Istituto di Scuola media sezione di
Gallicchio Via Martiri d'Ungheria,3 85010 Gallicchio tel
0971752083
Classe III G anno scolastico 2002/2003
Progetto "Conoscenza e valorizzazione del
tuo paese"
Docente di lettere: Ins. Domenica Vita
Alunni : Balzano Filippo Balzano Gianluigi Balzano
Luigi Durante Antonia Giordano Alessio Montano Domenico Montemurro
Gabriele Natalina Giammarco Robilotta Cristian Sinisgalli
Davide Sinisgalli Giovanni Sinisgalli Massimiliano Vicino
Francesco Vilella Lucia
collaboratori: ins.Francesco Lotito ins.Francesco Ricciardi
ultima modifica: 14.05.2004
Scuola media Gallicchio
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Piazza
Garibaldi
Giuseppe Garibaldi
nacque a Nizza nel 1807.
Fu un patriota italiano, e grazie alle sue imprese il suo esempio fu
primo dei principali artefici dell'unità e dell'indipendenza
nazionale. E tra l'altro una delle figure più popolari nell'800
romantico in tutto il mondo. Morì a Caprera nel 1882.
Giuseppe Garibaldi nasce a
Nizza il 4 luglio 1807. Carattere irrequieto e desideroso di
avventura, già da giovanissimo si imbarca come marinaio per
intraprendere la vita sul mare. Nel 1832, appena venticinquenne è
capitano di un mercantile e nello stesso periodo inizia ad
avvicinarsi ai movimenti patriottici europei ed italiani (come, ad
esempio quello mazziniano della "Giovine Italia"), e ad
abbracciarne gli ideali di libertà ed indipendenza.
Nel 1836 sbarca a Rio de Janeiro e da qui inizia il periodo, che
durerà fino al 1848, in cui si impegnerà in varie imprese di
guerra in America Latina. Combatte in Brasile e in Uruguay ed
accumula una grande esperienza nelle tattiche della guerriglia
basate sul movimento e sulle azioni a sorpresa. Questa esperienza
avrà un grande valore per la formazione di Giuseppe Garibaldi sia
come condottiero di uomini sia come tattico imprevedibile.
Nel 1848 torna in Italia dove sono scoppiati i moti di indipendenza,
che vedranno le celebri Cinque Giornate di Milano. Nel 1849
partecipa alla difesa della Repubblica Romana insieme a Mazzini,
Pisacane, Mameli
e Manara, ed è l'anima delle forze repubblicane durante i
combattimenti contro i francesi alleati di Papa Pio IX. Purtroppo i
repubblicani devono cedere alla preponderanza delle forze nemiche e
Garibaldi il 2 Luglio 1849 deve abbandonare Roma.
Di qui, passando per vie pericolosissime lungo le quali perde molti
compagni fedeli, tra i quali l'adorata moglie Anita, riesce a
raggiungere il territorio del Regno di Sardegna.
Inizia quindi un periodo di vagabondaggio per il mondo, per lo più
via mare, che lo porta infine nel 1857 a Caprera.
Garibaldi tuttavia non abbandona gli ideali unitari e nel 1858-1859
si incontra con Cavour e Vittorio Emanuele, che lo autorizzano a
costituire un corpo di volontari, corpo che fu denominato
"Cacciatori delle Alpi" e al cui comando fu posto lo
stesso Garibaldi.
Partecipa alla Seconda Guerra di Indipendenza cogliendo vari
successi ma l'armistizio di Villafranca interrompe le sue operazioni
e dei suoi Cacciatori.
Nel 1860 Giuseppe Garibaldi è promotore e capo della spedizione dei
Mille; salpa da Quarto(GE) il 6 maggio 1860 e sbarca a Marsala
cinque giorni dopo. Da Marsala inizia la sua marcia trionfale; batte
i Borboni a Calatafimi, giunge a Milazzo, prende Palermo, Messina,
Siracusa e libera completamente la Sicilia.
I1 19 agosto sbarca in Calabria e, muovendosi molto rapidamente,
getta lo scompiglio nelle file borboniche, conquista Reggio,
Cosenza, Salerno; il 7 settembre entra a Napoli, abbandonata dal re
Francesco I ed infine sconfigge definitivamente i borbonici sul
Volturno.
I1 26 ottobre Garibaldi si incontra a Vairano con Vittorio Emanuele
e depone nelle sue mani i territori conquistati: si ritira quindi
nuovamente a Caprera, sempre pronto per combattere per gli ideali
nazionali.
Nel 1862 si mette alla testa di una spedizione di volontari al fine
di liberare Roma dal governo papalino, ma l'impresa è osteggiata
dai Piemontesi dai quali viene fermato il 29 agosto 1862 ad
Aspromonte.
Imprigionato e poi liberato ripara nuovamente su Caprera, pur
rimanendo in contatto con i movimenti patriottici che agiscono in
Europa.
Nel 1866 partecipa alla Terza Guerra di Indipendenza al comando di
Reparti Volontari. Opera nel Trentino e qui coglie la vittoria di
Bezzecca (21 luglio 1866) ma, nonostante la situazione favorevole in
cui si era posto nei confronti degli austriaci, Garibaldi deve
sgomberare il territorio Trentino dietro ordine dei Piemontesi, al
cui dispaccio risponde con quel "Obbedisco", rimasto
famoso.
Nel 1867 è nuovamente a capo di una spedizione che mira alla
liberazione di Roma, ma il tentativo fallisce con la sconfitta delle
forze garibaldine a Mentana per mano dei Franco-Pontifici.
Nel 1871 partecipa alla sua ultima impresa bellica combattendo per i
francesi nella guerra Franco-Prussiana dove, sebbene riesca a
cogliere alcuni successi, nulla può per evitare la sconfitta finale
della Francia.Torna infine a Caprera, dove passerà gli ultimi anni
e dove si spegnerà il 2 giugno 1882.
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