TATUAGGI SEMIPERMANENTI

 

Esplode infatti quest'anno la moda del tatuaggio "a tempo", cioè dalla durata limitata a brevi periodi. Ma, mentre non ci sono problemi per i tatuaggi all'henné, la tintura vegetale tradizionalmente usata dalle donne arabe, gli esperti su quel "presto sparirà" nutrono seri dubbi.

"Nella maggior parte dei casi - sostiene il presidente dell'Associazione dei tatuatori italiani, l'Atir, Giuseppe Serra - i cosiddetti tatuaggi semi-permanenti durano molto di più, anche anni, e il colore, già debole, si sbiadisce in modo non omogeneo. Può accadere - ha aggiunto Serra- di ritrovarsi, anche a distanza di 5 o 6 anni, brandelli di un disegno irriconoscibile e dal colore indefinibile. L'effetto estetico, come è facile immaginare, è tutt'altro che piacevole".

Nonostante questo, il semi-permanente attira sempre più persone: "Fra chi si rivolge ai tatuatori, 6 su 10 vogliono un tatuaggio temporaneo. Se il tatuatore è serio - precisa Serra - propone i tatuaggi all'henné". Quelli fatti con le erbe sono del tutto innocui, la loro durata è quella promessa, due, tre settimane, non si usano aghi e il colore è distribuito con un pennellino. Molti altri vanno dall'estetista "malgrado le organizzazioni professionali di questa categoria abbiano riconosciuto che i tatuaggi non sono di loro competenza".

Nei tatuaggi semi-permanenti si utilizzano aghi, macchinette e colori tipici dei tatuaggi estetici a tempo, quelli che sottolineano per esempio il contorno delle labbra o degli occhi. Il problema è che i colori sono studiati per l'epidermide tipica di occhi e labbra, la cui capacità di rigenerarsi è molto diversa rispetto a quella della pelle di braccia, spalle o gambe. "Di conseguenza - prosegue il presidente dei tatuatori - gli stessi produttori non sanno in realtà quale sia effettivamente la durata di questi colori se usati per scopi differenti da quelli per cui sono nati".

Senza contare poi che i colori per il tatuaggio estetico sono più labili di quelli destinati ai normali tatuaggi e le macchinette sono più leggere e lente. Nella migliore delle ipotesi, dunque, i tatuaggi semi-permanenti sono destinati a sbiadirsi rapidamente, ma nessuno sa dire con precisione dopo quanto tempo scompariranno.

Mentre il dubbio sul semi-permanente annebbia, gli appassionati dei tatuaggi, di qualunque tipo essi siano, sono ben riconoscibili: il quasi milione e mezzo di italiani tatuati hanno per lo più fra i 18 e i 28 anni, il 60% sono uomini e i loro gusti cambiano da Nord a Sud. Mentre nelle regioni centro-settentrionali i ragazzi propongono un disegno originale al tatuatore, nel Sud resiste la tradizione: soggetti tribali e gli intramontabili, azzurri delfini.