È FINAL FOUR … TITUDO!!!!!

 9 Aprile 2004. L’altroieri, al termine dell’ennesima battaglia dal finale mozzafiato, dopo una partita combattutissima, vietata ai deboli di cuore, all’insegna dell’ormai leggendaria “sofferenza atroce”, una partita, almeno per la F, senza ritorno, quindi “crudele”, ebbene sì, ce l’abbiamo fatta a strappare il biglietto per le final four di Tel Aviv, che finalmente vedranno di nuovo la Fortitudo protagonista a difendere, questa volta da soli, l’onore della nostra città, basket city, Bologna.

Non voglio in questo momento fare polemiche con i cugini bianconeri, ma davvero oggi “Bologna è solo Fortitudo”, e credo che questa volta siano proprio i supponenti cugini a provare la struggente malinconia di “non esserci”, proprio nella tana di quel Maccabi che una ventina d’anni fa scippò loro una meritatissima (per la Virus) Coppa dei Campioni di Basket, in quel di Strasburgo, con gli arbitri a fischiare un inesistente sfondo di Bonamico nei secondi finali. Vi vendicheremo, cari cugini, non prima di essere passati sul “cadavere” di un grande amico, quel Recalcati che ci ha dato la gioia del nostro primo scudetto. Ovviamente è solo un auspicio, visto che il pronostico ci mette in coda ai quattro pretendenti, ma proprio per questo l’orgoglio biancoblù non mancherà, e speriamo ancora la fortuna potrà assisterci, così come è avvenuto almeno in un paio di circostanze, le ultime due partite del gironcino della top 16.

Da lì bisogna partire, per scrivere alcune pagine epiche che rimarranno indelebili nella storia biancoblù, perché davvero ne sono successe di tutti i colori. Mercoledì 31 marzo si ricorderà come la partita nella quale la Fortitudo si doveva giocare il proprio futuro in Eurolega: sfida all’ok corral con l’Efes Pilsen Istambul, squadra da battere in un girone di top 16 favorevole alla causa biancoblù. Battere i turchi di tre punti significava il “Paradiso anticipato”, cioè la qualificazione alle final four con un turno di anticipo; perdere significava il contrario, cioè essere comunque fuori. La Fortitudo è riuscita a centrare la cruna di un ago, imboccando una difficile “terza via”, peraltro in modo rocambolesco, sconfiggendo i turchi di un punto (76 a 75), dopo essere stati sotto per quasi tutta la gara, a tratti con distacchi non incolmabili ma un pelo preoccupanti, ed attraverso uno di quei “tiri ignoranti” di Basile anche quelli senza ritorno, ad una manciata di secondi dal termine. Sul 73 pari palla in mano all’Efes ed una ventina di secondi alla fine della partita, dopo un time out nessuno fa fallo, nonostante l’ordine di Repesa, fino a quando il Baso a solo 8 secondi dal gong non decide di interrompere fallosamente l’azione di Granger, uno dei più precisi, infatti 2 su 2. Il capitano poi scaglierà la bomba decisiva, quando al cronometro mancheranno soli due secondi, quanto basta all’Efes per far provare un ultimo brivido lungo al popolo bolognese in delirio. Dunque un’altra settimana di passione, perché a quel punto diventava decisivo vincere in Francia e mantenere due punti di vantaggio in classifica sui turni, per accedere alle final four.  E sette giorni dopo la ripetizione dell’impresa: questa volta nella tana del Pau Orthez, ormai fuori ma ancora determinato a vendere cara la pelle ai bolognesi, memore di qualche beffa del recente passato. I francesi già all’andata avevano dato seri grattacapi alla truppa di Repesa, vittoriosa dopo una dura e sofferta partita, e nella gara decisiva per i biancoblù in terra francese si ripetono, nonostante il tasso tecnico inferiore, anche se va detto che alla Skipper mancava ancora Van den Spiegel, cioè l’unico centro di ruolo. Fortitudo che sembra aver in mano l’inerzia della gara, piazzando anche un paio di break che potrebbero essere decisivi, ma i francesi si fanno trovare pronti a rintuzzare colpo su colpo, spronati da un pubblico caloroso e dall’immancabile banda. Questa volta sono i tiri liberi a graziare la truppa biancoblù, dopo che nei minuti finali proprio il capitano aveva buttato alle ortiche un pallone che poteva risultare decisivo. Infatti i francesi sbagliavano due tiri liberi su quattro nelle ultime azioni, cosicché la band di Repesa, sempre su tiro libero, con Delfino e Vujanic, poteva ribaltare da – 1 a + 1 a proprio favore il risultato (80 a 81), anche questa volta mancava una manciata di secondi alla fine quando Vujanic realizzava il 2 su 2 dalla vittoria, dopo l’inconcepibile fallo subito da Archibong a meno di quattro secondi dalla fine. Ed anche questa volta gli avversari erano in grado nel poco tempo rimanente di attaccare, per fortuna anche questa volta senza risultato, il canestro biancoblù, mentre va detto che oltre alla dea bendata, questa volta una buona mano l’abbiamo avuta dalla terna arbitrale: quando va detto, va detto.

Così, tuttavia, come va anche detto che la Fortitudo ha giocato le ultime partite priva del suo unico centro, Tomas Van den Spiegel, e ben comportandosi, contemporaneamente, nel suo campionato, molto più impegnativo di quello delle sue avversarie, tanto che la Skipper nel frattempo ha riconquistato la testa della classifica grazie ad una mini striscia vincente, dopo l’onta subita a Livorno, all’interno della quale c’è stata la vittoria in quel di Treviso, alla vigilia della delicata e decisiva gara contro l’Efes Pilsen. E va anche detto che proprio nella tana dei turchi la Fortitudo ha giocato una delle sue grandi trasferte di questa stagione (Mosca, Tel Aviv, Treviso e appunto Istanbul), perdendo di due ma meritandosi di vincere, tra l’altro unica sconfitta subita nella seconda fase dell’Eurolega. Dunque la Skipper chiude con cinque vittorie in sei partite, e solo il CSKA Mosca ha eguagliato questo “ranking” nella top 16 di quest’anno. Va anche detto che i gironcini della top 16 hanno dimostrato come il girone di qualificazione dei biancoblù fosse il più duro, tanto è vero che le quattro qualificate per le finali di Tel Aviv appartenevano a quel girone (CSKA, Maccabi, Skipper e Montepaschi), che ha qualificato alle top 16 anche lo Zalgiris (eliminato all’ultimo secondo dell’ultima gara proprio dal Maccabi) ed il Panathinaikos (che si è battuto con onore nel girone di Montepaschi, Benetton e Barcellona). Questo rafforza ancora il significato ed il valore della stagione della Skipper in Eurolega, che ha legittimato pienamente il raggiungimento delle final four con un ottimo girone eliminatorio (terza dopo Cska e Maccabi, andando a vincere in casa di entrambe) ed un ancor più ottimo, anche se fortunato, girone delle top 16, dove ha comunque eliminato l’Efes Pilsen, vincitrice del proprio girone eliminatorio davanti alla Benetton.

Devo anche sommessamente constatare che i miei pronostici ed auspici si sono prontamente verificati, salvo la qualificazione della Montepaschi, da me non prevista (pensavo a Barcellona o Benetton). Infatti, oltre a CSKA e Maccabi, per diverse ragioni due presenze scontate a Tel Aviv, avevo ipotizzato che una determinata congiunzione di astri avrebbe potuto favorire quest’anno proprio la Fortitudo, e si è verificato, seppur in modo così sofferto e rocambolesco che solo leggendo la storia della nostra squadra del cuore si poteva immaginare.

Dunque, dopo la delusione della Coppa Italia, si può dire che un grande obiettivo stagionale è stato centrato in pieno: la qualificazione alla final four di Eurolega. Ovviamente la Fortitudo non deve recarsi a Tel Aviv appagata, non certo per passare quattro giorni di ferie, in un luogo, come dice Basile, fra i peggiori come destinazione turistica di questi tempi…. Ma queste sono cose scontate, luoghi comuni. In realtà bisognerà giocare quaranta minuti in apnea e buttare tutte le proprie risorse atletiche, psichiche, fisiche, umane, etc. in campo, sperando di potersi giocare altri quaranta minuti nei quali buttare altre risorse, comprese quelle che non si hanno.

Ci sarebbe anche tanto da dire sulle ultime tre gare disputate in campionato, quella mini serie che, grazie alle contemporanee sconfitte delle rivali, ci hanno riportato in vetta alla classifica, seppur in condominio, ma interverrò più avanti, quanto meno dopo la partita di domani contro la Scavolini e dopo la trasferta infrasettimanale in quel di Udine, che diranno molto in merito al possibile piazzamento finale della Skipper in regular season, che sarà comunque nelle prime quattro, e già questo di per sé non è poco …..

 

Statistiche Skipper, PRIMA FASE DI Eurolega.

Giocatore PG Min PT med. TIRI
DA 2
% TIRI
DA 3
% TIRI
LIBERI
% Rimbalzi Ass PR PP St. Falli Val
O D T med. F S
Basile 9 251:45 95 10.5 12/30 40.0% 19/54 35.1% 14/16 87.5% 5 16 21 2.3 23 11 13  - 27 23 77
Smodis 13 346:30 160 12.3 42/71 59.1% 16/33 48.4% 28/31 90.3% 28 39 67 5.1 9 15 27 5 44 39 172
Fultz 3 14:00 3 1.0  - - - - 3/4 75.0% - - - - - 1 2 - 5 2 -2
Mancinelli 11 108:30 42 3.8 16/24 66.6% 1/10 10.0% 7/11 63.6% 8 13 21 1.9 3 7 3 4 15 8 45
Van den Spiegel 13 263:00 104 8.0 36/67 53.7% - - 32/59 54.2% 30 53 83 6.3 1 23 17 10 48 44 139
Vujanic 12 353:15 199 16.5 30/56 53.5% 32/81 39.5% 43/49 87.7% 4 12 16 1.3 22 18 24  - 40 46 155
Belinelli 13 171:00 42 3.2 8/15 53.3% 7/17 41.1% 5/6 83.3% 6 1 7 0.5 4 5 7  - 17 5 20
Pozzecco 14 312:45 133 9.5 23/41 56.0% 12/27 44.4% 51/58 87.9% 9 18 27 1.9 77 16 34  - 38 49 186
Delfino 13 422:00 167 12.8 40/91 43.9% 19/49 38.7% 30/39 76.9% 26 53 79 6.0 35 25 17 2 40 39 195
Mottola 14 323:00 160 11.4 46/89 51.6% 8/31 25.8% 44/51 86.2% 12 44 56 4.0 3 9 20 3 54 48 126
Guyton 5 78:45 30 6.0 6/15 40.0% 4/13 30.7% 6/8 75.0% 3 5 8 1.6 2 5 6  - 7 8 19
Prato 9 90:00 23 2.5 6/11 54.5% 2/7 28.5% 5/7 71.4% 6 14 20 2.2 4 13 8  - 17 9 30
Lorbek 14 140:30 48 3.4 17/31 54.8% 1/4 25.0% 11/18 61.1% 13 14 27 1.9 6 11 7 3 19 16 60
Totali   2875:00 1206 86.1 282/541 52.1 121/326 37.1 279/357 78.2 150 282 432 30.9 189 159 185 27 371 336 1222

 Statistiche Skipper, top 16

Giocatore PG Min PT med. TIRI
DA 2
% TIRI
DA 3
% TIRI
LIBERI
% Rimbalzi Ass PR PP St. Falli Val
O D T med. F S
Basile 6 176:45 96 16.0 11/25 44.0% 19/38 50.0% 17/20 85.0% 1 18 19 3.2 18 10 9 13 26 110
Smodis 6 174:00 60 10.0 18/27 66.7% 4/15 26.7% 12/16 75.0% 8 19 27 4.5 3 13 8 6 22 26 80
Mancinelli 3 21:30 5 1.7 2/6 33.3% 0/1 - 1/3 33.3% -  1 1 0.3 4 - 1 2 3 4
Van den Spiegel 3 81:45 23 7.7 11/14 78.6% - - 1/2 50.0% 7 10 17 5.7 1 3 4 4 12 3 31
Vujanic 6 175:45 94 15.7 19/34 55.9% 12/34 35.3% 20/24 83.3% 4 9 13 2.2 10 8 11 16 29 84
Belinelli 2 15:15 3 1.5 - - 1/3 33.3%  - - 2   - 2 1.0 1 - - 1 - 3
Pozzecco 6 94:00 28 4.7 9/12 75.0% 2/4 50.0% 4/4 100.0% 1 6 7 1.2 17 1 11 18 7 25
Delfino 6 159:15 60 10.0 20/35 57.1% 3/20 15.0% 11/14 78.6% 7 31 38 6.3 11 9 15 1 14 14 68
Mottola 6 122:15 59 9.8 16/29 55.2% 5/11 45.4% 12/13 92.3% 10 15 25 4.2 5 7 8 4 17 18 70
Guyton 5 83:45 30 6.0 6/12 50.0% 5/15 33.3% 3/5 60.0% 4 4 0.8 5 4 1 10 4 18
Prato 3 23:45 6 2.0 1/2 50.0% 1/1 100.0% 1/2 50.0% 2 2 0.7   - 1 1 4 1 2
Lorbek 6 72:00 20 3.3 8/13 61.6% 1/1 100.0% 1/5 20.0% 5 15 20 3.3 2 1 4 4 15 4 23
Totali   1200:00 484 80.7 121/209 57.9 53/143 37.1 83/108 76.9 45 130 175 29.2 73 61 72 20 144 135 518

Dopo le statistiche urge qualche breve considerazione sulle prestazioni dei singoli. Appare chiaro come Repesa man mano che la stagione procede e le partite si fanno più "calde" - succede anche in campionato - diminuisca l'impiego dei giovanissimi, salvo Lorbek vista l'emergenza VdS. Mancinelli, Belinelli e Prato in sei partite totalizzano una sessantina di minuti in tre, incidendo poco o niente per forza di cose. Cala molto anche il minutaggio del Poz, per scelta tecnica di Repesa, che evidentemente fatica a fidarsi della mosca atomica, preferendogli spesso un Guyton ancora lontano da quello che avevamo conosciuto l'anno scorso. Analogo il rendimento dei due, anche se Pozzecco si dimostra più preciso e come al solito più sprecone. Buono Van den Spiegel nelle tre gare, mentre Mottola rientra alla grande dopo l'infortunio: da notare che il grosso del minutaggio lo ha raccolto nelle ultime tre gare. Smodis è un punto di forza al di là delle statistiche, mentre Delfino si conferma animale da Eurolega, peccato per l'imprecisione dalla lunga distanza. La squadra comunque si conferma a trazione anteriore, visto anche che Vujanic e Basile portano da soli il 40% del bottino in termini di punti realizzati. Ma è proprio il capitano che è nettamente il MVP dei suoi nel gironcino della top 16, dopo un avvio di stagione europea sofferto e condizionato dagli infortuni. La definitiva consacrazione dell'ormai non più ragazzo di Ruvo di Puglia avviene dunque in questa stagione, nella quale è "accoppiato" con un giocatore come il "Diavolo della Tasmania", il giovane serbo Vujanic, anch'egli "play atipico", a confortare una mia vecchia teoria che vede il Baso valorizzarsi a fianco di giocatori con i quali può facilmente interscambiare il ruolo di play e guardia (non poteva avvenire con giocatori come Myers o con play di ruolo, per opposte ragioni).