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Jazz
Unanimamente considerato uno dei maggiori
artisti del XX secolo, Matisse
sfugge a ogni tentativo di
classificazione. Insieme a Braque e
Derain, è uno dei promotori del fauvisme, ma, a partire da questa
rivoluzione del colore, la sua
arte diviene riflessione sul segno, sull'equilibrio, sulla sintesi delle forme.
Figlio di un commerciante di
Le Cateau, compie studi
giuridici, entrando nel 1889 in uno studio legale di Saint-Quentin in qualità di
praticante. Durante un lungo periodo
di convalescenza scopre il piacere della pittura: la madre, acquerellista
dilettante, gli regala una scatola di colori e Matisse, studiando le basi
tecniche della pittura in un
trattato di Frédéric
Goupil, si diverte a copiare
delle cromolitografie. La prima opera, Natura morta con libri (Museo Matisse,
Nizza), risale al giugno del 1890. Abbandonata la carriera
forense, Matisse si
iscrive all'Académie Julian per
preparare l'esame di ammissione all'Ecole des Beaux Arts. Dispensato da questa
prova grazie all'appoggio di Gustave Moreau, presso lo studio del quale lavora
dal 1892, serberà
una profonda riconoscenza nei
confronti del maestro, che sa portare alla luce il talento di Matisse, come
degli altri giovani artisti che frequentano il suo laboratorio - Rouault,
Charles Camoin (1879-1965), Henri Evenepoel (1872-99), Henri Manguin
(1874-1949) e Marquet
- senza costrizioni. In questi
anni di studio l'artista compie approfondite ricerche stilistiche attraverso
l'esecuzione di copie delle opere di Fragonard, Delacroix e soprattutto
Chardin; realizza paesaggi insieme a Marquet e nature morte che saranno esposti
al Salon de la
Societé nationale des Beaux Arts. Ma, dal 1896, entrato in contatto con
gli impressionisti - e in particolare apprezzando le opere di John Russel (1858-1931), un artista vicino a
Monet, e di Gustave
Caillebotte (1848-94) - e affascinato
dalla luce mediterranea
(soggiorna in Corsica e a Tolosa,
città natale della moglie Noèmie Parayre), sposta le proprie ricerche verso
nuove strade. Abbandonata la
Societè des Beaux Arts dopo la
morte di Moreau (1898), che viene sostituito dall'accademico Fernand Cormot,
frequenta l'Académie Carrière, ove si
lega a Derain, che gli presenterà Vlaminck. Nel 1899 acquista Le tre bagnanti di
Cézanne (donato nel 1936
alla città di Parigi), Testa di fanciullo
di Gauguin e un disegno di
Van
Gogh, mostrando cosi' quali
siano gli artisti che predilige. In alcune opere, per esempio
L'uomo nudo (1900, collezione Pierre Matisse, New York), l'artista sembra
orientarsi, come Rouault, verso un espressionismo ispirato dagli studi
preparatori di Moreau. D'altra parte, proprio
da Moreau Matisse
ha appreso a usare l'estrema varietà della tavolozza ( Pasifae ,
acquerello, Museo G. Moreau), che organizzerà secondo una personale ispirazione.
Prima di raggiungere la piena maturità
artistica, compie un ulteriore passaggio. Dal 1901 espone al Salon des Indépendants, presieduto
da Paul Signac, autore del manifesto del neo impressionismo, Da Eugène
Delacroix al neo impressionismo (1899); frequenterà nuovamente Signac a
Saint-Tropez nel 1904, anno in cui realizza
Lusso, calma e voluttà (coll. privata, Parigi); questa tela
viene esposta al Salon del 1905, in concomitanza con le retrospettive di Seurat
e Van Gogh. Assorbendo l'influenza dei
due artisti e quella di Gauguin delle opere tahitiane, Matisse si allontana dal
divisionismo: la pennellata si allarga, i toni si intensificano, il tratto
si assottiglia. Tale
evoluzione è alla base del
violento colorismo di Donna con cappello (1905, coll. Haas, San Francisco),
rivelazione del Salon d'automne del 1905 e prima opera fauve. Dell'anno
successivo è La joie de vivre (Barnes Foundation, Merion, Pennsylvania), esposto
al Salon des Indèpendants e aspramente criticato da Signac, che rimprovera
a Matisse l'abbandono del divisionismo. Tuttavia gli
eccessi del fauvisme influenzano solo per qualche tempo l'artista; ben
presto l'importanza del
colore si accompagna alla volontà
di organizzare i toni nello spazio. «Cerco forze, un equilibrio delle forze»,
rileva Matisse a proposito di La
tovaglia: armonia in rosso (1908, Museo dell'Ermitage, Leningrado), nella quale
si ritrova tutta la magia dell'arabesco, uno
dei temi centrali della sua
opera. Al contrario degli impressionisti, Matisse, come altri seguaci del
fauvisme, espone in
molte gallerie: Berthe Weill nel 1902, Druet ne l 1903,
Ambroise Vollard nel 1904 e Bernheim-Jeune nel 1910. Nel 1908, Paul Cassirer
a Berlino e
Alfred Stieglitz a New York gli dedicano delle personali. La sua fama è
ormai internazionale. Tra i primi ad apprezzare la sua opera sono i francesi
Marcel Sembat e Paul Jamot, e i fratelli Stein (che nel 1905 avevano acquistato
Donna con cappello ): Sarah Stein, con l'aiuto del pittore Hans Purrmann, che sin dal suo arrivo
a Parigi rimane affascinato dall'opera di
Matisse, lo spinge
ad aprire un'accademia
ove si formeranno brillanti
allievi soprattutto stranieri, quali il norvegese Per Krohg e lo svedese Nils
Dardel (1888-1943). Nel 1908, il collezionista russo S. J. Scukin commissiona
a Matisse due
grandi tele, La danza e La musica (1909-10, oggi all'Ermitage di
Leningrado). I viaggi - in Germania, Italia, Marocco, Russia e Stati Uniti -
offrono all'artista la possibilità di un arricchimento visuale sempre nuovo. Dal soggiorno a Biskra del
1906, il cui ricordo è all'origine del piu' espressionista dei suoi dipinti,
Nudo blu (1907,
Museum of Art, Baltimora), fino al viaggio a Tahiti del
1930, le cui impressioni vengono trasposte in La danza (1932-33,
Barnes Foundation, Merion, Pennsylvania), la rivelazione,
secondo quanto egli stesso ebbe a confessare, gli deriva sempre dall'Oriente.
Tale gusto, sviluppatosi nel 1903 in occasione
dell'esposizione di arte islamica organizzata a Parigi, si concretizza nella
realizzazione delle numerose
Odalische dipinte tra il 1921 e il 1927. Allo scoppio della Prima Guerra
mondiale, Matisse viene riformato e si trasferisce a
Collioure, ove risiede anche Juan
Gris (1887-1927). Eseguendo il ritratto di Yvonne Landsberg (1914, Museum
of Art,
Filadelfia) mostra la
volontà di attenersi a toni
contenuti e alla geometria, ma le forme, inscritte in schemi ovoidali, evocano
il profilo delle sculture africane, sulle quali l'interesse dell'artista si era
appuntato sin dal 1906, anno in cui
aveva compiuto il suo primo viaggio nel continente nero. Dal 1917, Matisse
trascorre l'inverno a Nizza svolgendo ricerche piu' astratte sullo spazio e la
musicalità: Lezione di piano (1917, Museum of Modern Art, New York) sembra
prolungare il tempo di un «moderato cantabile». Dopo la guerra, il suo stile si
fa piu' disteso, ritorna alle fantasie
ornamentali, suggerite forse anche nel corso delle lunghe conversazioni con
Renoir. Pitture
intimiste nelle quali lo splendore dei fiori e dei frutti eguaglia
quello delle nudità femminili; le numerose Odalische di Matisse richiamano alla
memoria gli acquarelli delle Donne d'Algeri di Delacroix
che, come Ingres, è uno degli artisti ai quali Matisse piu' s'ispira. La Legion
d'Onore del 1925 e il premio Carnegie del 1927
suggellano il successo
del pittore, che ritorna a un maggior rigore stilistico
con gli studi preparatori per La danza (1931-33), ordinata da Barnes. Nel Nudo
rosa (1935, Museum of Art, Baltimora) la sobrietà si accentua; una costante cura
nell'interpenetrazione senza modellato delle figure nello spazio, un gioco
impalpabile di colori e contorni conducono alle diverse versioni di La camicetta
romena. Nonostante la guerra, l'età
avanzata e la malattia, il senso dell'invenzione
plastica di Matisse resta intatto; nei grandi Interni del 1946-48 si
riallaccia ai parossismi
colorati del fauvisme e nella decorazione della Cappella del Rosario di
Vence (1951) giunge alla simbiosi di tutte le espressioni artistiche. Tuttavia,
è attraverso le grandi gouaches
dècoupeès che evocano
la danza o il riposo, la donna, l'albero o il fiore, che Matisse tocca,
con le sue ultime opere, i vertici dell'astrazione e della sintesi. Il medesimo
iter è percorso nella produzione
scultorea, consistente in una settantina di bronzi, che tuttavia
affrontano direttamente i problemi dell'espressione volumetrica (serie dei busti
di Jeannette, 1910-13), e nei disegni, nelle numerosissime incisioni e nelle
illustrazioni per libri, diciassette in tutto, tra le quali quelle per le Poesie
di Mallarmé (1932) e per un testo intitolato Jazz, per
il quale realizza una serie di papiers dècoupès, ritagli di carta
colorata (1949), che accompagna a riflessioni
poetiche. Gli altri scritti di
Matisse sono stati raccolti in un volume dal titolo Ecrits et propos sur l'art ,
pubblicato nel 1972. Alcuni temi ricorrono costantemente nella
sua produzione: finestre aperte, indolenti figure femminili,
un universo pigro in totale contrasto con il suo creatore, che costituisce
un pretesto per
la ricerca in campo artistico. «Il lavoro guarisce tutto», ha affermato
Matisse. L'opera del pittore, solo in apparenza semplice, questo «frutto di
abbagliante luminosità» nasce da un accanito lavoro per dare corpo all'indicibile sensazione che dà titolo a una delle sue
ultime opere, Il silenzio abitato delle case.
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