LA STORIA DI UN GIOVANE BUDDISTA

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Poco prima della seconda guerra mondiale, un giovane monaco buddista di nome Tai Tao-Tang giunse in cima alla montagna che vi è vicino alla ferrovia Hong kong-Canton.

Questo giovane non aveva mai conosciuto il rifugio di una vita familiare. Egli nacque in un giorno nefasto e i sacerdoti avevano annunciato ai suoi genitori che gli sarebbero successe delle cose terribili. I demoni sarebbero stati i padroni di questo bambino e si sarebbero vendicati su coloro che avrebbero vissuto vicino a lui. C’è dunque da stupirsi se dopo la sua nascita, la madre di questo bambino ha preso suo figlio per portarlo in un campo di riso, di fronte al villaggio per farlo morire?

Ma la vecchia nonna, non potendo sopportare l’idea di questo bambino abbandonato, lo prese di nascosto e lo portò a casa sua.

Tuttavia, vivendo ella stessa nel terrore dei demoni, finì per portare il bambino in un tempio e lo affidò ad un vecchio monaco buddista.

Egli fece di lui il suo figlio adottivo e il suo destino fu quindi quello di diventare un sacerdote buddista.

La fredda magnificenza di un tempio buddista, con i suoi angoli crepuscolari, le sue immagini dorate di dei con il grosso ventre e con il sorriso che sembrano esprimere sempre serenità, le orribili facce smorfiose rappresentanti gli spiriti malvagi e le evocazioni simboliche delle forze caotiche che modellano la vita sulla terra, non è certo un quadro adatto ad un ragazzo dotato di una forte immaginazione.

Il futuro sacerdote aspirava a liberarsi da una costrizione così penosa e dall’angoscia costante che lo inseguiva ad ogni passo.

Un giorno egli si unì ad un corteo di pellegrini e così arrivò alla montagna “Tao Fong Shan”.

Su questa montagna vivevano alcuni ex-monaci buddisti ed ex taoisti provenienti da diverse regioni dell’Asia, insieme ad un ex sacerdote lama del Tibet, tutti convertiti a Gesù Cristo vivente.

Essi si guadagnavano da vivere con piccoli lavori. I pellegrini che si trovavano di passaggio su questa montagna si potevano fermare per qualche giorno o mese.

Come prima si trovavano insieme per meditare sulla saggezza di Budda, adesso essi si immergevano nella Parola dell’Amore di Dio incarnata in Gesu’ Cristo.

E’ qui che giunse un giorno anche il giovane Tai Tao-Tang e vi incontrò Gesù Cristo.

Le ombre della sua anima svanirono, la paura si dissipò. Era finalmente diventato libero, e per la prima volta nella sua vita egli conobbe la gioia.

Si mise a leggere instancabilmente il Nuovo Testamento ed apprese che l’ultima parola in questo mondo NON APPARTIENE AI DEMONI, AGLI IDOLI E AI LORO SACERDOTI, MA A GESU’ CRISTO !

“Quando mi sveglio la mattina, non ho più paura, poiché Gesù è con me e porta il mio peso”. Questa fu la scoperta liberatrice e la confessione gioiosa di Tao-Tang.

Durante la guerra, quando le truppe giapponesi occuparono Canton e Hong-Kong, il giovane cristiano emigrò fino a Tchon-K’ing, nel Nord-Ovest, studiò in una scuola biblica e cooperò con una chiesa evangelica.

Fino a qualche anno fa era ancora in vita ed era divenuto egli stesso un pastore cristiano con una sua piccola chiesa. Il suo motto era il seguente: “Ho fiducia in Gesù, poiché la Sua potenza si manifesta nella mia debolezza” (2 Epistola di Paolo ai Corinzi, cap. 12, verso 9).

(Tratto da “Quando Egli venne a cercarmi” di P.G. Moller)