LA SKIPPER FUORI DALLA FINAL EIGHT DI COPPA ITALIA 2003
Termina il girone d'andata. La Fortitudo è nona: mancano i due punti di Livorno
per essere settimi.
Gli ultimi quattro turni del girone d'andata sembravano alla portata della Skipper: trasferta di Biella, in casa con la Snaidero, trasferta di Livorno e infine in casa con la Metis Varese. Si pensava, a ragione, che vincere queste quattro partite avrebbe significato una qualificazione sicura nella finale di Forlì della Coppa Italia, riservata alle prime otto classificate del girone d'andata. E infatti saremmo arrivati addirittura nel gruppo delle terze, formato da Montepaschi, Roseto, Roma e la sorprendente, ma non troppo, Pompea Napoli, anche se probabilmente in coda a questo gruppo in virtù degli scontri diretti. Bastavano anche tre vittorie su quattro a darci buone chances, infatti saremmo arrivati appaiati alla Pippo Milano ed alla Viola Reggio Calabria, precedendole in virtù degli scontri diretti a nostro favore, dunque saremmo arrivati settimi.
Invece, in queste quattro partite la Fortitudo è stata la peggiore dell'anno, a tratti dando l'impressione di una squadra appena assemblata, smarrendo di colpo le certezze che aveva cominciato a costruirsi nell'epoca Boniciolli, ma anche quelle, soprattutto difensive, dell'era Repesa, quella della veemente rimonta in Eurolega.
Brutta sconfitta a Biella, dove peraltro stanno facendo lo scalpo un po' a tutti, vittoria natalizia con un'inesistente Udine, senza convincere, altra bruciante sconfitta a Livorno, maturata soprattutto nei primi 7 minuti dell'ultimo quarto con un'amnesia collettiva dell'attacco, ma dovuta soprattutto al nervosismo, alla deconcentrazione forse, alle decine di palloni buttati via in attacco, alla fine 30, un record. Ieri invece con Varese si è rischiato il tracollo interno, con una partita persa mille volte e recuperata in extremis negli ultimi due minuti e grazie ai Baby, in primo luogo Fultz, lanciato in quintetto base da Repesa, e con un gran ultimo quarto dei più esperti Delfino e Barton, che comunque in due faticano a raggiungere l'età di Vescovi, vecchio cuore di una Varese presentatasi a Bologna acciaccata, priva di Meneghin, e con un paio di giocatori ulteriormente acciaccatisi durante la gara, che per poco non vincevano.
Alla fine della fiera, come si dice, va rivalutata ed accettata la sconfitta di Biella, campo durissimo, dove dopo di noi hanno lasciato le penne anche Milano e Roseto, ma non si può certamente perdonare una virgola in più per una Fortitudo che in Italia perde ormai quasi ovunque, rifacendosi al PalaDozza, però senza convincere, riuscendo ad ogni gara ad attizzarsi contro il Carneade di turno: Carraretto a Biella, Giacchetti a Livorno, per non parlare dei vari McCormack di Varese e Stern della Snaidero.
Negativa la Skipper di Repesa in campionato, a partire dalla difesa, vero e proprio pallino del tecnico Croato. Per interminabili fasi della partita la Fortitudo sembra non poter nulla sugli attacchi avversari, subendo facili tiri, soprattutto da oltre l'arco dei 3 punti, e la difesa viene espressa unicamente in un'accresciuta fallosità dei biancoblù, che a Treviso sono finiti addirittura in quattro, e, rivedendo la partita, si può affermare che i falli c'erano quasi tutti, e molti altri non sono stati fischiati. Basile sembra aver smarrito questo fondamentale dal suo repertorio, non parliamo del Poz non certo famoso per come difende, anche Barton spesso è stato fatto secco, mentre Delfino, pur avendo bloccato attaccanti come Bodiroga ed Eubanks, manca totalmente di continuità, sfornando prestazioni deludenti come a Biella e con la Snaidero. Van den Spiegel mediamente commette un fallo ogni 4 minuti, ergo fatica a giocar più di metà partita, concedendo dunque, in attesa del rientro di Kovacic, molto spazio ad uno Skelin che difficilmente lascia il suo avversario con meno punti realizzati rispetto a quelli che egli stesso è capace di portare alla causa. La scarsa propensione al rimbalzo offensivo ed il saldo perse/recuperate non sono da grande squadra, come si evince anche dal confronto con la scorsa stagione. Le palle perse, già molte lo scorso anno, in questa stagione sono il vero tallone d'Achille della Fortitudo.
In attacco la Fortitudo è incapace di recuperare quanto cede in difesa, soprattutto a causa della crisi che ancora attanaglia quelle che dovrebbero essere le proprie punte: Scepanovic e Basile, anche se quest'ultimo nelle ultime gare sembra aver ripreso più confidenza con il canestro. Pozzecco spesso si rivela un buon grimaldello per cambiare l'inerzia delle partite, con le sue penetrazioni ed i suoi scarichi, ma spesso perde ingenuamente palloni pesanti, che quasi sempre si trasformano in facili contropiede per gli avversari, ed inoltre sta perdendo lucidità nel tiro. Delfino e Barton danno ancora un apporto troppo scarso per recuperare le lacune degli altri esterni, anche se talvolta, come ieri, si rivelano match winner. Anche Skelin non offre il contributo che ci si attendeva, in termini di punti e rimbalzi, anche se in qualche partita ha dato segni di miglioramento, mentre Van den Spiegel è stato decisivo in diverse partite per cambiare l'inerzia assieme al Poz, convertendo in canestro gli scarichi dell'ex varesino, ma è anche questa un'arma spuntata, vista la fallosità del belga che limita il tempo di permanenza in campo. Il solo Galanda sembra l'unico biancoblù capace di offrire presenza e continuità, solitamente sono sue le bombe che segnano i momenti di riscossa e di allungo della Skipper; sta tirando con buone percentuali, è presente a rimbalzo, spreca poche palle in relazione all'ampio tempo di impiego concessogli e ne recupera quasi altrettante. Ciò nonostante non è Fucka, che era capace di garantire anche 5 punti in più a partita e per lunghe fasi di gioco assumeva il ruolo di "Guy to go", altra carenza fortitudina di quest'anno, in più aiutato dall'alternativa Galanda, mentre quest'anno Jack, promosso giustamente titolare, non può godere di alternative, anche perché Kovacic è fuori da 7 partite, dunque deve anche gestirsi meglio, contenendosi soprattutto sui falli, cosa inedita per il Galanda degli ultimi anni. Con l'aumentato minutaggio per Scepanovic è calato l'impiego dei giovanissimi biancoblù, soprattutto Mancinelli, non ancora considerato da Repesa, mentre Fultz ha trovato spazio nelle ultime due gare, ben comportandosi. Fra le cose positive la percentuale ai tiri liberi, spesso risultata, come ieri, decisiva, migliorando, in questo fondamentale, di quasi 10 punti percentuali le scarse prestazioni dello scorso anno.
Continuo a pensare che la Skipper può fare molto meglio, e la prospettiva di arrivare tra le prime quattro non è poi così lontana, anche se sempre più difficile da raggiungere. Credo che la Fortitudo non sia da meno rispetto al gruppo delle terze, a parte Siena, e può giocarsela anche con le più forti Treviso e Cantù, ma occorre dare qualche segnale, a partire dalla gara interna con Trieste, che sta precipitando, e la difficile trasferta di Roseto. Nel girone di ritorno la Skipper potrà disputare 9 gare interne e 8 trasferte, derby compreso, dunque avrà la possibilità di migliorare il proprio ranking, che vede il saldo vittorie/sconfitte sul +1, nonostante abbia giocato nove volte in trasferta e otto in casa.
Se Atene piange, Sparta proprio non ride, infatti la Virtus, arrivata alla fine all'esonero di Tanjevic, sostituito con l'odiato Valerio Bianchini, sembra quest'anno la controfigura della Fortitudo, subendo sonore lezioni lontano da casa, da chiunque, infatti deve ancora vincere in trasferta quest'anno, rifacendosi però in casa, con prestazioni, bisogna dire, più convincenti delle nostre, ma il risultato non cambia, anzi la Virtus è sotto di due punti, però con nove partite interne e otto trasferte. Dunque le due bolognesi sono nona e decima, fuori dopo svariati anni dalle finali di Coppitalia, in dolce compagnia degli odiati pesaresi. La crisi di basket city è senz'altro una realtà, anche se in Europa non se ne sono ancora accorti.
Se la Virtus è continuamente sul mercato per perfezionare la squadra, la Fortitudo sembra in questo senso ancora ai blocchi di partenza, in forte discontinuità con le stagioni precedenti. Penso che non bisogna passare da una esagerazione all'altra, anche se solitamente sono per costruire le squadre in estate, senza modificarle in corso d'opera, coach compreso. Ma la realtà dice che diversi giocatori stanno deludendo e se non è opportuno ritoccare il gruppo di italiani, anche perché sarebbe assurdo, per esempio, rinunciare a Basile, un ragionamento va fatto su quei due giocatori che avrebbero dovuto dare sostanza alla Skipper, che rispondono al nome di Skelin e Scepanovic. Per il primo è difficile ipotizzare un taglio anche perché andrebbe sostituito con un pari ruolo, difficile da trovare in questo momento. Si potrebbe pensare di trovare finalmente un quattro per poter dare una mano a Galanda, spostando Kovacic, quando rientra, al ruolo di cinque titolare, ma il croato non mi è piaciuto l'anno scorso in quel ruolo, ed abbiamo visto che è anche soggetto a frequenti infortuni, data anche l'età, mentre Van den Spiegel ha un'autonomia ancor troppo bassa, e non può che confermarsi come riserva al pivot titolare. Dunque occorre insistere su Mate Skelin, magari cercando giochi per servirlo meglio e farlo sentire dunque più coinvolto, sperando che migliori come presenza. Diverso è il discorso di Scepanovic in quanto le sue prestazioni non sembrano condizionate unicamente dai vecchi infortuni e dallo stato di forma, quanto da una vera propria crisi e dal difficile inserimento nei giochi della Fortitudo, soprattutto come intesa con i compagni. Un intero girone di andata potrebbe essere sufficiente per dare un giudizio su questo giocatore, rispetto il quale la Fossa come al solito si comporta da grande e continua a sostenerlo; ma è ormai sotto gli occhi di tutti il baratro nel quale sta cadendo, con prove sempre più imbarazzanti, sia in trasferta che al PalaDozza. Il coach ha insistito su di lui ed i suoi tempi di impiego sono ampi, dunque ha la possibilità di esprimersi al meglio, e noi spesso ci troviamo a subire punti pesanti dalle punte dei nostri avversari, spesso squadre inferiori alla nostra; è il caso di Gorenc (Varese), è il caso di Thomas (Biella). Non può la Skipper continuare a giocare "spuntata".
E' sicuramente difficile indovinare una mossa, quando si tratta di tagliare un giocatore. In questo caso le condizioni ci sono e sono evidenti, ma tenendolo potrebbe anche riprendersi e diventare determinante a fine stagione, come potrebbe continuare su questi livelli, ed attualmente Basile, Delfino e Barton non sembrano in grado di sopperire. Aspettiamo gli eventi, ma, se fossimo nella dirigenza biancoblù, guarderemmo con molto interesse ai tagli NBA o a qualche occasione in giro per l'Europa, perché trovare un esterno migliore dell'attuale Scepanovic non deve essere troppo difficile.
Statistiche offensive Fortitudo Skipper. Girone d'andata 2002/2003.
Atleta | Partite giocate |
PT. (media) |
MIN. (media) |
T2 (%) |
T3 (%) |
TL (%) |
RO | RD | PP | PR | ASS. | Falli comm. |
Falli sub. |
Valut. | OER |
Basile | 17 | 178 (10,5) |
551 (32,4) |
27/61 (44,3) |
33/92 (35,9) |
25/30 (83,3) |
5 | 46 | 45 | 34 | 40 | 43 | 37 | 154 | 0,784 |
Pozzecco | 16 | 222 (13,9) |
373 (23,3) |
43/84 (51,2) |
15/45 (33,3) |
91/103 (88,3) |
4 | 27 | 58 | 27 | 88 | 51 | 83 | 257 | 0,913 |
Fultz | 11 | 15 (1,4) |
69 (6,3) |
1/6 (16,7) |
3/8 (37,5) |
4/6 (66,7) |
0 | 6 | 8 | 5 | 8 | 16 | 6 | 2 | 0,252 |
Scepanovic | 13 | 109 (8,3) |
346 (26,6) |
19/38 (50,0) |
18/59 (30,5) |
17/21 (81,0) |
1 | 14 | 31 | 14 | 15 | 41 | 29 | 42 | 0,686 |
Delfino | 17 | 155 (9,1) |
434 (25,5) |
40/84 (47,6) |
16/47 (34,0) |
27/38 (71,1) |
19 | 76 | 32 | 31 | 18 | 54 | 36 | 162 | 0,800 |
Barton | 13 | 86 (6,6) |
251 (19,3) |
22/40 (55,0) |
9/33 (27,3) |
15/23 (65,2) |
14 | 47 | 14 | 14 | 5 | 23 | 23 | 103 | 0,786 |
Mancinelli | 9 | 27 (3,0) |
83 (9,2) |
11/16 (68,7) |
1/4 (25,0) |
2/3 (66,7) |
3 | 4 | 6 | 6 | 0 | 14 | 5 | 15 | 0,267 |
Galanda | 17 | 215 (12,6) |
506 (29,8) |
51/87 (58,6) |
30/64 (46,9) |
23/29 (79,3) |
25 | 69 | 32 | 30 | 15 | 47 | 43 | 244 | 1,049 |
Skelin | 17 | 170 (10,0) |
458 (26,9) |
57/92 (62,0) |
----- | 56/73 (76,7) |
35 | 75 | 40 | 18 | 13 | 49 | 80 | 259 | 0,999 |
Kovacic | 8 | 102 (12,7) |
168 (21,0) |
42/68 (61,8) |
0/4 (0,0) |
18/27 (66,7) |
22 | 34 | 15 | 11 | 3 | 17 | 26 | 129 | 0,800 |
Van den Spiegel |
12 | 85 (7,1) |
160 (13,3) |
34/50 (68,0) |
----- | 17/29 (58,6) |
12 | 27 | 10 | 13 | 3 | 40 | 26 | 93 | 0,888 |
Confronto fra le medie offensive della Skipper (girone d'andata stagione 02/03 - regular season 2001/2002).
Fortitudo attacco | PT | FC | FS | %2 | %3 | %TL | RO | RD | RT | PP | PR | ASS | VAL | OER |
2002/2003 | 80,2 | 23,4 | 23,7 | 55,4 | 35,1 | 77,2 | 9,5 | 27,2 | 36,7 | 18,5 | 16,9 | 12,2 | 93,2 | 0,729 |
2001/2002 | 85,4 | 23,0 | 21,9 | 57,0 | 36,5 | 68,7 | 11,6 | 24,9 | 36,6 | 16,4 | 19,4 | 11,0 | 96,5 | 0,796 |
Confronto fra le medie difensive della Skipper (girone d'andata stagione 02/03 - regular season 2001/2002).
Fortitudo difesa | PT | %2 | %3 | RO | PP | ASS | VAL | OER |
2002/2003 | 80,2 | 49,2 | 39,8 | 9,0 | 14,8 | 11,2 | 88,7 | 0,711 |
2001/2002 | 78,0 | 50,9 | 34,9 | 10,3 | 16,9 | 8,1 | 83,6 | 0,671 |
Guardando le cifre della Skipper si può notare che rispetto alla gestione Boniciolli (prime 10 gare) la squadra è peggiorata proprio in difesa, paradossalmente il pallino di Repesa. Peggiora come punti subiti, valutazione e oer difensivi, nonché assist e media tiri da 3 subiti. In attacco, invece, le cose rimangono pressoché stabili. Da evidenziare l'aumentata fallosità della squadra, segno del grande nervosismo mostrato negli ultimi tempi, soprattutto in trasferta.
Fra i giocatori quasi tutti confermano l'andamento delle prime 10 gare (soprattutto Kovacic che non ha proprio giocato le ultime 7 .....), nel bene e nel male. Fra i miglioramenti si sono notati progressi ancora da parte di Galanda, ma anche Delfino, Barton, Van den Spiegel e Skelin hanno migliorato alcune statistiche, mentre Mancinelli è stato praticamente dimenticato in partita, venendo impiegato da Repesa per soli 5 minuti.
Dunque, rispetto lo scorso anno viene confermato un certo deficit offensivo, dovuto in particolar modo alle carenze mostrate da un paio di esterni, nella fattispecie Scepanovic e Basile, pienamente deficitari rispetto alle medie della scorsa stagione, ma anche in difesa la Skipper di quest'anno peggiora, non solo a livello percettivo ma adesso anche a livello statistico, se si osservano i punti subiti e la valutazione degli avversari, fattore dovuto in particolar modo alla difesa sul perimetro (tiri da 3) ma un indicatore efficace è anche gli oltre 3 assist a partita concessi in più.
Poco da aggiungere sui singoli, se non ribadire le considerazioni più volte espresse in premessa e nei commenti precedenti.