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MANDATO
D'ARRESTO EUROPEO: L'analisi di tutta la vicenda del "mandato d'arresto europeo", e del penoso negoziato che ha visto protagonisti vari ministri della Repubblica ed in ultimo il Presidente del Consiglio, va necessariamente fatta su due livelli separati. In
un primo momento, a livello europeo, constatando come l'Unione europea
abbia potuto compiere un passo in avanti nella costruzione di uno spazio
di libertà, di sicurezza e di giustizia, grazie all'accordo ottenuto
sulla decisione-quadro riguardo al mandato d'arresto europeo, situazione
per la quale l'Ulivo di Bruxelles si compiace. Il Comitato per l'Ulivo di Bruxelles prende atto del cambiamento di posizione attuato dal Governo di centro-destra che, dopo aver pericolosamente isolato il paese dal resto dell'Europa, ha fatto marcia indietro all'ultimo momento. Il mandato di cattura europeo, una misura indispensabile per la lotta contro il crimine transnazionale ed il terrorismo, entrerà quindi in vigore tra tutti i 15 Stati membri dell'Unione europea Analizzando quindi l'impatto a livello nazionale si ha più di un buon motivo per temere l'uso strumentale ed illegittimo che il Governo di centro-destra sembra voler fare del risultato conseguito ieri, e della dichiarazione unilaterale che l'Italia presenterà. Se, infatti, di tutta questa vicenda il nostro Paese non può certamente andare fiero, di quello che tutto questo copre deve certamente preoccuparsi. E' palese che, attraverso questa dichiarazione, il Governo intende spianare la strada a pesanti riforme dell'ordinamento giudiziario italiano. Questo Governo sembra cercare un alibi in sede europea, per compiere delle riforme che incidano sull'equilibrio istituzionale e sulla separazione dei poteri garantiti dalla Costituzione. E questo nonostante il fatto che la decisione quadro sul mandato di cattura europeo non contenga nessun elemento che obblighi, o anche solo incoraggi, l'Italia all'introduzione di misure tipo la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante o a modificare le proprie regole procedurali. A fronte
quindi di una pesante sconfitta del Paese, i due livelli si compongono
nella perdita totale di credibilità di questo Governo nei confronti
dei partner europei alla quale farà purtroppo da contraltare
il tentativo di sfruttamento per fini interni di tutta la vicenda che
certamente sarà veicolata dai media come un successo del Presidente
del consiglio.
Bruxelles, 12 dicembre 2001
Per
il Comitato per l'Ulivo di Bruxelles |