Nascita e infanzia

02-02-03

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Nascita e Infanzia di Sai Baba

Da "Sai Baba. L'Uomo Santo e lo Psichiatra", di Dr. Samuel Sandweiss, M.D. (pp. 94-96)

Sai Baba nacque a Puttaparthi, uno sperduto villaggio dell'India meridionale, il 23 novembre 1926 e dalla famiglia prese il nome di Satyanarayana Raju. Gli abitanti del villaggio parlano di "miracoli" avvenuti in casa della sua famiglia poco prima della sua nascita. Si racconta di strumenti musicali che si misero a suonare senza intervento di mano umana. Un altro incidente singolare sembra essersi verificato poco dopo la nascita del bambino. Qualcuno parve notare un movimento sospetto tra le coperte che avvolgevano il piccolo e fu svelto a toglierlo dalla culla. Sotto alle coperte giaceva un cobra, il serpe dal morso che non perdona e ora inspiegabilmente inoffensivo. (Sia o no una coincidenza il cobra è il simbolo di Shiva, che fa parte della Trinità sacra dell'Induismo).

Sin dalla più tenera infanzia Satya mostrò una natura particolarmente sensibile ed atteggiamenti non comuni ai suoi coetanei. Sebbene la sua famiglia si nutrisse di carne, egli restò vegetariano perché aborriva il pensiero di uccidere animali. Dimostrava una rara spontaneità a corrispondere ai bisogni di tutti nel villaggio, dedicandosi al lavoro con abnegazione, portando sovente a casa dei mendicanti da rifocillare - sebbene i genitori non mancassero di rimproverarlo per questa innata generosità che, ai loro occhi, rasentava la dabbenaggine. I suoi compagni lo chiamavano "guru" e lo scortavano sino a scuola cantando inni di devozione, affascinati e divertiti dalla sua abilità nel trarre dolci e balocchi da un sacco apparentemente vuoto.

La sua vita trascorreva senza scosse allorché si verificò un misterioso incidente, nel giorno del suo tredicesimo compleanno. Mentre giocava all'aperto fu visto sobbalzare di scatto lanciando un urlo e tenendosi il piede sinistro con entrambe le mani. la sua famiglia temette che fosse stato morso da uno scorpione e che non ne sarebbe uscito vivo. Ma quella notte il ragazzo dormì senza lasciar trasparire la pur minima sofferenza. poi, ventiquattr'ore più tardi cadde in stato di incoscienza e vi rimase per un giorno intero. Quando si risvegliò, il suo comportamento appariva strano, alternando periodi di incoscienza a stati di apparente trance. Si mise a cantare delle nenie e a citare lunghi brani di poesie e dottrine filosofiche in Sanscrito.

A tratti si irrigidiva in tutte le membra e pareva librarsi dal corpo, perso in descrizioni di posti lontani e di persone che, secondo i suoi genitori, non avrebbe mai potuto vedere o avvicinare. Ridendo e piangendo, concettualizzava dottrine religiose sconosciute e indecifrabili. Si cominciò allora a temere che fosse posseduto da spiriti maligni.

Per il giovane Satya fu l'inizio di un periodo di torture, poiché i genitori decisero di farlo esorcizzare e si diedero a vagabondare con il ragazzo per ogni parte del Paese. Uno tra i più temuti e famosi esorcisti assunse il compito di cacciare il demonio come una sfida: fu così che rasò i capelli di Baba e gli incise tre croci sul cranio, indi versò del composto caustico sulla ferita e negli occhi. Alla fine, non potendo sopportare oltre questa tortura, i genitori decisero fosse giunto il momento di desistere, sebbene il figliolo non potesse dirsi guarito.

In seguito Baba affermò che questi fatti stavano a dimostrare come egli fosse in grado di trascendere il piacere e il dolore. Satya Sai Baba non avrebbe potuto trarre le sue origini da un morso di scorpione e, se mai lo fosse, allora gli scorpioni sarebbero divenuti in tutto degni della più alta venerazione.

Due mesi dopo il supposto morso, ne3l maggio 1940, il padre di Satya scorse una folla che si radunava attorno al ragazzo. Sembrava che egli materializzasse dolci e frutta dal nulla e molti dei presenti si prostravano acclamandolo come un'incarnazione di Dio. Per un uomo già confuso e frustrato dallo strano comportamento del figlio, trovarsi ora al cospetto della sua destrezza di mano o peggio di poteri magici, fu insostenibile: "Chi sei... chi sei?" chiese con rabbia.

In tono pacato ma fermo, il ragazzo rispose: Sono Sai Baba. Poi si diede a raccontare come avesse scelto quella particolare famiglia per la sua incarnazione, in ossequio alle preghiere di un antenato devoto e saggio. Egli era, disse, la reincarnazione di un uomo santo Musulmano poco noto ma assai rispettato, chiamato Sai Baba di Shirdi, il quale vestiva come un Musulmano ma si copriva il capo di cenere come un Indù. Il Sai Baba originale era morto otto anni prima che Satya nascesse - esattamente il lasso di tempo che sarebbe intercorso prima della sua reincarnazione, com'egli aveva preconizzato ai devoti.

Per quanto singolare e affascinante potesse mostrarsi, molti nel villaggio stentavano ad accettare questo ragazzo come l'effettiva reincarnazione di un uomo considerato santo dai suoi seguaci. Il giovane Satya Narayana rappresentava un mistero indecifrabile. Quindi, un paio di mesi più tardi, un gruppo di abitanti del villaggio gli si avvicinarono ponendogli una domanda che era al tempo stesso un'implorazione, "Mostraci un segno!"

Con un gesto rapido e inatteso, Satya gettò a terra un fascio di fiori di gelsomino. Si racconta che, spargendosi al suolo, i fiori si disponessero in modo da riprodurre chiaramente la scritta "Sai baba" in Telegu, lingua ufficiale del villaggio.

Trascorso un certo tempo Satya Sai Baba annunciò in famiglia di non poter più oltre appartener loro; doveva partire perché così comandavano i suoi devoti. lasciò la scuola nell'ottobre del suo tredicesimo anno e cominciò a radunare seguaci. Costoro crebbero di numero sino a che si rese necessario formare un ashram, ove molti potessero vivere col loro guru e altri, che cercavano la sua guida spirituale, potessero incontrarsi con lui. La costruzione di Prasanthi Nilayam (Dimora di Pace Eterna) prosegue tutt'ora nell'intento di ospitare i devoti di Baba che vi affluiscono in numero sempre crescente. Sia qui che a Brindavan, sua residenza estiva, Baba riceve migliaia di persone provenienti da ogni parte dell'India e del mondo.

 

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Ultimo aggiornamento: 16-01-03