Moneta, prezzi e benessere economico di
Hume
I discorsidi David Hume
La moneta non è uno degli oggetti del commercio, ma soltanto lo strumento su cui gli uomini si sono accordati per facilitare lo scambio di una merce con un'altra. L'alto prezzo di una merce determina l'aumento dell'inflazione ed è uno svantaggio per il commercio già avviato e rende gli Stati più poveri in grado di vendere a minor prezzo di quelli stranieri. Con la scoperta delle miniere in America si ha un afflusso di moneta che fa acquistare maggior vigore alle attività commerciali, ma solo intervallo di tempo fra l'aumento della moneta e l'aumento dei prezzi è favorevole alle attività economiche e non lo è in assoluto l'accresciuta quantità d'oro e di argento. Durante il suo percorso per tutta la nazione, la moneta stimola necessariamente l'operosità di tutti prima di aumentare il prezzo del lavoro. Se la moneta è in maggiore o in minore quantità la prosperità di uno Stato non è di alcuna importanza. Una buona politica economica consiste soltanto nel mantenere la moneta sempre in aumento, poichè questo modo si mantiene desto lo spirito di operosità nella nazione e si aumenta la riserva di lavoro in cui consiste ogni reale ricchezza e potere. Nella misura in cui un sovrano ha un gran numero di sudditi, e questi hanno abbondanza di merci, egli è naturalmente grande e potente ed essi ricchi e felici.I sudditi essendo divisi in numerose classi sociali dovevano avere monete di differente valore e se aumentate le merci, esse diventano più a buon mercato; se aumentato il denaro, esse aumentano il valore. E' evidente che i prezzi non dipendono tanto dalla quantità assoluta di merci e di moneta che si trovano in una nazione, quanto da quella delle merci che si trovano o possono trovarsi sul mercato e della moneta che circola.Se il denaro fosse chiuso in casse, ciò equivarrebbe alla sua distruzione; se le merci fossero chiuse in magazzini sarebbe uguale, perchè non si influenzano reciprocamente. Se la moneta nella nazione non aumente,ogni cosa diventerà più a buon mercato in tempi di laboriosità che in epoche rozze ed incivili. La teoria dell' equilibrio internazionale. La seguente critica è rivolta al mercantilismo: se i 4\5 del denaro di una nazione fosse distrutto, allora i salari si abbasserebbero ed i prezzi saranno competitvi in ambito internazionale e le casse si riempirebbero come prima.Contrariamente se i soldi di una nazione quintuplicassero, questa avrebbe prezzi troppo alti e quindi gli stessi abitanti sarebbero costretti ad acquistare dai paesi vicini e perderebbe tutti i soldi in esubero. Il denaro in nazioni confinanti si mantiene in proporzione alle arti e alle attività di ciascuna nazione.L'acqua, in vasi comunicanti, rimane sempre al medesimo livello.
Gli autori sono: Marco Anelli, Giorgio Tito Baroero, Benedetto Callea, Flavio Grosso, Gianfranco Licari, Luca Tordella.