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UNA STAGIONE DA OSCAR |
![]() Immagine gentilmente elaborata da mio fratello |
08.10.03. Come promesso torno ancora su questa fantastica stagione che a distanza di una settimana dal trionfo ci vede ancora entusiasti e vogliosi di parlare della nostra squadra. In questi giorni tutti i giornali bolognesi e non solo hanno dedicato pagine alla Fortitudo baseball, e la società ha pubblicato pagine a pagamento per ringraziare tutti, come usano le grandi squadre. Uno scudetto è tornato a Bologna, uno scudetto Fortitudo. E' tardi ormai per spendere ulteriori parole di commento ad una stagione veramente straordinaria ed a playoff avvincenti, seppur vinti nettamente dai biancoblù. Mi soffermerò dunque sul giudizio e perché no sul voto ai nostri eroi, è anche questo un modo per rivivere questi sei mesi fantastici.
Una sola considerazione; onore agli sconfitti, a Grosseto, che ci aveva umiliato in gara 1 proprio al Falchi e che ha opposto strenua resistenza nelle altre gare, pur perdendone quattro consecutivamente, nonostante un monte di lancio ridotto all'osso ed un roster anch'esso "menomato" da assenze ed infortuni. Grande onore alla Modena rivelazione, che ci ha costretto a due risicatissime vittorie sul nostro campo, ed ha venduto cara la pelle anche al Torri, dove ha vinto gara 3; i gialloblù hanno pagato l'infortunio di Nava, solo parzialmente bilanciato dal forfait di Cerbone, perché in gara 5 noi avevamo Newman ancora intonso, e loro Lucena con 180 lanci effettuati quattro giorni prima. Ma se Modena avesse avuto un lineup più profondo, sarebbe stata un'altra storia: Munoz, Bellizzi, Rosado e Canate hanno battuto come dei fabbri, ma gli altri cinque, salvo talvolta Skinnon e Malagoli, si son fatti latitanti, e nell'unica circostanza nella quale hanno portato un minimo contributo alla causa, Modena ha vinto con distacco (gara 3).
Ma la Fortitudo di quest'anno era davvero troppo
forte per chiunque. Questa stagione è stata davvero straordinaria,
e tutta la squadra merita un 10 collettivo, ed ogni singolo ha contribuito
al successo del gruppo. Basta guardare le statistiche: la Fortitudo ha
battuto con la media di 324 in regular season e 329 nei playoff. Sui nove
uomini del lineup titolare, in regular season 6 hanno superato i 300 di
media battuta: Fontana ha chiuso con 333, gli altri cinque attorno ai 350.
Ancor meglio nei playoff, con due uomini oltre 400 ed un terzo molto vicino.
Dieci uomini hanno battuto almeno un fuoricampo, per un totale di 43 in
regular season ed altri 7 nei playoff. Il monte di lancio ha chiuso con
una media punti guadagnati sui lanciatori di 2.82 in regular season, dato
peggiorato nei playoff, con 50 vittorie e 14 sconfitte in tutta la stagione.
Anche la difesa è stata fantastica, anche se come numero di errori
Grosseto ha fatto meglio di noi.
Voglio comunque tentare la difficile operazione
di formulare un giudizio circostanziato sui singoli, in una stagione da
OSCAR. I voti assegnati forse possono apparire un po' troppo alti. Considerate
che lo scudetto abbia alzato i voti di una unità, e che comunque
i giudizi sono sempre personali e confutabili in qualsiasi momento.
OSCAR DEL MIGLIOR ATTACCANTE. Questo ambito ed
importante riconoscimento non può andare che a Claudio Liverziani,
un atleta che in attacco è davvero di un'altra categoria. Le statistiche
parlano per lui; vedono Claudione prevalere sui compagni nella media battuta,
sia in regular season (evidentemente escludiamo Maeda, Gamberini e Landuzzi,
che hanno avuto pochi turni in battuti) che nei playoff: rispettivamente
368 e 455 le sue medie, con 11 + 3 fuoricampo, medie bombardieri e arrivi
in base a dir poco stellari (658 e 518 in regular season, 788 e 620 nei
playoff), gran ricettore di basi per ball (56 in regular, 14 nei playoff),
anche qua di gran lunga il miglior biancoblù, a fronte di un numero
di eliminazioni al piatto molto inferiore, segno di gran occhio. In queste
statistiche è ai livelli più alti del torneo. 50 punti battuti
a casa in regular season (miglior biancoblù), 10 nei playoff (solo
Antigua ha fatto meglio). Difende anche egregiamente la sua zona, commettendo
appena due errori in tutta la stagione. Si candida naturalmente a miglior
giocatore del campionato e miglior esterno destro.
Voto regular season: 9. Voto playoff: 9. Media:
9.
OSCAR DEL MIGLIOR DIFENSORE. E chi se non David
Sheldon. La difesa è un fondamentale davvero poco rappresentabile
statisticamente, ma guardandolo sul campo non ci sono dubbi a pensare a
lui. Un calo nei playoff, dove ha commesso 5 errori, quando in regular
season ne aveva commessi appena uno in più giocando quattro volte
tanto. In attacco invece ha faticato per tutta la stagione, senza far mancare
il suo apporto quando contava, esplodendo poi nei playoff, quando è
stato in grado di tenere il ritmo dei suoi migliori compagni, chiudendo
con 382 di media battuta e 500 di media arrivo in base (migliore dopo Liverziani).
E' un esempio per tutta la squadra, in grinta compete con il capitano,
mitico il suo arrivo in base a Grosseto; e pensare che in settimana non
riesce neanche ad allenarsi con i compagni. Candidato a miglior terza base
del torneo.
Voto regular season: 8,5. Voto playoff: 8,5.
Media: 8,5.
OSCAR DEL MIGLIOR LANCIATORE PARTENTE. Questo
titolo va con merito a Rolando Cretis, un tipetto "sui 40" che ha
rappresentato la sicurezza nel reparto lanciatori partenti, che per vari
motivi quest'anno è stato forse l'unico punto debole dell'armata
biancoblù. Lanciatore più vincente del campionato (13 vittorie
e 2 sconfitte, giunte quando ormai la F era irraggiungibile), si distingue
anche nei playoff, vincendo e rimettendo in carreggiata l'Italeri in gara
2 delle semifinali, e ben comportandosi anche in gara 2 di finale, uscendo
con la squadra in vantaggio (partita poi vinta da Milano agli extrainning).
Un lanciatore completo, vittorioso anche nell'unico rilievo della stagione,
in quel di Nettuno, migliore dei partenti come media pgl della regular
season (2,81, si esclude Cerbone che ha lanciato poco), mentre nei playoff
va anche meglio dei mitici rilievi (1,29 con una media squadra di 4,75);
gran controllo: non concede basi per ball nei playoff, ed appena 1,24 ogni
9 inning in regular season, rarissimi i colpiti ed i lanci pazzi, cosicché
gli avversari vanno in base solo con le valide (media 245 in regular, 184
nei playoff), e poco importa se alla fine ottiene pochi K. Candidato a
miglior lanciatore italiano del torneo.
Voto regular season: 9. Voto playoff: 8,5. Media
9-.
OSCAR DEL MIGLIOR RILIEVO. Il premio va assegnato
ex aequo a due giocatori.
Fabio Milano pare aver raggiunto in questa
stagione la piena maturità, candidandosi con merito a miglior closer
del torneo. 7 salvezze e 3 vittorie in campionato, a fronte di una sola
sconfitta in 23 gare disputate; addirittura 3 salvezze e una vittoria su
quattro gare di playoff, insieme ad Antigua, un vero FATTORE. Media pgl
1,21 in regular (miglior biancoblù), 1,46 nei playoff. Se guardiamo
il numero di eliminazioni al piatto parametrate su 9 inning giocati siamo
ai vertici del torneo: 12,46 in regular e 13,47 nei playoff, con una media
battuta subita rispettivamente di 182 e 093 (!!!), tutti dati statistici
da "closer di razza", e pazienza se deve ancora un po' migliorare nel controllo.
Stagione da incorniciare, anche per continuità; è senz'altro
il biancoblù più migliorato, e non si riesce ad immaginare
come possa migliorare ulteriormente questo rendimento, se non provandolo
come partente.
Voto regular season: 8,5. Voto playoff 9. Media
9-
Riccardo Corradini è nell'anno della
consacrazione. Completa meravigliosamente le caratteristiche di Milano,
in particolare concedendo in regular season appena 4 basi, 2 colpiti ed
un lancio pazzo in 45 inning disputati, con una media pgl di 1,40, tre
vittorie, due sconfitte e tre salvezze, con un rilevante numero anche di
eliminazioni al piatto, più di una per inning. E' l'uomo delle situazioni
difficili, e nei playoff ne ha risolte due in altrettante partite chiave:
gara 3 di semifinale e gara 1 di finale, entrambe vinte, veri capolavori
della sua carriera. Peccato per la crisi di gara 3 di finale, in una serata
nella quale non era previsto il suo utilizzo, a sole 72 ore dalla magnifica
vittoria di gara 1. Una sola gara ha compromesso le sue statistiche, a
dimostrare che non sempre i dati numerici sono da prendere come oro. Quello
che rimane è una sconfitta, peraltro ininfluente, a fronte di due
importantissime vittorie playoff che tutti ci ricorderemo a lungo.
Voto regular season: 8,5. Voto playoff 9. Media
9-
OSCAR DEL BOMBARDIERE. Claudio Liverziani.
OSCAR DEL BUON OCCHIO. Claudio Liverziani
OSCAR DEL LANCIATORE VINCENTE. Rolando Cretis (vedi sopra)
OSCAR DEL CLOSER. Fabio Milano (vedi sopra)
OSCAR DEL CONTROLLO. Riccardo Corradini (vedi sopra)
OSCAR DELLE ELIMINAZIONI AL PIATTO. Ancora un
ex aequo, questa volta fra i due pitcher stranieri che si sono alternati
sul monte biancoblù. 151 sono infatti gli strikeout che questi due
hanno distribuito ai battitori avversari in 18 partite, ben più
di uno ogni inning lanciati. Heredia ha proseguito nei playoff con altri
24 successi personali.
Kats Maeda ha iniziato molto bene il torneo:
molti K, pochissimi punti subiti, controllo non proprio perfetto, ma nulla
da preoccuparsi. Progressivamente, anche per malanni fisici, ha cominciato
a manifestare problemi di tenuta, mostrando grossi problemi di controllo
(lanci pazzi, colpiti, basi ball a gò gò) ed incrementando
notevolmente anche la percentuale di valide e punti subiti. L'autonomia
si riduceva ad un'ottantina di lanci per gara, dopo di ché era un'incognita,
ma anche in quegli 80 lanci c'era da star poco tranquilli. Inevitabile
il taglio. Chiude comunque con buone medie pgl e strikeout, e soprattutto
porta alla causa biancoblù 6 vittorie in 10 gare disputate, a fronte
di una sola sconfitta. A Firenze va anche due volte a battere, regalando
ai tifosi la gioia di un bel doppio. Un pezzettino di scudetto è
anche suo.
Voto regular season: 7,5
Julian Heredia si è presentato
in pompa magna umiliando men che meno l'attacco di Grosseto, che avrà
di che vendicarsi alla prima dei playoff. Regolarissimo, nel senso che
ha sempre alternato splendide gare a partite deludenti o imbarazzanti.
Unica costante le eliminazioni al piatto. Parco di basi ball (soprattutto
in regular season), si rifà (in senso negativo) con i colpiti e
i lanci pazzi. Fa un po' meglio di Maeda nella media pgl in regular season,
peggiora come la squadra nei playoff (ma incide molto la gara 1 con Grosseto),
ma è peggio del giapponese nella percentuale di gare vinte (50%
sia in regular che nei playoff) e di sconfitte (25% in entrambi i casi).
E' un "mattacchione", sicuramente un lanciatore atipico, visto che i pitcher
dovrebbero in teoria possedere un aplomb britannico. La vittoria in gara
4 della finale è fondamentale per la Fortitudo per due motivi: riporta
la serie sul +2 (3 a 1) ed è ottenuta con una completa, senza dover
intaccare l'unico rilievo rimasto disponibile, Fabio Milano.
Voto regular season: 7,5. Voto playoff: 7,5.
Media: 7,5.
OSCAR DELLA SFORTUNA: altro premio assegnato ex
aequo a due lanciatori.
Mariano Marchini è l'unico acquisto
"ciccato" dalla dirigenza fortitudina, nel senso che Mari si perde questa
magnifica stagione per la F a causa di un infortunio, lasciando ai posteri
appena 2.1 inning, lanciati nell'infausto pomeriggio in quel di Grosseto
nel girone d'andata, che non poterono altro che confermare la sua totale
indisponibilità. Speriamo soprattutto per lui che possa tornare
a lanciare, e ci auguriamo lo possa fare difendendo quel triangolino tricolore
che i suoi compagni hanno conquistato.
Voto regular season: non giudicabile
Marc Cerbone dopo una stagione un po' deludente
per lui negli States era tornato in cerca di gloria, ma soprattutto per
disputare i playoff: un innesto davvero importante visto il forfait definitivo
di Marchini e le cattive condizioni di Newman. Risultato: la prima gara
di playoff che lo vede sul monte è fondamentale, in quanto la Fortitudo
è sull'1 a 1 con Grosseto, e Marc subisce i maremmani, e sostituito
con Corradini, che alla fine vincerà la partita, all'inizio del
quinto inning. Due settimane dopo la replica in finale a Modena, ma negli
ultimi lanci di riscaldamento, già sul monte di lancio, è
colto da fitte intercostali e deve lasciare la postazione a Fabio Betto.
Per lui dunque niente finale e 4 inning da dimenticare in fretta nella
semifinale. Comunque al suo ritorno aveva ben impressionato in un paio
di gare di regular season, un po' meno in un altro paio. Chiude comunque
la prima fase del torneo con medie lusinghiere (3 vittorie e nessuna sconfitta
in 6 partite, media pgl 2,23) che gli permettono di mantenere immutata
la stima di tutti nei suoi confronti.
Voto regular season: 7,5. Voto playoff: non giudicabile
OSCAR DEL MIGLIORE RIENTRO: ancora un premio assegnato
ex aequo, a due atleti che hanno subito lo stesso infortunio alla fine
della scorsa stagione, e la stessa operazione e rieducazione.
Bidi Landuzzi è il primo a rientrare,
ma è palese come l'Italeri quest'anno non contasse su di lui, almeno
come ricevitore (acquisto di Antigua, conferma di Monari e arrivo di Gamberini).
Riappare a Reggio Emilia, e fa subito capire che la sua voglia di rientrare
in quest'anno importantissimo per la sua Fortitudo era qualcosa di incontrollabile.
Viene impiegato quasi sempre come PH o DH, e risponde con medie stratosferiche
(battuta 385, bombardieri 590, arrivi in base 478), ridimensionate nei
playoff, dove è poco utilizzato. A Rimini si prende il lusso di
battere un homer da 3, entrando nel "club" biancoblù. Per il 2004
l'Italeri avrà un altro campione "made in Bo" a sua completa disposizione.
Voto regular season 8. Voto playoff: non giudicabile
Fabio Betto è un rientro ancor più
pesante, vista l'importanza del monte di lancio nei playoff. I 10 inning
lanciati nelle ultime gare della regular season (è rientrato dopo
la sosta) sono quasi perfetti. Purtroppo è coinvolto nella serataccia
di gara 1 della semifinale, e "sporca" notevolmente il tabellino. Dà
comunque riposo a Milano e Corradini, lanciando per tre partite di playoff,
schierato addirittura come partente in gara 3 di finale, dopo il forfait
di Cerbone, quando resiste per 4 inning e lascia il monte a Corradini con
l'Italeri in vantaggio, ma sappiamo come è andata a finire. Non
è ancora al top: ad oggi può solo rilevare per non più
di tre inning. Ci si augura un completo recupero per il 2004.
Voto regular season: 8. Voto playoff: 7. Media:
7,5.
OSCAR ALLA CARRIERA: ultimo premio assegnato ex
aequo.
Riccardo Matteucci: chi lo ferma più
questo? Ha migliorato le medie dell'anno scorso (ma non fare il furbo Ricki,
ti hanno risparmiato qualche gara e qualche fatica quest'anno), ha raggiunto
le mille partite, ma sembra voglia arrivare a 2000, ha posto la propria
firma anche nei playoff, con lo strumento che più gli si confà,
la mazza da baseball. E' al terzo scudetto in biancoblù, e fin qua
nulla di strano, se non fosse che la Fortitudo questi 3 scudetti li ha
vinti in un quarto di secolo. Vede ancora molto bene i lanci, sicuramente
molto meglio della media dei giocatori della serie A1; certo la corsa e
la potenza non sono quelle di vent'anni fa. Passa il testimone di capitano
al suo miglior allievo, Lele Frignani.
Voto alla stagione: 7. Voto alla carriera: 1000.
Danny Newman. Alcuni uccellini (o uccellacci?)
a fine gara 5 di finale sostenevano che quella di Modena sarebbe stata
l'ultima partita di Daniel (classe '64). Se così fosse, oltre al
dolore di non veder più quest'uomo e questo giocatore nei diamanti
italiani, rimarrebbe comunque un ricordo degno della sua splendida carriera,
coronata da questo unico scudetto ma ne meritava 100 in più, e degli
straordinari anni bolognesi, dove è entrato nel cuore di tutti.
Stagione molto influenzata dai dolori al ginocchio, anche perché
Newman a posto non sbaglia due partite di fila. Per questo motivo e per
la qualità e quantità del roster viene risparmiato in attacco.
Vince comunque 10 gare su 18 disputate, con 4 sconfitte a suo carico. Nei
playoff stringe i denti e chiude con due belle vittorie, con ottime medie,
ed in entrambi i casi le sue vittorie chiudono la serie in modo positivo
per il biancoblù.
Voto regular season: 7. Voto playoff: 8,5. Media:
8-.
Matteo Dall'Olio. Altri uccellini lo darebbero
anch'egli sulla via del ritiro. Io non ci credo, perché mister utilità
farebbe ancora la fortuna di diverse squadre di A1, Italeri compresa. Comunque,
per ogni eventualità ed anche per sfatare la cabale, gli assegno
un bel oscar alla carriera. Stagione delle mille valide, in cui ha confermato
di poter giocare in ogni ruolo interno, anche se il meglio lo ha dato in
prima base, posto conquistato definitivamente da gara 2 di finale. Lascia
il segno indelebile del punto vincente battuto a casa nell'ultima gara
di finale. Per il resto Teo è sempre lontano dai riflettori, ancor
più quest'anno, visto che il suo rendimento è stato inferiore
alla media dei compagni. Il suo grande merito è che regular season
e playoff per lui sono la stessa cosa, è accaduto anche in passato.
Quest'anno Teo ha battuto sotto i 300 sia in campionato che nei playoff,
l'anno scorso era sopra a questa media, in entrambi i casi.
Voto regular season: 7. Voto playoff: 7,5. Media:
7+.
OSCAR DEL RIFLESSO. Davide Dallospedale.
Recordman della squadra per numero di valide, ed in particolare per numero
di singoli. Tocca quasi sempre la pallina (appena 21 eliminazioni al piatto
in regular season), è protagonista di una serie di 32 partite consecutive
con almeno una valida, spezzata la quale entra in crisi e riemerge solo
nelle ultime tre gare di finale (dopo tre trittici, una semifinale e quasi
mezza finale). La crisi gli toglie la gioia di essere il miglior battitore
biancoblù per media, che in regular season si "ferma" a 353 e nei
playoff a 333. Se c'è un battitore d'impatto, questo è Davide.
Veloce ed attivo nelle basi (21 rubate e 4 colti), segna 56 volte (secondo
dopo Liverziani), ma batte anche molti punti a casa (42) ed ottiene il
suo consueto fuoricampo stagionale a metà torneo. Non è comunque
un battitore di potenza, e deve ancora migliorare nella selezione dei lanci,
soprattutto nei playoff (1 base per ball in 10 gare). Visibilmente impacciato
quando gli viene chiesto il bunt, ma alla fine gliene riescono diversi.
Difensore superbo in uno dei punti delicati del diamante, quello di seconda
base. Se riesce a carpire qualche cosa da Rigoli e vista l'età ancora
molto giovane rischia di diventare il miglior giocatore di A1, Liverziani
permettendo. Lo candidiamo a competere con Liu Rodriguez come miglior seconda
base del torneo.
Voto regular season: 8,5. Voto playoff: 7,5.
Media: 8.
OSCAR ALLA VELOCITA'. David Rigoli. Come
annunciato è arrivato a Bologna un giocatore completo, nel suo ruolo.
La sua caratteristica preminente è la corsa e la velocità,
che ne fanno il miglior esterno centro italiano di nascita (compete con
gli italiani di passaporto, tipo Rosado, e con gli stranieri, tipo Greg
Martinez) e il miglior ladro di basi di tutti i tempi (quest'anno 24 +
6 rubate e 5 + 1 colti). Ma è al box che è un battitore veramente
completo: buon riflesso e impatto, buona potenza (è dopo Liverziani
ed insieme a Frignani il miglior fuoricampista biancoblù, fra i
primi anche del torneo), unico della squadra ad eseguire i bunt senza problema
alcuno, buona propensione a ricevere basi ball (27 in regular, 8 nei playoff)
anche se va troppe volte K (34 + 8), batte anche molti punti a casa (43
in regular). In progressione di rendimento in tutto il campionato, con
un calo finale, che conferma nei playoff, come negli anni precedenti, unico
vero neo del giocatore.
Voto regular season: 9-. Voto playoff: 7-. Media:
8-.
OSCAR DELLA FORZA, CORAGGIO E GENEROSITA'. Sono
le doti di un leader, di un capitano. La forza, quella morale, è
caratteristica indispensabile per chi si candida a guidare un gruppo, a
creare affiatamento, a gestire ogni situazione, anche la più difficile,
sostenendo quando occorre o rimproverando i compagni; il coraggio è
fondamentale per chi deve prendere in mano la squadra nei momenti difficili,
rischiando in prima persona, guidando la riscossa dei compagni, assumendosi
la responsabilità della sconfitta; la generosità e la dedizione
sono l'esempio per i compagni, per i tifosi, il capitano non può
tirarsi indietro, è il primo che deve buttarsi nel fuoco per la
causa. A mio avviso tutte queste caratteristiche rispondono quest'anno
al nome di Daniele Frignani, al quale, come ho avuto occasione di
scrivere qualche mese fa, andrebbe la mia scelta su cui affidare la mia
vita, se dovesse dipendere da una battuta. Intendiamoci, Daniele non è
una macchina, e varie volte quest'anno anch'egli ha sprecato ghiotte occasioni,
fallendo con uomini in posizione punto, battendo in doppio gioco, etc.
Ma meglio di tutti i compagni è stato il giocatore capace di sbloccare
la squadra, di battere la valida al momento giusto: due soli esempi, quelli
più recenti, gara 2 di semifinale e gara 5 di finale. Quando il
momento si fa duro bisogna sperare che tocchi proprio lui a battere. Il
suo rendimento in campionato ed ai playoff è stato in linea con
quello dei migliori dei suoi compagni, distinguendosi per continuità,
per crescita di rendimento nel corso della stagione, per la potenza della
battuta, che lo pongono, insieme a Rigoli, come vice bombardiere e vice
fuoricampista, alle spalle del "fuoriclasse" Liverziani. La sua zona difensiva
è off limits per le battute avversarie, salvo quelle veramente indifendibili
ed i fuoricampo. Termina la sua stagione con due soli errori a carico (uno
dei quali molto contestato da Daniele, tanto da rovinargli l'umore per
tutto il weekend, mi sembra di ricordare che poi si sfogò con qualche
extrabase, e forse un fuoricampo). Queste caratteristiche lo fanno essere
fra i massimi battitori di punti a casa della squadra e del torneo. Migliora
di anno in anno, è ancora molto giovane, speriamo che con l'avanzare
dell'età impari anche a selezionare meglio i lanci. La sua generosità
lo sottopone ad ogni forma di lividi ed acciacchi, che assorbe ancora bene,
sempre per la sua bella età. Candidato sicuramente a miglior esterno
sinistro del torneo.
Voto regular season: 8,5. Voto playoff: 9. Media:
9-.
OSCAR DEL GOLEADOR. Se vogliamo paragonare il
baseball ad altri sport (pratica pressoché impossibile) potremmo
dire che una valida rappresenta un canestro (extrabase è da tre)
oppure una schiacciata vincente nel volley, mentre una battuta che manda
uno o più compagni a casa base potrebbe essere paragonata ad un
goal. Se così fosse, il goleador della stagione 2003 è senz'altro
Nilson
Antigua, FATTORE della Fortitudo versione playoff, dove ha battuto
ben 13 punti a casa, che sommati ai 49 battuti in campionato fanno la bellezza
di 62, almeno uno per partita giocata, e soprattutto meglio dell'inarrivabile
Liverziani. Diversi di questi punti sono risultati anche vincenti. Qualcuno
potrà affermare che sono tutti buoni di battere punti a casa se
si va al box dopo Rigoli, Dallospedale e Liverziani (regular season) o
dopo Liverziani, Solano e Frignani (playoff), ma tant'è, bisogna
pur mandarli a casa in qualche modo. Il dominicano dal fisico indistruttibile
meriterebbe anche l'oscar dello stakanovista, visto che insieme a Malagoli
e Patrone si potrebbe definire un "forzato dietro al piatto", e forse la
fatica di ricevere tre gare su tre lo hanno condizionato in attacco, almeno
in regular season, dove ha chiuso con un deludente 281 di media battuta
e appena 319 di percentuale arrivi in base. Questi dati, dopo un ottimo
inizio di stagione, sono il frutto di un suo inaccettabile atteggiamento
al box di battuta, per larga parte del torneo, quando girava anche gli
insetti che ronzavano nei pressi del piatto, evitando accuratamente di
selezionare qualsiasi tipo di lancio (solo 10 basi per ball, delle quali
4 intenzionali). Quando ormai tutti ci stavamo convincendo che forse non
era il caso di pensare ad una sua conferma nel 2004, è letteralmente
esploso nei playoff, venendo eletto MVP della finale. Nella "stagione che
conta" ha battuto 425, con 625 di media bombardieri e 444 di media arrivo
in base, ottenendo anche 3 basi ball, oltretutto distinguendosi come non
si era ancora visto nel ruolo di catcher. Qual è il vero Nilson?
Quello dei playoff, ovviamente. Candidiamolo a miglior ricevitore del torneo,
anche se c'è un po' di concorrenza.
Voto regular season: 7. Voto playoff: 9. Media:
8.
OSCAR ALLA CONTINUITA', DETERMINAZIONE E CONCRETEZZA.
Era arrivato con una faccia sorridente dalla altrettanto ridente Repubblica
Dominicana. Primo giudizio: questo è uno che difende bene, non batte
un pallone da basket, ed ha troppa voglia di divertirsi. Giudizio finale:
la difesa sembra per esclusione il suo punto debole, alternando giocate
eccezionali a numerosi errori, seppur veniali; batte come un fabbro, con
continuità, nei momenti importanti, anche con potenza; si diverte
giocando a baseball, il sorriso è stato sostituito dal ghigno di
grinta, con esultanza quando va bene e con rabbia quando le cose non gli
girano, ma soprattutto, si dice, che nel giro di un amen sia diventato
il leader naturale della piccola comunità dominicana dell'Italeri,
proprio per la serietà e la determinazione mostrate, doti che sono
rare, almeno in questa misura, per gli stranieri che vengono a giocare
a baseball da queste parti. Come si è capito, parliamo di Fausto
Solano. Quasi identica la sua media battuta fra regular season e playoff
(fra le migliori della squadra, vicino a 350); eccelle anche nella media
bombardieri ed arrivo in base, anche in virtù del suo occhio, secondo
solo a Liverziani; fra i principali battitori di punti a casa; si muove
bene anche in base. Insomma, un altro giocatore completo. Un gran interbase,
anche se a livello di campionato si trova un concorrente come Orlando Munoz
....
Voto regular season: 8,5. Voto playoff: 8,5.
Media: 8,5.
OSCAR ALLA DUTTILITA'. Come non pensare a Robert
Fontana? Quando arrivò la notizia del suo ingaggio in molti
storsero il naso. "Volete proprio esagerare" dicevano i sostenitori delle
altre squadre. "Cosa ve ne fate, visto che avete già Dall'Olio,
Dallospedale, Sheldon e Solano, oltre a Liverziani, che in nazionale gioca
in prima base?". Cosa ce ne facciamo? Cosa ce ne possiamo fare di uno che
batte 333 in campionato, con 16 extrabase, dei quali 3 fuoricampo, e manda
a casa 36 punti? Cosa ce ne possiamo fare di uno che ha giocato in ogni
ruolo, escluso ricevitore, interbase e esterno centro (anche se è
meglio dimenticare quando a Grosseto è stato mandato anche sul monte),
dimostrando quasi sempre dimistichezza in ogni ruolo ricoperto? Possiamo
chiedergli di pulire i bagni, sono sicuro che lo farebbe! Quest'uomo, con
la faccia da bravo ragazzo e da uno che prende il baseball molto seriamente
e professionalmente, che tira di destro e batte di sinistro, è stato
l'uomo in più dell'Italeri, la vera rivelazione, il giocatore che
ha tenuto il passo dei più quotati compagni e che ha portato un
bel contributo al successo finale, pur con un calo nella serie finale,
che gli ha fatto perdere il ruolo in difesa, a vantaggio di un Dall'Olio
senza dubbio più affidabile in quel momento, e diminuire le medie
battuta, ma non impedendogli di lasciare il proprio segno, anche nella
stessa gara 5. Certo, i limiti che sono emersi riguardano le sue caratteristiche
di utility: difende bene in ogni ruolo, non eccelle particolarmente in
alcuno, e non chiedetegli il bunt, anche se le statistiche sanciscono che
gliene è riuscito più di uno. Battendo di sinistro spesso
si è rivelato un utile grimaldello contro determinati lanciatori.
Provare a chiedere a Juan Carlos Vigna. Senza dubbio il miglior utility
del torneo. E' senz'altro uomo attirato dalle grandi sfide (Paternò
e Codogno nel suo passato, quest'anno l'affermazione in una grande squadra),
speriamo non sia alla ricerca di ulteriori.
Voto regular season: 8. Voto playoff: 7,5. Media:
8-.
OSCAR DEL FUTURO. Va ai tre baby bolognesi, Eugenio Monari, Luca Breveglieri ed Andrea Gamberini. Anno importante di esperienza per i tre ragazzi (anche se Gamberini non è proprio un ragazzino), che hanno avuto l'opportunità di allenarsi e allenare i compagni, e qualche possibilità di mettersi in mostra, almeno in regular season. Gamberini è stato utilizzato davvero con il contagocce, risultando un piccolo chirurgo. In 13 presenze nei pressi del box di battuta, ha rimediato tre basi per ball, ha battuto due volate di sacrificio e 3 valide su 8 (375), con un doppio ed un totale di 3 punti battuti a casa. Complimenti. Breveglieri ha avuto un po' più di spazio, ma si è mostrato ancora molto acerbo al box di battuta, lasciando ai posteri un 6 su 26 (231), con un triplo, un colpito, 2 rbi, ma 11 eliminazioni al piatto, un po' troppe; ha giocato anche in difesa senza sbagliare nel ruolo di esterno. Bravo comunque, anche se deve mangiare ancora un po' di tortellini. Eugenio Monari, il "decano" del gruppetto, è quello che ha avuto più spazio, in qualità di vice ricevitore, ruolo nel quale si è fatto rispettare. In attacco chiude con un deludente 148, ma lascia ai posteri il suo primo fuoricampo in carriera, ed una media accesso in base accettabile, anche in virtù di una buona propensione a ricevere basi per ball o colpiti. Rivedibile, augurandogli di avere ancora più spazio. In realtà era difficile per questi giovani "togliere inning" ai compagni di squadra che si ritrovavano, anche se in realtà valeva la pena rischiare un po' di più quanto meno nei turni in cui l'Italeri era impegnata con squadre di bassa classifica. Ma un anno di esperienza in una squadra di questo tipo, vedendo giocare i compagni, allenandosi con loro, vale forse di più come crescita rispetto al giocare in un campionato inferiore, o anche in una squadra inferiore. Non ci sono elementi sufficienti per attribuire un voto.
OSCAR ALLA REGIA. Il regista, i vice e gli scenografi
rispondono al nome di Mauro Mazzotti, Roberto Radaelli, Marco
Nanni,
Fabio Frignani (utilizzato anche come lanciatore d'emergenza) e
Fabrizio Butteroni. A questi va aggiunta tutta l'equipe dei preparatori
e massaggiatori. Questa squadra doveva gestire una Ferrari ed ha vinto
il campionato del mondo: non è scontato. In particolare il responsabile
dell'equipe tecnica, il manager Mazzotti, è stato in passato talvolta
criticato per alcune scelte, a volte dipinto come "perdente", termine che
come ho avuto occasione di dire non ha un senso, una pratica applicazione,
come del resto "vincente". Si è tutti vincenti e perdenti, semmai
c'è chi vince molto, chi vince poco, chi non vince mai, e questo
vale anche per chi perde, anche se devo ancora trovare uno che non perde
proprio mai. Quando si parla di un gioco di squadra, dalle mille variabili,
è ancor più assurdo parlare in termini di vincente o perdente.
Guardando ai fatti, la conduzione tecnica della squadra è stata
più che adeguata alla situazione, dati i presupposti di una compagine
ricca di forza e di talento. I risultati parlano chiaro: regular season
dominata, playoff anche, seppur con più fatica, ma vorrei anche
vedere il contrario. Il monte di lancio, parte strategica della squadra,
è stato gestito nel migliore dei modi, anche se la straordinaria
forma dei rilievi e la loro continuità hanno aiutato. I partenti
non sono mai stati sfruttati oltre misura, e fisicamente sono arrivati
al meglio alle finali: Newman addirittura è andato meglio che in
regular season, l'incidente di Cerbone è fortuito, e comunque il
giocatore è arrivato solo ad Agosto ed non ha mai lanciato più
di 4 o 5 inning. I rilievi sono stati quasi sempre inseriti al momento
opportuno. La squadra ha mantenuto la concentrazione per quasi tutto il
torneo, salvo un calo prevedibile di fine stagione, che ha influito anche
sul triste esordio di semifinale. La squadra comunque ha sempre reagito
prontamente alle giornate negative. La difesa è stata sempre disposta
nel migliore dei modi, e l'unico ruolo un po' in bilico, quello di prima
base, ha visto il manager alternare Fontana e Dall'Olio a seconda della
condizione di ciascuno. La struttura del lineup ha garantito continuità
ed efficacia per tutto il torneo, e Mazzotti non ha esitato quando occorreva
a metterci le mani, anche alla vigilia dei playoff, invertendo la posizione
fra Solano ed Antigua. Andava forse data qualche occasione in più
ai giovani, ma è anche vero che il manager deve prima di tutto tutelare
l'equilibrio della squadra, ed abbiamo visto come è andato il trittico
contro Reggio al Falchi. Ho avuto anche l'impressione che si siano tentati
molti più giochi, più varianti in attacco. Molti batti e
corri, ricorso alla rubata(in regular season 99 tentativi di rubata, 79
andati a segno, nei playoff 18 su 23), utilizzo del bunt quando la situazione
tattica lo richiedeva, pratica perseguita con ostinazione in alcune gare
di playoff, nonostante alcuni giocatori soffrano tremendamente nell'eseguire
questo fondamentale.
Voto regular season: 8. Voto playoff: 8,5. Media:
8+.
OSCAR ALLA PRODUZIONE. Ritirato dal Presidente
Michelini,
a nome di tutta la dirigenza della Fortitudo Baseball. Questo gruppo di
appassionati ha prelevato questa squadra dall'inferno ed è partita
con un progetto, questo sì che si può chiamare "progetto
Fortitudo", fondato su un gruppo di giocatori che ha costituito un nucleo
attorno al quale negli anni se ne sono aggiunti altri, sempre più
importanti, con un turnover che ha consentito di arrivare nell'anno del
50° della fondazione con una squadra fra le migliori viste sui diamanti
del bel Paese negli ultimi anni. Questo felice percorso ha visto gioie
e dolori, vere e proprie delusioni, come le ultime due eliminazioni nelle
semifinali playoff ad opera di Nettuno. Ha visto scelte anche sbagliate,
soprattutto nella selezione degli stranieri. Gli errori a quanto pare sono
stati utilissimi, perché quest'anno non si è sbagliato nulla.
Discorso Marchini a parte (ma qua si tratta di sfortuna), trovate un innesto
che abbia deluso quest'anno: nessuno, ed ognuno ha giocato all'altezza
delle attese, ed anche meglio. Forse l'unico neo è stato il pitcher
straniero. Se consideriamo il nucleo, gli innesti di qualità consolidati
negli ultimi anni (esempio Sheldon e Liverziani) e gli innesti di quest'anno,
beh, davvero non si poteva sbagliare. Questa gestione ha riportato il grande
pubblico al Falchi, ha saputo "bucare" gli organi di informazione, ha saputo
entrare nelle simpatie dei bolognesi. Le iniziative realizzate quest'anno
nell'occasione dei festeggiamenti per il 50° compleanno sono state
lodevoli. Ora bisogna andare oltre, bisogna consolidare quello che è
stato fatto, bisogna consolidare l'affetto ritrovato del grande pubblico,
non dimenticandosi mai di ringraziare quelli che c'erano anche quando si
stava peggio. Si vedono tanti bambini al Falchi, quei bambini che i genitori
oggi hanno paura di portare allo stadio, quei bambini che possono giocare
o scorrazzare come non possono fare in qualsiasi altro impianto sportivo.
L'esperienza del punto di ristoro - ma mi unisco questa volta alla critica
sui prezzi - è la cartina tornasole di come lo stadio del baseball
si presti a fare dell'evento "partita di baseball" qualcosa di più,
capace di attirare tutta quella gente che d'estate non brama per far la
coda in autostrada e raggiungere le affollate spiagge e discoteche della
riviera, ma preferisce passare tranquille e genuine serate, in compagnia
di amici e di uno splendido sport, e credetemi questa gente potenzialmente
è davvero tanta.
Voto alla società: 9.
battitori | R | PA | AB | H | 1B | 2B | 3B | HR | BB | IBB | HP | SH | SF | K | SB | CS | RBI | E | BAVE | SLAVE | OBP |
Antigua | 37 | 229 |
210
|
59 | 43 | 13 | 0 | 3 | 10 | 4 | 4 | 0 | 5 | 25 | 2 | 2 | 49 | 4 | 281 | 386 | 319 |
Breveglieri | 7 | 27 |
26
|
6 | 5 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 11 | 0 | 0 | 2 | 0 | 231 | 308 | 259 |
Dall'Olio | 29 | 187 |
169
|
48 | 37 | 9 | 2 | 0 | 11 | 0 | 1 | 4 | 2 | 26 | 1 | 1 | 27 | 6 | 284 | 361 | 328 |
Dallospedale | 56 | 260 |
232
|
82 | 67 | 10 | 4 | 1 | 19 | 1 | 3 | 4 | 2 | 21 | 21 | 4 | 42 | 7 | 353 | 444 | 406 |
Fontana | 41 | 217 |
192
|
64 | 48 | 10 | 3 | 3 | 18 | 0 | 2 | 4 | 0 | 30 | 6 | 3 | 36 | 6 | 333 | 464 | 394 |
Frignani D. | 36 | 223 |
204
|
73 | 48 | 14 | 4 | 7 | 14 | 0 | 3 | 0 | 2 | 23 | 3 | 1 | 46 | 2 | 358 | 569 | 404 |
Gamberini | 5 | 13 |
8
|
3 | 2 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 | 2 | 3 | 0 | 0 | 3 | 0 | 375 | 500 | 462 |
Landuzzi | 13 | 46 |
39
|
15 | 10 | 3 | 1 | 1 | 6 | 0 | 1 | 0 | 0 | 8 | 0 | 0 | 13 | 0 | 385 | 590 | 478 |
Liverziani | 67 | 251 |
190
|
70 | 39 | 18 | 2 | 11 | 56 | 5 | 4 | 0 | 1 | 38 | 8 | 1 | 50 | 1 | 368 | 658 | 518 |
Maeda | 0 | 2 |
2
|
1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 500 | 1000 | 500 |
Matteucci | 5 | 69 |
64
|
17 | 15 | 2 | 0 | 0 | 2 | 0 | 1 | 1 | 1 | 10 | 0 | 1 | 6 | 1 | 266 | 297 | 294 |
Monari | 6 | 35 |
27
|
4 | 2 | 1 | 0 | 1 | 5 | 0 | 2 | 0 | 1 | 7 | 0 | 0 | 4 | 1 | 148 | 296 | 314 |
Newman | 3 | 21 |
20
|
4 | 3 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 5 | 0 | 0 | 1 | 0 | 200 | 250 | 238 |
Rigoli | 55 | 253 |
214
|
78 | 52 | 15 | 3 | 8 | 27 | 0 | 3 | 8 | 1 | 34 | 24 | 5 | 43 | 3 | 364 | 575 | 441 |
Sheldon | 32 | 174 |
150
|
38 | 27 | 7 | 0 | 4 | 12 | 1 | 7 | 0 | 5 | 32 | 4 | 0 | 32 | 6 | 253 | 380 | 328 |
Solano | 48 | 232 |
194
|
67 | 44 | 15 | 4 | 4 | 27 | 1 | 5 | 1 | 5 | 20 | 10 | 2 | 45 | 24 | 345 | 526 | 429 |
Cerbone | 2 | ||||||||||||||||||||
Heredia | 2 | ||||||||||||||||||||
Milano | 1 | ||||||||||||||||||||
totale | 440 |
2.239
|
1.941
|
629 | 442 | 120 | 24 | 43 | 211 | 12 | 37 | 22 | 27 | 294 | 79 | 20 | 400 | 66 | 324 | 477 | 396 |
|
GP | WO | LO | SA | IP | AB | H | BB | HP | WP | K | ER | ERAVE | BAVE | BB/9IP | K/9IP |
Betto | 6 | 0 | 0 | 0 | 10.0 | 33 | 4 | 1 | 0 | 1 | 7 | 0 | 0,00 | 121 | 0,90 | 6,30 |
Cerbone | 6 | 3 | 0 | 0 | 32.1 | 120 | 27 | 16 | 2 | 1 | 22 | 8 | 2,23 | 225 | 4,45 | 6,12 |
Corradini | 19 | 3 | 2 | 3 | 45.0 | 171 | 36 | 4 | 2 | 1 | 46 | 7 | 1,40 | 211 | 0,80 | 9,20 |
Cretis | 18 | 13 | 2 | 0 | 109.0 | 424 | 104 | 15 | 2 | 3 | 66 | 34 | 2,81 | 245 | 1,24 | 5,45 |
Fontana | 1 | 0 | 0 | 0 | 0.0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0,00 | - | 0,00 | 0,00 |
Frignani F. | 1 | 0 | 0 | 0 | 1.1 | 4 | 0 | 1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0,00 | 0 | 6,75 | 6,75 |
Heredia | 8 | 4 | 2 | 0 | 55.2 | 203 | 38 | 11 | 7 | 3 | 66 | 18 | 2,91 | 187 | 1,78 | 10,67 |
Maeda | 10 | 6 | 1 | 0 | 69.0 | 263 | 66 | 27 | 10 | 5 | 85 | 23 | 3,00 | 251 | 3,52 | 11,09 |
Marchini | 1 | 0 | 0 | 0 | 2.1 | 9 | 3 | 5 | 0 | 0 | 2 | 5 | 19,29 | 333 | 19,29 | 7,72 |
Milano | 23 | 3 | 1 | 7 | 52.0 | 187 | 34 | 16 | 3 | 2 | 72 | 7 | 1,21 | 182 | 2,77 | 12,46 |
Newman | 18 | 10 | 4 | 0 | 91.0 | 351 | 90 | 42 | 4 | 6 | 66 | 45 | 4,45 | 256 | 4,15 | 6,53 |
Sheldon | 1 | 0 | 0 | 0 | 2.0 | 7 | 0 | 0 | 1 | 0 | 3 | 0 | 0,00 | 0 | 0,00 | 13,50 |
|
42 | 12 | 10 | 469.2 | 1.772 | 402 | 139 | 32 | 25 | 436 | 147 | 2,82 | 227 | 2,67 | 8,36 |
battitori | R | PA | AB | H | 1B | 2B | 3B | HR | BB | IBB | HP | SH | SF | K | SB | CS | RBI | E | BAVE | SLAVE | OBP |
Antigua | 8 | 46 | 40 | 17 | 12 | 3 | 1 | 1 | 3 | 0 | 0 | 1 | 2 | 7 | 1 | 1 | 13 | 1 | 425 | 625 | 444 |
Breveglieri | 1 | ||||||||||||||||||||
Dall'Olio | 0 | 27 | 23 | 6 | 5 | 0 | 1 | 0 | 2 | 0 | 1 | 1 | 0 | 4 | 0 | 0 | 3 | 0 | 261 | 348 | 346 |
Dallospedale | 10 | 52 | 48 | 16 | 16 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 7 | 1 | 0 | 2 | 0 | 333 | 333 | 347 |
Fontana | 4 | 35 | 28 | 7 | 3 | 3 | 0 | 1 | 6 | 1 | 0 | 0 | 1 | 4 | 2 | 1 | 6 | 0 | 250 | 464 | 371 |
Frignani D. | 7 | 49 | 44 | 14 | 11 | 1 | 1 | 1 | 3 | 1 | 1 | 0 | 1 | 4 | 1 | 0 | 8 | 0 | 318 | 455 | 367 |
Landuzzi | 3 | 12 | 11 | 2 | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 182 | 273 | 250 |
Liverziani | 16 | 50 | 33 | 15 | 10 | 2 | 0 | 3 | 14 | 3 | 2 | 0 | 1 | 8 | 3 | 0 | 10 | 1 | 455 | 788 | 620 |
Matteucci | 0 | 15 | 15 | 3 | 2 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | 200 | 267 | 200 |
Monari | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Rigoli | 7 | 53 | 42 | 11 | 10 | 1 | 0 | 0 | 8 | 1 | 0 | 2 | 0 | 8 | 6 | 1 | 1 | 2 | 262 | 286 | 373 |
Sheldon | 7 | 42 | 34 | 13 | 8 | 5 | 0 | 0 | 7 | 0 | 1 | 0 | 0 | 5 | 2 | 0 | 5 | 5 | 382 | 529 | 500 |
Solano | 10 | 50 |
46
|
16 | 12 | 3 | 0 | 1 | 3 | 0 | 0 | 1 | 0 | 4 | 2 | 2 | 11 | 3 | 348 | 478 | 388 |
Newman | 2 | ||||||||||||||||||||
Heredia | 1 | ||||||||||||||||||||
Milano | 1 | ||||||||||||||||||||
totale | 73 | 432 | 365 | 120 | 90 | 20 | 3 | 7 | 48 | 6 | 5 | 8 | 5 | 53 | 18 | 5 | 61 | 16 | 329 | 458 | 408 |
lanciatori | GP | WO | LO | SA | IP | AB | H | BB | HP | WP | K | ER | ERAVE | BAVE | BB/9IP | K/9IP |
Betto | 3 | 0 | 0 | 0 | 7.2 | 32 | 10 | 7 | 0 | 0 | 5 | 9 | 10,57 | 313 | 8,22 | 5,87 |
Cerbone | 1 | 0 | 0 | 0 | 4.2 | 18 | 6 | 4 | 0 | 2 | 3 | 4 | 7,72 | 333 | 7,72 | 5,79 |
Corradini | 2 | 2 | 1 | 0 | 9.2 | 37 | 12 | 4 | 1 | 1 | 11 | 10 | 9,31 | 324 | 3,72 | 10,24 |
Cretis | 2 | 1 | 0 | 0 | 14.0 | 49 | 9 | 0 | 0 | 0 | 11 | 2 | 1,29 | 184 | 0,00 | 7,07 |
Frignani F. | 2 | 0 | 0 | 0 | 2.0 | 12 | 6 | 1 | 1 | 0 | 0 | 4 | 18,00 | 500 | 4,50 | 0,00 |
Heredia | 4 | 2 | 1 | 0 | 29.0 | 125 | 36 | 10 | 10 | 3 | 24 | 14 | 4,34 | 288 | 3,10 | 7,45 |
Milano | 4 | 1 | 0 | 3 | 12.1 | 43 | 4 | 3 | 3 | 2 | 19 | 2 | 1,46 | 93 | 2,19 | 13,87 |
Newman | 2 | 2 | 0 | 0 | 11.2 | 45 | 10 | 4 | 4 | 2 | 7 | 3 | 2,31 | 222 | 3,09 | 5,40 |
totale | 8 | 2 | 3 |
91.0
|
361 | 93 | 33 | 19 | 10 | 80 | 48 | 4,75 | 258 | 3,26 | 7,91 |
Carissimi lettori, siete arrivati fino in fondo? Allora siete davvero molto pazienti. Il Re degli Achei vi saluta e soprattutto vi ringrazia. E' stato fantastico poter commentare, in modo sicuramente troppo prolisso, questa fantastica stagione, ed essere letto da tanti e tanti appassionati, la stragrande maggioranza dei quali certamente più competenti di chi scrive. Ringrazio Ruphert per aver dato visibilità al Re degli Achei, cosa che mi ha permesso anche di conoscere personalmente tanta gente fantastica, e questa è la cosa più importante.
Continuate a dare un'occhiata di tanto in tanto a queste pagine, mi piacerebbe davvero poterle aggiornare anche durante la fase di "letargo" del campionato, magari con qualche commento sui movimenti di mercato. Già si annunciano ulteriori novità in casa biancoblù, e purtroppo anche qualche voce su ipotesi di ritiro di alcune nostre bandiere. Guardando l'anagrafe effettivamente questo pericolo c'è, anche se in campo mi è sembrato di vedere tutti ragazzini.
Ciao a tutti e a presto! Sempre e solo Viva la Fortitudo, Viva l'Italeri !!!