GRUPPO ITALA MELA

Il gruppo Itala Mela persegue la preghiera, medita gli scritti e  la spiritualità della serva di Dio Itala Mela.

Si riunisce con il Vice -Postulatore della causa di beatificazione, Don Gianluigi Bagnasco, Parroco di Sant'Andrea di Levanto, il primo mercoledì di ogni mese, alle ore 15.30, , in Via Malaspina, 2, al primo piano, dove viene celebrata la S. Messa alla quale segue la riflessione tenuta da D.G.Bagnasco.

 Il primo lunedì di ogni mese, alle ore 16.30, nella Cripta di Cristo Re, il gruppo partecipa all'Adorazione Eucaristica.

Questi sono già oggi appuntamenti non solo di comunione fraterna  ma soprattutto di trasformazione e vivificazione interiore. Aperti a tutti…


 

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Avvenire. Domenica 9 febbraio 2003 * SPEZIA –sette.

“L’unità’ in Chiara e in Itala” –

di Eleonora Vagheggi – Gruppo Itala Mela.

 

E’ finito il mese di gennaio e, con esso,l’annuale settimana per l’unità dei Cristiani. Ma il tema dell’unità rimane attuale, e ci propone un legame tra due grandi donne di fede: l’una ancora vivente, l’altra in attesa della beatificazione. Abbiamo sotto gli occhi

una  “parola di vita” dell’ormai consolidata spiritualità di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari. Il testo fa perno e da consistenza alla pagina evangelica che tratta del …”Tesoro nascosto che portiamo in vasi di argilla.”

Afferma Chiara:  …”anche noi possiamo sperimentare il tesoro infinito che, in quanto cristiani, portiamo dentro di noi: la Santissima Trinità.”

Prosegue: “Mi guardo dentro e scopro come una voragine d’amore, come un abisso, come l’immenso, come un sole divino dentro di me.”.

Queste poche righe ci indirizzano in maniera forte e incisiva verso l’unità di tutti coloro che dovrebbero essere testimoni di quel Gesù morto e risorto.

Ebbene è lo stesso messaggio insistente e continuativo nel tempo, della nostra Serva di Dio Itala Mela che sperimentò nella sua anima quel sole divino in cui il Padre nel Figlio con lo Spirito Santo opera la santità di vita è l’apice estremo dell’amore nella creatura amata e attesa dall’eternità

Santissima Trinità che esige di essere dilatata , diffusa ma soprattutto vissuta da ogni credente.

Non è il vivere qualcosa ma lo sperimentare Qualcuno, Gesù che si offre a noi attraverso il Padre e il suo Santo Spirito.  Parlare di “Inabitazione Trinitaria” diventa allora un tesoro, sia pure racchiuso in un vaso di creta che però diventa il nostro vissuto, lo trasfigura e lo trasmette al fratello, ai fratelli, al mondo intero.

Il messaggio di Itala, racchiuso nei suoi scritti, diventa allora più accessibile a coloro che, aperti all’azione rigeneratrice di Dio,  vivono e fanno vivere, gustano e fanno gustare quel tesoro inestinguibile e prezioso che Dio,  Uno e Trino, abitante in ciascuno di noi, ci offre per quel tanto conosciuto “Ut omnes unum sint” verso cui tutti sono chiamati a proiettarsi.

 

Il primo mercoledì di ogni mese, alle ore 15.30, con la celebrazione della S. Messa, in Via Malaspina, 2, al primo piano e il primo lunedì di ogni mese, alle ore 16.30, nella Cripta di Cristo Re (Adorazione Eucaristica), sono già oggi appuntamenti non solo di comunione fraterna  ma soprattutto di trasformazione e vivificazione interiore. Aperti a tutti…

 

Sempre a proposito dei riferimenti spirituali a Itala Mela, venerdì prossimo alle 11, presso la Casa del Clero della Spezia, in via 27 marzo, avrà luogo un nuovo incontro mensile del gruppo della “Famiglia sacerdotale”. Al termine dell’incontro i partecipanti potranno fermarsi a pranzo. Si tratta di incontri aperti alla partecipazione di tutti i sacerdoti e dei diaconi permanenti della diocesi, con lo scopo di approfondire – nel riferimento spirituale alla serva di Dio spezzina – la dimensione unitiva della missione sacerdotale e diaconale.

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Sito internet : www.oocities.org/italamela

 

 

 

La Nazione – Cronaca di La Spezia - 14 febbraio 2003

 

Niente poteva curarlo


LA SPEZIA — Niente poteva curarlo. Aveva davanti a sé pochi giorni di vita, se non poche ore. I medici del Sant'Andrea si erano dichiarati impotenti. Soltanto un miracolo poteva strapparlo alla morte. Qualcosa di estraneo all'ordinario è accaduto e quel dolce batuffolo, figlio di un noto medico della città, si è salvato. La scienza non sa dare una spiegazione certa alla sua improvvisa e inaspettata guarigione avvenuta poche settimane fa. Le autorità ecclesiastiche, documenti sanitari alla mano, hanno più di un motivo per ritenerlo un segno divino, l'intercessione di Itala Mela, testimone di vita e di fede, proclamata nel 1976 serva di Dio e per la quale l'autorità canonica sta valutando i titoli per la causa di beatificazione. La famiglia del bimbo non aveva perso la fede e, assieme ad altri devoti, aveva rivolto a Itala Mela le preghiere estreme davanti alle spoglie mortali della donna custodite nella cripta di Cristo Re, meta continua di fedeli. L'episodio non è rimasto fine a se stesso. La diocesi ha incaricato una commissione medica di indagare sul caso. Una prima risposta è arrivata intanto da un gruppo di medici genovesi: la guarigione non ha nessuna relazione con la medicina. Itala Mela era nata a La Spezia il 28 agosto 1904, dove aveva vissuto, dopo l'età giovanile, fino alla sua morte, avvenuta il 29 aprile 1957. Durante gli anni dell'università si convertì radicalmente, aiutata da due sacerdoti genovesi e grazie anche alla Federazione degli Universitari cattolici italiani. Partecipò con entusiasmo alle attività della Fuci, ed ebbe una serie di incontri importanti con personalità eminenti con le quali restò legata da profonda amicizia: il giovane Giovanni Battista Montini, il futuro Papa Paolo VI, il cardinale Schuster, padre Agostino Gemelli, don Divo Barsotti. In questi anni maturò anche la decisione di diventare suora benedettina, ma dovette rinunciarvi a causa di una malattia. Trascorse in famiglia la sua vita di consacrata all'ordine delle benedettine. Fu il compianto monsignor Dino Ricchetti, rettore del seminario di Sarzana, ad avviare negli anni Sessanta Itala Mela al titolo di serva di Dio con ben 42 volumi sulla sua vita e la sua fede. Ora fra i postulatori della causa di beatificazione c'è don Gianluigi Bagnasco, parroco di Levanto. Questa guarigione è destinata ad accrescere la popolarità e la venerazione degli spezzini verso Itala Mela. E probabilmente accelerare la sua salita sull'altare.

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