bologna c'è

20 ottobre 2002.

Dopo aver recitato il de profundis, cantando la crisi delle squadre di pallacanestro bolognesi e regionali, devo subito ricredermi di fronte ai palesi segnali di ripresa. Questa stagione ci sta abituando a continui alti e bassi, sarà difficile fino alla fine esprimere giudizi, senza essere smentiti a stretto giro.

In sostanza, però, credo che le cose si stiano comunque evolvendo in maniera coerente alle analisi che un po' tutti abbiamo svolto nelle scorse settimane.

Parlo subito degli odiati cugini, che oggi hanno inopinatamente perso a Livorno. L'esperienza di Tanjevic e l'orgoglio dei "vecchi" Rigadeau e Frosini, al di là di questa sconfitta della Virtus, hanno sopperito ai difetti di costituzione della squadra di cui ho già fatto ampiamente menzione. La Virtus ha saputo vincere con la temibile Roseto dopo aver molto sofferto, ed ha addirittura espugnato il Pabellon (si chiama così?) di Madrid in Eurolega, recuperando così il passo falso interno con il Villeurbanne. Una Virtus che ha comunque sei punti in campionato e due in Eurolega, con una media del 50% di vittorie in entrambe le competizioni. Poteva andare molto peggio, e questo grano in cascina sarà in futuro molto utile ai bianconeri. La Virtus infatti ha capito i grossi limiti della campagna acquisti ed ha deciso di correre ai ripari, questa volta - sembra - con intelligenza, ingaggiando due nuovi giocatori nei ruoli chiave: play (arriverà Scarone) e pivot (è già arrivato Koturovic e si è fatto sentire a Madrid). Non so come faranno i virtussini a smaltire gli "esuberi" (si parla ormai di almeno una decina di giocatori), metà dei quali languono in infermeria. Neanche noi fortitudini siamo arrivati a tanto. E pensare che ci prendevano in giro, suggerendo a Pungetti di aprire un ufficio all'aeroporto, visto che l'anno scorso un giorno sì e uno no era là ad attendere l'americano di turno che veniva a provare in via San Felice. In tutti i casi, se questo remaquillage della Virtus va in porto, sono pronto a modificare le mie previsioni sui cugini, che comunque non metto ancora fra le prime quattro in Italia.

Molto differente invece il discorso in casa Fortitudo, perché come ho più volte ribadito qua c'è un progetto (che sia poi voluto dalla società non lo so, mi chiedete troppo!). Il problema di questo progetto è che occorre molto tempo per sciogliere tutta una serie di contraddizioni che ho affrontato la volta scorsa ed alle quali la squadra ha già cominciato a rispondere, soprattutto nella gara di oggi contro Siena. Dovremo comunque ancora aspettarci molti alti e bassi, ed un'andatura a strappi, tipo quella mostrata mercoledì scorso contro l'Alba Berlino, partita vinta contro una squadra molto più debole, in ragione di alcune accelerazioni della Skipper, che ogni volta si è fatta riprendere, fino allo scatto vincente finale.

Voglio comunque lasciare ai posteri un commento alla straordinaria prova offerta dalla Skipper contro i superfavoriti mensanini di Chiacig, Turckan & C.. I primi due quarti si sono conclusi 55 a 35 per i ragazzi, prestazione fotocopia dei secondi due quarti giocati in casa lo scorso anno proprio contro la Mens Sana, già allora molto forte. Nei secondi due quarti la Fortitudo è sembrata il Bologna di Guidolin, tesa a difendere il risultato senza affondare troppo i colpi, finendo la partita con un confortante + 18: 86 a 68. Ma il capolavoro è stato rappresentato dalla suddivisione dei punteggi individuali della Fortitudo, ancora orfana per altro dell'uomo più pericoloso: Scepanovic. In sei sono finiti in doppia cifra: Skelin, Barton, Delfino, Galanda e Kovacic, con Poz fermo a 9 punti con 4 tiri liberi sbagliati, un record (negativo) per lui. Ottanta punti suddivisi in modo quasi equo fra 7 giocatori, 4 punti per Mancinelli in 5 minuti e 2 per Van der Spiegel.

Voglio ricordare i punti di forza mostrati oggi dalla squadra, perché sono davvero molto importanti per il futuro, se vengono consolidati: velocità nei primi 20 minuti, con contropiedi ed azioni in transizione; finalmente una buona difesa; ottima fluidità di gioco e tanta circolazione di palla, ergo, spettacolo, che non guasta mai. Fra i singoli davvero ottime notizie. Skelin, già migliore in campo in eurolega, si sta consolidando come pivot affidabile della squadra, ottima notizia, anche se oggi ha perso molti palloni, tra i quali tre infrazioni di passi nel volgere di un amen. Lubos Barton è finalmente atterrato nella nostra realtà ed in queste due partite è andato oltre alle più ottimistiche aspettative sul suo conto, dando quasi l'impressione che la squadra ormai non possa più fare a meno di lui, paragonato al miglior Karnishovas. Kovacic si sta rivelando mister utilità e sta trovando una grandissima intesa col connazionale Skelin, col quale forma una coppia di pivot molto efficace in alcune fasi di partita; dovremo abituarci a giocare così essendo la squadra povera di quattro di ruolo. Galanda, che è l'unico quattro, sta cominciando a muoversi da tale, ed è comunque il giocatore più continuo ed affidabile di quest'inizio di stagione, anche se è ancora troppo condizionato dai falli. Carlos Delfino sta crescendo e sta fornendo prove molto intense, con ottimi impatti sulla gara; continua così. Anche gli altri baby del vivaio, soprattutto Mancio, stanno crescendo e portano il loro mattoncino alla causa. Van der Spiegel era stato fra i migliori nelle due sconfitte di Barcellona e Roma, mentre nelle ultime due vittorie è stato utilizzato poco e di conseguenza ha reso molto meno; come quarto lungo sembra comunque una bella carta in mano a Boniciolli, ed in caso di forfait di Skelin sappiamo che Tomas non si tirerà indietro. L'accoppiata Basile - Pozzecco sarà infine, insieme al rientro di Scepanovic, la chiave per misurare le ambizioni di questa Fortitudo; credo che siamo sulla buona strada, anche se rimango convinto che non stiamo ancora "sfruttando" Poz al meglio.

Comunque Boniciolli sta avendo ragione, malgrado i tanti gufi e corvi. Patetica la divisione del tifo su di lui mercoledì scorso, ancora una volta la Fossa si è dimostrata il miglior pubblico d'Italia. Peccato che l'altra metà del pubblico abbia i cromosomi dei virtussini e dei frequentatori dei distinti al Dall'Ara. D'altra parte è gente che paga, e dunque hanno ragione anche loro. Personalmente ho sempre sostenuto Boniciolli, anche se a volte, soprattutto quest'anno, non sono sempre stato d'accordo con le sue scelte, e forse mi ha un po' deluso quest'estate: dopo lo squallido trattamento che gli ha riservato la società pensavo reagisse, o sbattendo la porta, oppure togliendosi qualche sassolino, come ha fatto Recalcati l'anno scorso, invece lui ha risposto con il lavoro e la serietà. Ma in fondo lui vive di questo lavoro, e con lui vive la sua famiglia. Capisco, dunque, la scelta, e forse il coraggio a volte lo si dimostra proprio con il lavoro e la serietà, e sbattere la porta e togliersi sassolini è un lusso che lui ancora non può permettersi.

Il campionato sta seguendo una trama caratterizzata da un grande equilibrio, e la stessa Benetton, unica a punteggio pieno, ha sofferto non poco nelle ultime due gare. Un equilibrio verso il basso o verso l'alto? Un equilibrio e basta, visto che alcune squadre si sono indebolite, ma molte altre si sono rafforzate.

Dopo sei giornate la classifica dice: Benetton TV 12; Virtus RM 10; Viola RC, Euro Roseto, Montepaschi SI, Trieste 8; Oregon Cantù, Skipper BO, Pippo MI, Scavolini Pesaro, Mabo LI, Metis Va, Virtus BO 6; Air AV, Pompea NA 4; Fabriano, Lauretana BI 2; Snaidero UD 0.

In legadue migliorano le corregionali: primi due punti della Bignami Castelmaggiore  nel "derby della bassa" contro Ferrara, ma ci sono voluti i supplementari; vittoria di Reggio Emilia e derby romagnolo alla Vip Rimini ai danni di Imola. Facciamo in modo che il basket non venga colonizzato dai lombardi!

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