Le "Torri di Jul"
Nel Museo nordico di Stoccolma sono esposti alcuni strani candelieri in terracotta, internamente cavi e di forma tronco-piramidale, la sagoma di queste terrecotte ricorda all’incirca quella di una montagna o di una torre. Sui lati sono modellate quattro rune (i simboli ancestrali dei popoli germanici) e quattro cuori. Questo simbolismo apparentemente arcano rappresenta il ciclo di vita-morte-rinascita del Sole e la comunione dell’elemento umano con esso. I segni ancestrali scolpiti corrispondono alla runa "Hagall" il cui schema sta alla base del Sole delle Alpi. Questi candelieri venivano accesi durante il periodo natalizio (lo Jul o Jól nordico precristiano) nelle case contadine svedesi : gesti antichi che celavano l’eco dei riti solstiziali propri degli antichi Scandinavi. Il revival europeo della "Torre di Jul" o Jul-leuchte è da attribuirsi alla ricerca da parte del noto archeologo ed esoterista tedesco Dr. Hermann Felix Wirth (1885-1981). Il Dr.Wirth rappresentava una delle principali anime dirigenti dell’istituto tedesco Deutsches Ahnenerbe, l’istituto accademico che enumerava tra i suoi principali scopi lo studio dell’Indogermanesimo attraverso l’analisi delle tracce etno-culturali della tradizione nordica. Sebbene di origine olandese, Wirth aveva combattuto nelle fila dell’esercito tedesco nella guerra’14-’18, meritandosi l’onorificenza della croce di ferro di prima classe. Divenuto un appassionato specialista in storia ed antichità scandinava, nel periodo precedente al secondo conflitto mondiale fu il protagonista di un’accurata ricerca in merito alle "Torri di Jul" svedesi (i cui modelli sono gli stessi visibili ancora oggi presso il Nordiska Museet di Stoccolma) e sul loro significato simbolico ed esoterico. La ricerca dell’Ahnenerbe passava anche attraverso lo studio delle tradizioni contadine alla luce del retaggio ancestrale che queste mantenevano vivo.
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Il direttore dell’Ahnenerbe (che intanto prese a dirigere l’opera di scavi archeologici nel sito megalitico delle Externsteine), portò all’attenzione del mondo accademico un preciso modello di Torre di Jul, esemplificandone l’utilizzo in merito alla sua valenza simbolico-rituale. Wirth fondò l’Ahnenerbe ("Eredità ancestrale") il 1 luglio del 1936 e ne rimase direttore sino al febbraio del 1937, quando lasciò l’incarico in profondo disaccordo con Himmler e Rosenberg. Da allora in avanti il Deutsches Ahnenerbe venne incorporato dalle SS, mentre sotto la direzione di Wirth questo rappresentava un istituto indipendente. Egli riconobbe per primo l’importanza di questo candeliere rituale nel 1933, proprio in occasione della sua controversa traduzione della Cronaca di Ura-Linda ("Ura-Linda, una saga indoeuropea", Società Editrice Barbarossa, Milano).Qui la descrive come "un candelabro da fattore, in terracotta, modellato in forma di torre, proveniente da Halland (Veddinge, distretto di Viske, Svezia)".La torre di Jul a cui fa riferimento, allegando un’immagine, è la stessa in possesso del Nordiska Museet dal1882 (qui riprodotta).
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