HYPERTEXT MARKUP LANGUAGE
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Due
concetti fondamentali: multimedia e ipertesto
Tra
i diversi aspetti innovativi di World Wide Web, i più notevoli sono
decisamente l'organizzazione ipertestuale e la possibilità di trasmettere
informazioni integralmente multimediali.
In
primo luogo è bene distinguere il concetto di multimedialità
da quello di ipertesto. I due
concetti sono spesso confusi, ma mentre il primo si riferisce agli strumenti
della comunicazione, il secondo riguarda la sfera più complessa
dell'organizzazione dell'informazione.
Con
multimedialità ci si riferisce alla possibilità di utilizzare
contemporaneamente, in uno stesso messaggio comunicativo, più media e più
linguaggi.
I
documenti multimediali sono oggetti informativi complessi e di grande impatto.
Ma più che nella possibilità di integrare in un singolo oggetto diversi
media, il nuovo orizzonte, aperto dalla comunicazione su supporto digitale,
risiede nella possibilità di dare al messaggio una organizzazione molto
diversa da quella a cui siamo abituati da ormai molti secoli. E' in questo
senso che la multimedialità informatica
si intreccia profondamente con gli ipertesti, e con l'interattività.
Vediamo dunque cosa si intende con il concetto di ipertesto.
In
primo luogo, per comprendere cosa sia un ipertesto è opportuno distinguere
tra aspetto logico-astratto, e aspetto pratico-implementativo. Dal punto di
vista logico un ipertesto è un sistema di organizzazione delle informazioni
(testuali, ma non solo) in una struttura non sequenziale, bensì reticolare.
Nella
cultura occidentale, a partire dall'invenzione della scrittura alfabetica, e
in particolare da quella della stampa, l'organizzazione dell'informazione e la
corrispondente fruizione della stessa, è essenzialmente basata su un modello
lineare sequenziale, su cui si può sovrapporre al massimo una struttura
gerarchica. Per capire meglio cosa intendiamo basta pensare ad un libro, il
tipo di documento per eccellenza della modernità: un libro è una sequenza
lineare di testo, eventualmente organizzato come sequenza di capitoli, che a
loro volta possono essere organizzati in sequenze di paragrafi, e così via.
Un
ipertesto invece si basa su un'organizzazione reticolare dell'informazione, ed
è costituito da un insieme di unità informative (i nodi) e da un insieme di
collegamenti (detti nel gergo tecnico link)
che da un blocco permettono di passare ad uno o più altri blocchi.
Le
informazioni, che sono collegate tra loro nella rete, non sono solo documenti
testuali, ma in generale
informazioni veicolate da media differenti (testi, immagini, suoni, video).
L'ipertesto diventa multimediale, e viene definito ipermedia.
Il
lettore non è vincolato dalla sequenza lineare dei contenuti di un certo
documento, ma può muoversi da una unità testuale ad un'altra (o ad un blocco
di informazioni veicolato ad un altro medium) costruendosi ogni volta un
proprio percorso di lettura.
Naturalmente
i vari collegamenti devono essere collegati in punti in cui il riferimento ad
altre informazioni sia semanticamente
rilevante: per un approfondimento, per riferimento tematico, per contiguità
analogica. In caso contrario si rischia di rendere inconsistente l'intera base
informativa, o di far smarrire il lettore in peregrinazioni prive di senso.
Dal
punto di vista dell'implementazione concreta, un ipertesto digitale si
presenta come un documento elettronico in cui alcune porzioni di testo o
immagini presenti sullo schermo, evidenziate attraverso artefici grafici
(icone, colore, tipo e stile del carattere), rappresentano i diversi
collegamenti disponibili nella pagina.
Questi
funzionano come dei "pulsanti" che attivano il collegamento e
consentono di passare, sullo schermo, al documento di destinazione.
L'incontro
tra ipertesto, multimedialità e interattività rappresenta dunque la nuova
frontiera delle tecnologie comunicative. Si tratta di un settore nel quale vi
sono state negli ultimi anni innovazioni di notevole portata.
Il
World Wide Web è una di queste innovazioni: si tratta infatti di un sistema
ipermediale; con la particolarità che i diversi nodi della rete ipertestuale
sono distribuiti sui vari host che costituiscono Internet.
Attivando
un singolo link si può passare a un documento che si trova su un qualsiasi
computer della rete.
Origini ed evoluzione
Cominciamo
richiamando alcune nozioni che abbiamo già introdotto. HTML sta per Hyper
Text Markup Language, ovvero "linguaggio per la marcatura degli
ipertesti": una particolare applicazione di un potente metalinguaggio
orientato alla descrizione di complesse strutture informative, lo Standard
Generalized Markup Language.
HTML
in sostanza è un linguaggio composto d'istruzioni (che definiamo tag o
marcatori) che vanno inserite all'interno del testo da impaginare. Tali
istruzioni informeranno il browser, ad esempio, su quale parte del testo sia
il titolo, quale parte vada interpretata come link ipertestuale, in che punto
della pagina vadano visualizzate le immagini (e quali immagini occorra
visualizzare), e così via. In termini tecnici i marcatori descrivono gli
elementi di cui un documento è composto.
Sia
il testo, sia i marcatori vanno memorizzati nel semplice formato ASCII. Se ad
esempio stiamo utilizzando un qualsiasi word processor (per es. Word Pad) per
creare pagine HTML, dobbiamo ricordarci si salvare il file in modalità
"solo testo", e non nel formato proprietario del word processor
utilizzato. Un documento HTML è dunque un unico file ASCII che include sia il
contenuto che vogliamo far visualizzare al browser, sia le istruzioni HTML
usate per spiegare al programma come visualizzare quel contenuto.
Il
linguaggio HTML descrive la struttura di un documento, ma non ne definisce il
suo aspetto sullo schermo, che dipende invece da una molteplicità di fattori,
quali la piattaforma usata dal client, il browser, la risoluzione dello
schermo.
Non
si devono pertanto progettare pagine sulla base del loro aspetto su un
determinato computer o un determinato browser. Le pagine devono essere
visibili nel maggior numero di browser, dunque ci si deve concentrare nella
realizzazione di contenuti chiari, ben strutturati, facili da leggere e da
comprendere
Sviluppato
per la prima volta nei laboratori del CERN, l'HTML ha subito una veloce
evoluzione. Questa ha determinato il diffondersi di diverse versioni de
linguaggio, che coesistono con una serie di estensioni introdotte
unilateralmente dalle maggiori aziende produttrici di browser, talvolta non
compatibili tra loro. Attualmente la versione ufficiale dello standard è
quella denominata HTML 4.0, e tutti i browser più recenti condividono la
capacità di interpretare in modo coerente la maggior parte delle istruzioni
specificate in questo standard.
Lo
sviluppo di HTML
L'organo
ufficiale del linguaggio HTML è il World
Wide Web Consortium (E3C) , che
è affiliato con Internet Engineering Task Force (IETF). Il W3C ha pubblicato
molte versioni delle specifiche HTML, tra cui HTML 2.0, HTML 3.0, HTML 3.2. e
la più recente HTML 4.0. Nel frattempo , i produttori di browser, come
Netscape e Microsoft, hanno spesso sviluppato delle proprie
"estensioni" HTML al di fuori degli standard in corso e le hanno
incorporate nei loro browser. In alcuni
casi, come il comando <CENTER> di Netscape, queste estensioni sono
diventate lo standard de facto adottato dagli altri produttori di browser.
L'HTML
2.0, che codifica lo stato attuale HTML, dal giugno 1994, è lo standard di
base che tutti i browser, inclusi quelli di testo, dovrebbe supportare L'HTML
2.0 rispecchia la concezione originale HTML ovvero un linguaggio di markup
indipendente dallo strumento per visualizzare la struttura delle informazioni,
invece di specificare esattamente come le pagine devono essere visualizzate.
Nel
mese di maggio 1996, W3C ha rilasciato la bozza di HTML 3.2, che è stata
realizzata per riflettere e standardizzare le soluzioni generalmente
utilizzate. Perciò HTML 3.2 include i comandi HTML 3.0 che sono stati
adottati dagli sviluppatori di browser come Netscape e Microsoft, come pure le
estensioni di HTML più diffuse nel suo Position Statement on HTML.
I
comandi della versione attuale, HTML 4.0, è supportata dai principali
browser.
L'editor
utilizzato
Esistono
essenzialmente due categorie di editor HTML: editor orientati al codice, ed
editor WYSIWYG (What You See Is What You Get, cioè "ciò che vedi è ciò
che ottieni").
Gli
editor "orientati al codice" permettono di evitare la digitazione di
ogni singolo marcatore grazie a pulsanti e menu a tendina. Il testo da
impaginare appare misto alle istruzioni HTML, ed ha perciò un aspetto poco
familiare per il neofita, ma spesso e preferito perché consente un controllo
minuto sul contenuto della pagina. Con simili editor, non v'è dubbio che
programmi di questo tipo facilitino notevolmente la realizzazione di pagine
Web, specialmente per i più esperti.
Grazie
agli editor HTML con modalità WYSIWYG, invece, si potrebbero addirittura
creare pagine HTML senza conoscerne la sintassi. Infatti il codice resta
invisibile all'utente che interviene sul documento come se fosse un normale
testo.
Uno
degli più potenti e completi editor HTML in commercio attualmente è HotDog
della Sausage Software. E' un programma shareware scaricabile dal suo
sito:http://www.sausage.com.
Come i metodi di comunicazione tradizionali, la
scrittura e la progettazione di pagine Web
richiedono una certa dose di pianificazione e di riflessione per evitare
di immettere testo e grafica e di collegare l'uno all'altra in modo confuso.
Inoltre le pagine Web male organizzate risultano
anche difficili da revisionare e da espandere.
Gli elementi sui quali riflettere prima di iniziare a
sviluppare una pagina web di particolare importanza sono:
·
Conoscere
i concetti di presentazione Web, sito Web, pagina Web e home page;
·
Pensare
al tipo di informazioni (contenuti) che si desidera rendere disponibili nel Web;
·
Decidere
gli obiettivi della presentazione;
·
Organizzare
il contenuto in argomenti principali;
·
Creare
una struttura generale per pagine e argomenti.
Innanzi
tutto si deve conoscere un po’ della terminologia che ci si troverà ad
utilizzare. Si deve conoscere il significato dei seguenti termini e il modo in
cui questi si applicano al lavoro che si sta sviluppando per il Web:
Ë
Presentazione
Web;
Ë
Sito Web;
Ë
Pagina
Web;
Ë
Home
page.
Una
pagina Web è formata da una o più pagine Web contenenti testo e grafica,
collegate fra loro in modo logico; tali pagine, prese globalmente, presentano
tutte le informazioni richieste o creano un effetto di completezza.
Ogni
presentazione Web è memorizzata in un sito Web che corrisponde a una macchina
collegata in rete.
Una
pagina Web è un singolo elemento di una presentazione. A differenza delle
pagine cartacee , le pagine Web possono avere qualsiasi lunghezza. L e pagine
Web sono anche chiamate documenti Web. Entrambi i termini fanno riferimento allo
stesso oggetto. Una pagina Web corrisponde a un file su disco che viene fornito
dal server Web remoto e viene formattato dal browser sul sistema locale.
Si
può chiamare home page la pagina Web che viene caricata nel momento in cui vi
avvia il browser oppure quando si sceglie il pulsante "Home" o
"Pagina iniziale" del browser. Ogni browser ha la propria home page
che, normalmente corrisponde al sito presso il quale è stato sviluppato il
browser.
Per
chi pubblica pagine nel Web, il termine "home page" ha un significato
completamento diverso. I questo caso la home page rappresenta la prima pagina o
la pagina di livello superiore di una presentazione Web; in pratica è il punto
di ingresso che conduce alle altre pagine e dunque è la prima pagina che viene
normalmente caricata da un lettore.
Normalmente
la home page contiene una panoramica dei contenuti della presentazione. Se i
contenuti sono sufficientemente compatti,
si può includere il tutto in un'unica pagina e in questo caso la home page e la
presentazione Web saranno in pratica la stessa cosa.
Testa e corpo
Ogni
documento HTML è composto essenzialmente da due parti:
<HTML>
<HEAD>
<TITLE> Titolo del documento</TITLE>
</HEAD>
<BODY>
Testo del documento, immagini, links, ecc.
</BODY>
</HTLM>
Nella “testa” confluiscono tutte le specificazioni primarie per il documento, quelle che forniscono le informazioni immediate e il primo utilizzo per il client e per l’utente al fine di identificare il contenuto del documento.
Soltanto alcuni elementi possono far parte della
testa:
²
<HTML>….</HTML>
Include
l’intero documento.
²
<HEAD>….</HEAD>
Include la parte di intestazione del documento. I comandi che seguono sono tutti inseriti al suo interno.
²
<TITLE>….>/TITLE>
Indica il titolo del documento che viene usato nella finestra di intestazione. Questo è uno dei comandi indispensabili per ogni documento in HTML.
META
Con l’elemento META fornisce
un ulteriore modo di inserire informazioni riguardanti il documento. I browser o
i server utilizzano le informazioni che questo elemento fornisce per
indicizzare, catalogare e identificare meta-informazioni sul documento.
Ö
E’
possibile specificare l’autore del documento in modo che venga utilizzato per
l’indicizzazione della pagina:
<META
HTTP-EQUIV=”Reply-to” CONTENT=”pavan@collegno.to.it (Pavan Paolo)>
Ö
Per
specificare delle parole chiave per l’operatore di indicizzazione delle pagine
da parte dei motori di ricerca.
<META
HTTP-EQUIV=”Keywords” CONTENT=”HTML,Geologia,Java….”>
E’
possibile usare l’attributo NAME al
posto di HTTP-EQUIV per:
ü
Per
specificare il tipo di contenuto della pagina.
<META
NAME=”resources-types” Content=”document”>
ü
Per
inserire una breve descrizione del documento che verrà mostrata assieme al
titolo del documento.
<META
NAME=”description” Content=”inserire una descrizione del documento”>
ü
Per
specificare il contenuto (temi) della
pagina.
<META
NAME=”Keywords” CONTENT=”HTML,Geologia,Java….”>
ü
Per
specificare il programma che ha generato il documento:
<META
NAME=”GENERATOR” Content=”Microsoft FrontPage 2.0”>