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Per le vacanze di pasqua io e la mia famiglia siamo andati a trovare gli zii in montagna. Subito ad accoglierci viene mia cugina(una figa pazzesca da quando era bambina), fatti accomodare in salotto mia cugina mi prende in disparte e mi invita a vedere la sua camera. i muri sono tappezzati di poster, glielo faccio notare e scommette che il mio fisico non è da meno. Io la invito a controllare personalmente: le sue mani si avvicinano alla mia vita e mi sfila la maglietta in un modo tremendamente sexy, Sara ha qualche difficoltà a togliermi la maglia e perde l'equilibrio e finiamo distesi sul letto. La sua bocca si appoggia sui miei capezzoli e la sua coscia sul mio membro che non può fare a meno di diventare marmoreo; lei se ne accorge e mi fa un cenno che capisco al volo. Mi tolgo la maglietta e i pantaloni, rimango con le mutande gonfie davanti a lei, si siede sul mio cazzo, si toglie la maglietta sotto alla quale non aveva il reggiseno. È lì davanti a me nuda. Scivola fra le mie gambe e inizia a succhiarmi il cazzo, la sua lingua gioca con il mio cazzo, godo in modo spaventoso, le vengo in bocca trattenendo tutta la sborra x la sua figa. La giro, le infilo 4 dita nella figa trapanandola, ulula dal piacere.... e stanca esausta, tutta sudata e con la figa infiammata.... ma vuole ancora di +... lo vuole tutto dentro.. La prendo per la vita e inizio a stantuffarle nella fica con una potenza inaudita, il letto si sposta a causa dei movimenti, ma lei rimane lì sfinita ma lussurieggiante, dopo 20 min di dolore misto piacere le vengo nella figa copiosamente, il rossore è diventato biancore. Mi avvicino alla sua bocca e inizio a baciarla in bocca, le sue mani si dirigono verso le mie palle che stritola violentemente, con le unghie mi graffia la cappella come a vendicarsi del suo dolore precedente. Restiamo tutto il pomeriggio a letto a raccontarci delle nostre esperienze passate e delle nostre sicure scopate in futuro...

           

 

 

 

      

 

           

 

 

E' ormai la fine di giungno e come tutti gli anni io e la mia famiglia ci rechiamo nella nostra casa al mare sulla riviera adriatica, vicino Rimini. Li abita mia cugina Natasha. Lei ha 17 anni come me e da sempre durante l'estate stiamo smpre insieme. Quest'anno, visto che ormai sono grande, sono riuscito a convincere i miei a mandarmi ad abitare da solo nella nostra casa. Un giorno i miei zii, genitori di N. mi hanno invitato a pranzo. Dopo aver mangiato sono riuscito a convincerli a mandare N. con me e farla restare fino al giorno successivo a casa mia. Siamo partiti con la mia moto. Durante il viaggio lei, appena aveva l'occasione sbatteva le sue grosse tette sulla mia schiena ma io non ci facevo troppo caso. Arrivati a casa abbiamo deciso di andarci a fare un bagno al mare. Iniziava ad essere tardi e così abbiamo deciso di ritornare a casa. Mentre saliamo le scale io rimango più dietro e continuo ad ammirare il suo bel culo. Ho due bagni e così ci separiamo, io da una parte, lei dall'altra. Ad un tratto, dopo aver di già iniziato a farmi la doccia sento bussare alla porta. N. mi chiede se può entrare a prendere lo shampoo perchè il suo è finito. La porta è aperta ed io non mi vergogno perchè porto addosso ancora il costume per farlo lavare. L'unico "problema" è che lei è nuda. Io faccio finta di nulla ma il mio cazzo non può, diventa enorme ed il mio costume fatica a reggerlo. Ad un tratto lei mi dice: "Ti ho visto prima mentre mi guardavi il culo... e mi hai molto eccitato" Detto questo entra dentro la doccia e mi sfila il costume. Il mio pene è finalmente libero. Lei mi inizia a baciare e a toccarmi il cazzo. Io le palpo il seno con una mano e con l'altra le tocco la figa. Poi mi ordina di sbatterla al muro e di farmela. Obbedisco. Infilo il mio grosso cazzo nella sua fighetta. Sto per venire, glielo dico. Mi risponde che non fa niente perchè ha preso la pillola anticoncezionale. Già lo sapeva che sarebbe andata così. Sborro nella sua vulva. Mi dice di lasciarne un po' per la sua bocca. Tolgo il mio pene e, dopo averla fatta abbassare glielo metto in bocca. Il mio seme caldo le inonda la bocca e poi cola sul suo seno. La inizio a leccare. Mi chiede poi di sfondarla dietro, non me lo faccio ripetere due volte e la traforo anche dietro. Le maioliche del muro della doccia sono fredde allora decidiamo di farlo sotto l'acqua calda della doccia. Lei è irrefrenabile. Mi dice:"Qui è scomodo, andiamo sul letto." Il mio letto è a una piazza, andiamo in quello dei miei genitori, la butto sul letto e inizio a succhiarle i capezzoli ormai durissimi. Poi lei mi incomincia a ciucciare il cazzo mettendomi la figa in faccia. è tutta bagnata ed è un piacere leccarla. Mentre con la lingua sfioro il suo sesso le massaggio il culo e infilo due dita nel suo buco. Lei intanto continua il suo pompino. Dopo avermi lubrificato bene il mio membro e io il suo inizio a penetrarla prima piano poi come un forsennato sentivo lei che gemeva come una matta e anche io ero ormai arrivato all'apice del piacere però prima la giro e la metto a pecorina e le faccio sentire tutti i miei 20cm. di potenza del suo splendido culo. Urla di dolore e di piacere io nel sentirla godo ancora di più sento che sto per venire glelo tolgo dal culo e mi faccio spompinare per infine sborrarle in faccia tutto il mio seme bianco. Lei si lecca tutta la faccia e le dita poi ci ricomponiamo e torniamo a fare una splendida doccia familiare.


           

 

 

 

 

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Dovevo accompagnare al mare mia zia, una donna sui 50, impossibilitata ad andarci da sola. Dopo il lungo viaggio, giunti nella casa, che io avrei dovuto occupare solo per il fine settimana, cenammo e, una volta terminato di mangiare, prendemmo possesso delle nostre due stanze. Dopo circa dieci minuti, incominciò un temporale epocale, grazie al quale la zia mi raggiunse nella mia stanza. Mi chiese di poter rimanere ed io naturalmente acconsentii. Visto che il brutto tempo permaneva e l'ora si faceva ormai tardi, la zia mi chiese di poter dormire con me nel letto matrimoniale. Nulla in contrario le dissi, l'unico problema, se non ti formalizzi è che io dormo abitualmente nudo (il che tra l'altro è falso). Le dissi che sarei rimasto sotto le coperte e la consigliai a restare. Lei accettò, andò in bagno e tornò con una vestaglia che evidenziava in qualche modo, date le trasparenze, il seno. Nulla di volgare, ma certo arrapante, al punto che dopo averla osservata con attenzione ebbe luogo un'ovvia erezione. Andai in bagno, spensi la luce, e per evitare di rientrare in stanza col cazzo in tiro mi masturbai pensando al lei. Rientrai e notai che lei era voltata per non vedermi, le augurai la buonanotte e mi affiancai a lei nel letto. La mia idea era quella di svegliarmi la mattina presto e scoprire le coperte in modo da sbandierarle sotto gli occhi ma involontariamente il mio pene, magari in tiro. Così accadde. Quando si svegliò io ero già scoperto e fingevo di dormire. Alzandosi dal letto mi doveva passare davanti per uscire dalla stanza. Finsi di essere svegliato dal suo movimento e la fissai. Lei mi fissò ed io iniziai un'erezione. Era imbarazzata. Io mi toccavo e le dissi di venire a me. Lo fece. Quasi non aveva il coraggio di guararmi. Le tolsi la sottoveste. Le chiesi di farmi una sega e lei con un ritmo dolcissimo cominciò. La guardavo menarmi l'uccello e godevo all'idea. La interruppi. Le sfilai gli slip, la misi alla pecorina e cominciai a penetrarla, tenendole da dietro le tette, ingrossate dall'età. Poco prima di venire estrassi con nonchalance il cazzo e le chiesi di farmi una spagnola, che desideravo da quando ero un ragazzino. Lei lo fece e le sborrai una prima volta tra le tette. Poco dopo ero pronto a riprendere. Mi sdraiai sul letto e la feci venire sopra. Volevo guardare il mio cazzo entrarle e uscirle dalla figa e lei che si dimenava dettando il ritmo. Le chiesi di piegarsi leggermente verso di me al fine di vedere le sue tette ingrandirsi flettendosi. Era una visione estatica. Allora decisi di incularla, propio così le dissi. La girai e la sodomizzai: vedere il mio cazzo entrare e uscire dal suo piccolo buco del culo, mi procurava gioia immensa. Finii, facendomi fare un pompino col mio pene appena estrattole dal culo.

           

 

 

 

 

 

           

 

 

Quella troietta di mia cugina
Era una giornata tranquilla, i miei in giro per compere, una tranquillità assoluta... non immaginavo minimamente quello che stava per accadermi.
Sento suonare alla porta e vado ad aprire... era quella figa di mia cugina Valeria... un mix esplosivo di sesso... labbra carnose, una quarta di tette da sballo e un culetto a dir poco da urto, con quelle sue chiappette che risaltavano dai suoi jeans attillati.
Aveva portato una videocassetta da guardare insieme, un film d'amore mi disse.
Le solite sdolcinatezze pensai io e lei invece mi tranquillizzò dicendomi che valeva la pena vederlo.
Ci siamo fumati una sigaretta insieme (Vale me lo fa venire duro quando fuma...) e poi ci siamo messi a guardare il film.
Ma la sorpresa è stata grande.. il film era sì d'amore, ma uno spinto... era un film porno!!
Lì per lì rimasi imbarazzato, ma cominciai a sciogliermi quando sentii la mano di mia cugina sulla patta dei pantaloni... e li ho capito tutto... voleva scopare la troia... come se il suo ragazzo non la impienasse già abbastanza...
Ad ogni modo non posso negare di aver pensato una marea di volte di possederla selvaggiamente!!
Vale era assatanata... mi aprì la cerniera e cominciò a slinguazzare il mio cazzo scappellato.. ci sa fare la troietta la presi con forza e le tolsi i pantaloni... il suo culo sembrava mi chiamasse.. e io subito lo ascoltai riempendolo tutto del mio bel pezzo di carne... lei gridò di piacere... la stantuffai per 5 minuti di fila palpandole per bene quelle tette splendide... poi volevo continuare a farla godere ma nella fica bella calda e bagnata...Vale venne abbondantemente sulle mie gambe, sentivo i suoi umori colare giù... ormai ero arrivato anche io e la troia lo voleva tutto in bocca...
Riempimi la bocca di sperma mi disse... ah si? eccola accontentata, un mare di sperma l'ha inondata, lei mi ha ripulito il cazzo in fiamme ingoiando quanto più possibile.

 

           

 

 

 

 

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L'altro giorno sono rimasta sorpresa da un piacevole episodio che mi è capitato: mi trovavo da una mia amica e suo figlio ventenne (che conosco fin da bambino), come già avevo notato altre volte, mi guardava in un certo modo, soprattutto le gambe, favorito dalla mia gonna un poco più corta del solito. E confesso che mi sono divertita a lasciarlo guardare... Deve avermi stimolato le fantasie oniriche! Sono sulle scale, sto salendo e dietro di me c'è il ragazzo figlio della mia amica, ma purtroppo indugia. Per fare contento mio marito ho indossato le calze autoreggenti nere e faccio in modo che la mia gonna si alzi per fargliele intravvedere. So che mi sta guardando e mi diverte molto. Arrivati gli dico che ieri, quando ero a casa sua con le gambe accavallate, mi sono fatta prestare qualcosa da sua mamma. Entriamo in casa mia e gli dico che voglio rendere le cose e gli chiedo la cortesia di riportarli alla mamma. Lui accetta, per cui io mi sfilo la giacca, la camicetta e mi faccio scivolare la gonna. Mi guarda stupito, con interesse ma, ancora non riesce a capire fino dove voglio arrivare io. Gli dico che mi ero fatta prestare questi, slacciandomi il reggiseno - vedo che il ragazzo ha un sussulto e si porta una mano sul pene - e poi mi tolgo le mutandine e gliele consegno, ma in quell'attimo lui mi prende la mano e me la porta sul suo pisello, duro sotto i pantaloni e mi dice che mi sono dimenticata anche di salutarlo ieri. Allora a quel punto capisco che non è tanto rincoglionito come pensavo e gli slaccio i pantaloni, gli infilo una mano nelle mutande, gli estraggo il pisello, lo impugno e lo saluto avvicinando la mia bocca, sono sbalordita non ricordavo più quanto poteva essere grosso e duro un bel cazzo giovane. Apro la bocca e glielo afferro tra le labbra. Il ragazzo non fa una piega e apprezza molto volentieri, poi mi alza e mi distende per terra, appoggiata di schiena e mi infila il pisello tra i seni, che io gli schiaccio contro fino a farlo sborrare in faccia a me.... Poi subito dopo con il pisello già pronto mi afferra il seno e mi penetra nella vagina facendomi godere come una matta, mi pompava come un toro non si stancava mai (mio marito viene subito ed è molto moscio), mi gira mi mette a pecorina e mi infilza nel mio ancora sodo culo, non ricordo di aver goduto così tanto dai tempi del liceo. Dopo mezz'ora di continui stantuffamenti lo toglie dal culo e mi schizza tutto il succo in faccio io non nè perdo nemmeno una goccia. Lo saluto, lo ringrazio per la splendida prestazione e lo invito per la prossima volta.

 

           

 

 

 

 

 

           

 

 

Come ogni anno sono in ferie alla casa al mare con mia sorella mio cognato, il mio ragazzo ed una coppia di amici. Il mio ragazzo e gli altri vanno in spiaggia per giocare a beach volley, io rimango in camera a riposare. entra mio cognato con la scusa di chiedermi della crema doposole, io non so perchè comincio a provocarlo lasciando che una tetta mi esca dal reggiseno. Lui mi prende in giro come al solito dandomi ironicamente della porca. A questo punto io scatto dal letto e gli prendo il pene in mano dai boxer, lui colto di sorpesa, si appoggia al muro e sento che in una frazione di secondo il pisello gli diventa duro come il marmo. Gli abbasso il costume e comincio a spompinarlo. Improvvisamente lui mi gira e mi mette alla pecorina, prende la crema doposole e mi riempie i glutei, di colpo mi infila il pene nel culo ed io comincio a godere (non l'ho mai preso lì). A questo punto non capisco più niente, mi scopa in continuazione mettendomi le mani anche nella fica e alla fine mi riempie la faccia e la bocca di sperma. mi sveglio tutta sudata con la saliva che mi esce dalla bocca e con il perizoma tutto bagnato che mi è salito dentro la vagina. Corro a prendere la crema e mi infilo due dita nel buco del culo.

 

 

           

 

 

 

 

 

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 Il mio sogno ha come protagonista Elia, un'amica di mia madre, bona come il pane, con due tette da quinta misura ,un paio di gambe da fotomodella ed un culo che sembra disegnato con il compasso.
Elia è venuta atrovarci di domenica pomeriggio per un caffè, indossa una minigonna nera ed una camicetta bianca di seta, ci sono anche i miei genitori e dopo il caffè si siede sul divano, e accavallando le gambe, non so quanto involontariamente,mi mostra le sue mutande bianche, io che sto seduto di fronte a lei mi arrapo subito.
I miei genitori devono uscire e chiedono a Elia se vuole andare con loro o aspettarli a casa con me. Elia dice che è stanca, il marito è fuori città e li aspetterà con me. Era l'occasione che aspettavo!
Dopo che i miei genitori sono usciti continuo a guardarle le mutande e le cosce e sono sempre più arrapato, tanto che lei se ne accorge. "Smettila" mi dice, io fingo di cadere dalle nuvole e mi siedo accanto a lei, per cinque minuti continuiamo a parlare del più e del meno, poi non resisto più comincio a toccarle le cosce, salendo sempre di più e finalmente arrivo alla mutanda e comincio ad accarezzarle la sua figa pelosa, Elia è eccitata e così ci stendiamo sul divano, io le tolgo le mutandine e comincio a baciarla in bocca, lei si è liberata di tutti i tabù, e prendendo il mio cazzo in mano comincia a farmi una sega.
Le sbottono la camicetta e mi trovo davanti due tette mai viste, le tolgo il reggiseno e comincio a baciargliele, Elia si accorge che sto per venire e si infila il mio cazzo nella sua figa, così cominciamo a scopare con me sopra di lei, e mentre la penetro non lascio mai le sue tette stratosferiche.
Dopo aver raggiunto il primo orgasmo insieme, mi fa riprendere e poi mi dice"Ho sempre notato come guardi le mie tette. Ora ti darò quello che vuoi." Così si mette sopra di me e mi fa una spagnola fantastica e nello stringere il mio cazzo con le sue tette gode da morire. E' qualcosa di straordinario!!! Vorrebbe rivestirsi ma io la prego di farmi un pompino e lei da grande troia quale è non si rifiuta.
Prende ancora il mio cazzo in mano, trattandolo ormai come se fosse un giocattolo, ed incomincia a leccarlo piano piano, quando è ritornato duro, se lo infila in bocca, mi fa venire e si beve tutto il mio sperma. "Ora tu devi accontentare me! Ficcamelo in culo" mi dice e così messasi a pecorina se lo fa infilare dietro.
"Si" urla felice per il dolore che sente, io ormai distrutto crollo. "Bravo! Ci vorrebbe un altro caffè" mi dice.
Poi mi sveglio ed è il solito maledetto sogno!

 

 

           

 

 

 

 

 

 

 

           

 

 

Dopo varie insistenze al telefono sono riuscito a strappare un appuntamento per un aperitivo a una mia collega di un altro ufficio. seduti al bar abbiamo cominciato a parlare soprattutto di lei e della sua vita amorosa non proprio eccezionale. mentre parlava io la guardavo e pensavo che era meravigliosamente sensuale anche dopo l'ufficio: indossava una giacca che copriva una camicetta un pò scollata e si intravedeva la sua pelle morbida e bianca, la gonna dava sapzio a coscie meravigliosamente sexy e quagl'occhi un pò nascosti dagli occhiali emanavano una luce catalizzante e il movimento delle sue labbra, mentre parlava, mi scatenò pensieri eccitanti.
Avevo fisso questo pensiero quando sento che lei mi chiede, un pò indispettita, se le ponevo attenzione oppure no io per tutta risposta le disi ciò che avevo in mente. arrossì un poco e mi sorrise, andammo alle nostre automobili, ci salutammo con un semplice ciao. salito in auto ho cercato invano di farla partire, allora mi sono precipitato da lei chiedendole un passaggio, accettò. <
mi sono seduto e la prima cosa che mi ha colpito era il profumo che la circondava era inebriante, mentre guidava guardavo con avidità morbosa le sue coscie ancor di più scoperte e lei guardandomi mi chiese cosa avevo: io risposi che la sua vicinanza mi estasiava e provavo un trasporto assoluto verso lei e che non sarei riuscito a non toccarla, subito mi diede del matto ma non so come la convinsi a fermarsi la baciai più volte le sue labbra erano morbide e carnose, le misi la mano fra le cosce e toccai la vagina umida e calda. lei mi tolse la mano mi slacciò i pantaloni lo tirò fuori e se lo mise in bocca non riuscivo più a connettere dall'eccitazione. smise di succhiarmelo si tolse le mutandine e disse, dammelo; la penetrai, aveva il fuoco dentro di se. sentivo il mio pene scoppiare e lei che mi diceva: sborrami nella fica, sborrami nella fica.
siamo venuti insieme. mi tolse il pene dalla vagina mentre ancora gocciolava e lo leccò più volte guardandomi negli occhi.

 

 

           

 

 

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