+BIOGRAFIA+

Quando con il punk si diventa grandi. La storia dei Good Charlotte è una triste, lacrimevole vicenda di riscatto attraverso la musica, la loro vita è un romanzo di formazione. L'infanzia dei gemelli Benji e Joel Madden (nati nel 1979) trascorre cupa a Waldorf, nel Maryland, in un contesto famigliare in disfacimento, colmo di difficoltà e problemi. Hanno solo se stessi e la passione per il baseball. Tutto questo, finché non incontrano il punk. L'evento fatidico è il concerto dell'Ill Communication Tour dei Beastie Boys, nel 1995. "Ci ha completamente stravolto la vita", confessa Joel, "Eravamo come invasati. Lì capimmo che quello era il nostro destino". Benji non ha mai toccato una chitarra, Joel non ha mai nemmeno provato a cantare. Coinvolgono i compagni di scuola Paul e Aaron: due settimane dopo il gruppo sta già provando. "Conoscevo solo tre accordi: re, sol e la!", dice Benji sorridendo. Ma bastano. La musica, ispirata dai Clash e dal punk anni Settanta (coniugati in stile Blink 182 e Third Eye Blind), diventa tutto. Vitale, fondamentale. È il 1996, la band cresce, il resto scivola in secondo piano, ogni settimana i quattro suonano dal vivo e anche se il pubblico è risicato, non importa. I Good Charlotte inseguono un sogno, non sanno nulla del feroce mondo della musica, non conoscono ancora i meccanismi che lo regolano. Registrano il primo demo, scrivono le loro biografie e con animo virginale spediscono il tutto a una serie di case discografiche. Va da sé, senza risultati. L'anno dopo i gemelli si diplomano e, come vacanza premio, si recano in pellegrinaggio in California, al club 924 Gilman Street, dove artisti ammirati come i Green Day hanno avuto il loro battesimo di fuoco. Nel 1998 i gemelli e i due soci si trasferiscono ad Annapolis, borgo animato da una scena musicale pimpante. Joel e Benji decidono di lasciare il college e sopravvivono, a stento e talvolta patendo la fame, facendo mille lavoretti: magazzinieri, camerieri e anche shampisti in un salone di bellezza. Intanto suonano: dappertutto, a qualunque condizione, sia con set acustici che elettrici. Incontrano Billy, chitarrista di una band chiamata Overflow, e questi, dopo averli visti all'opera, in breve diventa un membro stabile dei Good Charlotte. Billy dice: "C'erano un sacco di gruppi che facevano lo stesso tipo di musica, ma le loro canzoni… Cavoli, ognuna avrebbe potuto sfondare alla radio". I gemelli diventano una sorta di mito locale, tanto che arrivano a suonare – e nemmeno c'è un contratto all'orizzonte – con i maestri Bad Religion, con i Blink 182 e soprattutto con i Lit, che se li portano dietro nel loro tour. Ma la fortuna dei Good Charlotte è legata all'emittente radiofonica di Washington WHFS, che prima li invita a suonare ai suoi concerti, poi nel 1998, 1999 e 2000 li inserisce nel menù del HFStival, insieme a nomi emergenti come Eve 6 e Nine Days. I primi successi non oscurano in Benji e Joel la sensibilità per i meno fortunati e i Good Charlotte si esibiscono spesso anche per beneficenza. Quando una versione demo di "The Little Thing" impazza sulla stazione radio di Phildelphia WPLY (Y100), sbaragliando le canzoni concorrenti in un cavalleresco programma-duello, il ronzio che come un'aura circonda le gesta del gruppo è formidabile. L'amoroso corteggiamento delle case discografiche è vinto dalla Epic, già ammaliata quando la band aveva suonato a New York di spalla ai Lit, nel 1999. I ragazzi vengono affidati alle mani sapienti del produttore Don Gilmore, che afferma: "La cosa che più mi ha colpito è la loro personalità". I Good Charlotte (siamo nel 2000) si trasferiscono a New York, dove registrano il disco di debutto. "A volte non mi sembra vero", dice Benji. Ma lo è: "The Good Charlotte" esce nel 2000, introducendo la band e il suo garage-punk melodico alle platee di tutto il mondo. L'anno che segue è speso errando di concerto in concerto, intensamente e senza soste: con gli MXPX, al W.A.R.P. tour, addirittura in Australia e Nuova Zelanda. I clip di "Little Things", "Motivation Proclamation" e "Festival Song" vanno in rotazione su MTV, di cui Joel e Benji presentano nel 2002 il programma notturno All Things Rock. Tra febbraio e maggio i Good Charlotte registrano il secondo LP, "The Young And The Hopeless", pubblicato nel tardo autunno in America e all'inizio del 2003 in Europa. "Non crediamo di essere migliori delle altre band", ammette Benji, "ma siamo più sinceri, più veri, di molte di esse. Scriviamo cose che parlano a ragazzi come eravamo noi 5 anni fa."

THANKS TO: MTV.IT


+HOME+ +BIO+ +FOTO+ +OTHER+ +ABOUT ME +GRUPPO+ +LINKS+ +SEND ME MAIL+