La revisione di un testo occupa tempo, molto tempo.
La revisione non è, di norma, un'attività divertente.

Ormai l'avete capito. Il computer aiuta (molto) a migliorare la confezione dei prodotti scolastici, e non solo quelli linguistici. Ma il suo punto forte, quello che dovrebbe interessare maggiormente noi insegnanti, è nella qualità dei processi che riesce a facilitare.
Cose interessanti capitano quando i bambini utilizzano la videoscrittura a scuola : si può scrivere in coppia, per esempio, si può "lavorare" il testo in tempi più distesi.
Cose interessanti capitano quando gli insegnanti trovano spazi, tempi e mezzi per organizzare processi (e gruppi) di lavoro con obiettivi concreti, utili per la comunità scolastica.

L'ultima volta abbiamo parlato di manifesti a scuola come mezzi per la comunicazione-pubblicazione, con una prevalente funzione informativa.
Ma possiamo pensare anche a un altro tipo di manifesto, con obiettivi differenti e differenti processi di lavoro, un manifesto che abbia soprattutto funzione regolativa e organizzativa all'interno dell'aula. Chiamiamolo "
Manifesto-Decalogo".
Quali le sue funzioni ?
In ogni classe ci sono dei momenti e delle attività il cui funzionamento va organizzato con precisione, in cui agli alunni vengono richiesti comportamenti ordinati e funzionali :

  • il servizio biblioteca,
  • la ricreazione e la mensa,
  • le entrate e le uscite dall'aula,
  • l'utilizzo di materiali (pennelli e vernici, registratore, ...)
  • la partecipazione a spettacoli e assemblee e così via.
Ognuna di queste situazioni richiede l'osservanza di un minimo di procedure, procedure che, prima di essere applicate, devono essere pensate, organizzate e sperimentate.
Inoltre, queste richiedono sempre una struttura sequenziale e delle possibili varianti (se...., allora....). La loro preparazione, in sostanza, è un esercizio fondamentale del pensiero logico. Spesso queste regole sono decise dall'insegnante e in seguito comunicate oralmente agli alunni.
Ma non è detto che questa debba essere l'unica modalità possibile.

La proposta

Costituire dei gruppi di lavoro per "l'organizzazione delle regole", con il compito di formalizzare e pubblicare (inteso come "rendere pubblico") indicazioni, consigli e/o direttive che riguardino specifici argomenti.
Naturalmente, gli elementi fondamentali di norme e procedure saranno stabiliti prima, dall'insegnante oppure collegialmente dall'intera classe. "Il gruppo delle regole" avrebbe il compito di stendere i testi, entrando nel particolare, e di allestire in seguito un manifesto-decalogo, con l'insieme della "normativa".
Cosa potrebbe succedere, a questo punto ? che gli alunni discutono, elaborano, realizzano le prime bozze al computer, le mostrano in giro e le modificano. Alla fine, ottenuto il consenso (nostro o dei compagni), stampano la copia finale. Ma il loro compito non è finito con la stampa del manifesto !
Il decalogo deve essere ancora sperimentato con il test più importante, quello del funzionamento effettivo.
Ci sarà bisogno, quindi, di un periodo di prova, in cui il gruppo di lavoro tiene d'occhio l'applicazione delle regole, i problemi che possono verificarsi nella pratica : cosa funziona ? cosa
non sta funzionando ? quale particolare non è stato previsto ?
Questa attività di laboratorio, di revisione continua, di apprendimento per prove ed errori, è un elemento che la scuola "vera" dovrebbe riuscire a valorizzare.
Alla fine del processo di "raffinazione" il manifesto viene stampato definitivamente, in uno
spazio che lo valorizzi (una bacheca, una cornice, ...) e ne permetta una facile lettura.

Ancora due considerazioni

  1. sarebbe preferibile (e il computer lo consente) mantenere una traccia "storica" delle varie elaborazioni di ogni manifesto. Basterebbe conservare in una cartellina le stampe che via via vengono fatte. Così, dopo, c'è l'opportunità di riflettere insieme sull'intero processo di produzione. In questo modo, inoltre, i successivi gruppi di lavoro non sono costretti a cominciare sempre da capo, ma possono utilizzare i materiali e l'esperienza accumulati dai loro compagni.
  2. Una volta che un corpus di regole è stato fissato in un manifesto, i formati e le collocazioni possono differenziarsi con facilità. Il regolamento della biblioteca, per esempio, può diventare tascabile stampato nel diario scolastico. Come funziona un'assemblea di classe interessa anche i genitori, e potrebbero leggerlo nel giornalino della scuola.

Che c'entra la videoscrittura in tutto questo ?
Può essere d'aiuto. Non è un elemento indispensabile.
Luca Vitali

La vita scolastica - 1 dicembre 1996,  n.7