FORTITUDO
SKIPPER PALLACANESTRO BOLOGNA
Il campionato è finito. Abbiamo perso la
finale 3 a O
per tornare alla home page, clicca sull'icona
La Benetton ha vinto meritatamente il suo terzo scudetto. La Fortitudo ha perso la sua quinta finale su sei tentativi negli ultimi sette anni, ma mai come quest'anno l'impresa era difficile.
Il divario tecnico e fisico fra queste due squadre al termine di questa lunghissima stagione è stato evidente, comunque la Fortitudo ha combattuto come è stata solita fare nella sua storia ed in particolare in questa stagione, cedendo nettamente solo in gara 1 a causa del cretinismo di chi ha obbligato la Skipper a giocare meno di 48 ore dalla soffertissima gara 5 di semifinale contro Cantù.
Ciò nulla toglie al merito e alla forza dei trevigiani e non giustifica in alcun modo la figura di merda che abbiamo fatto davanti al Paese, per colpa dei soliti imbecilli, questa volta purtroppo molti, che hanno invaso il campo in gara 3 nell'ultimo minuto, mettendo a rischio innanzitutto la salute di arbitri e giocatori, anche se si sa, questi ultimi sono pagati molto e possono sopportare tali rischi, ma anche la Società, che se l'è "cavata" con una multa di 30 vecchi milioni di lire.
Come è possibile che il pubblico migliore del mondo, il più passionale, il più leale, si lasci andare a queste cadute di stile ..... non mi capacito proprio.
Perché non abbiamo vinto il titolo? Semplice, perché questa squadra non è stata costruita per farlo, e l'allenatore ed i giocatori hanno fatto il miracolo di vincere la regular season ed arrivare in finale.
La Fortitudo quest'anno aveva un'unica certezza: Fucka. Baso, Menego e Jack (al secolo Gianluca Basile, Andrea Meneghin e Giacomo Galanda) si "giocavano la faccia", cioè dovevano dimostrare che la pessima stagione da loro giocata l'anno scorso era una parentesi negativa nelle loro radiose carriere. A questi quattro nazionali italiani la dirigenza ha affiancato un gruppo di stranieri nel suo complesso mediocre, con scelte sbagliate anche in corso d'anno. Sulle scelte pre season Boniciolli non c'entra, se non di striscio, mentre ha qualche piccola responsabilità forse sulle scelte in corso d'anno.
Vediamo chi sono questi stranieri: cominciamo dai migliori. Marko Milic, croce e delizia della Skipper; questo giocatore alterna numeri da Nba a cavolate da campionato amatoriale. Può comunque essere un'ottima arma tattica anche per una squadra di vertice, come settimo od ottavo uomo, evitando di fargli tirare da fuori e sperando non gli facciano fallo. Vascone Evtimov, è forse il pivot più produttivo, almeno a livello offensivo, che ha avuto la Fortitudo quest'anno, troppo in fretta messo in naftalina dopo il rientro di Kovacic, e conseguentemente lasciato libero. Non è un manuale del basket ma non ha fatto peggio per esempio di Kovacic, anche se quest'ultimo è stato fra i migliori nei playoff, ma molto discontinuo nella stagione e soprattutto non il pivot che serve ad una squadra di vertice. Per nulla intimidatore, spesso molle in difesa, alternando in attacco prove convincenti con ottime percentuali a partite dove non la mette neppure in una vasca da bagno, spesso poco utile anche a rimbalzo. Zoran Savic ad un certo punto della stagione ha trasformato la Fortitudo rendendola competitiva e convinta di poter vincere qualcosa di importante, poi il suo acquisto si è dimostrato un investimento su un giocatore rotto, come fu l'anno prima con Vrankovic e con le stesse conseguenze; Zoran si è comunque reso utile come consigliere e incitatore della squadra, ma era davvero insufficiente per battere Treviso. Davor Marcelic è stato acquistato perché è uno specialista che poteva colmare le lacune mostrate dall'alter ego Milic, in particolare al tiro; Davor è anche un buon difensore e discreto passatore. Il suo mestiere lo ha fatto per il pezzo di regular season in cui ha giocato, praticamente il girone di ritorno, quando si è rivelato il quarto miglior giocatore della Fortitudo, dopo Fucka, Basile e Meneghin. E' totalmente scomparso nel nulla con i playoff. Milosserdov è stato oggetto misterioso per qualche mese prima di fare le valige. Vanderspiegel non abbiamo avuto nemmeno il piacere di vederlo all'opera. Veniamo al capitolo play americani, perché ciò che ci è stato propinato quest'anno rasenta il ridicolo. Abbiamo cominciato con Herren, scappato a casa a seguito dell'attentato alle torri gemelle, ma in realtà si era già capito che era stato un acquisto affrettato e insensato. Poi è arrivato Celestand, che in campionato ha lasciato tracce all'apparenza positive se si guarda le cifre offensive, ma era una velina in difesa e non aveva per nulla il controllo della squadra, oltre ad essere totalmente negativo in Europa. Poi è arrivato Goldwire che si è caratterizzato con percentuali da minibasket nel tiro da due, un po' meglio da tre, ogni tanto alcuni sprazzi, anche nei playoff, ma sostanzialmente uno dei peggiori play americani mai visti a Bologna dai tempi di Clyde Bradshaw. E' possibile che sbagliamo sempre questo tipo di giocatori? E' possibile che tutti gli altri che prendono giocatori anche a fine stagione pescano sempre meglio di noi, vedi Bell per la Benetton, ma anche Antonio Granger per la Virtus?
Abbiamo perso anche perché il Meneghin del campionato, che si era ricostruito una certa credibilità, risultando insieme a Fucka e Basile il perno della squadra, nei playoff è ripiombato nell'oblio, ed anche lo stesso Basile è stato un po' discontinuo nei momenti decisivi, anche se forse l'ultimo baluardo, soprattutto in gara 2 di finale, mentre Gregor ha ciccato clamorosamente gara 1 e gara 2, riprendendosi in gara 3, ma quando ormai era troppo tardi. A nulla è servito un Galanda finalmente ritrovato in questi playoff, dopo una stagione anonima, ed anche alcune buone prestazioni, come si è detto, di Kovacic e dello stesso Milic. Il capitano, Claudio Pilutti, quest'anno non ha dato il suo consueto apporto. Il mattoncino che ha portato è sempre stato molto piccolo ...
Ma in fondo abbiamo vinto. Questa società è comunque seconda, e per la quinta volta negli ultimi sette campionati finisce davanti alla Virtus. Per la terza volta negli ultimi quattro anni vince la regular season, con un campionato poco appariscente ma molto diligente e sprecando pochissimo, per finire davanti alle tanto elogiate e spettacolari Benetton, Virtus e MontePaschi Siena. E' vero, perdiamo la quinta finale sulle sei giocate, ma se dobbiamo recriminare pensiamo alle prime tre finali giocate, in particolare al derby del 1998, non a questa, dove veramente partivamo molto svantaggiati, pur con il fattore campo a nostro favore.
Ha vinto il nostro allenatore, Matteo Boniciolli, alla sua prima esperienza in una squadra di vertice, e subito approdato alla finale. E' sicuramente da confermare e da apprezzare come uomo e come allenatore, capace di compattare lo spogliatoio e di creare una buona mentalità di squadra; raramente abbiamo visto quest'anno qualcuno che giocava per conto suo, e spesso abbiamo potuto vedere quattro o cinque elementi finire in doppia cifra. Ha trasmesso una mentalità da combattente ed ha saputo apprezzare ed affezionarsi al clima di questa città e soprattutto alla mentalità Fortitudo. Una mentalità goliardica e guascona unita all'adorabile follia, tipica dei triestini, tanto da proporre un'apparentemente improponibile rivalità con il blasonato Messina, che ci ha fatto tornare ai tempi dei derby nei quali il "Davide" Fortitudo cercava di fare lo sgambetto alla Virtus "Golia", ma di quella Fortitudo Boniciolli ha saputo riesumare lo spirito, che unito alla forza, anche se inferiore agli anni precedenti, della Fortitudo di oggi ha creato una squadra capace di giocare per il titolo.
Ora una personalissima pagella ai vari giocatori, unita ai loro rendimenti offensivi in regular season e playoff, con l'esclusione dell'ultima partita interrotta per invasione.
Gregor Fucka: voto 7+ (8 regular season,
6,5 playoff). L'Airone si è portato la squadra sulle spalle durante il
campionato e le coppe, mentre nei playoff, soprattutto in finale, è parso molto
annebbiato. Ha preso in mano la squadra quando era ormai troppo tardi, a pochi
minuti dalla fine di gara 3. Resta comunque importante il suo peso offensivo e a
rimbalzo, spesso è davvero immarcabile, unico nel vecchio continente.
regular season
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
31,1 | 17,7 | 59,2 | 31,0 | 66,0 | 8,1 | 2,1 | 2,3 | 1,5 | 23,5 | 1,020 |
playoff
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
28,7 | 16,3 | 55,0 | 20,8 | 52,8 | 7,8 | 1,5 | 2,0 | 1,8 | 20,5 | 0,893 |
Gianluca Basile: voto 7 (7,5 campionato,
6,5 playoff). Baso è diventato fondamentale per questa squadra, ma nello stesso
tempo ne è un equivoco: è guardia o play? E se è guardia, perché tutti i
play che gli si affiancano sembrano destinati a rendimenti a dir poco scarsi? La
Fortitudo quest'anno senza di lui o con lui non al top ha sempre faticato molto.
Baso è stato costante, anche se condizionato dai vari acciacchi, tipo influenze
e le solite distorsioni alle caviglie, mentre nei playoff è mancato di
continuità, anche se ha saputo in certi momenti caricarsi addosso la squadra,
ma mai come Myers.
regular season
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
30,2 | 14,1 | 58,3 | 44,4 | 70,1 | 2,3 | 1,7 | 1,9 | 2,1 | 13,2 | 1,119 |
playoff
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
28,7 | 11,2 | 52,5 | 32,1 | 76,0 | 3,6 | 2,0 | 2,0 | 2,1 | 11,1 | 0,746 |
Andrea Meneghin: voto 6-- (7,5 regular
season, 4 playoff). Non condanniamo completamente questo ragazzo che in
campionato ed in coppa si è dato da fare per riabilitare la pessima stagione
dell'anno prima. Per questi tipi di giocatore le cifre offensive non danno
minimamente l'idea del valore in campo; certo che nei play off ha rovinato tutto
quanto di buono aveva fino allora costruito, ed il giudizio finale non può che
essere negativo, soprattutto considerando il rapporto costi - benefici.
regular season
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
28,8 | 11,3 | 59,5 | 38,3 | 76,9 | 2,7 | 2,0 | 2,7 | 1,9 | 11,0 | 1,026 |
playoff
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
28,2 | 7,2 | 50,0 | 32,4 | 82,4 | 2,2 | 2,1 | 2,1 | 2,4 | 7,4 | 0,794 |
Emilio Kovacic: voto 6,5 (6 regular
season, 7 playoff). Sono un po' severo con questo giocatore che non mi è
piaciuto molto in termini di peso sottocanestro e continuità, anche se è da
sottolineare il rendimento nei playoff. In finale, comunque, ha subito talvolta
i lunghi trevigiani, che non sono il punto forte dei biancoverdi, almeno nei
territori bazzigati da Emilio. In campionato non ha certo reso meglio di Evtimov.
In quanto a personalità ed esperienza, nonostante i 34 anni non è purtroppo
nemmeno da paragonare al quasi coetaneo Savic.
regular season
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
18,5 | 8,1 | 56,3 | 70,7 | 5,6 | 1,5 | 1,2 | 0,6 | 11,1 | 0,799 |
playoff
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
24,1 | 11,7 | 65,3 | 76,7 | 6,7 | 1,8 | 1,7 | 0,6 | 15,6 | 1,063 |
Vassil Evtimov: voto 7- (regular season). Sono davvero curioso di sapere come sarebbe stato se avessimo continuato a dare fiducia a questo giocatore, perché fino a quel momento aveva reso davvero bene, come dimostrano le cifre. Era una presenza sotto le plance, quell'intimidatore che quest'anno la Skipper non ha mai avuto. E' stato lasciato libero pensando che Kovacic e Savic non lo avrebbero fatto rimpiangere, ma così non è stato, soprattutto a causa dei malanni di Savic, mentre del croato si è detto prima.
regular season
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
19,6 | 8,9 | 63,3 | 51,0 | 6,7 | 2,2 | 1,4 | 1,0 | 12,0 | 0,857 |
Zoran Savic: voto 7. E' un voto di stima
per un giocatore ed un uomo che ha saputo infondere alla squadra spirito,
motivazioni e forza da poter rendere al meglio rispetto alle proprie
possibilità. Avere avuto un Savic in questi anni avrebbe voluto dire avere
quattro - cinque titoli in più fra campionato, coppe europee e coppe italia.
Purtroppo il fisico gli ha impedito di essere presente in campo, soprattutto nei
playoff, mentre il meglio di sé lo ha dato in Europa ed in certe partite calde
a metà del campionato italiano, risultate poi decisive per la classifica
finale. Non pubblico le statistiche dei playoff, nei quali ha giocato appena 33
minuti.
regular season
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
14,1 | 6,5 | 73,4 | 27,1 | 70,7 | 3,1 | 1,9 | 1,2 | 0,2 | 5,7 | 0,816 |
Giacomo Galanda: voto 6,5 (6- regular
season, 7+ playoff). Fra i tre iperdeludenti dell'anno scorso (Basile e Meneghin
gli altri due) Jack era quello che non si era ripreso in campionato e coppa,
facendo temere un'involuzione definitiva del giocatore. Invece aspettava i
playoff, che sono il suo terreno di caccia preferito. Purtroppo Jack non è un
primattore come Gregor, ma uno che porta qualcosa in più, anche di importante,
alla squadra, e purtroppo in finale la Skipper è stata totalmente
inconsistente, quindi Jack ha contribuito solo a ridurre il divario. Le cifre
forse non rendono bene il gap prestazionale fra campionato e playoff.
regular season
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
18,7 | 6,2 | 50,5 | 36,2 | 75,0 | 4,1 | 1,1 | 1,1 | 0,7 | 6,9 | 0,841 |
playoff
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
21,6 | 8,7 | 63,3 | 46,4 | 76,9 | 3,6 | 1,9 | 0,6 | 0,7 | 7,5 | 0,890 |
Marko Milic: voto 6,5 (6+ regular season,
7-- playoff). Giocatore unico nel suo genere, imprevedibile, capace di numeri da
NBA in un'azione, e cavolate da amatori in quella successiva, poi non
chiedetegli di tirare da fuori. Buono comunque nei playoff. Se gli americani lo
rivogliono lasciamoglielo pure. E' bello vederlo penetrare, vederlo schiacciare,
ma a livello di rendimento è totalmente inaffidabile, anche se è uno di quei
giocatori che ti possono cambiare una partita in un qualsiasi momento. Sarebbe
ottimo da tenere in panchina, ma lui sarebbe daccordo?
regular season
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
20,7 | 10,1 | 59,1 | 13,3 | 59,6 | 2,9 | 2,4 | 1,7 | 1,4 | 9,2 | 0,819 |
playoff
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
21,4 | 10,0 | 56,7 | 25,0 | 65,5 | 3,3 | 2,2 | 2,6 | 1,3 | 10,1 | 0,868 |
Davor Marcelic: voto 6+ (7+ regular
season, 5 playoff). Sembrava finalmente un acquisto in corso d'anno davvero
azzeccato. Era un utile e costante supporto al trio (Fucka, Basile e Meneghin),
rendendo completa la squadra in ogni reparto e pericolosa anche dal perimetro.
Sembrava, perché ha steccato completamente i playoff, e forse il voto è anche
generoso. Da non riconfermare assolutamente.
regular season
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
26,9 | 9,1 | 51,4 | 40,5 | 77,8 | 3,1 | 1,5 | 0,9 | 1,2 | 7,7 | 1,083 |
playoff
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
23,5 | 6,3 | 59,1 | 29,3 | 50,0 | 1,8 | 1,4 | 0,6 | 1,2 | 3,3 | 0,865 |
Antony Goldwire: voto 5 (5 regular
season, 5 playoff). Di questo giocatore colpisce particolarmente l'imprecisione
al tiro da due, ma in realtà il suo fallimento rappresenta il fallimento della
Fortitudo degli ultimi anni nella ricerca di un play, come se qualcuno ci
volesse far pagare le troppo brevi permanenze in via San Felice di personaggi
come Djordjevic e Rivers. Il suo campionato ed i suoi playoff sono stati di una
modestia disarmante, tanto da togliere la forza di scrivere altre parole per
commentarli ulteriormente.
regular season
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
27,7 | 10,3 | 40,0 | 35,6 | 84,1 | 2,5 | 1,9 | 1,7 | 2,0 | 8,5 | 0,839 |
playoff
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
20,7 | 6,7 | 42,1 | 40,0 | 66.7 | 1,9 | 1,0 | 0,6 | 0,1 | 4,0 | 0,847 |
Claudio Pilutti: voto 6+ (6 regular
season, 6+ playoff). Con tutto il bene che vogliamo al capitano, non resta che
ammettere che per questi livelli ormai è alla frutta. Ha portato il suo onesto
mattoncino per tutta la stagione, ha avuto i soliti acciacchi, ha reso meglio ad
inizio stagione, in fondo è stato utilizzato forse troppo poco. Forse è meglio
fare spazio a qualche giovane, comunque Claudio rimane una delle figure
indimenticabili della grande Fortitudo dell'ultimo decennio, insieme a Carlton
Myers e Dan Gay, oltre naturalmente a Gregor Fucka.
regular season
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
12,5 | 2,7 | 55,6 | 24,1 | 60,0 | 2,1 | 0,6 | 0,2 | 0,5 | 2,1 | 0,622 |
playoff
minuti | punti | %2 | %3 | %tl | rimb | perse | rec | assist | valut | OER |
7,5 | 2,0 | 71,4 | 28,6 | 1,1 | 0,1 | 0,5 | 0,1 | 1,7 | 1,031 |
John Celestand: voto 5 (6 campionato, 4 eurolega). Il grosso problema che ha avuto questo giovane play americano è stato il non aver saputo gestire la squadra, oltre ad una notevole inconsistenza difensiva. In Europa si è fatto letteralmente spazzare via, mentre in campionato ci lascia con una dote in sé impressionante, se non nascondesse le citate lacune difensive ed in regia: 13,7 punti in 25,0 minuti di media, con il 59,3% da due ed addirittura il 54,2% da 3, oltre ad un ottimo 84,6% ai liberi, per una valutazione media di 12,5, di poco sotto a quella di Basile, ed una efficacia offensiva OER di 1,179 che è la migliore in assoluto in casa Skipper.
Rumeal Robinson: voto 5. Anche questo è stato talmente scarso da non pensarci un attimo a lasciarlo andar via tenendoci Goldwire.
Alexander Milosserdov: voto 5. Aveva l'occasione della vita in una squadra con problemi nel settore degli esterni, problemi causati anche dal fatto che si è partiti con il russo nei dieci, un lusso per chi vuole lottare per lo scudetto.
Dan Mc Clintock: Un paio di presenze impalpabili prima di approdare definitivamente a Savic. Non giudicabile.
Stefano Mancinelli: rivedibile. E' ancora decisamente immaturo per la prima squadra.
Gennaro Sorrentino, Matteo Pecchia, Mattia Soloperto e Fulvio Candido: non giudicabili. Vale il discorso fatto per Mancinelli, con la differenza che questi hanno avuto molte meno chances a loro disposizione rispetto a Stefano: 14 minuti in quattro, contro una cinquantina di minuti concessi a Mancinelli in 9 partite giocate.
Matteo Boniciolli: voto 7. Speriamo di rivederlo, merita la riconferma. La merita l'uomo, ma anche l'allenatore, che ha saputo ricavare ottime cose da un gruppo in complesso forse non eccelso in termini di individualità, anche se dotato di alcuni ottimi attori. Quest'anno abbiamo giocato di squadra. Non era forse mai accaduto con questa continuità nella grande Fortitudo dell'ultimo decennio. Spesso abbiamo avuto cinque ed anche sei giocatori in doppia cifra. Non è stata una Skipper bella, ma è stata efficace. Prima in regular season, seconda alla fine, nelle sedici, forse nelle 10 in Europa, solita stecca in Coppitalia. Quello che forse è mancato a Matteo è stato nella costruzione di giochi e di difese particolari per i playoff, dove, checché lui ne dica, occorre inventare sempre qualcosa di nuovo e di diverso. In più c'è stato uno scarsissimo ricorso ai giovani, che in Fortitudo non mancano, anche se va detto che a Mancinelli sono state concesse diverse possibilità, soprattutto all'inizio. Comunque, con la penuria di talenti che c'è attualmente nel belpaese, occorre puntare molto di più sui giovani, se si intende continuare nella giusta politica di un buon gruppo di italiani.
Futuro: Sperando nella riconferma di Boniciolli ed in un aiuto da parte di Savic, bisogna fondare la squadra dell'anno prossimo partendo da Basile, Fucka e Galanda. Dicono che l'airone non vada tanto daccordo con Boniciolli, sarebbe davvero un peccato, in quanto Gregor è un'arma fondamentale e di difficile sostituzione. Discorso a parte per Meneghin, sperando arrivi un'offerta decente, è forse il caso di fargli cambiare aria, in quanto in via San Felice vi è evidentemente incompatibilità ambientale per chi è abituato all'aria del varesotto. Per il resto io non confermerei nessuno, salvo tenere per la panchina chi vuole restare, possibilmente con riduzione di stipendio. Per gli acquisti occorre ovviamente guardare in tre direzioni: play, pivot e ala piccola. Il play deve avere caratteristiche simili a Basile, non per avere un doppione, ma per giocare con due guardie intercambiabili nel ruolo di portatori di palla e capaci entrambi di tirare da 3, ovviamente ci deve essere un grande feeling. La ricerca di un play di ruolo ha infatti portato in questi anni ad incomprensioni e scelte sbagliate, ed il vero equivoco è che Basile è a sua volta play e non lo si può trasformare in una guardia alla Myers. Il Pivot deve consentirci di competere in Europa e nei playoff, dunque deve essere più intimidatore e più presente al rimbalzo rispetto a Kovacic, poco importa se segna poco. L'ala piccola deve essere giovane, con buone doti in difesa e nel passaggio, con una buona capacità di penetrazione e con una diecina di tiri a partita nelle mani, comprendendo nel repertorio ovviamente anche i tiri da 3. Se si potesse fare un mix fra Milic e Marcelic sarebbe l'ideale.