Benvenuti nel Sito della Rivoluzione

 

 

 

 

Questo sito è dedicato a chi crede in un mondo libero.

                   Libero dal capitalismo e dalla povertà che i Paesi Ricchi               

  impongono ai cosiddetti Paesi del Terzo Mondo.

           Questo è  sito dedicato a chi non crede che solo 8 Nazioni

               possano decidere il destino economico e politico di tutta l'umanità.

           Dedichiamo questo sito a chi  era a Genova per protestare

        pacificamente e si è ritrovato ammanettato e umiliato.

      Dedichiamo questo sito al Popolo di Seattle in generale

e tutti coloro per cui questi giovani protestano.

Dedichiamo questo sito a chi lotta contro le ingiustizie.

Infine vogliamo dedicare questo sito a tutti coloro

che hanno e che un giorno troveranno il coraggio

di parlare,manifestare ed esprimere la propria opinione

in un mondo ormai sempre più schiavo dell'economia.

 

TERRORISMO

Anche noi condanniamo il terrorismo e troviamo che esso sia ingiustificabile da qualsiasi ideologia politica o religiosa sia spinto. Perciò riteniamo assolutamente giusto che esso  sia condannato e punito. Per questo motivo siamo vicini a tutte le vittime del terrorismo:agli uomini e alle donne che l'11 settembre erano nelle torri gemelle; agli Israeliani ed ai Palestinesi,i primi vittime del terrorismo criminale,gli altri vittime di un terrorismo legittimato; alle vittime delle Br la cui violenza sanguinaria ci viene oggi riproposta. Ma questa nuova ondata di violenza non deve sopraffarci. Bisogna difendere le proprie idee,altrimenti decreteremo la vittoria dei terroristi,dei capitalisti e di tutti i nemici della PACE e del POPOLO che vanno si combattuti,ma usando come uniche armi la legalità ed il dialogo. Per questi motivi bisogna continuare a condannare la guerra in quanto terrorismo,e a difendere i diritti dei lavoratori affinché non siano strumentalizzati come cause del terrorismo.

Giù le mani dall'ARTICOLO 18

 

 

I Rivoluzionari

Da qualche anno quando si parla di "rivoluzione" la prima cosa che ci viene in mente è l'effige del Che sbandierata durante i cortei o le manifestazioni. Ma dietro quella parolina che spesso incute timore cosa si nasconde in realtà? Che Guevara diceva che un rivoluzionario è colui che riesce a sentire nel proprio cuore tutte le ingiustizie del mondo. Eppure l'esempio che il Che ci ha lasciato non rispecchia le sue parole, Ernesto Guevara non si limitava a "sentire" le ingiustizie di questo mondo, le   combatteva! Purtroppo la televisione, la radio, i giornali tendono a farci identificare in un unico prodotto o in un solo personaggio, annullando così l'individualità dell'uomo che fino a qualche tempo fa si chiamava libero arbitrio o più semplicemente libertà. Se dovessi dare una mia definizione direi che il "rivoluzionario" (al di là delle ideologie) è una persona che difende le proprie idee a tutti costi, a costo di sentirsi "diverso" nella società, a costo della vita. Pensate ai rivoluzionari  di questo secolo:il Che, Martin Luther King, Peppino Impastato, Madre Teresa di Calcutta, Falcone, Borsellino (e ancora tanti altri che non cito solamente per ragioni di spazio). In fondo queste persone cosa hanno fatto? Hanno difeso le loro idee, sono usciti dal branco ed hanno avuto il coraggio di insinuare dei dubbi sulla rispettabilissima società di cui facevano parte. Quello che voglio dire è che dobbiamo uscire anche noi dal branco, dobbiamo seguire l'esempio di queste persone, non farli diventare effigi e simboli, ma considerarli per quello che sono stati, che sono e che saranno: uomini e donne dal coraggio straordinario...RIVOLUZIONARI.              

Resistere! Resistere! Resistere!

Avviso

 

Siamo spiacenti per l'esigua quantità di documenti che troverete in questa web page.Ma vi assicuriamo che rimedieremo al più presto.Nel Frattempo vi invitiamo ad inviarci materiale,consigli,critiche e quant'altro per migliorare questo sito.

 

 

Foto

 

 

Ernesto "Che" Guevara de la Serna insieme a Fidel Castro (davvero non li avevate riconosciuti?)

 

 

 

La famosa "Plaza de la Revolucion" *Hasta la Victoria Siempre*

 

 

Il Che all' Assemblea Generale delle Nazioni Unite (li fece restare di stucco) *Perché questa grande umanità ha detto "Basta!" e si è messa in marcia*

 

Il Presidente degli USA mentre espone le sue idee riguardo l'integrazione, pace e fratellanza,spiegando qual'è il suo modello politico di riferimento. Secondo voi dov'era Mrs. Bush durante la Seconda Guerra Mondiale?

 

 

 

 

A richiesta potrete avere anche la versione ridotta dell' "Ideario" e il celebre discorso di Martin Luther King Jr. "I Have a Dream" naturalmente gratuiti. Mica ci avrete preso per dei capitalisti?

 

 

Scriveteci

 

 

 

 

Pena di Morte

Pubblichiamo di seguito una poesia di Nikolay Ganiyev,prigioniero uzbeko in attesa dell'esecuzione.Vogliamo con questo documento sensibilizzare coloro che credono una "soluzione" questo tipo di procedimento penale e dimostrare che tutti possiamo sbagliare e che tutti abbiamo diritto ad una "seconda possibilità".Preghiamo di collegarsi al sito  www.stoptorture.org chiunque vuole battersi contro questo tipo di procedimenti inumani e degradanti.

 

PALLOTTOLA

                                            Di Nikolay Ganiyev

 

Pallottola,prego perché

tu non abbia fretta

So che stai arrivando

a bucarmi la nuca

e a fare di me carne

senza vita

 

Riposa in fondo

a quel barile

Avrai tempo sufficiente

per ubriacarti

col mio sangue

 

Oggi ho vissuto

fino a mezzogiorno

Altri due giorni in più

saranno una vittoria

 

Siamo così giovani

e così tanto male

abbiamo fatto

Siamo vite sprecate

che spariscono

nella nebbia

 

Senza più pazienza,

aspetto che arrivi

il sonno

La speranza di dormire

nella nostra casa,

i fiori sul davanzale

 

Madre,tu che sei

in pena

prega gli angeli

perché mi aiutino

 

 

 

 

El Pueblo Unido Jamas Sera Vencido!

 

Varie

Ecco qualche documento che forse vi può interessare

 

POESIE del Che

 

AUTORRETRATO OSCURO

AUTORITRATTO OSCURO

De una joven nación de raíces de hierba
(raíces que niegan la rabia de América)
vengo a ustedes, hermanos norteños.

Cargado de gritos de desaliento y de fe,
vengo a ustedes,hermanos norteños,
vengo de donde venimos los«homo sapiens»,
devoré kilómetros en ritos trashumantes;
con mi materia asmática que cargo come una cruz
y en la entraña de metáforainconexa.

La ruta fue larga y muy grande la carga,
persiste en míel aroma de pasos vagabundos
y aún en el naufragio de mi ser subterráneo
-a pesar de que se anuncian orillas salvadoras-
nado displicente contra la resaca,
conservando intacta la condicíon de náufrago.

Estoy solo frente a la noche inexorable
y a cierto dejo dulzón de los billetes.
Europa me llama con voz de vino añejo,
aliento de carne rubia,objetos de museo.

Y en la clarinada alegre de países nuevos
yo recibo de frente el impacto difuso
de la cancíon,de Marx y Engels,
que Lenin ejecuta y entonan los pueblos.

Da una giovane nazione di radici d'erba
(radici che negano la rabbia d'America)
vengo a voi,fratelli del nord.

Carico di grida di scoraggiamento e fede,
vengo a voi,fratelli del nord,
vengo da dove viene l'«homo sapiens»;
ho divorato chilometri in riti transumanti,
con la mia materia asmatica che porto come croce
e nelle viscere la mania di metafore sconnesse.

Lunga fu la strada e grande il carico,
rimase in me l'aroma di passi vagabondi
e anche nel naufragio del mio essere sotterraneo
-nonostante si annuncino spiagge salvatrici-
nuoto a malincuore contro la risacca,
conservando intatta la condizione di naufrago.

Sono solo davanti alla notte inesorabile
e lascio al sicuro la dolcezza dei biglietti.
L'Europa mi chiama con voce di vino stagionato,
sospiri di carne bionda,oggetti di museo.

E nell'insensatezza allegra dei paesi nuovi
ricevo frontalmente l'impatto diffuso
della canzone,di Marx ed Engels,
che esegue Lenin e intonano i popoli.

 

 

Y aqui

E qui

«Soy mestizo»,grita un pintor de paleta encendida,
«soy mestizo»,me gritan los animales perseguidos,
«soy mestizo»,claman los poetas peregrinos,
«soy mestizo»,resume el hombre que me encuentra
en el diario dolor de cada esquina,
y hasta el enigma pétreo de la raza muerta
acariciando una virgen de madera dorada:
«es mestizo este grotesco hijo de mis entrañas».

Yo también soy mestizo en otro aspecto:
en la lucha en que se unen y repelen
las dos fuerzasque disputan mi intelecto,
las fuerzas que ellaman sintiendo de mis vísceras
el sabor extraño de fruto encajonado
antes de lograr su madurez del árbol.

Me vuelvo en el límite de la America hispana
a saborear un pasado que engloba el continente.
El recuerdo se desliza con suavidad indeleble
come el lejano tañir de una campana.

«Sono meticcio»,grida un pittore dalla tavolozza accesa,
«sono meticcio»,mi gridano gli animali perseguitati,
«sono meticcio»,declamano i poeti peregrini,
«sono meticcio»,riassume l'uomo che mi incontra
nel dolore giornaliero d'ogni angolo,
e perfino l'enigma di pietra della razza morta
accarezzando una vergine di legno dorato:
«è meticcio questo grottesco figlio del mio ventre».

Anch'io sono meticcio in altro aspetto:
nella lotta in cui uniscono e respingono
le due forze che si contendono il mio intelletto,
le forze che mi chiamano assaporando delle mie viscere
lo strano sapore del frutto imballato
prima di prenderlo maturo all'albero.

Mi volgo nel limite dell'America ispana
ad assaporare un passato che ingloba il continente.
Il ricordo sfugge con soavità indelebile
come il suono lontano di una campana

 

POESIE Dedicate Al CHE

 

AL CHE

Guardateli i vostri Generali pieni di medaglie ed onorificenze.

Guardateli mentre lustrano le loro divise e si eccitano

alla vista del sangue.

Non li vedete?

No,non dovete cercare tra la folla,

Non dovete cercare fra coloro che rischiano la vita ogni giorno,

Non dovete cercare fra la povera gente,altrimenti non li

troverete mai.

Alzate lo sguardo piuttosto. Eccoli,sono lì sulla collina Al riparo da ogni attacco nemico mentre osservano con cinico

distacco la morte dei loro soldati.

Non li vedete ancora?Allora voltatevi e li vedrete affacciati ad un balcone intenti a formulare discorsi , a ripartire ordini e a ricordarvi quanto sia potente e forte la vostra patria.

No,non chiedetemi di adorare questi assassini in divisa, questi boia travestiti da eroi.

Perché non posso credere in qualcuno che combatte le proprie battaglie uccidendo bambini,violentando nazioni e popoli assistendo come uno spettatore da una collina o da un balcone.

No,non mi convertirò al vostro dannato istinto di pecoraggine osannandoli come salvatori.

Credo in un uomo che ha lottato in prima persona senza avere né divise né medaglie,

Credo in uomo che ha combattuto la sua battaglia personale contro l’oppressione senza tenere conto delle bandiere e delle frontiere,

Credo in un uomo che affrontò la morte con dignità,senza ricorrere alla fuga,al travestimento o al suicidio.

Cosa?Si forse avete ragione voi,quell’uomo adesso giace all’Inferno.

Ma se il Paradiso è pieno dei vostri stramaledetti generali sanguinari e prepotenti,

E se l’Inferno è pieno di gente comune morta per la libertà e la giustizia,sarò orgoglioso di bruciare tra le fiamme eterne al fianco di quell’Uomo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Inviateci anche le vostre poesie e articoli saremo lieti di pubblicarli. L'indirizzo e-mail è sempre lo stesso.

 

 

 

 

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Uriel