Via
Papa Giovanni XXIII
Giovanni XXIII, succeduto a Pio XII ,scomparso nel 1958 il nuovo papa definito "il Papa buono" fa
appello a tutti gli uomini di ogni nazione, perché si adoperino a
salvare la pace ed a elevare il tenore di vita. Promulga a ciò due
encicliche. La "PACEM IN TERRIS" e "MATER ET MAGISTRA ". Promuove
il Concilio Ecumenico Vaticano II (4 ottobre 1962) e discute dei problemi
più scottanti del mondo.
Giovanni
XXIII nacque a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo, il 25
novembre 1881, primo figlio maschio di Marianna Mazzola e di
Giovanni Battista Roncalli. La sera stessa il neonato venne
battezzato dal parroco don Francesco Rebuzzini, ricevendo il nome di
Angelo Giuseppe. Il 13 luglio 1904, alla giovanissima età di
ventidue anni e mezzo, conseguì il dottorato in teologia. Con il più
lusinghiero giudizio dei superiori, il 10 agosto 1904, fu ordinato
sacerdote nella chiesa di S. Maria di Monte Santo; celebrò la prima
Messa il giorno seguente nella Basilica di S. Pietro, durante la
quale ribadì la sua donazione totale a Cristo e la sua fedeltà
alla Chiesa. Dopo un breve soggiorno nel paese natale, nell'ottobre
iniziò a Roma gli studi di diritto canonico, interrotti nel
febbraio del 1905, quando fu scelto quale segretario dal nuovo
Vescovo di Bergamo Mons. Giacomo Radini Tedeschi. Lo
scoppio della guerra nel 1915 lo vide prodigarsi per più di tre
anni come cappellano col grado di sergente nell'assistenza ai feriti
ricoverati negli ospedali militari di Bergamo, giungendo ad atti di
autentico eroismo. Nel luglio del 1918 accettò generosamente di
prestare servizio ai soldati affetti da tubercolosi, sapendo di
rischiare la vita per il pericolo di contagio.Nel 1925 con la nomina
a Visitatore Apostolico in Bulgaria iniziò il periodo diplomatico a
servizio della Santa Sede, che si prolungò fino al 1952. Dopo
l'ordinazione episcopale avvenuta a Roma il 19 marzo 1925, partì
per la Bulgaria con il compito soprattutto di provvedere ai gravi
bisogni della piccola e disastrata comunità cattolica. L'incarico
inizialmente a termine si trasformò in una permanenza decennale,
durante la quale Roncalli pose le basi per la fondazione di una
Delegazione Apostolica, di cui lui stesso venne nominato primo
rappresentante nel 1931. Il 27 novembre 1934 fu nominato
Delegato Apostolico in Turchia ed in Grecia, paesi anche questi
senza relazioni diplomatiche con il Vaticano. A differenza della
Grecia, dove l'azione di Roncalli non ottenne risultati di rilievo,
le relazioni con il governo turco invece migliorano progressivamente
per la comprensione e la disponibilità mostrate dal Delegato
nell'accettare le misure ispirate dalla politica di laicizzazione
perseguite da quel governo. Con tatto e abilità organizzò alcuni
incontri ufficiali con il Patriarca di Costantinopoli, i primi dopo
secoli di separazione con la Chiesa Cattolica.Durante
la Seconda Guerra Mondiale conservò un prudenziale atteggiamento di
neutralità, che gli permise di svolgere un'efficace azione di
assistenza a favore degli Ebrei, salvati a migliaia dallo sterminio,
e a favore della popolazione greca, stremata dalla fame.
Inaspettatamente, per decisione personale di Pio XII, fu promosso
alla prestigiosa Nunziatura di Parigi, dove giunse con grande
sollecitudine il 30 dicembre 1944. Lo attendeva una situazione
particolarmente intricata. Il governo provvisorio chiedeva la
destituzione di ben trenta Vescovi, accusati di collaborazionismo
con il governo di Vichy. La calma e l'abilità del nuovo Nunzio
riuscirono a limitare a solo tre il numero dei Vescovi destituiti.
La sua attività diplomatica assunse una esplicita connotazione
pastorale attraverso visite a molte diocesi della Francia, Algeria
compresa.Coerentemente
al suo stile di obbedienza, accettò prontamente la proposta di
trasferimento alla sede di Venezia ove giunse il 5 marzo 1953,
fresco della nomina cardinalizia decisa nell'ultimo Concistoro di
Pio XII. L'elezione, il 28 ottobre 1958, del settantasettenne
Cardinale Roncalli a Successore di Pio XII induceva molti a pensare
ad un Pontificato di transizione. Ma fin dall'inizio Giovanni XXIII
rivelò uno stile che rifletteva la sua personalità umana e
sacerdotale maturata attraverso una significativa serie di
esperienze. Oltre a ripristinare il regolare funzionamento degli
organismi curiali, si preoccupò di conferire un'impronta pastorale
al suo ministero, sottolineandone la natura episcopale in quanto
Vescovo di Roma. Convinto che il diretto interessamento della
diocesi costituiva una parte essenziale del Ministero Pontificio,
moltiplicò i contatti con i fedeli tramite le visite alle
parrocchie, agli ospedali e alle carceri. Attraverso la convocazione
del Sinodo diocesano volle assicurare il regolare funzionamento
delle istituzioni diocesane mediante il rafforzamento del Vicariato
e la normalizzazione della vita parrocchiale.Il
più grande contributo giovanneo è rappresentato senza dubbio dal
Concilio Vaticano II, il cui annuncio fu dato nella basilica di s.
Paolo il 25 aprile 1959. Nella
primavera del 1963 fu insignito del Premio "Balzan" per la
pace a testimonianza del suo impegno a favore della pace con la
pubblicazione delle Encicliche Mater et Magistra (1961) e Pacem in
terris (1963) e del suo decisivo intervento in occasione della grave
crisi di Cuba nell'autunno del 1962. Il prestigio e l'ammirazione
universali si poterono misurare pienamente in occasione delle ultime
settimane della sua vita, quando tutto il mondo si trovò trepidante
attorno al capezzale del Papa morente ed accolse con profondo dolore
la notizia della sua scomparsa la sera del 3 giugno 1963.
|