i colpiti ed i lanci pazzi, cosicché gli avversari vanno in base solo con le valide (media 245 in regular, 184 nei playoff), e poco importa se alla fine ottiene pochi K. Candidato a miglior lanciatore italiano del torneo.
Voto regular season: 9. Voto playoff: 8,5. Media 9-.

OSCAR DEL MIGLIOR RILIEVO. Il premio va assegnato ex aequo a due giocatori.
Fabio Milano pare aver raggiunto in questa stagione la piena maturità, candidandosi con merito a miglior closer del torneo. 7 salvezze e 3 vittorie in campionato, a fronte di una sola sconfitta in 23 gare disputate; addirittura 3 salvezze e una vittoria su quattro gare di playoff, insieme ad Antigua, un vero FATTORE. Media pgl 1,21 in regular (miglior biancoblù), 1,46 nei playoff. Se guardiamo il numero di eliminazioni al piatto parametrate su 9 inning giocati siamo ai vertici del torneo: 12,46 in regular e 13,47 nei playoff, con una media battuta subita rispettivamente di 182 e 093 (!!!), tutti dati statistici da "closer di razza", e pazienza se deve ancora un po' migliorare nel controllo. Stagione da incorniciare, anche per continuità; è senz'altro il biancoblù più migliorato, e non si riesce ad immaginare come possa migliorare ulteriormente questo rendimento, se non provandolo come partente.
Voto regular season: 8,5. Voto playoff 9. Media 9-

Riccardo Corradini è nell'anno della consacrazione. Completa meravigliosamente le caratteristiche di Milano, in particolare concedendo in regular season appena 4 basi, 2 colpiti ed un lancio pazzo in 45 inning disputati, con una media pgl di 1,40, tre vittorie, due sconfitte e tre salvezze, con un rilevante numero anche di eliminazioni al piatto, più di una per inning. E' l'uomo delle situazioni difficili, e nei playoff ne ha risolte due in altrettante partite chiave: gara 3 di semifinale e gara 1 di finale, entrambe vinte, veri capolavori della sua carriera. Peccato per la crisi di gara 3 di finale, in una serata nella quale non era previsto il suo utilizzo, a sole 72 ore dalla magnifica vittoria di gara 1. Una sola gara ha compromesso le sue statistiche, a dimostrare che non sempre i dati numerici sono da prendere come oro. Quello che rimane è una sconfitta, peraltro ininfluente, a fronte di due importantissime vittorie playoff che tutti ci ricorderemo a lungo.
Voto regular season: 8,5. Voto playoff 9. Media 9-

OSCAR DEL BOMBARDIERE. Claudio Liverziani.

OSCAR DEL BUON OCCHIO. Claudio Liverziani

OSCAR DEL LANCIATORE VINCENTE. Rolando Cretis (vedi sopra)

OSCAR DEL CLOSER. Fabio Milano (vedi sopra)

OSCAR DEL CONTROLLO. Riccardo Corradini (vedi sopra)

OSCAR DELLE ELIMINAZIONI AL PIATTO. Ancora un ex aequo, questa volta fra i due pitcher stranieri che si sono alternati sul monte biancoblù. 151 sono infatti gli strikeout che questi due hanno distribuito ai battitori avversari in 18 partite, ben più di uno ogni inning lanciati. Heredia ha proseguito nei playoff con altri 24 successi personali.
Kats Maeda ha iniziato molto bene il torneo: molti K, pochissimi punti subiti, controllo non proprio perfetto, ma nulla da preoccuparsi. Progressivamente, anche per malanni fisici, ha cominciato a manifestare problemi di tenuta, mostrando grossi problemi di controllo (lanci pazzi, colpiti, basi ball a gò gò) ed incrementando notevolmente anche la percentuale di valide e punti subiti. L'autonomia si riduceva ad un'ottantina di lanci per gara, dopo di ché era un'incognita, ma anche in quegli 80 lanci c'era da star poco tranquilli. Inevitabile il taglio. Chiude comunque con buone medie pgl e strikeout, e soprattutto porta alla causa biancoblù 6 vittorie in 10 gare disputate, a fronte di una sola sconfitta. A Firenze va anche due volte a battere, regalando ai tifosi la gioia di un bel doppio. Un pezzettino di scudetto è anche suo.
Voto regular season: 7,5
Julian Heredia si è presentato in pompa magna umiliando men che meno l'attacco di Grosseto, che avrà di che vendicarsi alla prima dei playoff. Regolarissimo, nel senso che ha sempre alternato splendide gare a partite deludenti o imbarazzanti. Unica costante le eliminazioni al piatto. Parco di basi ball (soprattutto in regular season), si rifà (in senso negativo) con i colpiti e i lanci pazzi. Fa un po' meglio di Maeda nella media pgl in regular season, peggiora come la squadra nei playoff (ma incide molto la gara 1 con Grosseto), ma è peggio del giapponese nella percentuale di gare vinte (50% sia in regular che nei playoff) e di sconfitte (25% in entrambi i casi). E' un "mattacchione", sicuramente un lanciatore atipico, visto che i pitcher dovrebbero in teoria possedere un aplomb britannico. La vittoria in gara 4 della finale è fondamentale per la Fortitudo per due motivi: riporta la serie sul +2 (3 a 1) ed è ottenuta con una completa, senza dover intaccare l'unico rilievo rimasto disponibile, Fabio Milano.
Voto regular season: 7,5. Voto playoff: 7,5. Media: 7,5.

OSCAR DELLA SFORTUNA: altro premio assegnato ex aequo a due lanciatori.
Mariano Marchini è l'unico acquisto "ciccato" dalla dirigenza fortitudina, nel senso che Mari si perde questa magnifica stagione per la F a causa di un infortunio, lasciando ai posteri appena 2.1 inning, lanciati nell'infausto pomeriggio in quel di Grosseto nel girone d'andata, che non poterono altro che confermare la sua totale indisponibilità. Speriamo soprattutto per lui che possa tornare a lanciare, e ci auguriamo lo possa fare difendendo quel triangolino tricolore che i suoi compagni hanno conquistato.
Voto regular season: non giudicabile

Marc Cerbone dopo una stagione un po' deludente per lui negli States era tornato in cerca di gloria, ma soprattutto per disputare i playoff: un innesto davvero importante visto il forfait definitivo di Marchini e le cattive condizioni di Newman. Risultato: la prima gara di playoff che lo vede sul monte è fondamentale, in quanto la Fortitudo è sull'1 a 1 con Grosseto, e Marc subisce i maremmani, e sostituito con Corradini, che alla fine vincerà la partita, all'inizio del quinto inning. Due settimane dopo la replica in finale a Modena, ma negli ultimi lanci di riscaldamento, già sul monte di lancio, è colto da fitte intercostali e deve lasciare la postazione a Fabio Betto. Per lui dunque niente finale e 4 inning da dimenticare in fretta nella semifinale. Comunque al suo ritorno aveva ben impressionato in un paio di gare di regular season, un po' meno in un altro paio. Chiude comunque la prima fase del torneo con medie lusinghiere (3 vittorie e nessuna sconfitta in 6 partite, media pgl 2,23) che gli permettono di mantenere immutata la stima di tutti nei suoi confronti.
Voto regular season: 7,5. Voto playoff: non giudicabile

OSCAR DEL MIGLIORE RIENTRO: ancora un premio assegnato ex aequo, a due atleti che hanno subito lo stesso infortunio alla fine della scorsa stagione, e la stessa operazione e rieducazione.
Bidi Landuzzi è il primo a rientrare, ma è palese come l'Italeri quest'anno non contasse su di lui, almeno come ricevitore (acquisto di Antigua, conferma di Monari e arrivo di Gamberini). Riappare a Reggio Emilia, e fa subito capire che la sua voglia di rientrare in quest'anno importantissimo per la sua Fortitudo era qualcosa di incontrollabile. Viene impiegato quasi sempre come PH o DH, e risponde con medie stratosferiche (battuta 385, bombardieri 590, arrivi in base 478), ridimensionate nei playoff, dove è poco utilizzato. A Rimini si prende il lusso di battere un homer da 3, entrando nel "club" biancoblù. Per il 2004 l'Italeri avrà un altro campione "made in Bo" a sua completa disposizione.
Voto regular season 8. Voto playoff: non giudicabile

Fabio Betto è un rientro ancor più pesante, vista l'importanza del monte di lancio nei playoff. I 10 inning lanciati nelle ultime gare della regular season (è rientrato dopo la sosta) sono quasi perfetti. Purtroppo è coinvolto nella serataccia di gara 1 della semifinale, e "sporca" notevolmente il tabellino. Dà comunque riposo a Milano e Corradini, lanciando per tre partite di playoff, schierato addirittura come partente in gara 3 di finale, dopo il forfait di Cerbone, quando resiste per 4 inning e lascia il monte a Corradini con l'Italeri in vantaggio, ma sappiamo come è andata a finire. Non è ancora al top: ad oggi può solo rilevare per non più di tre inning. Ci si augura un completo recupero per il 2004.
Voto regular season: 8. Voto playoff: 7. Media: 7,5.

OSCAR ALLA CARRIERA: ultimo premio assegnato ex aequo.
Riccardo Matteucci: chi lo ferma più questo? Ha migliorato le medie dell'anno scorso (ma non fare il furbo Ricki, ti hanno risparmiato qualche gara e qualche fatica quest'anno), ha raggiunto le mille partite, ma sembra voglia arrivare a 2000, ha posto la propria firma anche nei playoff, con lo strumento che più gli si confà, la mazza da baseball. E' al terzo scudetto in biancoblù, e fin qua nulla di strano, se non fosse che la Fortitudo questi 3 scudetti li ha vinti in un quarto di secolo. Vede ancora molto bene i lanci, sicuramente molto meglio della media dei giocatori della serie A1; certo la corsa e la potenza non sono quelle di vent'anni fa. Passa il testimone di capitano al suo miglior allievo, Lele Frignani.
Voto alla stagione: 7. Voto alla carriera: 1000.

Danny Newman. Alcuni uccellini (o uccellacci?) a fine gara 5 di finale sostenevano che quella di Modena sarebbe stata l'ultima partita di Daniel (classe '64). Se così fosse, oltre al dolore di non veder più quest'uomo e questo giocatore nei diamanti italiani, rimarrebbe comunque un ricordo degno della sua splendida carriera, coronata da questo unico scudetto ma ne meritava 100 in più, e degli straordinari anni bolognesi, dove è entrato nel cuore di tutti. Stagione molto influenzata dai dolori al ginocchio, anche perché Newman a posto non sbaglia due partite di fila. Per questo motivo e per la qualità e quantità del roster viene risparmiato in attacco. Vince comunque 10 gare su 18 disputate, con 4 sconfitte a suo carico. Nei playoff stringe i denti e chiude con due belle vittorie, con ottime medie, ed in entrambi i casi le sue vittorie chiudono la serie in modo positivo per il biancoblù.
Voto regular season: 7. Voto playoff: 8,5. Media: 8-.

Matteo Dall'Olio. Altri uccellini lo darebbero anch'egli sulla via del ritiro. Io non ci credo, perché mister utilità farebbe ancora la fortuna di diverse squadre di A1, Italeri compresa. Comunque, per ogni eventualità ed anche per sfatare la cabale, gli assegno un bel oscar alla carriera. Stagione delle mille valide, in cui ha confermato di poter giocare in ogni ruolo interno, anche se il meglio lo ha dato in prima base, posto conquistato definitivamente da gara 2 di finale. Lascia il segno indelebile del punto vincente battuto a casa nell'ultima gara di finale. Per il resto Teo è sempre lontano dai riflettori, ancor più quest'anno, visto che il suo rendimento è stato inferiore alla media dei compagni. Il suo grande merito è che regular season e playoff per lui sono la stessa cosa, è accaduto anche in passato. Quest'anno Teo ha battuto sotto i 300 sia in campionato che nei playoff, l'anno scorso era sopra a questa media, in entrambi i casi.
Voto regular season: 7. Voto playoff: 7,5. Media: 7+.

OSCAR DEL RIFLESSO. Davide Dallospedale. Recordman della squadra per numero di valide, ed in particolare per numero di singoli. Tocca quasi sempre la pallina (appena 21 eliminazioni al piatto in regular season), è protagonista di una serie di 32 partite consecutive con almeno una valida, spezzata la quale entra in crisi e riemerge solo nelle ultime tre gare di finale (dopo tre trittici, una semifinale e quasi mezza finale). La crisi gli toglie la gioia di essere il miglior battitore biancoblù per media, che in regular season si "ferma" a 353 e nei playoff a 333. Se c'è un battitore d'impatto, questo è Davide. Veloce ed attivo nelle basi (21 rubate e 4 colti), segna 56 volte (secondo dopo Liverziani), ma batte anche molti punti a casa (42) ed ottiene il suo consueto fuoricampo stagionale a metà torneo. Non è comunque un battitore di potenza, e deve ancora migliorare nella selezione dei lanci, soprattutto nei playoff (1 base per ball in 10 gare). Visibilmente impacciato quando gli viene chiesto il bunt, ma alla fine gliene riescono diversi. Difensore superbo in uno dei punti delicati del diamante, quello di seconda base. Se riesce a carpire qualche cosa da Rigoli e vista l'età ancora molto giovane rischia di diventare il miglior giocatore di A1, Liverziani permettendo. Lo candidiamo a competere con Liu Rodriguez come miglior seconda base del torneo.
Voto regular season: 8,5. Voto playoff: 7,5. Media: 8.

OSCAR ALLA VELOCITA'. David Rigoli. Come annunciato è arrivato a Bologna un giocatore completo, nel suo ruolo. La sua caratteristica preminente è la corsa e la velocità, che ne fanno il miglior esterno centro italiano di nascita (compete con gli italiani di passaporto, tipo Rosado, e con gli stranieri, tipo Greg Martinez) e il miglior ladro di basi di tutti i tempi (quest'anno 24 + 6 rubate e 5 + 1 colti). Ma è al box che è un battitore veramente completo: buon riflesso e impatto, buona potenza (è dopo Liverziani ed insieme a Frignani il miglior fuoricampista biancoblù, fra i primi anche del torneo), unico della squadra ad eseguire i bunt senza problema alcuno, buona propensione a ricevere basi ball (27 in regular, 8 nei playoff) anche se va troppe volte K (34 + 8), batte anche molti punti a casa (43 in regular). In progressione di rendimento in tutto il campionato, con un calo finale, che conferma nei playoff, come negli anni precedenti, unico vero neo del giocatore.
Voto regular season: 9-. Voto playoff: 7-. Media: 8-.

OSCAR DELLA FORZA, CORAGGIO E GENEROSITA'. Sono le doti di un leader, di un capitano. La forza, quella morale, è caratteristica indispensabile per chi si candida a guidare un gruppo, a creare affiatamento, a gestire ogni situazione, anche la più difficile, sostenendo quando occorre o rimproverando i compagni; il coraggio è fondamentale per chi deve prendere in mano la squadra nei momenti difficili, rischiando in prima persona, guidando la riscossa dei compagni, assumendosi la responsabilità della sconfitta; la generosità e la dedizione sono l'esempio per i compagni, per i tifosi, il capitano non può tirarsi indietro, è il primo che deve buttarsi nel fuoco per la causa. A mio avviso tutte queste caratteristiche rispondono quest'anno al nome di Daniele Frignani, al quale, come ho avuto occasione di scrivere qualche mese fa, andrebbe la mia scelta su cui affidare la mia vita, se dovesse dipendere da una battuta. Intendiamoci, Daniele non è una macchina, e varie volte quest'anno anch'egli ha sprecato ghiotte occasioni, fallendo con uomini in posizione punto, battendo in doppio gioco, etc. Ma meglio di tutti i compagni è stato il giocatore capace di sbloccare la squadra, di battere la valida al momento giusto: due soli esempi, quelli più recenti, gara 2 di semifinale e gara 5 di finale. Quando il momento si fa duro bisogna sperare che tocchi proprio lui a battere. Il suo rendimento in campionato ed ai playoff è stato in linea con quello dei migliori dei suoi compagni, distinguendosi per continuità, per crescita di rendimento nel corso della stagione, per la potenza della battuta, che lo pongono, insieme a Rigoli, come vice bombardiere e vice fuoricampista, alle spalle del "fuoriclasse" Liverziani. La sua zona difensiva è off limits per le battute avversarie, salvo quelle veramente indifendibili ed i fuoricampo. Termina la sua stagione con due soli errori a carico (uno dei quali molto contestato da Daniele, tanto da rovinargli l'umore per tutto il weekend, mi sembra di ricordare che poi si sfogò con qualche extrabase, e forse un fuoricampo). Queste caratteristiche lo fanno essere fra i massimi battitori di punti a casa della squadra e del torneo. Migliora di anno in anno, è ancora molto giovane, speriamo che con l'avanzare dell'età impari anche a selezionare meglio i lanci. La sua generosità lo sottopone ad ogni forma di lividi ed acciacchi, che assorbe ancora bene, sempre per la sua bella età. Candidato sicuramente a miglior esterno sinistro del torneo.
Voto regular season: 8,5. Voto playoff: 9. Media: 9-.

OSCAR DEL GOLEADOR. Se vogliamo paragonare il baseball ad altri sport (pratica pressoché impossibile) potremmo dire che una valida rappresenta un canestro (extrabase è da tre) oppure una schiacciata vincente nel volley, mentre una battuta che manda uno o più compagni a casa base potrebbe essere paragonata ad un goal. Se così fosse, il goleador della stagione 2003 è senz'altro Nilson Antigua, FATTORE della Fortitudo versione playoff, dove ha battuto ben 13 punti a casa, che sommati ai 49 battuti in campionato fanno la bellezza di 62, almeno uno per partita giocata, e soprattutto meglio dell'inarrivabile Liverziani. Diversi di questi punti sono risultati anche vincenti. Qualcuno potrà affermare che sono tutti buoni di battere punti a casa se si va al box dopo Rigoli, Dallospedale e Liverziani (regular season) o dopo Liverziani, Solano e Frignani (playoff), ma tant'è, bisogna pur mandarli a casa in qualche modo. Il dominicano dal fisico indistruttibile meriterebbe anche l'oscar dello stakanovista, visto che insieme a Malagoli e Patrone si potrebbe definire un "forzato dietro al piatto", e forse la fatica di ricevere tre gare su tre lo hanno condizionato in attacco, almeno in regular season, dove ha chiuso con un deludente 281 di media battuta e appena 319 di percentuale arrivi in base. Questi dati, dopo un ottimo inizio di stagione, sono il frutto di un suo inaccettabile atteggiamento al box di battuta, per larga parte del torneo, quando girava anche gli insetti che ronzavano nei pressi del piatto, evitando accuratamente di selezionare qualsiasi tipo di lancio (solo 10 basi per ball, delle quali 4 intenzionali). Quando ormai tutti ci stavamo convincendo che forse non era il caso di pensare ad una sua conferma nel 2004, è letteralmente esploso nei playoff, venendo eletto MVP della finale. Nella "stagione che conta" ha battuto 425, con 625 di media bombardieri e 444 di media arrivo in base, ottenendo anche 3 basi ball, oltretutto distinguendosi come non si era ancora visto nel ruolo di catcher. Qual è il vero Nilson? Quello dei playoff, ovviamente. Candidiamolo a miglior ricevitore del torneo, anche se c'è un po' di concorrenza.
Voto regular season: 7. Voto playoff: 9. Media: 8.

OSCAR ALLA CONTINUITA', DETERMINAZIONE E CONCRETEZZA. Era arrivato con una faccia sorridente dalla altrettanto ridente Repubblica Dominicana. Primo giudizio: questo è uno che difende bene, non batte un pallone da basket, ed ha troppa voglia di divertirsi. Giudizio finale: la difesa sembra per esclusione il suo punto debole, alternando giocate eccezionali a numerosi errori, seppur veniali; batte come un fabbro, con continuità, nei momenti importanti, anche con potenza; si diverte giocando a baseball, il sorriso è stato sostituito dal ghigno di grinta, con esultanza quando va bene e con rabbia quando le cose non gli girano, ma soprattutto, si dice, che nel giro di un amen sia diventato il leader naturale della piccola comunità dominicana dell'Italeri, proprio per la serietà e la determinazione mostrate, doti che sono rare, almeno in questa misura, per gli stranieri che vengono a giocare a baseball da queste parti. Come si è capito, parliamo di Fausto Solano. Quasi identica la sua media battuta fra regular season e playoff (fra le migliori della squadra, vicino a 350); eccelle anche nella media bombardieri ed arrivo in base, anche in virtù del suo occhio, secondo solo a Liverziani; fra i principali battitori di punti a casa; si muove bene anche in base. Insomma, un altro giocatore completo. Un gran interbase, anche se a livello di campionato si trova un concorrente come Orlando Munoz ....
Voto regular season: 8,5. Voto playoff: 8,5. Media: 8,5.

OSCAR ALLA DUTTILITA'. Come non pensare a Robert Fontana? Quando arrivò la notizia del suo ingaggio in molti storsero il naso. "Volete proprio esagerare" dicevano i sostenitori delle altre squadre. "Cosa ve ne fate, visto che avete già Dall'Olio, Dallospedale, Sheldon e Solano, oltre a Liverziani, che in nazionale gioca in prima base?". Cosa ce ne facciamo? Cosa ce ne possiamo fare di uno che batte 333 in campionato, con 16 extrabase, dei quali 3 fuoricampo, e manda a casa 36 punti? Cosa ce ne possiamo fare di uno che ha giocato in ogni ruolo, escluso ricevitore, interbase e esterno centro (anche se è meglio dimenticare quando a Grosseto è stato mandato anche sul monte), dimostrando quasi sempre dimistichezza in ogni ruolo ricoperto? Possiamo chiedergli di pulire i bagni, sono sicuro che lo farebbe! Quest'uomo, con la faccia da bravo ragazzo e da uno che prende il baseball molto seriamente e professionalmente, che tira di destro e batte di sinistro, è stato l'uomo in più dell'Italeri, la vera rivelazione, il giocatore che ha tenuto il passo dei più quotati compagni e che ha portato un bel contributo al successo finale, pur con un calo nella serie finale, che gli ha fatto perdere il ruolo in difesa, a vantaggio di un Dall'Olio senza dubbio più affidabile in quel momento, e diminuire le medie battuta, ma non impedendogli di lasciare il proprio segno, anche nella stessa gara 5. Certo, i limiti che sono emersi riguardano le sue caratteristiche di utility: difende bene in ogni ruolo, non eccelle particolarmente in alcuno, e non chiedetegli il bunt, anche se le statistiche sanciscono che gliene è riuscito più di uno. Battendo di sinistro spesso si è rivelato un utile grimaldello contro determinati lanciatori. Provare a chiedere a Juan Carlos Vigna. Senza dubbio il miglior utility del torneo. E' senz'altro uomo attirato dalle grandi sfide (Paternò e Codogno nel suo passato, quest'anno l'affermazione in una grande squadra), speriamo non sia alla ricerca di ulteriori.
Voto regular season: 8. Voto playoff: 7,5. Media: 8-.

OSCAR DEL FUTURO. Va ai tre baby bolognesi, Eugenio Monari, Luca Breveglieri ed Andrea Gamberini. Anno importante di esperienza per i tre ragazzi (anche se Gamberini non è proprio un ragazzino), che hanno avuto l'opportunità di allenarsi e allenare i compagni, e qualche possibilità di mettersi in mostra, almeno in regular season. Gamberini è stato utilizzato davvero con il contagocce, risultando un piccolo chirurgo. In 13 presenze nei pressi del box di battuta, ha rimediato tre basi per ball, ha battuto due volate di sacrificio e 3 valide su 8 (375), con un doppio ed un totale di 3 punti battuti a casa. Complimenti. Breveglieri ha avuto un po' più di spazio, ma si è mostrato ancora molto acerbo al box di battuta, lasciando ai posteri un 6 su 26 (231), con un triplo, un colpito, 2 rbi, ma 11 eliminazioni al piatto, un po' troppe; ha giocato anche in difesa senza sbagliare nel ruolo di esterno. Bravo comunque, anche se deve mangiare ancora un po' di tortellini. Eugenio Monari, il "decano" del gruppetto, è quello che ha avuto più spazio, in qualità di vice ricevitore, ruolo nel quale si è fatto rispettare. In attacco chiude con un deludente 148, ma lascia ai posteri il suo primo fuoricampo in carriera, ed una media accesso in base accettabile, anche in virtù di una buona propensione a ricevere basi per ball o colpiti. Rivedibile, augurandogli di avere ancora più spazio. In realtà era difficile per questi giovani "togliere inning" ai compagni di squadra che si ritrovavano, anche se in realtà valeva la pena rischiare un po' di più quanto meno nei turni in cui l'Italeri era impegnata con squadre di bassa classifica. Ma un anno di esperienza in una squadra di questo tipo, vedendo giocare i compagni, allenandosi con loro, vale forse di più come crescita rispetto al giocare in un campionato inferiore, o anche in una squadra inferiore. Non ci sono elementi sufficienti per attribuire un voto.

OSCAR ALLA REGIA. Il regista, i vice e gli scenografi rispondono al nome di Mauro Mazzotti, Roberto Radaelli, Marco Nanni, Fabio Frignani (utilizzato anche come lanciatore d'emergenza) e Fabrizio Butteroni. A questi va aggiunta tutta l'equipe dei preparatori e massaggiatori. Questa squadra doveva gestire una Ferrari ed ha vinto il campionato del mondo: non è scontato. In particolare il responsabile dell'equipe tecnica, il manager Mazzotti, è stato in passato talvolta criticato per alcune scelte, a volte dipinto come "perdente", termine che come ho avuto occasione di dire non ha un senso, una pratica applicazione, come del resto "vincente". Si è tutti vincenti e perdenti, semmai c'è chi vince molto, chi vince poco, chi non vince mai, e questo vale anche per chi perde, anche se devo ancora trovare uno che non perde proprio mai. Quando si parla di un gioco di squadra, dalle mille variabili, è ancor più assurdo parlare in termini di vincente o perdente. Guardando ai fatti, la conduzione tecnica della squadra è stata più che adeguata alla situazione, dati i presupposti di una compagine ricca di forza e di talento. I risultati parlano chiaro: regular season dominata, playoff anche, seppur con più fatica, ma vorrei anche vedere il contrario. Il monte di lancio, parte strategica della squadra, è stato gestito nel migliore dei modi, anche se la straordinaria forma dei rilievi e la loro continuità hanno aiutato. I partenti non sono mai stati sfruttati oltre misura, e fisicamente sono arrivati al meglio alle finali: Newman addirittura è andato meglio che in regular season, l'incidente di Cerbone è fortuito, e comunque il giocatore è arrivato solo ad Agosto ed non ha mai lanciato più di 4 o 5 inning. I rilievi sono stati quasi sempre inseriti al momento opportuno. La squadra ha mantenuto la concentrazione per quasi tutto il torneo, salvo un calo prevedibile di fine stagione, che ha influito anche sul triste esordio di semifinale. La squadra comunque ha sempre reagito prontamente alle giornate negative. La difesa è stata sempre disposta nel migliore dei modi, e l'unico ruolo un po' in bilico, quello di prima base, ha visto il manager alternare Fontana e Dall'Olio a seconda della condizione di ciascuno. La struttura del lineup ha garantito continuità ed efficacia per tutto il torneo, e Mazzotti non ha esitato quando occorreva a metterci le mani, anche alla vigilia dei playoff, invertendo la posizione fra Solano ed Antigua. Andava forse data qualche occasione in più ai giovani, ma è anche vero che il manager deve prima di tutto tutelare l'equilibrio della squadra, ed abbiamo visto come è andato il trittico contro Reggio al Falchi. Ho avuto anche l'impressione che si siano tentati molti più giochi, più varianti in attacco. Molti batti e corri, ricorso alla rubata(in regular season 99 tentativi di rubata, 79 andati a segno, nei playoff 18 su 23), utilizzo del bunt quando la situazione tattica lo richiedeva, pratica perseguita con ostinazione in alcune gare di playoff, nonostante alcuni giocatori soffrano tremendamente nell'eseguire questo fondamentale.
Voto regular season: 8. Voto playoff: 8,5. Media: 8+.

OSCAR ALLA PRODUZIONE. Ritirato dal Presidente Michelini, a nome di tutta la dirigenza della Fortitudo Baseball. Questo gruppo di appassionati ha prelevato questa squadra dall'inferno ed è partita con un progetto, questo sì che si può chiamare "progetto Fortitudo", fondato su un gruppo di giocatori che ha costituito un nucleo attorno al quale negli anni se ne sono aggiunti altri, sempre più importanti, con un turnover che ha consentito di arrivare nell'anno del 50° della fondazione con una squadra fra le migliori viste sui diamanti del bel Paese negli ultimi anni. Questo felice percorso ha visto gioie e dolori, vere e proprie delusioni, come le ultime due eliminazioni nelle semifinali playoff ad opera di Nettuno. Ha visto scelte anche sbagliate, soprattutto nella selezione degli stranieri. Gli errori a quanto pare sono stati utilissimi, perché quest'anno non si è sbagliato nulla. Discorso Marchini a parte (ma qua si tratta di sfortuna), trovate un innesto che abbia deluso quest'anno: nessuno, ed ognuno ha giocato all'altezza delle attese, ed anche meglio. Forse l'unico neo è stato il pitcher straniero. Se consideriamo il nucleo, gli innesti di qualità consolidati negli ultimi anni (esempio Sheldon e Liverziani) e gli innesti di quest'anno, beh, davvero non si poteva sbagliare. Questa gestione ha riportato il grande pubblico al Falchi, ha saputo "bucare" gli organi di informazione, ha saputo entrare nelle simpatie dei bolognesi. Le iniziative realizzate quest'anno nell'occasione dei festeggiamenti per il 50° compleanno sono state lodevoli. Ora bisogna andare oltre, bisogna consolidare quello che è stato fatto, bisogna consolidare l'affetto ritrovato del grande pubblico, non dimenticandosi mai di ringraziare quelli che c'erano anche quando si stava peggio. Si vedono tanti bambini al Falchi, quei bambini che i genitori oggi hanno paura di portare allo stadio, quei bambini che possono giocare o scorrazzare come non possono fare in qualsiasi altro impianto sportivo. L'esperienza del punto di ristoro - ma mi unisco questa volta alla critica sui prezzi - è la cartina tornasole di come lo stadio del baseball si presti a fare dell'evento "partita di baseball" qualcosa di più, capace di attirare tutta quella gente che d'estate non brama per far la coda in autostrada e raggiungere le affollate spiagge e discoteche della riviera, ma preferisce passare tranquille e genuine serate, in compagnia di amici e di uno splendido sport, e credetemi questa gente potenzialmente è davvero tanta.
Voto alla società: 9.


Le statistiche della stagione

Regular season

 
battitori R PA AB H 1B 2B 3B HR BB IBB HP SH SF K SB CS RBI E BAVE SLAVE OBP
Antigua 37 229
210
59 43 13 0 3 10 4 4 0 5 25 2 2 49 4 281 386 319
Breveglieri 7 27
26
6 5 0 1 0 0 0 1 0 0 11 0 0 2 0 231 308 259
Dall'Olio 29 187
169
48 37 9 2 0 11 0 1 4 2 26 1 1 27 6 284 361 328
Dallospedale 56 260
232
82 67 10 4 1 19 1 3 4 2 21 21 4 42 7 353 444 406
Fontana 41 217
192
64 48 10 3 3 18 0 2 4 0 30 6 3 36 6 333 464 394
Frignani D. 36 223
204
73 48 14 4 7 14 0 3 0 2 23 3 1 46 2 358 569 404
Gamberini 5 13
8
3 2 1 0 0 3 0 0 0 2 3 0 0 3 0 375 500 462
Landuzzi 13 46
39
15 10 3 1 1 6 0 1 0 0 8 0 0 13 0 385 590 478
Liverziani 67 251
190
70 39 18 2 11 56 5 4 0 1 38 8 1 50 1 368 658 518
Maeda 0 2
2
1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 500 1000 500
Matteucci 5 69
64
17 15 2 0 0 2 0 1 1 1 10 0 1 6 1 266 297 294
Monari 6 35
27
4 2 1 0 1 5 0 2 0 1 7 0 0 4 1 148 296 314
Newman 3 21
20
4 3 1 0 0 1 0 0 0 0 5 0 0 1 0 200 250 238
Rigoli 55 253
214
78 52 15 3 8 27 0 3 8 1 34 24 5 43 3 364 575 441
Sheldon 32 174
150
38 27 7 0 4 12 1 7 0 5 32 4 0 32 6 253 380 328
Solano 48 232
194
67 44 15 4 4 27 1 5 1 5 20 10 2 45 24 345 526 429
Cerbone                                   2      
Heredia                                   2      
Milano                                   1      
totale 440
2.239
1.941
629 442 120 24 43 211 12 37 22 27 294 79 20 400 66 324 477 396

 
 
 
lanciatori
GP WO LO SA IP AB H BB HP WP K ER ERAVE BAVE BB/9IP K/9IP
Betto 6 0 0 0 10.0 33 4 1 0 1 7 0 0,00 121 0,90 6,30
Cerbone 6 3 0 0 32.1 120 27 16 2 1 22 8 2,23 225 4,45 6,12
Corradini 19 3 2 3 45.0 171 36 4 2 1 46 7 1,40 211 0,80 9,20
Cretis 18 13 2 0 109.0 424 104 15 2 3 66 34 2,81 245 1,24 5,45
Fontana 1 0 0 0 0.0 0 0 1 0 3 0 0 0,00 - 0,00 0,00
Frignani F. 1 0 0 0 1.1 4 0 1 1 0 1 0 0,00 0 6,75 6,75
Heredia 8 4 2 0 55.2 203 38 11 7 3 66 18 2,91 187 1,78 10,67
Maeda 10 6 1 0 69.0 263 66 27 10 5 85 23 3,00 251 3,52 11,09
Marchini 1 0 0 0 2.1 9 3 5 0 0 2 5 19,29 333 19,29 7,72
Milano 23 3 1 7 52.0 187 34 16 3 2 72 7 1,21 182 2,77 12,46
Newman 18 10 4 0 91.0 351 90 42 4 6 66 45 4,45 256 4,15 6,53
Sheldon 1 0 0 0 2.0 7 0 0 1 0 3 0 0,00 0 0,00 13,50
totale
  42 12 10 469.2 1.772 402 139 32 25 436 147 2,82 227 2,67 8,36

 

Playoff

 
 
battitori R PA AB H 1B 2B 3B HR BB IBB HP SH SF K SB CS RBI E BAVE SLAVE OBP
Antigua 8 46 40 17 12 3 1 1 3 0 0 1 2 7 1 1 13 1 425 625 444
Breveglieri 1                                        
Dall'Olio 0 27 23 6 5 0 1 0 2 0 1 1 0 4 0 0 3 0 261 348 346
Dallospedale 10 52 48 16 16 0 0 0 1 0 0 3 0 7 1 0 2 0 333 333 347
Fontana 4 35 28 7 3 3 0 1 6 1 0 0 1 4 2 1 6 0 250 464 371
Frignani D. 7 49 44 14 11 1 1 1 3 1 1 0 1 4 1 0 8 0 318 455 367
Landuzzi 3 12 11 2 1 1 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 182 273 250
Liverziani 16 50 33 15 10 2 0 3 14 3 2 0 1 8 3 0 10 1 455 788 620
Matteucci 0 15 15 3 2 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 2 0 200 267 200
Monari 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Rigoli 7 53 42 11 10 1 0 0 8 1 0 2 0 8 6 1 1 2 262 286 373
Sheldon 7 42 34 13 8 5 0 0 7 0 1 0 0 5 2 0 5 5 382 529 500
Solano 10 50
46
16 12 3 0 1 3 0 0 1 0 4 2 2 11 3 348 478 388
Newman                                   2      
Heredia                                   1      
Milano                                   1      
totale 73 432 365 120 90 20 3 7 48 6 5 8 5 53 18 5 61 16 329 458 408

 
 
lanciatori GP WO LO SA IP AB H BB HP WP K ER ERAVE BAVE BB/9IP K/9IP
Betto 3 0 0 0 7.2 32 10 7 0 0 5 9 10,57 313 8,22 5,87
Cerbone 1 0 0 0 4.2 18 6 4 0 2 3 4 7,72 333 7,72 5,79
Corradini 2 2 1 0 9.2 37 12 4 1 1 11 10 9,31 324 3,72 10,24
Cretis 2 1 0 0 14.0 49 9 0 0 0 11 2 1,29 184 0,00 7,07
Frignani F. 2 0 0 0 2.0 12 6 1 1 0 0 4 18,00 500 4,50 0,00
Heredia 4 2 1 0 29.0 125 36 10 10 3 24 14 4,34 288 3,10 7,45
Milano 4 1 0 3 12.1 43 4 3 3 2 19 2 1,46 93 2,19 13,87
Newman 2 2 0 0 11.2 45 10 4 4 2 7 3 2,31 222 3,09 5,40
totale 8 2 3
91.0
361 93 33 19 10 80 48 4,75 258 3,26 7,91


Carissimi lettori, siete arrivati fino in fondo? Allora siete davvero molto pazienti. Il Re degli Achei vi saluta e soprattutto vi ringrazia. E' stato fantastico poter commentare, in modo sicuramente troppo prolisso, questa fantastica stagione, ed essere letto da tanti e tanti appassionati, la stragrande maggioranza dei quali certamente più competenti di chi scrive. Ringrazio Ruphert per aver dato visibilità al Re degli Achei, cosa che mi ha permesso anche di conoscere personalmente tanta gente fantastica, e questa è la cosa più importante.

Continuate a dare un'occhiata di tanto in tanto a queste pagine, mi piacerebbe davvero poterle aggiornare anche durante la fase di "letargo" del campionato, magari con qualche commento sui movimenti di mercato. Già si annunciano ulteriori novità in casa biancoblù, e purtroppo anche qualche voce su ipotesi di ritiro di alcune nostre bandiere. Guardando l'anagrafe effettivamente questo pericolo c'è, anche se in campo mi è sembrato di vedere tutti ragazzini.

Ciao a tutti e a presto! Sempre e solo Viva la Fortitudo, Viva l'Italeri !!!