05/04/03. Una Fortitudo un po' mediocre termina la regular season con una brutta sconfitta a Varese, ma comunque sesta, seppur a pari merito con la Pompea Napoli. Solo la differenza canestri negli scontri diretti contro i partenopei salva la sesta piazza alla Skipper, aprendole la strada per accoppiamenti abbordabili ai playoff: Trieste agli ottavi, con eventuale bella al PalaDozza; Cantù se si passa ai quarti, con eventuale bella a Cucciago. Meglio di così non si poteva chiedere.
Ora tocca alla Fortitudo cambiare marcia rispetto ad una regular season non troppo convincente. Le ultime quattro gare del girone di ritorno hanno visto una Skipper battere in casa Biella e Livorno in gare sviluppatesi in modo differente, ma terminate con punteggi alti, a discapito delle difese. Con Biella la Skipper è stata sempre avanti, ma nell'ultimo quarto i piemontesi sono stati in grado di ribaltare l'inerzia dell'incontro, e solo una grande prova di Galanda e Kovacic ha ridato la vittoria ai biancoblù. Con Livorno, invece, la gara è stata equilibrata almeno per metà match, con l'attacco livornese sugli scudi. Negli ultimi due quarti, invece, la Skipper ha chiuso la difesa, terminando con uno scarto, forse troppo severo, di venti punti, e soprattutto superando per la prima volta quest'anno quota 100.
Le due trasferte invece sono state lo specchio della stagione, con sconfitte abbastanza nette in due campi abbastanza abbordabili, come Udine e Varese, che però doveva conquistarsi il dodicesimo posto utile per l'accesso ai playoff e con due ex dal dente particolarmente avvelenato: Meneghin e De Pol. In particolare il Menego ha fatto contro la Fortitudo tutto quello che non aveva fatto per due anni consecutivi.
A proposito dei playoff e degli esiti della regular season è senza dubbio da rimarcare come la Fortitudo torni nei fatti a livello di 10 anni fa, quando Seragnoli acquistò la società e la portò in A1. Nell'anno successivo, quello del -6, la Fortitudo fu protagonista di un campionato allora molto convincente, ma simile a questo nel rapporto vittorie/sconfitte. Da quel momento la F si è regolarmente piazzata fra le migliori in regular season, raggiungendo sei finali (con uno solo scudetto) e otto semifinali.
Ma questo mezzo passo falso dei biancoblù è totalmente offuscato dalla stagione fallimentare della Virtus, che nei fatti è finita non solo fuori dalle prime dodici piazze utili all'accesso ai playoff (prima volta assoluta da quando ci sono i playoff in Italia) ma addirittura nel gruppo delle penultime, posizione che in altre epoche avrebbe significato il rischio della retrocessione.
A far compagnia alla Virtus vi è una Scavolini finita tredicesima per differenza canestri negli scontri diretti contro i varesini ed autrice di un campionato paradossale. Sono Biella e Varese, dunque, le potenziali cenerentole ad aver guadagnato l'accesso ai playoff, a discapito di queste due ex big, ma una lode va anche a Livorno, Avellino e Udine, capaci di crederci fino alla fine, dopo un avvio di stagione disastroso.
E' stato infatti un torneo molto equilibrato, almeno nella parte medio - bassa della classifica. Si può dire che le squadre fra il quinto ed il diciassettesimo posto hanno offerto match equilibrati, e la composizione finale della classifica è stata in particolare dovuta a fattori psicofisici (vedi Virtus e Scavolini) o a difficoltà iniziali (in particolare mostrate da Biella, Varese, Avellino, Udine e Livorno). Questo equilibrio ha portato alla progressiva lievitazione di quelle che hanno meritato i primi quattro posti della classifica (nell'ordine Treviso, Roma, Cantù e Siena), squadre di livello superiore a partire dall'organico, in particolare Treviso. Per contro le posizioni dal quinto al dodicesimo posto si sono determinate in funzione della regolarità dei risultati ottenuti nell'arco della stagione. Non è un caso che sia finita quinta Milano e sesta proprio la Fortitudo, che ha ottenuto l'identico numero di vittorie nel girone d'andata, come nel girone di ritorno, salvo che al termine dell'andata la posizione ottenuta era quella del nono posto. Dunque, vi sono state alcune squadre sopra citate che hanno pagato un avvio ad handicap, ed altre, come Roseto, Reggio Calabria e Trieste che hanno pagato un brutto girone di ritorno.
Esaminando in particolare il tragitto della Fortitudo, anche con l'ausilio delle statistiche pubblicate in coda, si nota appunto come delle 18 vittorie se ne siano ottenute lo stesso numero nel girone d'andata come in quello di ritorno, nonostante nel ritorno la Skipper abbia avuto a disposizione una partita casalinga in più. La Fortitudo, dunque, ha avuto un andamento costante, di norma vincendo in casa (bilancio finale 14 - 3) e perdendo fuori (bilancio finale 4 - 13). A livello di risultati, dunque, non si nota alcuna differenza fra la gestione Boniciolli e quella Repesa, anzi il saldo positivo vinte fuori / perse in casa era già stato conquistato dal coach triestino (vittorie ad Avellino e Fabriano, sconfitta con Roseto al PalaDozza). Il miglioramento della Fortitudo nel girone di ritorno è visibile dalle statistiche pubblicate, ma non ha portato due soli punti in più in classifica; è dunque dovuto ad alcune vittorie rotonde ottenute nel girone di ritorno, una delle quali - va detto - ha poi valso il sesto posto, grazie appunto al confronto diretto con la Pompea.
Rispetto all'anno scorso la Skipper è stata estremamente vulnerabile in trasferta. Nell'ultimo torneo, infatti, la Fortitudo aveva espugnato più di dieci campi "abbordabili", dove quest'anno ci ha lasciato le penne. Osservando il dato statistico non appare però così netto il divario fra una squadra che aveva vinto la regular season ed una che è arrivata sesta, con diverse partite vinte di differenza. Sicuramente la Skipper è peggiorata nei punti segnati, nella valutazione, nelle percentuali di tiro (a parte i tiri liberi) e nelle palle recuperate. E' inoltre peggiorata in difesa, in particolare sul perimetro. Tutto questo però non giustifica questo divario. Allora il pensiero va alle tante gare risolte lo scorso anno nell'ultimo quarto, grazie al carattere che quest'anno evidentemente latita, almeno in trasferta. L'anno scorso, pur in un concetto di cooperativa del canestro, simile a quella di quest'anno, vi era però un "guy to go" chiamato Fucka, e quando la palla scottava, spesso la si consegnava nelle sapienti mani di Gregor. L'anno scorso sono state molte le vittorie, ma poche con ampi scarti, tanto che a livello statistico la Skipper era inferiore offensivamente ad alcune squadre, tipo Benetton, Siena e mi sembra anche Virtus, ed anche in difesa le statistiche erano peggiori di Benetton, Cantù e simili a quelle della Virtus. Quest'anno invece alcune vittorie - come si diceva - sono state di ampio margine ed hanno rivitalizzato le statistiche.
Una cosa è sicura: occorre un cambio di ritmo e di rendimento per poter sperare di giungere almeno alle semifinali, e gli accoppiamenti che ci sono toccati sono abbastanza abbordabili, rispetto ad altri.
Comincia essere tempo di bilanci e giudizi compiuti anche sui singoli. Bisogna innanzitutto osservare che nessun biancoblù è particolarmente emerso in un gruppo molto equilibrato, anche se vanno spese alcune note di merito. La Fortitudo ha avuto sei uomini capaci di segnare una media superiore ai 9 punti per ogni partita giocata. Una squadra molto lunga e con molte rotazioni. A parte Basile, che non ha saltato un match, giocando la bellezza di 33,4 minuti a partita (!!!), gli altri si sono spartiti il campo abbastanza equamente: compreso il capitano, ben 9 giocatori hanno giocato almeno per 20 minuti di media nelle partite nelle quali sono stati impiegati. Questo è il fattore principale che spiega la distribuzione del punteggio.
Venendo allo specifico si può notare come Basile sia stato il più impiegato (evidentemente è considerato imprescindibile in questa squadra) ed alla fine anche il miglior realizzatore, anche come media, migliorando nel girone di ritorno le deludenti statistiche dell'andata, pur rimanendo al di sotto della stagione precedente. In particolare il Baso tira appena con il 46,1% da due punti ed ha un saldo negativo fra perse e recuperate, oltre ad un indie di valutazione un po' basso se rapportato ai minuti di impiego.
Pozzecco ha peggiorato nel girone di ritorno il suo rendimento, anche se le sue statistiche finali non sono male, se rapportate ai minuti di impiego. Chiude con 11,9 punti a gara ed un buon 51,8% da due e 87,2% ai liberi, mentre va male da tre. Altra grossa pecca del Poz sono le tante palle perse, anche se il costo è parzialmente assorbito dai tanti assist, ben 145, quasi 5 a gara. La valutazione, di conseguenza, è la migliore fra gli esterni biancoblù, grazie agli assist ed ai falli subiti.
Di Scepanovic si è detto molto, e purtroppo le statistiche parlano per lui, ma è ancor più preoccupante notare come il rendimento di Guyton, se guardiamo le medie, non si discosta molto da quello del serbo. Anche quel poco di Prato che si è visto non fa ben sperare.
Buona stagione invece, tutto sommato, per Delfino e Barton, anche se in tono minore rispetto alla coppa. Per quanto riguarda il Ceco va notato il grande miglioramento ottenuto nel girone di ritorno.
Fultz e Mancinelli hanno trovato più spazio rispetto all'andata ed hanno dato anche una certa consistenza al quadro statistico, che li pone come ottimi prospetti.
Fra i lunghi si sta aprendo un "caso Skelin". Il croato sta subendo una preoccupante involuzione, che si può notare anche osservando le statistiche. Il lungo Mate è poco utilizzato (24,8 minuti a partita) e ne capiamo le ragioni, vedendo i rendimenti migliori dei suoi compagni di reparto. Il pivot biancoblù non riesce a prevalere nell'indice di valutazione (Galanda è meglio di lui) e si distingue unicamente nelle buone percentuali ottenute sui pochi tiri che si prende e dalla propensione a prendere fallo. Per il resto il rendimento del croato è nettamente al di sotto delle aspettative, se poi si aggiunge l'Eurolega il giudizio diventa proprio negativo.
Jack Galanda ha disputato una stagione straordinaria, promosso a pieni voti nel ruolo di ala forte titolare che spesso non ha fatto rimpiangere Gregor Fucka. Giacomo chiude con 12,1 punti a partita in 27,9 minuti di impiego nelle 34 partite disputate (anche lui stakanovista come il Baso). In queste medie è secondo solo al capitano. Diversamente dal Baso, Galanda tira bene anche da due, oltre che da tre e ai liberi, inoltre prende giù parecchi rimbalzi ed è il migliore come indice di valutazione.
Emilio Kovacic è stato condizionato dall'età e dagli infortuni, saltando diverse partite e trovando un minutaggio abbastanza limitato. Nel poco tempo a sua disposizione Emilio riesce comunque ad essere fra i migliori come media punti realizzati (11,7 per lui), rimbalzi e valutazione, rivelandosi un insospettabile cecchino da tre, unico oltre il 50% di media, frutto di prestazioni ottenute a fine torneo. Tante cose buone in poco minutaggio, unica pecca forse le palle perse, che condizionano non poco anche l'indice di efficacia offensiva (OER), di solito favorevole per i lunghi (come l'indice di valutazione).
Thomas Van den Spiegel è stato anch'egli condizionato dagli infortuni ed ha vissuto la stessa china discendente del suo "gemellino" Pozzecco. Ciò nonostante rimane positiva la sua stagione da quarto lungo e si può tranquillamente confermare che il belga rappresenta una delle sorprese più gradite.
Ora ci sono i playoff ed i duri cominceranno a giocare. Galanda a dire il vero lo ha fatto per tutto il torneo, ma sappiamo che il suo apporto nei playoff di solito aumenta ... Speriamo che Basile trovi qualche compagno che possa dargli qualche minuto di riposo, per essere più lucido ed efficace quando rientra in campo. Questo compagno potrebbe rispondere al nome di Gianmarco Pozzecco, dal quale non ci si può non aspettare una riscossa nelle partite che conteranno, ma potrebbe anche essere quel Guyton, che per ora è parso un uccello fuor d'acqua, salvo qualche lampo da tre. Mi auguro che Barton superi i problemi fisici e sia semplicemente coerente con quanto fatto vedere durante la stagione, mentre c'è da sperare che Carlos Delfino torni lo stesso giocatore che avevamo ammirato prima dell'infortunio: potrebbe bastare da solo per passare un paio di turni di playoff. Per quanto riguarda i pivot bisogna forse puntare tutto su Kovacic e Van den Spiegel, soprattutto con Poz in campo. Per quanto riguarda Prato, credo che difficilmente potrà essere confermato fra i dieci, mentre per Fultz e Mancinelli potrebbe esserci qualche spazio, visto che le serie si preannunciano sempre molto lunghe. Scepa invece ormai è in ferie ....
Statistiche offensive Fortitudo Skipper. Girone d'andata 2002/2003.
Atleta | Partite giocate |
PT. (media) |
MIN. (media) |
T2 (%) |
T3 (%) |
TL (%) |
RO | RD | PP | PR | ASS. | Falli comm. |
Falli sub. |
Valut. | OER |
Basile | 34 | 440 (12,9) |
1134 (33,4) |
76/165 (46,1) |
74/200 (37,0) |
66/82 (80,5) |
18 | 78 | 76 | 66 | 79 | 87 | 94 | 377 | 0,859 |
Pozzecco | 30 | 357 (11,9) |
658 (21,9) |
73/141 (51,8) |
25/91 (27,5) |
136/156 (87,2) |
9 | 52 | 92 | 44 | 145 | 87 | 136 | 403 | 0,856 |
Fultz | 19 | 63 (3,3) |
186 (9,8) |
10/18 (55,6) |
11/27 (40,7) |
10/16 (62,5) |
---- | 10 | 15 | 10 | 18 | 35 | 14 | 31 | 0,493 |
Scepanovic | 23 | 178 (7,7) |
533 (23,2) |
25/61 (41,0) |
31/89 (34,8) |
35/46 (76,1) |
5 | 23 | 50 | 27 | 21 | 67 | 57 | 84 | 0,685 |
Guyton | 6 | 50 (8,3) |
154 (25,7) |
8/17 (47,1) |
10/29 (34,5) |
4/6 (66,7) |
2 | 5 | 9 | 4 | 11 | 11 | 6 | 28 | 0.858 |
Prato | 2 | 12 (6,0) |
30 (15.0) |
4/6 (66,7) |
0/2 (----) |
4/7 (57,1) |
3 | 4 | 4 | 3 | ---- | 8 | 4 | 6 | 0,590 |
Delfino | 26 | 255 (9,8) |
670 (25,8) |
61/124 (49,2) |
31/89 (34,8) |
40/54 (74,1) |
23 | 122 | 49 | 49 | 27 | 77 | 51 | 263 | 0,818 |
Barton | 27 | 212 (7,9) |
555 (20,6) |
51/91 (56,0) |
26/77 (33,8) |
32/45 (71,1) |
39 | 87 | 27 | 32 | 14 | 52 | 40 | 245 | 0,903 |
Mancinelli | 25 | 78 (3,1) |
281 (11,2) |
29/51 (56,9) |
3/15 (20,0) |
11/18 (61,1) |
15 | 27 | 14 | 15 | 8 | 48 | 14 | 54 | 0,477 |
Galanda | 34 | 411 (12,1) |
949 (27,9) |
99/169 (58,6) |
52/117 (44,4) |
57/67 (85,1) |
53 | 127 | 57 | 55 | 42 | 97 | 81 | 479 | 1,077 |
Skelin | 34 | 312 (9,2) |
842 (24,8) |
105/173 (60,7) |
0/2 (----) |
102/131 (77,9) |
72 | 119 | 66 | 43 | 27 | 96 | 143 | 468 | 1,005 |
Kovacic | 25 | 292 (11,7) |
509 (20,4) |
100/174 (57,5) |
13/25 (52,0) |
53/84 (63,1) |
51 | 98 | 44 | 34 | 14 | 62 | 77 | 356 | 0,949 |
Van den Spiegel |
23 | 136 (5,9) |
297 (12,9) |
55/85 (64,7) |
----- | 26/45 (57,8) |
25 | 56 | 29 | 30 | 3 | 72 | 41 | 149 | 0,674 |
Ceresi | 1 | ---- | 1 (1,0) |
---- | ---- | ---- | ---- | ---- | ---- | ---- | ---- | ---- | ---- | ---- | ---- |
Confronto fra le medie offensive della Skipper (girone d'andata stagione 02/03 - regular season 2001/2002).
Fortitudo attacco | PT | FC | FS | %2 | %3 | %TL | RO | RD | RT | PP | PR | ASS | VAL | OER |
2002/2003 (andata) |
80,2 | 23,4 | 23,7 | 55,4 | 35,1 | 77,2 | 9,5 | 27,2 | 36,7 | 18,5 | 16,9 | 12,2 | 93,2 | 0,729 |
2002/2003 | 82,2 | 23,6 | 22,7 | 54,6 | 36,2 | 76,1 | 10,4 | 25,8 | 36,3 | 16,5 | 17,8 | 12,0 | 94,9 | 0,781 |
2001/2002 | 85,4 | 23,0 | 21,9 | 57,0 | 36,5 | 68,7 | 11,6 | 24,9 | 36,6 | 16,4 | 19,4 | 11,0 | 96,5 | 0,796 |
Confronto fra le medie difensive della Skipper (girone d'andata stagione 02/03 - regular season 2001/2002).
Fortitudo difesa | PT | %2 | %3 | RO | PP | ASS | VAL | OER |
2002/2003 (andata) |
80,2 | 49,2 | 39,8 | 9,0 | 14,8 | 11,2 | 88,7 | 0,711 |
2002/2003 | 79,5 | 49,3 | 39,8 | 9,2 | 15,7 | 10,7 | 87,8 | 0,737 |
2001/2002 | 78,0 | 50,9 | 34,9 | 10,3 | 16,9 | 8,1 | 83,6 | 0,671 |