tecnologie e nuovi modelli comunicativi

"Fu una notte agitata. Vaghi all'inizio, imprecisi, i sogni passavano da un dormiente all'altro, coglievano qui, coglievano là,portando via con sè nuove memorie, nuovi segreti, nuovi desideri, ecco perché gli addormentati sospiravano e mormoravano, Questo sogno non è mio dicevano, ma il sogno rispondeva, non conosci ancora i tuoi sogni, fu così che la ragazza dagli occhiali scuri venne a sapere chi era il vecchio dalla benda nera che dormiva lì a due passi, così credette lui di sapere chi fosse lei, lo credette soltanto, perché non basta che i sogni siano reciproci per essere uguali."

(Cecità, Einaudi. Torino,1995)

lo stile di Saramago (Portogallo, 1922) intreccia -con una punteggiatura curata fatta soprattutto di virgole- la prosa col parlato, le differenti voci dei personaggi. nel romanzo "Cecità" racconta una cecità che colpisce non solo gli occhi, ma , ancora di più, l'anima. il malessere esterno diventa infatti la proiezione di una ben più grave malattia interna: il segno di una crisi interiore che colpisce l'uomo in maniera del tutto inaspettata, che avvolge la vittima in un candore luminoso e che ben si distingue dalla comune cecità nera degli occhi.

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