E BRAVI PIRATI ...
Ottobre 2002. I colori del documento sono in onore della Semenzato Rimini, campione d'Italia 2002 di baseball. In ossequio alla tradizionale sportività di noi bolognesi.
Meritato scudetto, meritata stella per la Semenzato Rimini. Nel momento decisivo della stagione, i playoff, ha saputo sfruttare ogni piccola debolezza dell'avversario. Alla fine della regular season ha avuto lo spunto per piazzarsi prima davanti all'Italeri, grazie agli scontri diretti. Ha saputo proprio negli scontri diretti dare il meglio di se stessa, non ha avuto debolezze, grazie ad un grande cuore ed una grande difesa. Questa è la differenza che hanno saputo mettere in campo i Pirati quest'anno, pur presentandosi con un attacco che in regular season non è stato nemmeno fra i primi quattro, e con un monte di lancio davvero poco profondo, anche se molto efficace. Simbolico mvp il quarantunenne Cabalisti che ha chiuso la serie finale con il Nettuno con una solenne shut out.
Nettuno è rimasta stordita, perdendo le prime tre partite per errori, episodi, vedendo di fronte a sé stessi l'identica volitività che tradizionalmente sembrava caratteristica riservata ai tirrenici. L'orgoglio di Ventura ha permesso il punto della bandiera, della prammatica, in gara 4, ma la storia era già scritta.
Tanta, tanta è la rabbia di noi fortitudini, vedendo vincere una squadra che, è vero, ci aveva messo sotto in campionato, ma che quest'anno sembrava davvero tanto inferiore. Ma il carattere nel ball game è decisivo, e l'abitudine prima di tutto dell'ambiente ad affrontare i playoff è anch'esso fattore decisivo. Dal 1990 (anno del ritorno dei Nettunesi al tricolore dopo 17 anni) al 2002 gli indiani, i pirati e la per ora decaduta Parma si sono divisi gli scudetti equamente (5 Nettuno, 4 Parma e Rimini), ma gli ultimi 5 anni a vincere sono stati solo Rimini (3) e Nettuno (2). Dal 1975, anno del primo successo riminese (quando anche Parma doveva ancora vincere il primo titolo), ad oggi sono stati 10 gli scudetti finiti sull'adriatico, contro 9 a Parma e 5 a Nettuno, mentre le briciole sono finite a Grosseto e Bologna, due scudetti per parte, con la Fortitudo che non vince dal 1984.
Rimini diventa la seconda squadra per numero di scudetti vinti. Infatti, dal dopoguerra l'albo d'oro recita: 17 scudetti a Nettuno, 10 a Rimini, 9 a Parma, 6 a Bologna (però 5 Fortitudo e 1, il primo, alla Libertas), 8 a Milano, 4 a Roma (2 alla Roma e 2 alla Lazio), infine 3 in toscana (1 antico a Firenze e 2 più recenti a Grosseto).
E ora pensiamo al 2003. In queste ore Reggio Emilia e San Marino si stanno conquistando il diritto a partecipare all'A1 2003 al posto di Codogno e Paternò. Dunque ci troveremo con 10 squadre, 6 delle quali collocate in Emilia-Romagna (non me ne vogliano i sammarinesi, ma li considero nella Romagna), 2 in Toscana (Firenze e Grosseto) e 2 nel Lazio, a sud di Roma (le contigue Nettuno e Anzio). In particolare la via Emilia vede tre squadre in successione, Reggio, Modena e Bologna, in una sessantina di chilometri, mentre l'Italeri potrà godere di ben 6 trasferte su 9 nell'arco dei 100 chilometri. In uno sport dilettantistico, qual è il baseball in Italia, è un vantaggio non da poco, in termini di minori costi. Almeno teoricamente, le trasferte possono essere gestite anche evitando di ricorrere all'albergo.
Prima che anche nel baseball, come sta succedendo nel basket, qualcuno cominci a diventare invidioso della predominanza emiliano-romagnola occorre che la Fortitudo approfitti della situazione, anche logistica, affinando ancor di più una squadra già forte nel parco italiani.
Una parolina, infine, per gli odiati nettunesi. I loro atteggiamenti hanno indispettito in questi anni gli appassionati di compagini tra loro rivali (Bologna, Nettuno, Parma e Grosseto) unificandole in una sorta di antinettunità. Quest'anno mi sembra che questo fattore si sia leggermente attenuato, salvo qualche spiacevole episodio. Bisogna riconoscere che a Nettuno credono molto in questo sport, a partire dalla cura del vivaio. In questo senso le squadre sulla via Emilia dovrebbero prendere esempio.