Il servizio militare

 

Non sono assolutamente d'accordo con l'avvenuta abolizione dell'obbligatorietà del servizio militare in Italia.

 

Gli Stati occidentali, in primis l'Italia, stanno perdendo fra i propri cittadini il senso civico, il dovere verso la Patria, la coscienza di vivere in uno Stato di Diritto. Il tutto in nome del benessere e della ignorante sicurezza di un vivere sereno ed egoista. Tale recente legge contribuisce a rafforzare questo perverso trend.

 

La disorganizzazione dell'apparato militare, la carenza di fondi, la decrescente utilità di enormi reparti di fanteria, non giustificano l'abolizione di un servizio dovuto allo Stato di alto valore civico.

 

Ritengo che ogni cittadino maggiorenne - e quindi si presume capace di intendere e di volere - nel richiedere la conferma della propria cittadinanza ad uno Stato, debba mostrare alla collettività la propria intenzione a servire la Patria per difendere quei valori che condivide giurando fedeltà alla Costituzione.

 

Chi si rifiuta di servire lo Stato rinnega la Costituzione e quindi non può essere cittadino.

 

Operativamente il servizio deve avere un elevato significato morale-civile, essere effettivamente utile alla collettività ed insegnare-educare il giovane. Per questo è necessaria una certa elasticità organizzativa nel suo svolgimento:

1) Tutti i giovani maggiorenni devono prestare servizio allo Stato per acquisire la cittadinanza.

2) Tutti significa sia maschi che femmine.

3) Il servizio non deve intralciare il percorso di studio del giovane capace, quindi deve essere rimandato per gli studenti con profitto.

4) La durata deve essere ridotta a 2-4 mesi così da non "rubare" troppo spazio alla breve vita della persona e non ostacolare eccessivamente la ricerca del lavoro.

5) Il servizio deve essere intenso, lontano dalla famiglia e dall'ambiente d'origine.

6) Il giovane deve poter scegliere, secondo le proprie preferenze e capacità, se intraprendere un percorso militare o civile.

7) Qualunque sia il campo operativo il giovane deve essere utile a qualcuno, e apprendere un'attività che potrà servire anche in caso di guerra o necessità dello Stato.

8) In tale periodo il giovane deve essere educato all'autonomia, alla vita di gruppo, ai valori e alle leggi dello Stato.

9) Il servizio termina con un esame sui principi di diritto pubblico e sulle fondamentali leggi del vivere civile, nonché sulla disciplina nella quale si è operato durante il servizio.

10) Periodicamente - ad esempio ogni cinque anni - fino all'età pensionabile, tutti dovranno effettuare un corso di aggiornamento obbligatorio sulla disciplina imparata nel servizio.

11) I volontari capaci saranno selezionati per far parte del Team d'élite dei reparti militari, veri esperti del settore operativamente impegnati.

12) L'esonero dal servizio deve essere previsto solo in casi di gravissima infermità fisica o mentale; il rinvio, oltre che per motivi di studio, deve essere consentito per giustificate condizioni familiari difficoltose alle quali lo Stato deve fornire sostegno temporaneo al fine di consentire al giovane lo svolgimento del servizio.

 

Naturalmente questi sono i principi fondamentali.

 

Piccola conclusiva nota personale: io non ho fatto né il servizio militare né il servizio civile per problemi fisici. Ho provato a risparmiare un anno della  mia vita e mi è andata bene (anche perché il problema fisico esiste veramente), ma sono indignato dello scarto perché mi ritengo una persona perfettamente in grado di portare il mio contributo alla crescita della collettività.

 

12/11/2001 - R.R.