GARIBALDI A SAN MARINO
San Marino non
rimase insensibile alle lotte per l'unità d'Italia ed offrì sempre asilo e
protezione agli esuli ed ai patrioti che bussavano alle sue porte. Numerosi
furono i nomi illustri che qui trovarono scampo nell'attesa di riprendere la
lotta. Particolarmente fieri sono i Sammarinesi per l'episodio di Garibaldi che,
caduta la Repubblica Romana, non volle scendere a patti col nemico e coi resti
della sua legione giunse sin nei pressi dei nostri confini.
Incalzato dalle truppe austriache entrò a San Marino e chiese ospitalità per
se e per i suoi 2000 soldati. Ospitalità fu concessa, i soldati furono
rifocillati ed i feriti curati.
Il governo della Repubblica chiese in cambio che fossero risparmiate alla
popolazione le sofferenze e le rovine della guerra. Il Generale Garibaldi
acconsentì e dall'alto della gradinata della Chiesa del Convento dei Cappuccini
parlò alla truppa e sciolse la Legione Romana. Era il 31 luglio 1849, così
deponeva le armi il leggendario Eroe.
La stessa notte, mentre le truppe austropapaline circondavano la Repubblica,
Garibaldi e 250 dei suoi uomini più fidati, guidati dal sammarinese NICOLA ZANI
lasciarono il territorio 15 minuti prima che l'accerchiamento fosse completato.
L'aiuto prestato a Garibaldi non piacque al Governo Pontificio che più volte
tentò di vendicarsi. Il pericolo più grave corso dalla Repubblica fu nel 1854
quando il Governo Pontificio propose al Duca di Toscana di occupare militarmente
San Marino " covo di liberali ", Intervenne allora la Francia che inviò
a San Marino un suo ambasciatore incaricato di offrire la protezione
dell'imperatore Napoleone III ed il pericolo fu scongiurato.
Volontari sammarinesi parteciparono a tutte le guerre d'indipendenza italiane,
compresa la grande guerra del 1915 - 1918 ed un OSPEDALE DA CAMPO con personale
Sammarinese operò al fronte.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale la Repubblica osservò
scrupolosamente la sua tradizione neutralità ed aprì generosamente le sue
porte agli sfortunati fratelli italiani che cercavano scampo sul suo territorio
ospitando il rilevante numero di centomila profughi ( pari otto volte la
popolazione di allora ).
Oggi la Repubblica di San Marino indipendente, democratica e neutrale continua a
vivere fedele alle antiche tradizioni e sempre più sensibile alle istanze di
libertà.
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