E già, sembrava una mattina come tutte le altre...
...e proprio per questo nell'allora IV Scientifico A il casin... pardòn, la confusione regnava sovrana.
Molti di noi ormai andavano a scuola come si va ad una festa o ad una riunione tra amici, con l'unico intento, peraltro dichiarato, di divertirsi alle spalle dei poveri e malcapitati insegnanti...
La mitica Dudu, allora professoressa di Italiano e Storia, era per carattere e per giovinezza la naturale vittima predestinata delle nostre più meravigliose carognate.
Quel giorno effettivamente il casino (beh, è il termine tecnico esatto) era maggiore del solito, il che vuol dire che al duomo di Milano si chiedevano cosa fossero quei continui latrati...
Le finte interrogazioni ai lati della cattedra erano cominciate da poco, così tutti avevano iniziato a farsi i c*z*i propri, chi studiacchiava le materie delle ore successive, chi copiava da Elisa o da Giovanni gli esercizi di matematica o fisica, chi chiacchierava con il compagno seduto dall'altra parte della classe, chi raccontava, nel mitico "angolo della barzelletta" le barzellette del giorno a coloro che volevano ascoltare, disposti attorno al declamatore come in un anfiteatro.
Insomma, la bolgia più totale. Ai successivi e ripetuti richiami della Dudu, come sempre, rispondevamo con piccoli applausi della durata di qualche secondo, che solo l'orecchio più fine avrebbe potuto cogliere alla distanza di 1200 metri.
Ma qualcosa di strano cominciava a sentirsi nell'aria.
Don Santoro, straordinario vice-preside del triennio nonchè nostro amatissimo prof di Filosofia e Religione (ovvero di Cazzeggio & Cazzeggio), passeggiava più nervosamente degli altri giorni sù e giù per il corridoio, affacciandosi spesso agli "oblò" trasparenti presenti sulle porte a vetri della nostra classe, a mo' di monito e di rimprovero. Finchè finalmente, si decideva ad entrare.
- Ragazzini - gridava - guardate che questo è bordello! Il preside è andato sopra al biennio perchè gli pare che i rumori vengano da lì, ma sicuramente adesso verr...
Veniva ovviamente interrotto dal preside che, meno coglione di quanto lui pensasse, aveva celermente individuato la classe del peccato. Il povero preside però non aveva ancora ben capito con chi aveva a che fare e, povera creatura, così ingenuamente esordì nel suo rimprovero:
- Ma è qui la fesdaaaaaa! (Con inconfondibile accendo cadanese!)
Alla inevitabile e fragorosa risata che ne seguì, il preside reagì divenendo ancor più rosso e logicamente incazzato, e gridando ancor più forte disse:
- La voogliamoo smeetteeeeeeereeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!! Professoressa, lei pretenda un po' più di rispettoooooooooo!!!
E sbattendo la porta, che per il principio di azione e reazione ovviamente si riaprì suscitando ulteriormente la nostra mai perduta ilarità, uscì ed andò a bere un paio di whiskyni onde smaltire la collera accumulata.
La povera Dudu, frastornata dal casino ed umiliata dal rimprovero del suddetto don Pablo, si vide costretta a calarsi in un ruolo che non le era proprio, quello della prof acida ed insofferente, e con cipiglio serio ma color magenta in viso, così si pronunciò:
- Voi non avete il minimo rispetto nei miei riguardi! (E gridando, in crescendo...) Voi ve ne fregate altamente! Vi fate soltanto gli affari vostri e ve ne sbattete! (E finalmente...) MA ADESSO BASTAAA! QUELLO CHE E' SUCCESSO OGGI IN QUESTA CLASSE NON DOVRA' ACCADERE MAI PIUUUUUUUUUUUU'!!!!!!!!!!!!!!
Non uno sguardo. Non un gesto. Non una parola.
Come i fratelli gemelli, che sovente riescono a tramettersi vicendevolmente le proprie emozioni. Come due bambini che essendo cresciuti insieme colgono i minimi cambiamenti nel comportamento e nello stato d'animo del fraterno amico, all'unisono e senza alcun accordo noi tutti membri del IV Scientifico A, anno scolastico 1998-99, ci alzammo in piedi, e come un'unica orchestra diretta da un maestro invisibile, o se volete come un grande pubblico alla fine di un'esibizione, demmo vita col battere delle mani al più scrosciante applauso che si sia mai udito a memoria d'uomo, unito ad urletti di gioia, fischi, e ad un grandissimo urlo: BRAAVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!
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