Articolo tratto da www.rivistaonline.com

Bufera in Rai: Lucia Annunziata si dimette

di Stefano Milani
04/05/2004
 

Lucia Annunziata sbatte la porta e se ne va. Sono da poco passate le 15 quando la presidente Rai annuncia a Milano le sue dimissioni. “Mi dimetto - spiega in una conferenza stampa - per sottolineare che i limiti del pluralismo sono stati superati e che questo Consiglio opera in condizioni di illegittimità”. A provocare le improvvise (ma non troppo) dimissioni sarebbero state “una serie di nomine chiave per la gestione dell’azienda” proposte dal direttore generale al Consiglio “con meno di tre ore di preavviso” e che l’Annunziata non avrebbe affatto gradito. “Nel Cda si suppone che siano rappresentate tutte le forze politiche del Parlamento - ha aggiunto la presidente dimissionaria -. Con la mia dipartita c’è almeno metà del Parlamento e metà della volontà delle istituzioni che non sono più rappresentate”.

Lucia Annunziata ricopre la carica di presidente della Rai dal 13 marzo 2003. La sua nomina fu fatta con l’esplicito mandato di svolgere un ruolo di “garanzia” per il servizio pubblico radiotelevisivo. Col passare del tempo i rapporti con il Direttore Generale Flavio Cattaneo sono peggiorati notevolmente, al punto che la rottura definitiva sembrava dovesse arrivare da un momento all’altro. Solo per citarne alcune delle diatribe tra i due massimi dirigenti Rai: 30 aprile 2003, Bruno Vespa decide di dedicare una puntata del suo Porta a Porta a Cesare Previti. L’Annunziata protesta, ma Cattaneo dà ugualmente il via libera alla trasmissione. 9 maggio 2003, violento scontro dialettico tra i due dopo che Cattaneo ordina di ispezionare la redazione del Tg3, rea di aver mandato in onda un servizio sul processo Sme, non gradita al premier Berlusconi. 22 novembre 2003, esplode il caso Raiot e l’Annunziata denuncia: “Una cosa è il rispetto delle regole, un’altra la censura”. Il programma della Guzzanti verrà definitivamente sospeso il 9 dicembre. 5 gennaio 2004, questa volta a saltare è una puntata dell’Elmo di Scipio di Enrico Deaglio con un’intervista al direttore dell’Economist Bill Emmott, critico nei confronti del premier. Per l’Annunziata, Cattaneo vuole mettere sotto controllo il programma, il dg replica spiegando che si è preoccupato solo di garantire il pluralismo. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è il caso dell’intervista al pluriomicida Bilancia concessa a Domenica in il 26 aprile 2004 e criticata dal dg non per i contenuti, bensì per l’orario di messa in onda. L’Annunziata parla di “schifo”, di “sintomo di gravi disfunzioni aziendali” e lascia il palazzo di viale Mazzini, dopo l’ennesimo incontro-scontro con Cattaneo.

L’eco dell’addio al vertice della Rai scuote l’intero mondo politico. Al fianco dell’ex presidente si schiera compatto tutto il centrosinistra. “Di fronte all’arroganza della maggioranza di governo, Lucia Annunziata ha fatto un gesto di grande dignità e responsabilità, nell’interesse del servizio pubblico” dice il leader della Margherita Francesco Rutelli. Dai Ds arriva il commento di Fassino: “Annunziata ha fatto l’unico atto che era possibile e necessario di fronte alla decisione della maggioranza di centrodestra di occupare la Rai e di mettere le mani sul servizio pubblico con delle nomine che sono del tutto ingiustificate”. Di opposta opinione la maggioranza di governo che reputa il gesto dell’Annunziata una “bella mossa elettorale”. Per il vice-premier Fini infatti “le motivazioni delle dimissioni sono ridicole e parlare di mancanza di pluralismo è un’autentica sciocchezza. Il Cda vada avanti senza di lei”. Più cauto il segretario del Cdu Follini che dichiara: “Con tutti i problemi che abbiamo e ad un mese dalle europee, non c’era bisogno né di dimissioni tutte politiche né di tante nuove nomine”.

Intanto il Consiglio di Amministrazione della Rai presieduto dal Consigliere Francesco Alberoni, si è riunito ugualmente, e ha approvato una serie di nomine in applicazione del nuovo assetto organizzativo dell’azienda di viale Mazzini. Tra le novità più importanti la nomina di vicedirettore ad personam di Raiuno a Gigi Marzullo e la direzione di Raidue a Massimo Ferrario, che sostituisce Antonio Marano.

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