LE CHIESE

SANTUARIO DI S. MARIA DEL SOCCORSO
(Scalzati fraz. Casole Bruzio).
 
 
Il monastero di S. Maria del Soccorso in Scalzati fu fondato nel 1525 dal priore dell’Abbazia Florense di S. Giovanni in Fiore Francesco Notarianni di Casole Bruzio. Questo con  alcuni frati, a causa dell’abate di Fiore, Salvatore Rota, si trasferirono a Scalzati, dove con molta probabilità esisteva già una piccola fondazione Basiliana abbandonata dai monaci, e che il Notarianni conosceva essendo nativo della zona.
Francesco Notarianni ne divento’ primo Abate, che seppe governare il monastero mantenendo integra la fedeltà e il fervore all’osservanza dettata dall’Abate Gioacchino da Celico fondatore dei Florensi nel 1189.
L’Abate Notarianni mori in concetto di santità e il monastero  continuò come cellula florense fino al 1570 epoca in cui tutti i monasteri florensi vennero assorbiti dall’Ordine Cistercense da cui avevano preso origine. Il Monastero di Scalzati fu un centro di forte spiritualità, infatti, si tenevano in esso conferenze settimanali di teologia e di morale, frequentate dai parroci e dai sacerdoti di tutta la fascia presilana, inoltre, il monastero era residenza estiva degli Arcivescovi di Cosenza e dei convittori del Seminario Diocesano.
Diede lustro al monastero l’Abate Francesco Longo, nativo di Scalzati, che divenne Abate di Fontelaurato nel 1633 e di S. Maria di Scalzati nel 1642 e contemporaneamente Provinciale dei Cistercensi di Calabria.
Il monastero fu soppresso nel 1808 dagli occupanti francesi, che portarono morte, rovina e distruzione ad una civiltà costruita nell’arco di molti secoli. Quello che oggi rimane del monastero è la Chiesa di S. Maria del Soccorso, restaurata dalla generosità degli scalzatesi nel 1995, ridotta in precedenza dall’usura del tempo e dall’incuria quasi a rudere, oggi rivive l’antico splendore. La chiesa originariamente  in stile monastico florense, nel sec. XVIII fu coperta da stucchi barocchi. L’unica navata termina nel presbiterio dove sull’altare maggiore troneggia la statua della Madonna del Soccorso in atto di difendere un’anima, scacciando il demonio con un randello, nel secolo scorso l’ignoranza rese priva la statua dell’immagine del demonio che era accovacciato ai piedi della Madonna, rendendola mutila e senza significato. Di particolare importanza sono i quadri settecenteschi  che si conservano in chiesa, opere del monaco cistercense Luigi Velpi, rappresentanti: S. Bernardo che contempla in estasi la Vergine Maria; La Madonna del Carmine; S. Michele Arcangelo; S. Agostino che contempla in estasi S. Giuseppe. Di bella fattura sono le statue lignee di S. Lucia, S. Pasquale e del Sacro Cuore di Gesù. Di notevole pregio è il Crocifisso ligneo cinquecentesco. Opere in pietra sono il portale centrale della chiesa scolpito in conci di tufo e il fonte battesimale in tufo a forma ottagonale, proveniente con ogni probabilità dall’antica parrocchiale di Scalzati dedicata a S. Pietro. Secondo un racconto caro al popolo,  Scalzati fu salvato miracolosamente dalla Madonna e da S. Pasquale da una scellerato che voleva avvelenare la fonte d’acqua chiamata “fontana vecchia”, che serviva da approvvigionamento a tutto il paese.
Esterno chiesa Statua S. Maria del Soccorso Statua S. Lucia Antichissimo crocifisso Inizio processione Madonna di Fatima Altare maggiore

Clicca sulle foto per ingrandirle.

BACHECA SANTUARIO.

Chiesa S. Leonardo Chiesa S. Pietro