Erano tempi quelli, in cui ancora si credeva che il mondo finisse e si cadeva per sempre nel vuoto dell'universo
The Skywalker aveva salvato tutti gli uomini, le donne e i bambini a bordo della nave, che però viaggiava ora dispersa in pieno giorno..avrebbero dovuto aspettare la notte per orientarsi, mentre in lontananza iniziavano a scorgere un'isoletta perduta nell'oceano. Si fermarono e con la scialuppa andarono su quell'isola per ingannare l'attesa fino alla notte, era pieno di alberi da frutto, palme con noci di cocco, banane e tutto il resto che si poteva desiderare. Piano piano il tempo trascorse e iniziava a scendere la notte: salirono sulla scialuppa e se ne tornarono sulla nave. Iniziavano a farsi vedere le prime stelle lassù in cielo e così il capitano Meshif iniziò a scrutare il cielo per trovare la nostra posizione sperando di non essere sperduti in qualche parte del mondo. Iniziava a girar voce sulla nave che fossimo vicini al punto dove finisce il mondo e il panico, anche se non si vedeva, c'era! Il Cavaliere se ne stava sottocoperta seduto ad un tavolo a sorseggiarsi un boccale di birra mentre da sopra sentiva un gran rumore di passi. La nave era sempre ferma, ancorata vicino a quell'isola paradisiaca e avrebbero aspettato il giorno per ripartire nel loro viaggio verso Kurast.

Il sole era sorto da poco, il Cavaliere venne svegliato dalla luce da esso provocata e salì sul ponte. Solamente il Meshif era sveglio e stava al timone, l'uomo di guardia sulla torretta dormiva anche. La nave era probabilmente appena partita poiché guardando indietro si vedeva, anccche se un poco in lontananza, l'isoletta del paradiso, come la chiamarono loro. The Skywalker prese Excalibur e ne approfittò per esercitarsi un pò con la sua nuova spada come fece il giorno precedente quando s'era appartato sull'isola del Paradiso. Un attimo dopo smise già di agitare la spada e la ripose, poi si appoggiò a un bordo della barca e iniziò a pensare alla sua infanzia...




continua