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Una calda mattina, mentre Tom lavora pesantemente ai
macchinari, si sentono due o tre piccole scosse di terremoto. Il padrone
però continua a far lavorare i piccoli operai senza alcuna preoccupazione.
Tom si nasconde sotto un macchinario fino alla fine del terremoto per
ripararsi dalle macerie che cadono dalle pareti e dal soffitto. Alla sera
prima di addormentarsi chiacchiera con i suoi amici e commenta il
terremoto del mattino.
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Il giorno dopo si avvertono altre scosse molto più
forti che spezzano addirittura la fabbrica in due parti e il terreno,
essendo friabile, sprofonda: la fabbrica crolla completamente. Tom e tutti
i suoi amici sono sepolti dalle macerie. Il terremoto provoca tanti morti
in tutto il villaggio. Attraverso i telegiornali la notizia si sparge in
tutto il mondo, i soccorsi giungono però in ritardo. Dopo parecchie ore
Tom si sveglia sotto le macerie con le gambe incastrate sotto una pesante
trave. Chiede aiuto e disperatamente cerca i suoi amici.
I soccorritori iniziano subito a scavare e dopo parecchie ore Tom viene
estratto dalle macerie insieme ai suoi otto amici.
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Viene subito condotto in ospedale e operato alle gambe.
Tom rimane ricoverato per diverse settimane.
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Dopo la guarigione il bimbo viene adottato da una famiglia
benestante.
I genitori adottivi lo accolgono con affetto e lo
ricolmano di attenzioni: Tom non è più costretto a quel duro lavoro, ma
può frequentare la scuola e diventare un bravo studente.
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Riesce a realizzare il suo
sogno; laurearsi in legge ed esercitare la professione di avvocato
per poter difendere i bambini sfruttati e maltrattati di tutto il mondo e
far valere i loro diritti. |