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  A metà febbraio del 1941 Don Giuseppe Semprini per tutti Don Pippo diventa cappellano della parrocchia di San Gaudenzo.

Subito dal suo insediamento anche se sono anni segnati dalla guerra e dai bombardamenti che colpirono gravemente la chiesa stessa Don Pippo si rivela amico dei ragazzi spendendo principalmente il suo ministero per la loro formazione interiore di una vita cristiana..

La chiesa anche se diroccata diviene il punto di riferimento di tanti giovani e ragazzi attratti dalla esuberanza di questo prete dinamico.

E’ un fervore di iniziative: lo sgombro delle macerie, la costruzione delle panche, il teatrino e corse in bicicletta.

Nasce il motto SANGES = San Gaudenzo Escursionista e con questo il calcio.

Quante partite vinte, quanti trofei! Negli anni dal 1948 al 1950 la SANGES aveva tante squadre di calcio, la prima era imbattibile, e una “grinta” ricordata ancora oggi.

Nel 1951 Don Pippo viene nominato parroco di San Gaudenzo ed inizia un processo di ricostruzione della chiesa sia strutturale che pastorale della comunità, partendo dai ragazzi fino alle famiglie.

La parrocchia diviene così il cuore della gente del borgo Sant’Andrea.

Nel frattempo arriva in parrocchia un altro sacerdote, Don Edmondo, cugino di Don Pippo, che aveva lo sport nel sangue e non perdeva occasione per giocare la sua partita a pallone nel prato della fiera.

Don Edmondo ha attuato una autentica pastorale dello sport, e la SANGES intitolandogli il campo da calcio dei Casetti, ha inteso riproporre ai giovani il binomio fede-sport, per una autentica maturazione umana e cristiana.

La ricostruzione del borgo si espande, le aree prima agricole o come il Prato della Fiera destinate a campo di gioco si trasformano in aree residenziali e Don Pippo nei primi degli anni ’70 ha due intuizioni pastorali: l’istituzione delle contrade e il campo.

In particolare il campo SANGES ora campo Don Pippo in località Casetti in Via Santa Cristina, una follia pagata dallo stesso con le cambiali e poi donata alla parrocchia.

Quando il vecchio campo della fiera, che era il polmone sportivo della parrocchia, fu lottizzato, Don Pippo pensò subito a dare ai giovani un nuovo luogo di incontro, non solo sportivo, ma conviviale e formativo.

Acquistò un ampio lotto di terreno agricolo in località Casetti e pian piano, con grandi sacrifici, lo attrezzò di campi sportivi, servizi igienici, tendoni, cucina e soprattutto un altare con un grande crocifisso a significare l’idea centrale di quella struttura: il campo SANGES.

Don Pippo diceva, rivolto al carcere mandamentale, che sorge proprio di fronte al campo SANGES:

“ho fatto questa struttura perché non voglio che i giovani vadano a finire là”.

Il campo nato dall’amore per i bambini e i ragazzi, capace di rispondere all’esigenza di accogliere le persone in quanto tali e senza volere nulla in cambio.

“Grinta sì, violenza nò”. Questo è lo slogan che Don Pippo ha ripetuto per più di quindici anni ai baby calciatori del tradizionale Torneo delle Vie che si svolgeva da maggio a settembre di ogni anno, dal 1972. Allora c’era solo il campetto piccolo agibile. Intorno ad esso tutto era da definire: dagli spogliatoi al bar, dalla cappellina al campo grande che verrà chiamato “Don Edmondo” solo il 2 luglio 1978 con la prima partita fra vecchie glorie della SANGES, partita che si ripete da allora ogni anno, oggi in concomitanza con la festa della SANGES.

Nel 1976 viene costituita la “POLISPORTIVA SANGES”, associazione che non ha fini di lucro ma lo scopo di propagandare, promuovere e realizzare ogni forma di esercizio sportivo in ambiente cristiano operando principalmente nell’ambito delle attività pastorali della Comunità Parrocchiale di San Gaudenzo di Rimini.

Il gruppo di persone, soci fondatori della POLISPORTIVA SANGES sono:

Amati Giorgiok Amati Luigi, Amoruso Vittorio, Babbi Gioacchino, Capannini Domenico, Casadei Gianfranco, Clementoni Luigi, Maggioli Giovanni, Magnani Piergiorgio, Marchioni Giancarlo, Mazzotti Pio, Metalli Giuseppe, Paolucci Gaetano, Parma Giorgio, Pesaresi Agostino, Pini Alberto, Rossi Renato, Semprini Don Giuseppe, Taddei Domenico

Questi sono i ragazzi di allora, diventati genitori, che con il lavoro manuale hanno realizzato tutte le opere al Campo Don Pippo per fare si che i figli crescessero nello spirito della SANGES.

La SANGES nel maggio 2003, a Roma, in presenza dei vertici della F.I.G.C. a mano del presidente Carraro è stata insignita con diploma di benemerenza e medaglia d’oro quale società affiliata da più di 50 anni (1952 la prima affiliazione). Nel dicembre dello stesso anno ha ricevuto il discobolo d’oro a Santa Maria degli Angeli (Assisi) a mano del presidente nazionale del C.S.I. quale società affiliata da oltre 35 anni. I premi sono stati ritirati dal presidente Pio Mazzotti e dal responsabile della sezione calcio Guido Pellegrini.

 
       
   
     

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