31.12.03. Un mese fa il mio primo commento annuale, contemporaneo alla prima sconfitta stagionale in campionato, maturata in quel di Pesaro. Dopo sono seguite altre due sconfitte, la prima, inusitata, al PalaDozza, operata dalla comunque ottima squadra rivelazione di Udine, allenata da Teoman Alibegovic, uno che resterà a vita nei cuori della Fossa; la seconda rimediata a Roma, dopo una brutta gara vinta di poco da chi ha sbagliato un po' meno. In Europa, invece, la truppa di Repesa ha ingranato la quinta, ottenendo tre vittorie consecutive che la pongono in un'ottima posizione in classifica, violando nientemeno che il campo del Cska Mosca, battendo Siena, ed andando a vincere a Malaga.
La vittoria sul campo della rivelazione Pompea Napoli nell'ultima partita del 2003, oltre a far riprendere il cammino alla Skipper in campionato, ora seconda in solitario, riporta il sorriso in un gruppo che nell'ultimo mese ha subito un piccolo calo, dovuto anche agli infortuni.
Voglio chiudere l'anno con alcuni "pensierini", augurando all'aquila un grande 2004, lasciando alle spalle un 2003 comunque memorabile, anche se la bacheca non ha visto novità.
UN 2003 MEMORABILE
La Fortitudo è letteralmente esplosa. In Eurolega siamo rimasti fuori dalla
final four di Barcellona solo per sfortuna, in campionato, dopo l'esclusione
dalla coppa Italia, la squadra è cresciuta lentamente ma inesorabilmente,
disputando dei playoff straordinari, con una finale persa contro la fortissima
Benetton che lascia più di un rimpianto, perché davvero siamo stati vicini
alla vittoria più di quanto si possa pensare.
REPESA
Gelsomino ha progressivamente convinto, gestendo al meglio una squadra presa in
corsa e portandola meritatamente ad un'ennesima finale, distinguendosi nella
gestione e valorizzazione dei giovani, sublimata dal parco giocatori messogli a
disposizione nella stagione in corso, con un'età media da campionato juniores.
Il tecnico croato gestisce con decisione i difficili equilibri che
contraddistinguono un gruppo comunque ottimo e coeso come quello biancoblù. La
"provocazione" su Carlos Delfino ha scosso il giocatore che dopo la
partita contro Udine ha disputato gare intense ed importanti; la scelta di
lasciare a casa Pozzecco e Fultz dalla trasferta di Napoli per "motivi
disciplinari" è stata coraggiosa, ed in caso di sconfitta qualcuno avrebbe
anche potuto fargliela "pagare", ma anche questa volta ha avuto
ragione lui.
DELFINO
Carlos ha senza dubbio una parte di se stesso che si immagina già protagonista
del campionato NBA. E' il primo che deve rendersi conto di non essere ancora
pronto per questo, e quest'anno in Fortitudo non può che fargli bene, per un
ingresso in quel palcoscenico con una "cassetta degli attrezzi" molto
più equipaggiata. L'argentino anche quest'anno è il miglior biancoblù in
Europa: maggior minutaggio (32,32), miglior media punti (14,2), miglior
rimbalzista (5,4), miglior valutazione media (16,8), e solo Smodis e Mottola
sono in grado di tenere il suo passo in Eurolega. In campionato però le cifre
si abbassano (27,1 min, 8,9 pt, 4,6 rimb, 9,1 val), tanto da far pensare ad un
diverso approccio a due palcoscenici, che vedono quello europeo più
accattivante per chi ha voglia di dimostrare qualcosa ... Carlos è comunque
decisivo a Napoli, con i suoi 11 rimbalzi e 5 recuperi.
L'EUROLEGA
Nonostante la squadra appaia più attrezzata per il campionato italiano, in
Europa gli uomini di Repesa hanno saputo farsi valere, nonostante un girone
infernale e le tre sconfitte consecutive dopo la vittoria di esordio contro il
Novo Mesto. Dopo le trasferte perdenti di Atene e Kaunas, è arrivato il Maccabi
a portarci via ai supplementari, con mezzi ai confini del lecito, una vittoria
che avremmo certamente meritato. Le tre gare successive hanno però visto le tre
vittorie biancoblù citate in premessa, ed a questo punto è lecito sognare, e
comunque l'accesso top 16 è davvero ad un passo, praticamente certo se si
ottengono 3 vittorie nelle restanti 7 gare, obiettivo raggiungibile, visto che
rimangono da disputare quattro gare casalinghe e tre trasferte, tra le quali
quella abbordabile di Novo Mesto. Battendo gli sloveni ed il Malaga l'ultima
giornata, basterebbe una sola vittoria in una delle tre gare interne rimanenti (Panathinaikos,
Zalgiris e Cska).
IL CAMPIONATO
Montepaschi e Benetton (nonostante sia indietro in classifica) rimangono le due
squadre a mio avviso favorite. I toscani per la qualità e profondità della
squadra, i veneti per l'estrema qualità dei primi sei, ed inoltre probabilmente
sarà integrata nei prossimi mesi con uno straniero di qualità. Sono anche le
due squadre che emergono sul piano statistico. I trevigiani hanno il miglior
differenziale fra punti fatti e subiti, seguiti da Siena e Fortitudo.
Analogamente ed anche più vistosamente per quanto riguarda gli indici di
valutazione. La Benetton in particolare si distingue per la difesa, e solo
Varese e Roma riescono a tenere il passo dei trevigiani in questo fondamentale.
Siena e Skipper sopperiscono con un attacco capace di realizzare una media punti
vicina ai 90, ma anche la Benetton non scherza. Ma un altro indice segnala la
prevalenza delle squadre allenate da Recalcati e Messina, rappresentato dal
saldo rimbalzi nettamente a loro favore (+6,3 e + 5,7, contro il + 2,0 della
Skipper). La squadra di Repesa in particolare è fra quelle che tirano meglio da
due e peggio da tre, mentre la percentuale ai liberi è di tutto rispetto,
superando l'80%. Dunque, almeno all'apparenza, alla Fortitudo manca un pivot
capace di "tagliare fuori" al rimbalzo, ma anche un tiratore dalla
lunga distanza, viste le scarse performance in particolare di Pozzecco e
Delfino, che si prendono un numero significativo di conclusioni dalla lunga
distanza. Un piccolo rimorso per le partenze di Barton e Guyton. Infine la
difesa biancoblù va un po' registrata, anche se vi sono giocatori come Hanno
Mottola, incantevoli in attacco ma un po' morbidi nella fase difensiva
(altrimenti sarebbe ancora nella NBA, o al limite al Tau).
LA PARTITA DI NAPOLI
Dopo tre sconfitte consecutive in campionato, è arrivata l'importante vittoria
in casa della Pompea, a conclusione di un ciclo di partite impegnative. A Roma
era pesata l'assenza di Vujanic, dalle prestazioni del quale dipendono le sorti
dell'attacco biancoblù in campionato (19,2 punti a partita), mentre a Napoli il
serbo, pur impreciso, è stato determinante. La vittoria è stata ampiamente
meritata, al di là del punteggio finale, perché la Skipper, dopo un inizio
molto difficile, ha saputo recuperare, passare in vantaggio e non mollare più.
Purtroppo il finale di partita ci ha regalato una "sceneggiata
napoletana" registrata davanti alle telecamere della televisione, uno spot
nefasto per il basket, quando la squadra di casa non ha saputo accettare un
fallo antisportivo fischiatogli contro nell'ultimo minuto, dopo aver invece
accettato di buon grado una serie di fischiate a proprio favore, che un Pungetti
d'annata avrebbe definito "veramente indegne". L'allenatore Mazzon ha
ordinato ai propri giocatori di non difendere negli ultimi 30 secondi rimanenti,
a voler dimostrare, come fanno i bambini, di avere subito un torto che invece
non c'è stato, ed anche se il fallo poteva anche non essere fischiato
antisportivo, è veramente difficile pensare che tale decisione sia stata
determinante per l'esito finale di una gara ampiamente meritata dai biancoblù.
Basti pensare, per esempio, che nel secondo quarto la Pompea non ha segnato
alcun canestro su azione, realizzando 16 punti, tutti su tiro libero.
BUON ANNO A TUTTI !!!