Campionato italiano di basket lega A 2002 - 2003: pessimo avvio della Skipper.

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Era nell’aria ed è puntualmente successo. E forse è meglio così; è meglio trovarsi subito di fronte ai problemi piuttosto che trovarseli fa capo e collo durante la stagione. E’ accaduto due anni fa quando un apparente ottimo avvio della stagione post scudetto ha nascosto problemi che sono esplosi nel famoso derby prenatalizio condizionando tutta la stagione, complice la nota divisione nello spogliatoio. In un certo modo anche lo scorso anno la Fortitudo partì in gran carriera, soprattutto con ottime prestazioni di alcuni nuovi arrivi, come Milic ed Evtimov, per poi capitolare pesantemente a Biella e con Cantù in campionato, e poi in Europa, correndo ai ripari con l’ingaggio di Savic a dare vitalità e convinzione alla squadra.

Quest’anno l’ennesima rifondazione, forse quella alla fine più accettabile (al di là dell’estenuante ed interminabile oltre che ingiusto empasse iniziale tradotto in quasi due mesi di silenzio sul futuro di squadra e allenatore), ha però dovuto pagare subito dazio. Provo ad analizzarne le ragioni.

La prima è quasi scontata: squadra rinnovata per 7/10, ergo difficoltà a trovare amalgama, ritmi, schemi etc ... Secondo: condizione dei giocatori ancora approssimativa (tra l’altro Pozzecco ha saltato quel poco di preparazione svolta dalla squadra, Delfino e Scepanovic si sono aggregati da pochi giorni). Terzo: sono già emerse vere e proprie carenze tecnico tattiche sulle quali occorrerà il massimo impegno di Boniciolli e della squadra per trovare un equilibrio, condizione si ne qua non per una conferma dei biancoblù ai vertici del basket italiano.

Entrando nel dettaglio di queste carenze, occorre sottolineare che, malgrado un sostanziale rafforzamento della Skipper (ne sono ancora convinto), non è stato ancora coperto il grande vuoto lasciato da Fucka. In realtà Galanda in questo momento non sta facendo rimpiangere più di tanto l’airone (con Trieste 19 pt., 8 rimbalzi e 25 di valutazione), ma al di là di Jack non vi sono Ali forti di ruolo, a meno che non si voglia considerare Kovacic un 4. In più è stato dato in prestito Cittadini per risolvere la faccenda di Delfino, ed è arrivato un tal Lubos Barton, giovane e comunque con credenziali da Ala piccola. Da apprezzare comunque la scelta tattica di Boniciolli di provare Skelin e Kovacic assieme, variante che potrà a mio avviso essere giocata anche in futuro, anche in caso di nuovi arrivi nel ruolo di 4.

Reparto esterni. A Trieste Pozzecco è stato il miglior esterno, almeno in attacco, ma quello che si deve chiedere al Poz, almeno a mio avviso, non è tanto caricarsi la squadra sulle spalle per quanto riguarda le conclusioni, anche se è da apprezzare il 7 su 11 complessivo dell’ex varesino, quanto invece prendere in mano la squadra innestandone le armi offensive che si chiamano Basile e Scepanovic, apparsi alquanto appannati. Il Baso alla fine ha fatto tornare i conti, almeno sul piano statistico, anche se rimane la gravità delle 4 palle perse a fronte di 0 recuperi, mentre lo slavo ha tirato appena 7 volte, nonostante egli debba essere il nostro principale tiratore, soprattutto da 3, anche perché, se la sua difesa è quella mostrata a Trieste, stiamo freschi se non ci garantisce almeno 25 punti a partita. In sostanza, a mio avviso, manca ancora il giusto affiatamento fra Pozzecco e Basile, che dovrebbe rappresentare l’arma in più della Skipper 2002 - 2003, con una chiara distribuzione dei ruoli: Poz play e Baso guardia, mentre occorre costruire azioni e schemi per portare al tiro con più frequenza Vlado Scepanovic.

Capitolo giovani: è apparso evidente, sia nell’amichevole con la Bignami Castelmaggiore che nella trasferta di Trieste, che il nucleo dei giovani, che poi dovrebbe costituire la base per il futuro, è ancora un po’ acerbo per la massima serie in una squadra di vertice, anche se ciò potrebbe essere dovuto ad un logico fattore emotivo. Delfino sta facendo intravedere solo a sprazzi il suo grande talento, ma paga lo scotto del noviziato in una squadra di vertice, oltre alle tensioni legate alle note vicende contrattuali di quest’estate ed il conseguente ritardo con cui si è aggregato al gruppo, mentre Mancinelli e Fultz hanno mostrato una certa difficoltà ad inserirsi. Anche qua occorre chiarire se davvero puntiamo tanto su questi giovani, perché, in caso affermativo, bisogna concedere loro più spazio.

Quello che è mancato alla Fortitudo nella sua prima apparizione ufficiale è carattere ed animus pugnandi, che si è tradotto in una difesa colabrodo (siamo stati gli unici a subire più di 100 punti) ed in 22 palle perse contro appena 9 recuperate. Sono però convinto che con il lavoro si possa tranquillamente venire a capo di questi problemi, e dunque è un bene si siano manifestati subito.

Io sono uno di quelli che è convinto che una sconfitta possa insegnare molto di più di una vittoria.

Non sono mancate comunque le note positive. In primo luogo un Jack Galanda, tirato a lucido e ancor meglio dei già ottimi playoff da lui disputati in primavera. Mate Skelin ha convinto nel ruolo di Centro titolare, malgrado una condizione ancora un po’ approssimativa; sembra comunque meglio dei centri che hanno presidiato l’area biancoblù nella scorsa stagione, a partire da Kovacic. Oltre ad essere preciso in zona tiro è ben presente a rimbalzo, soprattutto in fase difensiva. Lo stesso Kovacic, a Trieste condizionato dai falli, è da riscoprire non solo come vice Skelin, ma anche, come sopra accennato, insieme al connazionale. Il croato mantiene la consueta precisione al tiro e potrebbe rappresentare un buon aiuto per Skelin nei rimbalzi offensivi. In questo senso con Poz, Baso e Scepanovic in campo contemporaneamente a mitragliare da fuori, i due Croati farebbero ben valere sotto il canestro offensivi i loro muscoli e centimetri. Scepanovic era molto piaciuto nell’amichevole di presentazione con il Castelmaggiore, ma ha molto deluso a Trieste, mentre il Poz è stato, come detto, il migliore degli esterni.

Anche quest’anno, però, sarà Gianluca Basile il barometro della Fortitudo: la sua condizione, la sua intesa con Pozzecco, la consapevolezza e la convinzione di poter finalmente sperimentarsi nel ruolo di guardia, svincolato da compiti di regia (all’occorrenza c’è Fultz come vice Poz), saranno determinanti per l’identità finale della Skipper di quest’anno, che a mio avviso dovrà completarsi con l’aggiunta di un discreto 4 di ruolo.

Sarà un’annata difficile. Un campionato che vede il rafforzamento delle squadre “metropolitane” (Roma, Milano, ed anche Napoli), che verrà ancora più favorito - c’è da giurarci - da tutto l’ambiente federale e della stampa, un ambiente che non vede l’ora di mettere in discussione l’egemonia di Bologna e Treviso. Si tenterà dunque di scardinare quest’asse consolidato che ha visto negli ultimi 10 anni Fortitudo, Virtus e Benetton essere quasi sempre presenti nelle semifinali, nelle finali, dividendosi gli scudetti (con l’eccezione di quelli di Milano e Varese). A scardinare questo sistema potranno contribuire altre squadre che si sono rafforzate, a partire dalla già forte Siena, che si è ulteriormente rinvigorita e punta direttamente al titolo, proseguendo con Cantù  che ha confermato allenatore ed il grosso della squadra rivelazione dell’anno scorso, ed anche la stessa Trieste e Roseto non nascondono ambizioni. Queste squadre e le compagini “metropolitane” partono agguerrite e Fortitudo e Virtus, in fase di rifondazione, sono bocconi molto ghiotti, anche perché molto difficilmente si potrà mettere, almeno quest’anno, in discussione la leadership della Benetton, che ha confermato l’impianto dell’ottima squadra dell’anno scorso, per di più affidandola a Messina.

Aspettiamo ora di giungere alla decima giornata del campionato per poter formulare opinioni più compiute. In fondo, formalmente è iniziata la stagione, ma nei fatti alcune squadre sono ancora in precampionato ...